Biblioteca digitale (intervista) RAI Educational

Tomaso Tommasi di Vignano

Milano (SMAU), 18-10-1996

"Progetti TELECOM per un'Italia a larga banda"

SOMMARIO:

  • Lo sviluppo della multimedialità e la diffusione di Internet rappresentano una corrispondente crescita del servizio telefonico (1).
  • Ma in Italia sono ancora poche le famiglie che hanno in casa almeno un PC (2).
  • In Italia si spende ancora poco per una formazione tecnologica dei ragazzi nella scuola; eppure esiste il "Progetto Multilab" del Ministero della Pubblica Istruzione per la diffusione di Internet nelle scuole (3).
  • La presenza di un vasto pubblico di giovani allo SMAU è conferma del fatto che proprio per i giovani si deve lavorare. Presto ci sarà una postazione Internet in ogni casa (4) .
  • Internet non è una minaccia al servizio telefonico (5).
  • E comunque si va verso una globalizzazione del mercato, con una pluralità di attori dai molteplici ruoli (6).
  • L'evoluzione del mercato dovrà salvaguardare i piccoli fornitori di contenuti (7).
  • Intranet rappresenta la fonte di maggior guadagno su Internet (8).
  • Anche Telecom e il Ministero del Lavoro stanno lavorando a diversi progetti di reti Intranet nelle imprese (9).
  • Il mercato internazionale esige la larga banda che dovrà essere fornita sia alle imprese che ai singoli clienti, nelle loro abitazioni (10).
  • Per la diffusione di Internet, in attesa della fibra ottica, basterebbe il cavo, pochissimo sviluppato in Italia (11).
  • Il progetto "Socrate" mira al cablaggio di grandi città italiane (12).
  • La rete ATM è utilizzata nel frattempo e sarà, poi, riassorbita dalle reti a larga banda (13) (14).

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INTERVISTA:

Domanda 1
Dott.Tommasi, all'ultimo incontro SMAU Lei ha affermato che la TELECOM deve guardare alla multimedialità come evoluzione dei servizi telefonici. Può spiegare cosa significa?

Risposta
Ho detto che questa è una delle direttrici sulle quali, necessariamente, un gestore grande di telecomunicazioni si deve incanalare, in funzione di quanto è avvenuto negli ultimi due anni: nel cosiddetto mercato della convergenza, cioè, degli effetti che l'avvicinamento tra il mondo delle telecomunicazioni e quello dell'informatica stanno determinando sul modo di fare business degli attori tradizionali di questi due campi, tra i produttori di software, di hardware e i gestori di telecomunicazione. E' quindi stata una necessità, per ciascuno di questi attori, quella di organizzare una ricollocazione del proprio modo di operare, che è tuttora in corso. Il mercato di Internet è un mercato che costituisce, forse, il punto di concretizzazione maggiore di quell'evento complessivo che ho prima richiamato: l'evoluzione verso una convergenza in questi due settori; ed è anche forse quello più esplosivo per certi versi, fino ad essere diventato, ormai, uno standard internazionale al quale tutti si riferiscono, e anche quello più valutato anche in termini quantitativi. Oggi, le previsioni più aggiornate collocano al 2010 un miliardo di abbonati Internet, e, quindi, sullo stesso livello di quella che sarà la diffusione degli abbonati al servizio telefonico tradizionale.

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Domanda 2
Come mai, allora, in Italia si calcolano appena centomila utenti di Internet oggi?

Risposta
Il nostro paese è caratterizzato da una situazione di diffusione dei personal computer certamente molto più modesta degli altri paesi dell'Europa Occidentale, e inconfrontabilmente più modesta dei livelli americani. Mi pare che l'ultima valutazione della fine del '95 facesse riferimento ad un 12% di famiglie italiane dotate di personal computer, calcolando, tra questi, anche quelli in dotazione agli uffici; quindi, ripartendo l'intera dotazione di PC su tutte le famiglie italiane. Era il livello certamente più basso fra i paesi grandi dell'Europa occidentale. Questa è una prima barriera all'ingresso, che necessariamente dovremo superare, se vorremo una diffusione forte di fenomeni di questo tipo.

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Domanda 3
E quali altre barriere ostacolano lo sviluppo della telematica italiana? Esistono barriere legislative?

Risposta
Più che parlare di barriere legislative, onestamente parlerei di barriere culturali: d'investimento in una formazione diffusa per l'informatizzazione del paese; questo investimento è ancora molto modesto. Qui si colloca, per esempio, un recente accordo che TELECOM Italia ha fatto con il Ministero della Pubblica Istruzione per la diffusione della possibilità di utilizzazione di Internet nelle scuole. Si chiama "Progetto Multilab" e prevede la diffusione di Internet in una serie sperimentale di scuole e laboratori.

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Domanda 4
Quante scuole?

