Biblioteca digitale (intervista) RAI Educational

Nicoletta Vittadini

Milano - Facoltà di Architettura, 25/10/95

"Augmented Reality e medicina"

SOMMARIO:

  • L'augmented reality è un'evoluzione della realtà virtuale che consente di sovrapporre alla percezione del mondo reale immagini prodotte dal computer (1).
  • In campo medico, di tale applicazione si possono giovare la chirurgia e la riabilitazione (2).
  • Nel futuro le operazioni potranno essere eseguite da robot teleguidati (3).

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INTERVISTA:

Domanda 1
Una nuova evoluzione della realtà virtuale viene chiamata "augmented reality", "realtà aumentata". Di che si tratta?

Risposta
Con la realtà virtuale noi simuliamo degli ambienti tridimensionali in cui si può entrare, essere immersi e agire. Con l'"augmented reality" il problema si capovolge: noi continuiamo a restare nell'ambiente reale e a percepire l'ambiente reale, ma a questo si possono sovrapporre, integrare, delle immagini prodotte dal computer, che, grazie a degli occhiali che hanno caratteristiche speciali e diverse dai caschi della realtà virtuale, vengono mescolate e sovrapposte alle immagini reali.

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Domanda 2
La medicina si sta giovando molto di simili applicazioni. In che modo?

Risposta
L'"augmented reality" può servire al settore della riabilitazione e al settore della chirurgia. Nel settore della riabilitazione consente, per esempio, a persone che hanno dei problemi a muoversi nello spazio, di visualizzare, sovrapposto allo spazio reale, dei punti di riferimento, come è stato sperimentato nella cura di certi disturbi legati al morbo di Parkinson. Nel caso della chirurgia si possono sovrapporre al corpo del paziente le immagini di alcuni esami, il che può consentire di progettare un intervento chirurgico e poi vedere, mentre si svolge l'intervento chirurgico, sia la visualizzazione tridimensionale dei dati degli esami clinici, sia la pianificazione dell'intervento. In fase di studio c'è poi un'integrazione tra realtà virtuale e comunicazione in rete che consentirà la chirurgia a distanza, cioè renderà possibile la consulenza da parte di un medico che a distanza assisterà all'intervento e potrà dare indicazioni su cosa fare al medico che lo sta svolgendo concretamente, il quale potrà vedere queste immagini o sovrapposte al corpo del paziente o sul monitor o in un casco secondo l'interfaccia che si sceglierà.

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Domanda 3
Tutto ciò potrà servire un domani anche a comandare dei robot che faranno degli interventi?

Risposta
Certo, questa è la prospettiva della telechirurgia, anche se la guida a distanza di robot che svolgono degli interventi pone sempre un piccolo problema: l'abbandono del paziente nelle mani semplicemente del robot. Per questo si è pensato a una consulenza a distanza che preveda anche la presenza di un altro chirurgo, che assista il robot e che lo guidi, o che comunque gestisca la situazione dell'intervento concreto.

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