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Cibi transgenici, la Rete sorveglia

Da ieri etichette obbligatorie per gli alimenti modificati geneticamente. Greenpeace.it presenta l'elenco delle aziende che hanno detto no al cibo di Frankenstein

a cura di Adriano Albano
 

Cibi geneticamente modificati, ora si può scegliere. Da ieri è entrata in vigore la disposizione che obbliga i produttori alimentari a indicare, sulle etichette che accompagnano i prodotti, la presenza di ingredienti geneticamente modificati. La Rete è divenuta col tempo la più grande banca dati dove trovare informazioni sulla modifica genetica degli elementi.

Non è dimostrato che questi alimenti possano realmente nuocere alla salute umana, ma gli ambientalisti da sempre conducono una fiera battaglia contro ogni tipo di manipolazione. IL sito dell'associazione "Primula verde" presenta un sintetico vademecum per i consumatori. Sfogliando queste pagine si può sapere quali sono gli alimenti modificati attualmente in commercio in Italia.

Greenpeace da molti anni, in tutto il pianeta, si è mobilitata contro la sperimentazione genetica nei settori dell'agricoltura e dell'industria alimentare.Manifestazioni spesso spettacolari che hanno portato gli attivisti dell'Arcobaleno a occupare anche campi agricoli dove si sospetta vengano sperimentate colture transgeniche.

GreenpeaceGreenpeace Italia fornisce anche un elenco dei principali produttori alimentari operativi in Italia. Ogni ditta, sotto la propria responsabilità, ha ammesso o meno l'utilizzo di alimenti geneticamente modificati. Sul sito, il semaforo verde segnala le aziende che escludono volontariamente l'impiego di alimenti transgenici, il rosso quelle che si attengono alle direttive europee. L'Unione europea - va sottolineato - consente l'impiego di questi alimenti.

La normativa comunitaria che regola la commercializzazione di cibi transgenici può essere consultata all'interno del sito Cittadino.lex che spiega i contenuti del regolamento comunitario divenuto operativo ora anche in Italia. In questo modo si scopre che, se la quantità di alimenti transgenici non supera l'uno per cento del prodotto in vendita, la segnalazione non è necessaria.

NWR against genetic engineeringNegli Stati Uniti il movimento di lotta alla ricerca transgenica è ben organizzato. Per esempio, il sito della North west resistance against genetic engineering, una fazione ambientalista che in America ha dichiarato guerra alle multinazionali delle biotecnologie. In una pagina Web si trovano le foto delle principali azioni dimostrative messe a segno dal Rage.

E le stesse multinazionali hanno scelto Internet per difendersi da questa campagna di controinformazione. La Monsanto, azienda leader della sperimentazione transgenica, ha un suo sito dove viene illustrato il punto di vista dei produttori di alimenti modificati.

 Alcune pagine sono espressamente realizzate per i navigatori italiani. E' disponibile, infatti, una rassegna stampa degli articoli usciti sui giornali italiani. Grande evidenza, naturalmente, è data alle notizie che sottolineano i vantaggi di questo tipo di applicazione della ricerca genetica.