INTERVISTA:
Domanda 1
Nel rapporto della Comunità Europea presentato da Martin Bangemann al seminario sulla
società dell'informazione, vengono discussi l'origine culturale e l'impatto economico
della nuove tecnologie informatiche. Ci può riassumere le conclusioni principali di
questo rapporto?
Risposta
Il rapporto identifica come prima cosa il grande potenziale di crescita delle nuove
tecnologie informatiche e di comunicazione. Esso prevede un possibile tasso di crescita in
questo settore nei prossimi anni che va dal dieci al quindici percento. Non c'è nessun
settore dell'economia in cui ci si possa aspettare simili tassi di crescita. Ciò vuol
dire che si possono creare nuovi posti di lavoro, se mettiamo a disposizione una giusta ed
adeguata struttura delle regole, in particolare per avviare nuove applicazioni. Ecco
perché il rapporto sottolinea la necessità di accelerare il processo di liberalizzazione
e deregolamentazione, per generare più competizione e, un fattore di importanza primaria,
ridurre i prezzi delle telecomunicazioni, troppo alti in Europa, per esempio, dieci volte
più alti che negli Stati Uniti d'America per le linee dedicate.
Domanda 2
Che conseguenze ne ha tratto la Commissione della Comunità Europea?
Risposta
Sulla base del rapporto, la commissione ha adottato una serie di proposte per introdurre
più competizione e per liberalizzare il mercato, e ha indicato la famosa data del primo
gennaio 1998 quale ultimo termine per liberalizzare la telefonia e le relative
infrastrutture. Questo è anche importante per l'industria, perché le azienda hanno ora
una chiara tabella di marcia e possono pianificare i loro investimenti su questa base. Noi
ci aspettiamo che il settore privato investa più di quanto abbia fatto fino ad adesso. Il
quadro legislativo consente l'utilizzo di reti alternative il più presto possibile, in
modo che gli attori principali non siano solo i detentori dei monopoli. Anche le società
private alternative avranno la possibilità di entrare nel mercato. Questo porterà nuovo
dinamismo e nuovi posti di lavoro, e dato che le nuove applicazioni sono a beneficio dei
cittadini, questo aiuterà a superare i problemi della civilizzazione moderna nei settori
dell'ambiente, dei trasporti, della sanità e dell'istruzione.
Domanda 3
Il telelavoro comporta dei rischi, di cui viene spesso discusso. Pensa che il telelavoro
possa portare alla perdita della dimensione interpersonale del lavoro e il rischio
dell'isolamento fisico, sociale e culturale?
Risposta
La società dell'informazione e le sue implicazioni ed applicazioni comportano dei rischi,
è chiaro. Dobbiamo essere molto sensibili e dissipare i timori. Per questo abbiamo
indetto un forum sulla società dell'informazione, per discutere gli interventi aggiuntivi
necessari per eliminare queste paure. Dobbiamo discutere quali azioni supplementari nel
settore sociale e in quello legale saranno necessarie per affrontare questi problemi. Ma,
d'altra parte, siamo convinti di non dover concentrare il nostro dibattito sui rischi e
sulle sfide della società dell'informazione, ma sulle opportunità che ci offre. C'è una
serie di opportunità, per quanto concerne il telelavoro. Se confrontiamo la situazione in
Europa, con un milione di telelavoratori, con quella negli Stati Uniti e i loro sedici
milioni di telelavoratori, e se iniziamo un lungo dibattito sui rischi, e non
intraprendiamo delle azioni, perderemo queste opportunità in Europa. Questo è uno degli
elementi del rapporto di Bangemann, ed è per questo che la commissione sta cercando di
convincere la gente che dobbiamo agire adesso per creare più posti di lavoro in Europa e
per superare i problemi di competitività dell'Europa.
Domanda 4
C'è in Europa una grande richiesta di connettività globale e ci sono dei problemi
pratici relativi alla posa delle linee, eccetera. Come viene vista dalla Commissione della
Comunità Europea questa situazione, che potrebbe comportare delle differenze nei diversi
paesi?
Risposta
Il nostro incarico in Europa è provocare degli effetti di sinergia e di eliminare la
frammentazione dei mercati, anche nel campo delle telecomunicazioni. Ecco perché stiamo
spingendo l'idea di reti transeuropee e l'idea della interconnessione delle diversi reti.
Abbiamo presentato una serie di proposte su questo soggetto, che servono a mettere insieme
diversi standard, per ottenere alla fine uno standard europeo, una questione di massima
importanza, e, in secondo luogo per offrire delle possibilità alternative ai fornitori
anche nel campo delle telecomunicazioni. Perciò la commissione ha proposto una direttiva
in base all'articolo 93 del trattato, concernente diversi campi, compreso quelle della
televisione via cavo, per sbloccare situazioni di chiusura in questo settore, per superare
le situazioni monopolistiche detenute dagli operatori di telecomunicazioni pubblici e per
dare nuove opportunità ai fornitori privati.
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