Un'indagine durata un anno si è
conclusa con l'arresto
di dodici pedofili che utilizzavano Internet per lo scambio
di materiale pornografico infantile.
Torna, così, sotto accusa la Rete,
dipinta come luogo ideale per crimini odiosi e, in questo caso,
per la commercializzazione di pornografia con protagonisti i
minori. Ma la realtà è diversa: su Internet ci sono molte
organizzazioni che fanno prevenzione e a volte repressione
contro questo fenomeno criminale.
E' il caso di Pedo-stop,
sito Internet che effettua on line un continuo monitoraggio
anti-pedofilia. Attraverso le sue pagine alcuni volontari
americani collaborano con le autorità federali cercando di
censire e denunciare i siti con contenuti di pornografia
infantile. C'è anche una sezione riservata alla ricerca dei
bambini scomparsi.
Un altro esempio che arriva dagli
Stati Uniti è quello di Pedo
Watch, organizzazione che ha una lunga esperienza nella
lotta alla pedofilia. Il suo sito presenta un notiziario
sull'attività investigativa della polizia americana e aggiorna
sugli arresti dei pedofili.
In Italia è il Telefono
Arcobaleno a vigilare sulla Rete. L'associazione, guidata da
un sacerdote siciliano, fornisce anche alcuni consigli
per genitori e bambini su come evitare incontri spiacevoli
su Internet e nella vita di tutti i giorni:otto regole da
stampare e ricordare nel caso in cui il minore si trovi in
pericolo.
L'operazione che ha portato
all'arresto dei dodici pedofili italiani è stata realizzata
grazie alle indagini della polizia che ha un sito
nel quale è possibile leggere i resoconti delle precedenti
investigazioni. Tra esse un'altra denominata Bayou, nel '99, si
era occupata proprio di pornografia infantile.
Non sono ufficialmente tutori della
legge ma combattono, comunque, la pedofilia telematica. Sono gli
hacker. Alcuni di essi, infatti, si sono uniti per dare vita a
una vera e propria crociata
contro la pornografia minorile. Nel loro sito una pagina
italiana spiega le modalità di intervento dei
"pirati" antipedofili. Questi moderni
"crociati" della Rete non intervengono direttamente
sui siti, ma si limitano a svelarli e a identificare gli autori
delle pagine incriminate. Secondo un opinione diffusa, alcuni di
questi pirati informatici provvederebbero direttamente a
demolire le pagine dei siti scovati. Tra i consigli dati dagli
hacker, quello di installare un programma di protezione per
l'infanzia capace di filtrare le pagine bloccando l'accesso a
siti che contengono materiale pornografico. Una precauzione già
adoperata da numerosi genitori americani. Alcuni esperti di
comunicazione on line, comunque, sostengono che questo tipo di
programmi può rappresentare uno strumento occulto di censura.
Infine, l'Ehap
Corporation, un'altra associazione di hacker, dal '96
assicura il monitoraggio anti pedofilia sulla Rete.
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