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Una breve storia delle telecomunicazioni

Sebbene alcune forme primordiali di telecomunicazione abbiano fatto la loro comparsa sin da epoche remote e nell'ambito di civiltà non sviluppate (si potrebbe pensare al sistema di segnalazione basato sulle torri da fuoco dei romani, o persino al tamtam), possiamo dire che il primo vero sistema di telecomunicazione compare in Francia alla fine del XVIII secolo. Si tratta del "telegrafo ottico" ideato e sviluppato da Claude Chappe.

Ispirandosi forse ai sistemi di segnalazione degli antichi, Chappe progettò un sistema di segnalatori meccanici collocati su una serie di torri, in contatto visivo reciproco. L'innovazione radicale consisteva nell'apparato di segnalazione: si trattava di un grosso dispositivo meccanico in grado di rappresentare una notevole quantità di simboli discreti.

Figura 14 - Il telegrafo di Chappe

Figura 14 - Il telegrafo di Chappe

 

Figura 15 - Le posizioni delle estremità dell'apparato di Chappe corrispondenti all'alfabeto e alle cifre decimali

Figura 15 - Le posizioni delle estremità dell'apparato di Chappe corrispondenti all'alfabeto e alle cifre decimali

La prima linea del télégraphe collegò Parigi e Lille. Napoleone, intuendo le potenzialità del sistema ai fini militari, ne promosse la diffusione: in poco tempo vennero collegate 29 città in tutta la Francia, mediante 500 stazioni. Grazie al telegrafo di Chappe il tempo di trasmissione di un dispaccio da Parigi a Tolone fu ridotto da parecchi giorni a venti minuti. E ben presto il sistema fu adottato anche in altri paesi.

Il sistema di telegrafia visiva rappresentò certamente un grosso passo in avanti nella gestione delle comunicazioni a distanza. Tuttavia esso presentava notevoli inconvenienti: il principale era il fatto di dover ricorrere a "ripetitori" umani, con ovvi limiti di percezione e di identificazione dei segnali (la linea Parigi-Tolone di Chappe aveva 116 ripetitori, che costituivano altrettante fonti di errore); in secondo luogo, il tempo di utilizzazione effettiva, a causa dell'oscurità e delle intemperie, era ridotto a sei ore al giorno in media.

Si deve aspettare fino al 1844 perché ai segnali ottici si sostituissero i segnali elettrici inviati lungo un cavo, grazie all'introduzione del telegrafo elettrico perfezionato da Samuel Morse. Il vantaggio dell'elettricità sta nella facilità di trasformazione di questo tipo di energia. Gli impulsi elettrici possono indifferentemente essere tradotti in segnali ottici, acustici o meccanici. Per sfruttare adeguatamente il suo sistema di comunicazione Morse sviluppò anche un codice, che assunse il suo nome, basato sulla rappresentazione dei caratteri alfanumerici mediante due simboli, il punto e la linea, i quali a loro volta corrispondevano alla lunghezza degli impulsi di corrente trasmessi. Il codice Morse ha trovato applicazione in moltissimi altri settori (ad esempio nelle comunicazioni marittime) ed è rimasto in uso fino al 1999, quando è stato definitivamente sostituito dalla comunicazione di segnali digitali.

Figura 16 - Schizzo del terminale telegrafico di Morse

Figura 16 - Schizzo del terminale telegrafico di Morse

 

Figura 17 - Un telegrafo del 1840

Figura 17 - Un telegrafo del 1840

La diffusione del telegrafo elettrico fu rapidissima, anche perché coincise con la creazione delle prime reti ferroviarie nazionali. Si pensi che nel 1875 la rete statunitense contava 214.000 miglia di cavi e 8500 uffici telegrafici.

La tappa successiva di questa storia è rappresentata dall'introduzione del telefono, che permise per la prima volta lo scambio a distanza di conversazioni vocali in tempo reale, senza la mediazione di codici artificiali e telegrafisti. Sulla sua invenzione, e dunque sulla proprietà del brevetto, c'è stata una lunghissima polemica giudiziaria e scientifica, che ha visto come protagonisti l'Italiano Antonio Meucci e lo statunitense Graham Bell, e i loro eredi e fautori. Probabilmente Meucci aveva ragione, era stato lui il primo inventore del telefono. Tuttavia non si può non riconoscere che Bell, oltre ad avere sviluppato a sua volta un apparato telefonico ed averlo brevettato nel 1876, fu assai abile nel saper sfruttare la nuova tecnologia, dando avvio alla industria delle comunicazioni moderna.

Sulla fortuna di questa tecnologia non c'è molto da dire. Nel 1881, a cinque anni dalle prime dimostrazioni, negli Stati Uniti si contano già 123 mila apparecchi. Oggi il sistema telefonico mondiale consta di cavi per milioni di chilometri che raggiungono in ogni lato del pianeta oltre 600 milioni di utenti. Ma soprattutto, il telefono è stato il primo, e ancora oggi per molti è l'unico strumento di telecomunicazione personale.

Curiosamente, l'applicazione del telefono alla comunicazione interpersonale non fu preventivata nemmeno dallo stesso Graham Bell, che inizialmente immaginava di usarlo come una sorta di radio via cavo. Ma si accorse ben presto delle reali potenzialità della sua invenzione: nel 1877 fondò la Bell Telephone Company, che nel 1885 confluì nella American Telegraph and Telephone (AT&T), per cento anni detentrice del monopolio telefonico negli Stati Uniti (fino al suo smembramento in varie compagnie nel 1984, per violazione delle leggi antitrust) e ancora oggi uno dei colossi mondiali nel mercato delle telecomunicazioni.

Figura 18 - Graham Bell mentre inaugura la linea telefonica tra New York e Chicago in una illustrazione dell'epoca

Figura 18 - Graham Bell mentre inaugura la linea telefonica tra New York e Chicago in una illustrazione dell'epoca

Nel 1897, mettendo a frutto le ricerche di Heinrich Hertz, e di altri scienziati ed ingegneri, Guglielmo Marconi realizzò il primo telegrafo senza fili, dando inizio all'utilizzazione delle onde radio modulate per la trasmissione di suoni a distanza. Gli sviluppi successivi di questa tecnologia, ed il perfezionamento degli apparecchi di ricezione, portarono nel 1920 all'avvio delle prime trasmissioni radiofoniche. Agli inizi degli anni trenta, poi, Philo T. Farnsworth e Vladimir K. Zworykin negli Stati Uniti, Isaac Shoenberg e John Logie Baird in Inghilterra, indipendentemente l'uno dall'altro (e non senza uno strascico di cause giudiziarie per il controllo del brevetto) adattarono il tubo catodico al sistema di trasmissione di onde elettromagnetiche, dando origine alla televisione. Nel 1936 la BBC inaugura in Inghilterra il primo servizio di trasmissioni televisive pubbliche, adottando il sistema di Shoenberg.

Con l'ultimo capitolo di questa nostra breve storia arriviamo al 1960. Il 12 agosto gli USA lanciano in orbita il primo satellite per telecomunicazioni, Echo 1A, con il quale i ricercatori dei Bell Laboratories sperimentano la trasmissione intercontinentale di segnali radio mediante riflessione satellitare. Due anni dopo viene messo in orbita Telstar 1, il primo satellite per telecomunicazioni commerciali, in grado di trasmettere 600 conversazioni telefoniche o un canale televisivo.

Figura 19 - Telstar 1, il primo satellite per telecomunicazioni civili

Figura 19 - Telstar 1, il primo satellite per telecomunicazioni civili

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