Roman Jakobson, forse il più importante linguista del nostro secolo, nacque a Mosca nel 1896 e partecipò, ancora studente, alla formazione nel 1915 del Circolo linguistico di Mosca, cominciando a studiare i problemi del linguaggio e dei suoi rapporti con la teoria dell'arte. Dopo la rivoluzione si trasferì in Cecoslovacchia, prima a Praga nel 1923 come docente di filologia russa, poi a Brno nel 1937 per l'insegnamento di letteratura ceca antica.
Con Trubeckoj e Karcevskij, Jakobson fondò nel 1926 il Circolo linguistico di Praga. Il Manifesto fonologico è il nome con cui è conosciuto il programma presentato dai tre studiosi al I Congresso internazionale di linguistica, tenutosi all'Aia nel 1928.
La ricerca del Circolo linguistico di Praga, fra i cui esponenti erano anche i francesi André Martinet e Émile Benveniste, verteva su due temi principali: la fonologia strutturale e l'analisi del fatto linguistico come sistema funzionale. La fonologia strutturale è lo studio dei fonemi, cioè delle unità foniche minime di una lingua capaci di svolgere una funzione differenziante tra i vari significati. Ad esempio, i fonemi assolvono una funzione espressiva quando il rafforzamento di certi segnali fonici nell'esecuzione linguistica contribuisce a modificare il significato di quest'ultima. L'interpretazione della lingua come sistema funzionale prende le mosse dal fatto che l'atto linguistico ha sempre una particolare intenzione (funzione) comunicativa alla quale presiedono determinate regole. Lo studio di una lingua deve cogliere i sistemi di regole sottostanti alle varie funzioni comunicative (emotiva, poetica, informativa, ecc.) e descrivere le leggi che presiedono alle diverse funzioni.
Nel 1939 l'invasione nazista della Cecoslovacchia costrinse Jakobson alla fuga, prima in Norvegia e poi in Svezia. L'ambito delle sue ricerche linguistiche si allarga: nella relazione su Lo sviluppo fonologico del linguaggio infantile e le coerenze corrispondenti nelle lingue del mondo, tenuta a Bruxelles, al V Congresso internazionale di linguistica, le sue teorie linguistiche diventano la premessa per una riconsiderazione del processo di apprendimento e dei problemi legati alla perdita del linguaggio. Dal 1941 Jakobson si era stabilito negli Stati Uniti, insegnando prima a New York, poi ad Harvard e dal 1957 al Massachussets Institute of Technology. Morì nel 1982 a Cambridge, Massachussets. Dal 1962 era cominciata all'Aja la pubblicazione dei suoi Scritti scelti in sette volumi.
Fra i suoi lavori più importanti si possono ricordare: Principi di fonologia storica (1931), Linguaggio infantile, afasia e leggi fonetiche (1941), Fondamenti del linguaggio (1956), Lingustica e poetica (1958), Saggi di linguistica generale (1963).