Risposta
Mi pare che, nella prima "tranche", fossero settanta scuole. Credo, comunque, che il problema consista nel superare queste barriere all'ingresso, che fanno parte del bagaglio del nostro paese; ma la misura dell'entusiasmo che un fenomeno come quello di Internet può suscitare anche in paesi che non hanno investito molto nella telematizzazione e nella cultura dell'informatica sulle nuove leve, si può misurare qui allo SMAU, oggi. La numerosità delle presenze di questa prima giornata e l'età media dei presenti negli stand è una misura veramente entusiasmante dell'attenzione che i giovani, italiani e milanesi, rivolgono a questo mondo. E credo che su questo si debba lavorare intensamente per aprire il mercato. Entrando, tra qualche anno, in una casa italiana o europea, ci sorprenderemo se non troveremo una postazione Internet. Ma devo ritenere che troveremo cose molto più abbinate di quanto non troviamo oggi, anche quando troviamo postazioni separate tra personal computer, televisore e telefono.

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Domanda 5
Il Network computer, per esempio, e le Web TV potranno, anche in Italia, creare un mercato di massa, diverso da quello del personal computer per l'accesso a Internet?

Risposta
Sul network computer direi senz'altro di sì. E dobbiamo, anzi, puntare a questa strada, perché per l'abbattimento delle barriere, quello necessario in termini di barriere all'ingresso, è proprio quello rappresentato dal costo del terminale iniziale. Quindi, chiaramente, questa è una strada di grande facilitazione e di diffusione. Per quello che riguarda la TV il discorso è forse più articolato e non così immediato. Ritengo che quello del personal sia da perseguire con più immediatezza.

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Domanda 6
Un punto molto importante: siete favorevoli o contrari alle telefonate attraverso Internet?

Risposta
Non si tratta di un problema di favore o di contrarietà, perché ci dovremo misurare con questa realtà. Quindi, quello che affermavo a proposito di una precedente domanda, è che tutti i gestori si debbono rapportare ad un fatto che si può sintetizzare proprio come salto di paradigma. Ormai è un mercato diverso, è un mercato da convergenza, è un mercato grande, con una pluralità di attori, assolutamente impensabile fino a qualche anno fa, e rispetto al quale bisogna che l'offerta di ciascuno di questi attori si modifichi per tener conto della nuova situazione.

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Domanda 7
Ma se entrano in campo le grandi Compagnie telefoniche europee, le grandi Imprese di multimedia, i piccoli Provider, le piccole Società che sono nate in questi anni attorno a Internet non hanno futuro?

Risposta
I piccoli Provider hanno il futuro che deriverà dalla crescita dell'offerta dei contenuti e del momento in cui, attorno ai contenuti, si riuscirà a far nascere una situazione di equilibrio economico per il business attorno ad Internet, che oggi non c'è. Oggi, la difficoltà di sopravvivenza per questi operatori è rappresentata dal fatto che gli oneri della costruzione dei contenuti non trovano un punto di bilanciamento economico. Questa è la strada sulla quale tutti stanno comunque correndo.

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Domanda 8
Il business maggiore su Internet sembra essere oggi quello delle Intranet. Qual è la sua opinione in proposito?

Risposta
Certamente è un mercato diverso, fondamentalmente rivolto alle imprese. Anche TELECOM Italia è entrata, anche attraverso accordi ed alleanze, in questo mercato, ed è un altro caso nel quale si è dovuto, con attenzione, seguire l'evoluzione di questo mercato. In questo caso ci sarebbe stata immediatezza di trasferimento su soluzioni con standard IP di quote della nostra offerta tradizionale che se ne sarebbero andate a fronte di queste soluzioni. Quindi, tempestivamente, TELECOM Italia, oggi, offre alle imprese soluzioni business fondate su meccanismi di tipo Intranet.

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Domanda 9
Come si sta sviluppando anche in Italia il mercato delle Intranet e cosa offre TELECOM?

Risposta
Si tratta di un mercato sul quale, credo, dovremo misurarci in maniera consistente, con offerta di applicazioni su Intranet già nei prossimi mesi. Il '97 dovrebbe vedere molto rinforzata la competizione ed anche la nostra offerta su questo settore. Qualche accordo e qualche cliente, già operativo, con soluzioni Intranet e applicativi, in collaborazione col mondo del software, in collaborazione con vari attori, è già operativo, e alcune di queste soluzioni le presentiamo anche qui allo SMAU. Una di queste, che è forse uno dei primi accordi stipulati nel più recente periodo -mi piace ricordarlo perché ha anche una valenza sociale estremamente rilevante- è l'accordo stipulato tra TELECOM e Ministero del Lavoro, per una prima sperimentazione con la messa in rete di una ventina di uffici del lavoro al livello provinciale per la costruzione, finalmente, di una banca, per l'incrocio domanda-offerta del lavoro. Progressivamente si estenderà all'intero territorio nazionale, con possibilità di caricamento da parte degli interessati, presso gli uffici del lavoro e sarà consultabile grazie a questo tipo di soluzioni, dalle imprese che cercano la mano d'opera.

