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caccia di vita nello spazio: potrebbe essere questo lo slogan
del progetto Seti@.
Un'iniziativa che ha visto protagonista anche l'università di
Berkeley e ha mobilitato, fino ad oggi, quasi due milioni di
navigatori. Grazie a questo sistema ogni computer diventa un
elaboratore dei dati che provengono da un radiotelescopio del
centroamerica. L'obiettivo del programma è quello di decifrare
le onde che attraversano lo spazio profondo. Proprio tra queste,
infatti, ci potrebbe essere il segnale dell'esistenza di una
vita extraterrestre. Partecipare
a questo progetto di ascolto spaziale non è difficile: per
diventare collaboratori a pieno titolo basta scaricare dalla
Rete un salvaschermo
del seti@. Una volta collegato ad Internet, il computer
rielabora i dati captati dal radiotelescopio e li rimanda alla
sede centrale del Setia, lavorando al programma ogni volta che
viene attivato il salvaschermo. Il
sito del seti@, sigla per search for extraterrestrial
intelligence - ricerca di intelligenza extraterrestre, aggiorna
quotidianamente i partecipanti al progetto sui risultati
raggiunti. In un grafico vengono evidenziate le aree
dello spazio investigate fino ad oggi dal radiotelescopio
portoricano.
(a.a.) |