Un milione e mezzo di immigrati in
Italia. Il dato è stato reso pubblico ieri dalla Caritas,
osservatorio privilegiato sul fenomeno dei flussi migratori
verso il nostro Paese. Il sito internet dell'organizzazione
umanitaria (www3.chiesacattolica.it/caritasroma),
fornisce in rete un'interessante anticipazione del dossier 2000
sull'immigrazione.
Una tabella fa il punto della
situazione sulle domande di regolarizzazione presentate da oltre
250mila immigrati nello scorso anno. Di queste ne sono state
accolte 145mila, respinte 13 mila, mentre ancora pendenti ne
risultano ben 91 mila, pari al 36 per cento del totale.
Seconda la ricerca della Caritas,
l'Italia risulta il quarto Paese per presenze di immigrati in
Europa dietro Germania, Francia e Gran Bretagna. Il dossier
disponibile in Rete fornisce ulteriori dettagli sulla questione
stranieri.
Se il dettaglio
percentuale ci offre altri spunti di riflessione. Il 38 per
cento degli immigrati in Italia proviene dall'Europa, il 28
dall'Africa, il 19 dall'Asia. Dall'Oceania soltanto lo 0,2, pari
a circa 3000 unità.
Ma qual è il rapporto tra gli
italiani e gli immigrati? Un insulto
razzista da parte di un allenatore di calcio a un giocatore
di colore ha riaperto la questione razzismo. La
Rete è uno dei luoghi dove si combatte con forza ogni forma di
discriminazione e dove si lavora per l'integrazione degli
immigrati. Stranieri.it
è un esempio di come si può utilizzare la Rete per promuovere
l'integrazione tra italiani ed immigrati. In queste pagine
potete trovare i testi di legge che regolamentano la presenza
degli immigrati in Italia. Alcuni link, poi, ci conducono alle
pagine di associazioni come "l'Isola che non c'è di
Vicenza" che lavorano sul territorio per combattere ogni
forma di razzismo. In queste pagine abbiamo trovato il testo di
un volantino
diffuso a Vicenza. Il testo del documento è chiaro: è un
appello ai cittadini a firmare per il referendum sulla legge
Turco Napolitano che regolamenta l'ingresso degli immigrati in
Italia. La campagna ha toni abbastanza duri. Tra
i partiti politici più attivi su questo fronte referendario
c'è la Lega
Nord, che anche all'interno del proprio sito fa propaganda
alla raccolta di firme contro la legge Turco. Ma
se anche nel Web italiano comincia a soffiare il vento xenofobo,
occorre dire che sono davvero tanti i siti che promuovono
l'integrazione culturale con le comunità di immigrati. E' il
caso di arab.it
che apertamente si pone un obiettivo: quello di far integrare
gli immigrati arabi con gli italiani. Anche un giochino,
come quello di tradurre il proprio nome da italiano in arabo,
può servire ad avvicinare le due culture. Nel
sito sono disponibili anche pagine dedicate a cultura
e tradizioni arabe. Sfogliando queste pagine il navigatore
italiano può imparare a confrontarsi con una delle tante
culture che i nuovi immigrati hanno importato nella nostra
nazione.
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