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Domanda 10
Si è parlato molto, nei mesi scorsi, del cablaggio dell'Italia in fibre ottiche. Quanto è reale, oggi, il bisogno di larga banda?

Risposta
Il bisogno di larga banda è reale e ce lo dice non un dato italiano, ma il mercato internazionale. Oggi, l'evoluzione nella dotazione porta presso la sede d'utente all'esigenza di maggiore ampiezza di banda e questo lo vediamo prima, come sempre succede, nelle telecomunicazioni, presso i clienti business, quindi le grandi aziende, e poi, via via, ad estendersi su una clientela intermedia fino a quella residenziale. Maggiore ampiezza di banda significa velocità di accessi diversa e possibilità di svolgere diverse operazioni rispetto a quelle che ci consentiva il doppino telefonico. Su questa condizione, quindi, di tipo generale, si sono costruite le iniziative per la costruzione di reti a larga banda -le autostrade dell'informazione-, sulle quali i gestori di telecomunicazioni stanno operando nel mondo per la costruzione di istruzioni di questo tipo, non riservandole più soltanto al mondo delle imprese, ma tendendo a portarle presso la clientela diffusa, e quindi presso tutte le abitazioni. Tutto ciò al fine di veicolare servizi che abbiano in sé un livello di interattività che altrimenti non sarebbe possibile esercitare con le dotazioni diverse da quelle di una rete a larga banda.

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Domanda 11
In Canada, in Francia, in Germania ed in gran parte degli Stati Uniti, Internet arriva già ad una velocità nettamente superiore attraverso il cavo televisivo. Non c'è sempre bisogno, dunque, della fibra ottica, ma è sufficiente anche un cavo televisivo.

Risposta
Il cavo televisivo, come ben sappiamo, in Italia non era in termini Tv - via cavo; non era disponibile, perché nel nostro paese, si fecero scelte che privilegiarono la soluzione della televisione broadcasting. E quindi, la TV via cavo, in Italia non ha mai trovato nessun sostegno ad una attivazione dal punto normativo, legislativo.

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Domanda 12
Che cos'è il progetto Socrate?

Risposta
Il progetto Socrate è il progetto di costruzione di una rete a larga banda, a copertura nazionale, e quindi destinata a raggiungere le abitazioni di tutta la popolazione italiana. E' un progetto che doveva consentire -o deve consentire- al paese, di superare quel gap infrastrutturale che prima abbiamo richiamato. Ha avuto un inizio difficile. Quest'anno lo chiuderemo, probabilmente, con un livello di circa trecentomila case cosiddette vendibili; quindi, completamente cablate sia in termini orizzontali, sia in termini verticali, all'interno del condominio; e il 1997 dovrebbe vederci concludere, come programma, con un milione e mezzo di unità immobiliari raggiunte dalla cablatura. E' chiaro che potrà esserci una agevolazione ai ritmi di questo processo, che è estremamente impegnativo anche sotto il profilo investitorio, come è ovvio, dalla avvenuta definizione del quadro e dell'assetto normativo. Negli ultimi dodici mesi, dal momento in cui la TELECOM si era lanciata in questa proposta -proposta, direi proprio, al paese, in questo caso-, le reazioni sono state non uniformi né a livello centrale né a livello dei singoli comuni con i quali ci siamo trovati a doverci misurare per la regolazione delle modalità di scavo e di realizzazione del progetto. Questo ha determinato situazioni anche abbastanza particolari, come il fatto che, oggi, le due città più avanzate in termini di cablatura in Italia siano Bari e Napoli, dove l'accoglienza al progetto è stata estremamente positiva e che la dice lunga anche sulle attese che il mondo che fruirà di queste infrastrutture, evidentemente volge verso questo tema; cosa ben diversa da quello che ci è successo, per la verità, in città che avremmo immaginato in testa alla classifica, come quella in cui ci troviamo oggi.

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Domanda 13
E la rete ATM fa parte di questo progetto o è una rete che si sta costruendo per il business?

Risposta
La rete ATM in questo momento fa parte dell'offerta commerciale per il business. Non abbiamo potuto, né ritenuto di attendere che la rete generale telefonica, a larga banda, fosse realizzata per poter mettere in campo un'offerta di banda flessibile, come quella che la rete ATM consente. E quindi l'abbiamo lanciata già a gennaio del 1996. E' chiaro che, poi, l'evoluzione della rete telefonica generale in termini di larga banda, utilizzerà la tecnica ATM e negli anni riassorbirà anche quella rete, oggi messa a disposizione solo della clientela business.

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Domanda 14
Quindi, la fibra ottica, per il business, esiste già in Italia?

Risposta
La fibra ottica c'è già. Devo aggiungere che si tratta di un progetto che non molti conoscono, ma che esiste da alcuni anni. I cinquecento più grandi clienti italiani possiedono già il collegamento in fibra ottica esclusivo, diretto, con doppia entrata, con recover completo del collegamento, e da un progetto che si chiamava "Top 500" e che ha avuto conclusione alla fine del 1995.

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