Dagli al professore in Internet…
Forum di contestazione e sondaggi in Rete: la
riforma della scuola viaggia anche online
di Eleonora Giordani
"La mia esperienza in un liceo della mia città: cinque
anni orridi. Penso vivamente che di tutti i prof. che ho avuto
solo uno o due erano seriamente preparati, i restanti mi hanno
insegnato solo cosa sia la vendetta, il risentimento e tanti bei
sentimenti affini". Ma anche: "Grazie di esserci ai prof
come lei". Questi messaggi, firmati, sono tra i più recenti
apparsi su "Fuori
i nomi", la bacheca online di Studenti.it
che si propone come valvola di sfogo per ragazze e ragazzi che
ritengono di subire ingiustamente l'autoritarismo dei loro
insegnanti. Esplicito l'invito dei promotori: "Facciamola
finita. Da oggi anche i professori possono essere svergognati in
pubblico. Denuncia il tuo docente: dì quello che non fa e
racconta come si comporta in classe".
La bacheca è stata lanciata nel corso di quest'anno scolastico
dall'Unione
degli studenti (Uds), un'associazione studentesca sindacale
delle scuole superiori ed ha ovviamente già destato animate
polemiche. E' ammissibile criticare i professori online? Secondo
una recente sentenza di un tribunale americano sì, come abbiamo
riportato nella sezione "news"
del nostro sito. Uno studente di Seattle ha ottenuto un
risarcimento danni per essere stato punito dopo aver messo online
un sito diretto contro un suo insegnante.
Tornando in Italia, è decisamente contrario all'iniziativa
"Fuori i nomi" il giornalista Mario Pirani, che dalle
colonne di Repubblica si è da subito pronunciato per
l'oscuramento del Forum. Sotto accusa soprattutto il clima di
scontro frontale e la violenza verbale di alcuni messaggi scritti
con la scarsa capacità diplomatica propria dell'adolescenza, che
renderebbero la bacheca una "specie di lista nominativa di
proscrizione".
"L'intento è in parte provocatorio - spiega Claudia
Pratelli della Segreteria nazionale Uds - ma la rubrica non è
fatta per insultare gratuitamente i professori. Serve piuttosto a
portare a galla problemi che in effetti esistono: il disagio dei
ragazzi, l'insofferenza diffusa per i rapporti gerarchici e nei
confronti dello stare a scuola. Tutte cose che possono anche
essere suscitate da atteggiamenti volgari ed offensivi da parte
dei docenti. Il vero problema è il perché viene scritto un
insulto al professore".
Il problema però è anche che un insulto inciso sulla porta
del bagno rimane tra le mura dell'istituto scolastico, mentre su
Internet può essere letto da migliaia di persone. "Ma in
Rete c'è il diritto di replica - ribatte Claudia. Ognuno deve
lasciare il proprio indirizzo di posta elettronica. I messaggi che
arrivano vanno direttamente online ma noi controlliamo
continuamente la bacheca ed eliminiamo quelli semplicemente
farciti di offese che non sono in sintonia con lo spirito del
dibattito. Che è quello di generare un confronto reale tra
studenti e professori".
Sono più d'uno infatti gli insegnanti che partecipano al Forum
e la discussione, quando mantiene i toni di un dialogo civile, su
Internet diventa produttiva, permettendo a tutti di esprimere le
proprie posizioni. Il che, a volte, in classe sembra non accadere.
Ma cosa viene denunciato in pratica sulla bacheca? Soprattutto
la mancata applicazione dello Statuto delle studentesse e degli
studenti, approvato con decreto del Presidente della Repubblica ed
in vigore dall'anno scolastico 1998-99. Questo documento,
apparentemente ancora poco conosciuto, propone alcune novità
interessanti per la creazione di un clima più democratico
all'interno della nuova scuola dell'autonomia, come la
possibilità di convertire le sanzioni in lavori utili per la
scuola, il diritto a una valutazione trasparente e tempestiva, la
separazione tra valutazione del profitto e condotta, il diritto
alla partecipazione attiva e responsabile alla vita della scuola.
E proprio per sapere come stanno vivendo questi cambiamenti
studenti, insegnanti e capi d'istituto delle scuole secondarie
superiori, il Ministero
della Pubblica istruzione ha incaricato l'Ispo (Istituto
per gli studi sulla pubblica opinione) di lanciare un sondaggio
tramite Internet. Dall'inizio di febbraio e per tutto il mese
di marzo le scuole potranno dunque parlare delle loro esperienze.
I primi risultati verranno presentati dal ministro Tullio de Mauro
il 12 marzo prossimo al liceo Leonardo da Vinci di Roma, per
inaugurare le "Settimane dello Statuto", un'iniziativa
promossa dall'Ufficio studenti del Mpi. Tre settimane, dal 12 al
31 marzo, in cui ogni scuola potrà dedicare una giornata alla
comprensione del testo e ad iniziative legate ai diritti e ai
doveri degli studenti, organizzando seminari, tavole rotonde o
incontri di approfondimento con il sostegno degli insegnanti e di
esperti esterni.
Chi ancora non conoscesse lo Statuto, può leggerlo sul sito di
"Studenti online" ed iniziare a partecipare al
dibattito. Ma, per favore, senza parolacce.
"Fuori
i nomi"
Studenti.it
Unione
degli studenti (Uds)
Ministero
della Pubblica istruzione
Sondaggio
Ispo
Studenti
Online
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