INTERVISTA:
Domanda 1
Qual è la situazione della borsa in rete, che cosa sta succedendo?
Risposta
Quello che sta succedendo riguarda, allo stato attuale, il mercato statunitense ed è una
cosa molto semplice da descrivere. Alcuni servizi di brocheraggio finanziario, quelle che
vengono definite le SIM, le società di intermediazione finanziaria, stanno offrendo i
propri servizi, cioè la possibilità di comprare o vendere azioni, direttamente su
Internet, su rete. L'utente di Internet trova su rete i siti di questi servizi e
attraverso questi siti può comprare o vendere le proprie azioni, può scegliere le azioni
che vuole comprare, in questo caso alla Borsa di New York. Questa è una cosa molto
innovativa perché è un po' la continuazione di quella rivoluzione che negli anni
80 aveva creato le borse telematiche. Negli anni 80-90 i sistemi
telematici, avevano permesso alle borse valori di abbandonare la contrattazione diretta,
la cosiddetta "contrattazione delle grida", introducendo un grande processo di
innovazione tecnologica, che però si limitava al segmento professionale, a quel segmento
della filiera dei servizi finanziari che collega la borsa valori all'intermediario
finanziario. Adesso questa rivoluzione si sta spostando nel segmento successivo, cioè
dall'intermediario finanziario all'acquirente delle azioni contribuendo ad espandere il
bacino d'utenza potenziale delle borse valori. Quindi oggi su Internet è possibile
comprare e vendere azioni a commissioni sempre più basse, a costi sempre più bassi;
questo ha creato una nuova ondata di piccoli investitori, di piccoli giocatori di borsa,
di piccoli speculatori di borsa che proprio grazie a questi siti si avvicinano, spesso per
la prima volta, al trading finanziario, quel trading che una volta era appannaggio
soltanto dei trader esperti, dei professionisti.
Domanda 2
Come reagiscono le SIM?
Risposta
Si tratta di una grande opportunità perché innanzi ai gestori, agli intermediari
finanziari si apre improvvisamente un nuovo grande bacino di utenza di tutti coloro che,
avendo a disposizione un personal computer, possono decidere di comprare o vendere azioni,
possono giocare direttamente in borsa, avendo a disposizione sul proprio monitor tutti i
grafici, tutte le quotazioni. Quelle quotazioni e quei grafici degli andamenti dei titoli
che soltanto uno o due anni fa costavano tantissimo; costava più di mille dollari al mese
avere sul proprio monitor gli andamenti in tempo reale di un titolo, oggi costa poche
decine di dollari al mese. Il principale effetto della comparsa dei servizi di
brocheraggio finanziario su Internet è, come dicevo, il crollo delle commissioni, cioè
del costo per l'utente delle attività di compravendita. L'altro effetto è la
moltiplicazione, l'espansione del bacino di utenza. Fra i servizi che sono arrivati su
Internet adesso è già scoppiata una piccola guerra dei prezzi. I fornitori di questi
servizi competono sul mercato abbassando le commissioni o fornendo più informazioni
all'utente o abbassando quella barriera di ingresso affinché un utente possa cominciare a
giocare in borsa. Per fare un esempio il costo per uno di questi servizi (E-Trades
Electronic trade), per cominciare a diventare dei piccoli speculatori in borsa è di 500
dollari, trovando un proprio profilo in questi nuovi servizi.
Domanda 3
Dov'è il luogo e quali sono gli attori principali di questo sviluppo della borsa online?
Risposta
Il paese nel quale è maggiormente evoluto il mercato dei servizi interattivi, dei
teleservizi sono gli Stati Uniti ed è nell'area degli Stati Uniti, considerando anche la
loro grande evoluzione nel campo dei servizi finanziari, che si svolge il primo grande
scontro fra i servizi di brocheraggio online. I protagonisti di questa battaglia sono
quegli attori e quelle agenzie di brocheraggio che già negli anni scorsi avevano
combattuto le prime grandi battaglie per i fondi, per la gestione di fondi, per l'offerta
al pubblico dei fondi. Uno dei maggiori protagonisti è Charles Shwab, che recentemente ha
inaugurato il suo servizio online Electronic Shwab, che compete con l'arcirivale
tradizionale Fidelity. Quest'ultimo unitamente a "Fidelity Investment online" si
è già impegnato in una battaglia di prezzi con Shwab. Attori comprimari sono Lombard
Investment, E-Trade che offre altri servizi sempre per il brocheraggio e la compravendita
di azioni. Pur essendo i nomi di maggiore successo, essi non sono sicuramente gli unici
che già da anni erano pronti ad affrontare il mercato telematico, cioè il mercato
telematico consumer. Infatti erano anni orsono già in grado di utilizzare servizi
telefonici o altri strumenti atti alla sfida della popolarizzazione della compravendita di
azioni e hanno immediatamente colto l'occasione per sfruttare la risorse del Web e le
risorse messe a disposizione da Internet.
Domanda 4
L'utente, a questo punto, si troverà su uno stesso monitor la possibilità di comprare
azioni, di giocare al casinò, ma anche la possibilità di accedere al sito di
un'università ad informarsi su ciò che lo interessa.
