La tecnologia delle presentazioni video realizzate su computer può far pensare in prima istanza ad applicazioni molto distanti dal mondo dell'educazione: pubblicità, presentazioni industriali, grafici sull'andamento di un'azienda, e simili. Eppure, l'utilità didattica di questi strumenti può essere molto alta. Cerchiamo di capire perché, e di vedere un po' più da vicino di cosa si tratti.
Tutti i docenti (e tutti gli studenti) hanno familiarità con uno strumento didattico assai antico: la lavagna. Attraverso di essa, il docente può 'fissare' alcuni termini chiave, fornire agli studenti schemi e diagrammi, mostrare la grafia di nomi poco familiari, svolgere in maniera 'pubblica' calcoli ed esercizi, tratteggiare piante e disegni, e così via. L'uso della lavagna è talmente comodo e diffuso che riteniamo non serva dilungarsi troppo nell'illustrarne i possibili impieghi, che si estendono praticamente ad ogni materia e ad ogni curriculum didattico.
Figura 18 - Tra gli strumenti didattici più antichi: la lavagna |
In questa sede, ci interessa sottolineare due caratteristiche importanti di questa 'tecnologia' didattica, che per alcuni scopi possono rappresentare delle limitazioni notevoli.
Il primo luogo, la lavagna è uno strumento che privilegia fortemente la scrittura, sia essa alfabetica o matematica. L'uso della lavagna per presentare immagini è assai più limitato, giacché presuppone da un lato che le immagini siano rappresentabili con l'uso di due soli colori (il nero della lavagna e il bianco del gessetto), dall'altro che il docente sia un buon disegnatore, e abbia a disposizione il tempo necessario a realizzare un buon disegno. Non è un caso, dunque, che le immagini disegnate alla lavagna debbano essere di necessità sommarie e schematiche, e che talvolta sia necessario ricorrere a quelle che potremmo definire 'estensioni tecnologiche' della tradizionale lavagna 'in bianco e nero': gessetti colorati, o lavagne bianche cancellabili su cui scrivere o disegnare con pennarelli colorati. Ma si tratta evidentemente di rimedi parziali, impotenti, ad esempio, a rendere la lavagna uno strumento adatto a mostrare alla classe fotografie o filmati. E ovviamente la dimensione sonora resta del tutto estranea all'uso della lavagna, almeno nella sua forma tradizionale. Le 'estensioni tecnologiche' necessarie a superare queste ultime limitazioni (proiettore di diapositive, schermo televisivo o cinematografico, registratore...) non hanno nulla a che fare con la lavagna, e richiedono, nella loro forma tradizionale, ognuna un apparato diverso, talvolta costoso e ingombrante.
Figura 19 - Anche utilizzando il massimo della creatività, alcuni limiti d'uso della lavagna restano notevoli |
In secondo luogo, la lavagna è uno strumento di uso didattico immediato, ed è uno strumento 'a perdere': non è cioè di norma possibile per il docente preparare in anticipo, ad esempio a casa, 'schermate' di lavagna da utilizzare al momento opportuno e magari riutilizzare in seguito; inoltre, a meno di non utilizzare costose lavagne con tecnologia di stampa incorporata, non è possibile conservare copia di quanto scritto sulla lavagna, se non copiandolo su carta. Certo, schemi e diagrammi possono essere preparati in anticipo su carta e poi 'copiati' alla lavagna durante la lezione. Ma il tempo da destinare all'operazione di copia, davanti alla classe in attesa, è comunque ridotto (qualcuno forse ricorderà anziani professori di matematica laboriosamente intenti durante l'intervallo a copiare con grafia minuta file e file di formule da illustrare poi nel corso della lezione), e questo limita naturalmente anche la complessità di quanto si può realizzare.
Anche in questo caso, esiste da tempo una 'estensione tecnologica' della lavagna (che per la verità non ha mai veramente raggiunto nella maggior parte delle scuole italiane la popolarità guadagnata all'estero, o nel mondo universitario) in grado di migliorare la situazione: si tratta del proiettore di lucidi. L'insegnante può preparare in anticipo, su una speciale carta trasparente, testi e immagini che illustrino la propria lezione. I lucidi così realizzati possono essere poi mostrati in classe, ed eventualmente riutilizzati. Fotocopiatrice e computer hanno notevolmente ampliato le possibilità offerte da questo strumento: le pagine da mostrare in classe possono infatti essere stampate su una stampante laser o a getto d'inchiostro, o fotocopiate, il tutto direttamente sulla apposita carta lucida trasparente, e questo permette di usare il proiettore di lucidi anche per mostrare immagini tratte da libri. Esistono anche proiettori in grado di proiettare, attraverso un sistema di specchi, testo e immagini scritti su normali fogli opachi.
Figura 20 - I lucidi: possono essere conservati e riutilizzati, ma molte delle limitazioni della lavagna restano |
Anche i proiettori di lucidi, tuttavia, sono impotenti a superare le limitazioni ricordate poc'anzi: immagini in movimento e suoni restano al di fuori delle loro possibilità, e la qualità di visualizzazione di immagini fotografiche, in bianco e nero e ancor più a colori, lascia molto a desiderare.
I programmi per la realizzazione di presentazioni su computer superano queste limitazioni, e suggeriscono un modello di 'lavagna multimediale' del tutto nuovo. Di cosa si tratta, esattamente?
