Accanto alla realtà virtuale vera e propria, che mira a creare ambienti virtuali nei quali l'immersione dell'utente sia il più possibile 'completa', un indirizzo di ricerca che ha suscitato notevole interesse negli ultimi anni è quello della cosiddetta augmented reality, che mira a una integrazione di oggetti virtuali all'interno della normale percezione dello spazio reale.
In questi casi possono essere usati, ad esempio, non già caschi visore che cerchino di isolare completamente l'utente dal mondo che lo circonda per concentrarlo sull'esperienza visiva del mondo virtuale generato dal computer, ma occhiali visori dotati di schermi parzialmente trasparenti, che permettano di visualizzare 'sullo sfondo' dell'ambiente circostante anche immagini generate dal computer.
Figura 29 - Augmented reality per la medicina: il medico 'vede', tradotta in immagini tridimensionali, la radiografia della gamba della paziente, sovrapposta all'immagine reale |
Strumenti di questo tipo potrebbero rivelarsi preziosi per permettere una formazione quasi immediata di utenti inesperti allo svolgimento di compiti per i quali essi non dispongono di un addestramento specifico. Pensiamo ad esempio di dover spiegare in che modo inserire una nuova cartuccia di inchiostro in una fotocopiatrice. Tradizionalmente, questa spiegazione sarebbe affidata a molte pagine di un manuale d'uso, pagine che affiancheranno probabilmente alla spiegazione testuale anche schemi e disegni. Disponendo di un sistema di augmented reality si potrebbe però pensare di 'proiettare' le operazioni da svolgere come se si trattasse di una sorta di 'sovraimpressione' sulla nostra esperienza visiva diretta della fotocopiatrice. L'utente si potrebbe collocare davanti alla fotocopiatrice e 'vedere' attraverso i propri occhiali visore da un lato, come una sorta di 'fantasma visivo', un'immagine in tempo reale delle operazioni da svolgere, dall'altro, in trasparenza, l'oggetto reale sul quale svolgere le operazioni in questione. Chi ha sperimentato sistemi di questo tipo sostiene che la loro efficacia è altissima, e che utenti del tutto inesperti sono messi in grado di svolgere in tempo reale operazioni anche molto complesse.
Sostituire la cartuccia d'inchiostro di una fotocopiatrice non è evidentemente un compito troppo complesso – ma pensate all'utilità di sistemi di questo tipo, ad esempio, per insegnare a manovrare una macchina, a pilotare un aereo, o a svolgere un'operazione chirurgica!
Si tengano presenti però, come sempre, anche alcuni rischi che potrebbero accompagnare gli indubbi vantaggi di questa tecnologia. Primo fra tutti, quello di formare operatori capaci dal punto di vista pratico ma del tutto inconsapevoli, in grado di 'ripetere' in maniera meccanica operazioni anche complesse delle quali tuttavia non capiscono il significato e la portata.