INTERVISTA:
Domanda 1
Perché ha scelto il gioco degli scacchi per fare questo programma?
Risposta
Abbiamo avuto questo prodotto nel 1993 e volevamo usare il gioco degli scacchi per
alimentarne le applicazioni, come studio per capire in che modo possiamo risolvere
problemi grandi e complessi, e gli scacchi sono molto complessi; è un buon modello per
studiare l'architettura dei programmi.
Domanda 2
Quando parlammo di questo gioco a Mediamente, ne parlammo come fosse parte di
un'intelligenza artificiale, in quanto il computer si confronta con la mente. E proprio
così, o si tratta di qualcos'altro?
Risposta
Non si tratta propriamente di intelligenza artificiale. Il punto era riuscire a conoscere
il programma stesso, ed anche fare in modo che lo scienziato studiasse la macchina. E il
programma che gioca a scacchi. Il punto è, quindi, come funziona il programma quando
lavora. Stiamo, allo scopo, utilizzando il computer come strumento, e non cerchiamo di
eguagliare la macchina ad una intelligenza artificiale.
Domanda 3
La struttura della macchina non è propriamente modellata sul cervello umano, ma piuttosto
come un super computer?
Risposta
Esatto; la macchina ha una maniera di risolvere i problemi molto diversa da come li
risolverebbe un cervello umano, ma negli scacchi si arriva spesso allo stesso risultato.
Così utilizziamo la macchina in modo diverso, come uno strumento. Possiamo, quindi,
utilizzare questo strumento per risolvere problemi molto complessi.
Domanda 4
Qual è stata la differenza tra la prima partita che Deep Blue ha perso e la
seconda, che invece ha vinto?
Risposta
Nella prima partita, nel 1996, la macchina aveva una ridottissima conoscenza sofisticata
del gioco, dopo aver perduto, abbiamo lavorato con esperti di scacchi, come Joel Benjamin,
per provare a catturare le conoscenze degli esperti e cercare di riversarle nel programma.
E stato così che la macchina, non solo ha potuto computare ed esaminare le probabilità,
anche le più remote, ma ha lavorato con molta accuratezza grazie a queste conoscenze sul
gioco degli scacchi.
Domanda 5
Una delle sorelle Polgar mi ha detto che se fosse stata lei al posto di Kasparov avrebbe
probabilmente vinto, per il fatto di essere una donna e di avere l'intuito dalla sua
parte. Potrebbe essere vero o no?
Risposta
La macchina non capisce l'intuizione. La maniera con la quale una donna risolve i problemi
è diversa, mentre la macchina non sa cos'è l'intuito o la psicologia. D'altro canto non
ne viene neanche toccata, ed infatti essa non sa di giocare contro Polgar o qualcun altro.
Domanda 6
Quali crede saranno i nuovi limiti dell'intelligenza artificiale? Dove ci stiamo
dirigendo, con queste nuove macchine?
Risposta
L'intelligenza artificiale è un'area molto importante di ricerca nel campo dei computer;
molti esperti ci stanno lavorando. Ma il sistema con il quale il programma deve imparare
ad emulare il nostro cervello, comporta delle computazioni incredibilmente lunghe, e la
tecnologia ancora non è arrivata sino a questo punto. Al giorno d'oggi abbiamo alcune
applicazioni che utilizzano le tecnologie di intelligenza artificiale, come riconoscere i
comandi impartiti da una voce. Se si parla ad una macchina, questa può riconoscere la
voce, accettarla e quindi trasferire i suoni in informazioni digitali. Ci sono aree, in
effetti, con un grande margine di progresso, ma ci sono anche dei grossissimi problemi che
richiedono ancora moltissimi anni per essere risolti.
Domanda 7
Molte persone temono che la potenza di queste macchine abbia il sopravvento su di noi.
C'è un rischio effettivo che queste ultime possano dominare gli uomini anziché essere da
noi controllate?
Risposta
Storicamente è sempre emerso questo atteggiamento timoroso ogni volta che avevamo a
disposizione nuovi strumenti e nuove tecnologie. In un'epoca industrializzata la gente ha
paura che le macchine prendano il sopravvento, eppure, queste hanno migliorato la nostra
qualità di vita. Imparando a capire le nuove tecnologie, tutti capiranno come usare le
macchine sempre meglio e soprattutto, speriamo, per il nostro benessere. La questione
importante è rendere la gente consapevole delle tecnologie e di come queste possono
aiutarci a risolvere i problemi.
Domanda 8
Esiste adesso, un nuovo tipo di Deep Blue, una specie di modello casalingo.
Risposta
Lei intende la versione più piccola. Adesso stiamo utilizzando la versione ridotta di Deep
Blue che ha un solo processore; è all'incirca dieci volte più lenta ed è molto più
piccola di quella usata con Gary Kasparov. Eventualmente, un giorno sarà un nuovo modello
di personal computer. Abbiamo già parecchi programmi per il gioco degli scacchi sul
personal computer. La tecnologia si sviluppa di continuo e ogni giorno aumentano le cose
che possiamo fare con i computer!
Domanda 9
Il progetto di Deep Blue in quanto équipe di lavoro o cooperazione tra persone per
il raggiungimento di qualcosa, è ormai finito o si espanderà in qualcos'altro?
Risposta
Come équipe, utilizzeremo adesso quello che abbiamo imparato dal programma di scacchi di Deep
Blue per tecnologie private e per molti altri campi di applicazione. Per esempio,
abbiamo già iniziato ad applicarlo nella ricerca di nuovi farmaci, dove il computer può
simulare le molecole e combinarle per formare sostanze, in modo molto più rapido.
Domanda 10
E difficile applicare al computer il buon senso che caratterizza gli esseri umani. D'altra
parte, non so se abbiamo tutto il buon senso che in effetti dovremmo avere...
Risposta
Il computer non ha buon senso perché noi non sappiamo che cosa esso sia. Questo è il
problema che abbiamo...Se riuscissimo a capire che cos'è il buon senso, forse potremmo
darne anche ai computer.
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