In buona sostanza, programmi di questo tipo - in genere abbastanza facili da usare - trasformano l'utente nel 'regista' di una presentazione multimediale. Al posto delle 'pagine di lavagna' o dei lucidi da proiettare, egli ha a disposizione delle schermate di computer. Schermate che possono contenere testi (proprio come la superficie della lavagna o del lucido), in dimensioni, colori e tipi di carattere diversi. Ma possono anche contenere immagini, fisse o in movimento, eventualmente corredate da didascalie. E possono essere accompagnate da brani sonori. Chi crea la presentazione 'prepara' al computer, una dopo l'altra, le schermate che la compongono, disponendole in un ordine sequenziale. Per 'animare' il proprio lavoro, può introdurre degli effetti di transizione da una schermata all'altra: ad esempio una dissolvenza, o un effetto sonoro. Il testo di una pagina, anziché comparire tutto insieme, può comparire un po' per volta, in modo da seguire il ritmo della spiegazione a voce; al momento di utilizzare in classe la presentazione realizzata, al docente basterà un click col mouse per segnalare al programma di 'far entrare' nella schermata la porzione successiva di testo.
Proviamo a immaginare una possibile utilizzazione di questo strumento. Supponiamo ad esempio di dover tenere una lezione sulla poesia di Montale. A supporto della nostra lezione possiamo preparare una serie di schermate con i dati essenziali della vita del poeta, una sua foto, magari il filmato di una intervista. Se vogliamo analizzarne una poesia, potremo preparare una schermata col testo, accompagnato da una recitazione a voce; il testo della poesia potrà 'animarsi' a comando, magari trasformando dal nero al rosso il colore col quale sono scritti i termini dei quali vogliamo sottolineare l'importanza, o le rime interne. Un verso della poesia potrebbe essere isolato e accostato al verso di un'altra poesia. E così via.
Naturalmente, l'esempio è uno fra i tanti che si sarebbero potuti fare: proprio come la lavagna (ed anzi più della lavagna), un programma per la preparazione di presentazioni video è adatto a veicolare contenuti diversissimi, e si presta dunque ad essere utilizzato nell'insegnamento di qualsiasi materia.
Per utilizzare in classe la presentazione realizzata, il docente dovrà naturalmente disporre di una stazione multimediale di classe: in sostanza, un computer collegato a un televisore o videoproiettore (si veda la relativa scheda). Con un click del mouse passerà, nei momenti opportuni,da una schermata all'altra, o 'attiverà' gli effetti di animazione all'interno di una singola schermata.
Figura 21 - Una presentazione video illustrata alla classe |
Prevediamo già due obiezioni che ci potrebbero essere rivolte: da un lato, preparare una presentazione di questo genere (e la relativa lezione) è lungo e faticoso - molto più che buttar giù qualche appunto su un quaderno da tenere sott'occhio durante la spiegazione. Dall'altro, nessuno ha mai insegnato ai docenti a usare un programma per la realizzazione di presentazioni: non sarà uno strumento difficile e complicato da usare?
Per quanto riguarda la prima obiezione, tutt'altro che peregrina, rimandiamo a quanto detto nel corso della dispensa. Ricordiamo solo, in questa sede, che le presentazioni realizzate possono essere riutilizzate (ed eventualmente anche distribuite agli studenti, o trasformate in pagine Internet): l'investimento di tempo per prepararle è maggiore, ma la qualità e la fruibilità della lezione possono risultare assai migliori, e il lavoro fatto potrà tornare utile anche in seguito, in moltissimi modi diversi. Inoltre, non è detto che l'insegnante debba essere solo nel preparare la sua presentazione: perché non coinvolgere anche gli studenti?
Quanto alla seconda obiezione, ci sentiamo di rassicurare i nostri lettori. Pur essendo strumenti ormai estremamente complessi e sofisticati, i programmi per la creazione di presentazioni (il più diffuso è probabilmente PowerPoint della Microsoft, ma ne esistono numerosi altri) non sono affatto difficili da usare. Chi sa già usare un programma di videoscrittura può imparare a realizzare le prime presentazioni in poche ore, magari con l'aiuto di uno dei tanti manuali disponibili, o dei tutorial on-line compresi in quasi tutti i programmi più recenti. E probabilmente, dopo aver fatto un po' di pratica, scoprirà che si tratta di un lavoro anche divertente.
Figura 22 - Ma la vecchia lavagna serve ancora! |
Attenzione, però: vorremmo mettere in guardia, nel concludere questa scheda, dall'idea che la vecchia lavagna sia ormai da mettere in cantina. Non è affatto così. Le presentazioni su computer permettono di accompagnare una lezione in maniera chiara e piacevole, offrendo possibilità che, come abbiamo visto, erano sconosciute alla lavagna. In un certo senso, trasformano la lezione. Ma, dovendo essere preparate in anticipo, possono mancare di flessibilità. Un approfondimento o una spiegazione imprevista, magari suscitata da una domanda degli studenti o dall'estro del momento, richiedono ancora strumenti di 'annotazione pubblica' rapidi e flessibili. Certo, anche questo si può fare al computer. Ma in molti casi l'uso estemporaneo del computer come strumento di annotazione pubblica può essere poco pratico - e può correre i rischio di far 'perdere il filo' della presentazione che si era preparata. Avere a disposizione una lavagna per annotazioni, schizzi, schemi estemporanei rappresenta dunque un'ottima idea. Chi scrive, personalmente diffida dalle aule ipertecnologiche nelle quali l'unico modo per scrivere “la lezione è spostata alle 12.30” è quello di accendere il videoproiettore, accendere il computer, aspettare il caricamento del sistema operativo, lanciare un programma di videoscrittura o di presentazione, scegliere un font abbastanza largo, scrivere la frase, e lasciare poi tutto acceso magari per un'ora o due, fermo sulla stessa schermata. In molte situazioni, la vecchia lavagna conserva tutta la sua utilità. Ed è bene saperlo.