Dalla TV alla Rete

Indice

  MediaMente
Biblioteca Digitale
Rassegna Stampa
News
Speciali 
  in TV
Notizie in Rete
MediaScuola
NuovaMente
MediaMente.it
Palinsesto
Learning
  Servizi
Archivio
Trova
Scrivi
Autori
Informazioni

Otto marzo, sfida in Rete alla repressione

In Afghanistan celebrazione on-line della giornata della donna. Internet aggira la discriminazione dei Talebani

a cura di Adriano Albano


Rawa (Revolutionary Association of the Women of Afghanistan)In nazioni come l'Afghanistan le donne subiscono una dura emarginazione da parte del governo islamico dei musulmani e festeggiare la festa dell'otto marzo e' praticamente impossibile. Cosìun'organizzazione di donne, la Rawa (Revolutionary Association of the Women of Afghanistan), ha deciso di celebrare eugualmente la giornata della donna, sia pure soltanto su Internet.

In Italia per decenni l'otto marzo è stata una giornata fondamentale per l'emancipazione femminile. Ma negli ultimi anni la festa sembra aver perso la sua natura militante per lasciare spazio a celebrazioni che hanno perso l'originaria connotazione politica e civile.

E anche Internet sembra essersi adeguato al nuovo corso dell'otto marzo. Non è difficile trovare in Rete proposte come questa che giunge da Milano: stasera tra le mimose fioriranno anche i corpi di nerboruti spogliarellisti.

L'otto marzo è anche una festa commerciale: nei portali italiani, in queste ore, compare spesso la pubblicità dei fiorai che hanno saputo abilmente trasformare la mimosa da simbolo politico in ornamenti per bouquet degni di San Valentino.

Donne in fabbricaMa la festa dell'otto marzo è qualcosa di decisamente serio. Su Internet sono diversi i siti italiani e stranieri che propongono riflessioni molto attuali sulla condizione della donna. Margherita.net propone un'edizione speciale dedicata al problema della mutilazione genitale femminile, praticata in molti Paesi musulmani. Il segno tangibile di un'anacronistica sottomissione della donna all'uomo.

E la scelta dell'8 marzo come giornata di celebrazione dei diritti della donna non è casuale. Il giornale di Lecco presenta un accurato studio sull'origine di questa manifestazione internazionale. Era il 23 febbraio 1917 quando le donne russe scesero in piazza per chiedere il ritiro delle proprie truppe dalle trincee del fronte orientale. Una manifestazione inedita per quei tempi. Perché mai, poi, il 23 febbraio è divenuto 8 marzo e' presto detto: nel calendario giuliano quella data corrisponde al nostro 8 marzo.

Un volto per la vitaNon tutti sono concordi su questa ricostruzione storica. Nel sito Italia donna viene fatta risalire l'origine della giornata ad un episodio drammatico avvenuto l'8 marzo del 1929 negli Stati uniti. Un incendio, divampato in una fabbrica, portò alla morte di oltre cento operai. La maggior parte di essi erano donne di giovane età.

Ma se volete dare un significato militante alla giornata delle mimose, potete aiutare concretamente quelle donne che ogni giorno devono combattere per sopravvivere ad angherie e torture. Si chiama "un volto per la vita" l'organizzazione che raccoglie fondi per le donne sfigurate del Bangladesh. Molte sono state ridotte in fin di vita solo perché avrebbero portato nel matrimonio una dote troppo misera. Un piccolo contributo può davvero cambiare la vita di queste donne.