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Pedofili in Rete, gli hacker vigilano

Sul Web sono tante le associazioni che combattono la pornografia infantile. Tra queste quelle dei "pirati" informatici

a cura di Adriano Albano


Un'indagine durata un anno si è conclusa con l'arresto di dodici pedofili che utilizzavano Internet per lo scambio di materiale pornografico infantile.

Torna, così, sotto accusa la Rete, dipinta come luogo ideale per crimini odiosi e, in questo caso, per la commercializzazione di pornografia con protagonisti i minori. Ma la realtà è diversa: su Internet ci sono molte organizzazioni che fanno prevenzione e a volte repressione contro questo fenomeno criminale.

E' il caso di Pedo-stop, sito Internet che effettua on line un continuo monitoraggio anti-pedofilia. Attraverso le sue pagine alcuni volontari americani collaborano con le autorità federali cercando di censire e denunciare i siti con contenuti di pornografia infantile. C'è anche una sezione riservata alla ricerca dei bambini scomparsi.

Un altro esempio che arriva dagli Stati Uniti è quello di Pedo Watch, organizzazione che ha una lunga esperienza nella lotta alla pedofilia. Il suo sito presenta un notiziario sull'attività investigativa della polizia americana e aggiorna sugli arresti dei pedofili.

In Italia è il Telefono Arcobaleno a vigilare sulla Rete. L'associazione, guidata da un sacerdote siciliano, fornisce anche alcuni consigli per genitori e bambini su come evitare incontri spiacevoli su Internet e nella vita di tutti i giorni:otto regole da stampare e ricordare nel caso in cui il minore si trovi in pericolo.

L'operazione che ha portato all'arresto dei dodici pedofili italiani è stata realizzata grazie alle indagini della polizia che ha un sito nel quale è possibile leggere i resoconti delle precedenti investigazioni. Tra esse un'altra denominata Bayou, nel '99, si era occupata proprio di pornografia infantile.

Non sono ufficialmente tutori della legge ma combattono, comunque, la pedofilia telematica. Sono gli hacker. Alcuni di essi, infatti, si sono uniti per dare vita a una vera e propria crociata contro la pornografia minorile. Nel loro sito una pagina italiana spiega le modalità di intervento dei "pirati" antipedofili. Questi moderni "crociati" della Rete non intervengono direttamente sui siti, ma si limitano a svelarli e a identificare gli autori delle pagine incriminate. Secondo un opinione diffusa, alcuni di questi pirati informatici provvederebbero direttamente a demolire le pagine dei siti scovati. Tra i consigli dati dagli hacker, quello di installare un programma di protezione per l'infanzia capace di filtrare le pagine bloccando l'accesso a siti che contengono materiale pornografico. Una precauzione già adoperata da numerosi genitori americani. Alcuni esperti di comunicazione on line, comunque, sostengono che questo tipo di programmi può rappresentare uno strumento occulto di censura. Infine, l'Ehap Corporation, un'altra associazione di hacker, dal '96 assicura il monitoraggio anti pedofilia sulla Rete.