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Le librerie virtuali

Uno dei fenomeni che ha stupito maggiormente gli analisti economici, ma anche gli osservatori dei fenomeni legati al ciberspazio, è stato l'enorme successo della vendita on-line di libri. In particolare, tra le librerie virtuali Amanzon.com ha assunto ormai una aurea leggendaria. Ma la leggenda si radica in solide radici. Fondata nel 1995 dal giovanissimo Jeff Bezos, con un investimento da amatore, fattura oggi oltre 500 milioni di dollari all'anno, vanta una capitalizzazione di 22 mila miliardi di dollari, ed ha 1600 dipendenti. Al sito principale, il cui indirizzo è http://www.amazon.com Esci da MediaMente, si sono affiancate numerose "filiali virtuali" e una serie di servizi collaterali.

Ma ciò che rende Amazon veramente unica è il suo catalogo. Quasi cinque milioni di titoli, a cui sono stati recentemente affiancati CD musicali, CD ROM, videocassette e DVD. Tutto questo senza alcun corrispettivo nel "mondo reale". Del resto, nessuna libreria potrebbe ospitare fisicamente nei propri scaffali cinque milioni di titoli che compaiono nel catalogo di Amazon. La diminuzione dei costi fissi permette di effettuare una notevole politica di promozione e di vendere molti dei libri a prezzi scontati, con sconti che oscillano fra il 15% e il 40%. Naturalmente a tali prezzi vanno aggiunti i costi di spedizione, che soprattutto per le destinazioni internazionali (al di fuori cioè degli Stai Uniti) sono piuttosto alti. Tuttavia, specialmente per l'acquisto di più volumi, Amazon è assolutamente conveniente rispetto ai tradizionali canali di importazione libraria. E soprattutto permette di acquisire con relativa velocità libri che sarebbero altrimenti inaccessibili.

Figura 13 - Il sito Web di Amazon.com

Figura 13 - Il sito Web di Amazon.com

Assai interessante è anche il modello di marketing sviluppato da Amazon. Ogni cliente che effettua un acquisto viene registrato. Nella registrazione si invita a fornire un elenco di temi e soggetti a cui si è interessati. Da quel momento, ogni volta che si accede alla pagina iniziale del sito, grazie ad un meccanismo di interazione tra server e browser, compare una pagina personalizzata, con tanto di saluti ed annunci relativi alle ultime uscite nei settori di interesse. Inoltre, ogni scheda dedicata a un libro, oltre a recare recensioni, commenti, spiegazioni sul contenuto, è corredata da un elenco di titoli che gli altri acquirenti del volume hanno comperato. Insomma, da una parte si tenta di simulare il rapporto personalizzato che ogni amante dei libri stabilisce con il suoi libraio di fiducia, dall'altra si cerca di creare microcomunità di lettori-compratori.

La concorrenza di Amazon alle librerie 'fisiche' si è fatta nel corso del 1997 talmente forte da spingere una delle principali catene di librerie americane, la Barnes & Noble, ad aprire anch'essa un proprio sito Internet (http://www.barnesandnoble.com/ Esci da MediaMente). Ad essa si è affiancata in Inghilterra la libreria virtuale di Internet Bookshop (http://www.bookshop.co.uk Esci da MediaMente). Quest'ultima, dopo un accordo con Informazioni editoriali, ha anche realizzato una libreria virtuale italiana, Internet Bookshop Italia (http://www.internetbookshop.it Esci da MediaMente), che conta su un catalogo di 250 mila libri. Sempre in Italia vi ricordiamo la Libreria Interattiva Rinascita (http://www.rinascita.it Esci da MediaMente), che ha un catalogo di circa 300 mila titoli. Le librerie Feltrinelli, infine, costituiscono il fulcro di una libreria in rete che dovrebbe essere in funzione nel momento in cui leggerete queste dispense, all'indirizzo http://www.zivago.it Esci da MediaMente. Anche queste librerie virtuali, seguendo l'esempio di Amazon, offrono una serie di servizi avanzati agli utenti. Nonostante tutto, però, il primato della prima libreria virtuale della storia non è stato ancora nemmeno insidiato.

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