Risposta
Sì, la cosa più interessante di questo fenomeno non è tanto il crollo delle commissioni
per la compravendita di azioni, peraltro importante, o l'ampliamento del bacino di utenza,
anch'esso di non scarsa rilevanza poiché si può constatare la crescita di una massa di
piccoli e piccolissimi investitori, la cosa importante e secondo me più significativa è
che per la prima volta nelle storia delle tecnologie dell'investimento sullo stesso medium
sullo stesso monitor, in questo caso, l'utente può trovare sia siti per la compravendita
di azioni, per fare trading finanziario o speculazioni di borsa, sia siti di
intrattenimento o siti per il gambling, per il gioco di azzardo. Sicuramente questi siti
confezionati all'interno del mondo del Web saranno sollecitati o subiranno le stesse
sollecitazioni del marketing cioè si creeranno dei concept di prodotto, delle idee che
saranno molto simili. D'altra parte si tratta sempre di gioco anche se sicuramente il
mondo del risparmio necessita di regole e tutele più oculate che del gioco d'azzardo. In
ogni caso già visitando alcuni siti per il gioco in borsa, per la compravendita di
titoli, si possono trovare dei giochi a premi. Per esempio entrando in E. Trade si può
giocare ad indovinare l'indice di Dow Jones con in palio un CD ROM. Perciò si tratta di
un marketing molto attivo che sta trasformando anche l'offerta di servizi finanziari,
tanto da farmi ritenere che Internet sarà il luogo dove tutto questo accadrà con una
notevole accelerazione. D'altra parte il gioco in borsa, l'acquisto o la vendita di
titoli, il seguire continuamente gli andamenti di un titolo è una delle ragioni forti che
tiene l'utente, e nuovamente l'investitore, incollato al monitor.
Domanda 5
Quanta è rilevante il ruolo della rete nella borsa?
Risposta
Negli ultimi 6 mesi la crescita di quella che si chiama Web Finance, cioè tutto il mondo
finanziario sul Web, ha avuto un'esplosione fortissima. Si ritiene che oggi negli Stati
Uniti la ricerca di informazioni finanziarie o la compravendita di azioni sia la terza
ragione che spinge gli utenti ad andare in rete e sia anche la ragione che fidelizza
maggiormente gli utenti perché la gestione di un conto corrente con il servizio di
brocheraggio, la continua attività di compravendita di titoli e il seguire continuamente
l'andamento dei titoli è una delle ragioni che tiene costantemente legati gli utenti di
Internet. Quindi si considera che i servizi finanziari non subiscono quel tasso di
disconnessione o di disincanto che spesso tocca gli utenti di Internet che arrivano con
grande entusiasmo in Internet, navigano, navigano, e poi ad un certo punto, però, si
disaffezionano dalla rete. Alcuni dei servizi di brocheraggio finanziario dichiarano cifre
sorprendenti: Lombard dichiara un milione di hit al giorno per il suo servizio di
compravendita di titoli. Si tratta sicuramente di applicazioni, quelle finanziarie,
destinate ad avere un grandissimo successo nel mondo Internet e a costituire una delle
ragioni fondamentali per l'utilizzo della rete.
Domanda 6
E' già accaduto qualche cosa ?
Risposta
Sono accaduti vari fatti che riguardano il rapporto tra Internet ed il mondo del
risparmio, il mondo delle azioni. Fatti anche non piacevoli come piccole o grandi truffe
su rete; ma prescindendo da questi episodi, che comunque sono stati puntualmente
monitorati dagli organismi di controllo, che cosa accade o che cosa potrebbe accadere nel
momento in cui tanti piccoli speculatori di borsa o tanti piccoli risparmiatori giocano,
fra virgolette, all'acquisto di titoli su Internet? Si crea una maggiore instabilità del
mercato mobiliare, cioè i titoli sono esposti ad un acquisto o ad una domanda più
polverizzata e questo potrebbe creare maggiore instabilità. Alcuni osservatori, invece
sostengono che la presenza di tanti piccoli risparmiatori non può far altro che far bene
alla borsa e c'è chi invece sostiene tesi opposte stabilendo che gli ultimi forti rialzi
di Wall Street dipendano proprio dalla presenza di grandi masse di piccoli risparmiatori
sui mercati mobiliari.
Domanda 7
Non esistono pericoli apocalittici; si ipotizzava l'idea che comunque grandi fortune
potessero essere soggette alla circolazione su una rete mondiale di notizie
destabilizzanti.
Risposta
Si è sostenuto recentemente che il sogno della moneta elettronica, e quindi del denaro
elettronico, può facilmente trasformarsi in un incubo proprio per la polverizzazione
delle fonti dell'investimento, delle fonti che gestiscono la moneta. Molti sono quegli
operatori del settore che guardano con estrema preoccupazione allo sviluppo di tutto il
mercato della moneta elettronica, in questo caso anche di tutto il mercato degli
investimenti. Qual è il pericolo? Il problema può essere visto nella creazione di masse
di piccolissimi speculatori, masse incontrollate perché difficilmente questi investitori
possono essere raggiunti dalle stesse notizie o possono essere controllati così come
accade ai grandi fondi di investimento che hanno politiche di investimento più accurate
con portafogli più equilibrati. Nel momento in cui si apre il gioco dell'investimento, e
soprattutto nel momento in cui sulla rete si diffondono i micro-pagamenti, cioè la
possibilità di fare micro transazioni di poche decine di dollari o addirittura di due o
tre dollari si diffondono piccole speculazioni di borsa al punto di modificare il profilo
del mercato mobiliare. Allo stato attuale in Internet non sono possibili ancora le
micro-transazioni. E del resto risultano difficili e suscitano tanti sospetti i grandi
pagamenti anche se i sistemi di criptaggio e le tecnologie del controllo si sono molto
evolute negli ultimi mesi. Che cosa accadrà quando su Internet sarà possibile spendere
2000 lire per puntare su un titolo oppure su un altro sito del gioco? Insomma che cosa
accadrà quando un gratta e vinci che oggi si acquista da un tabaccaio potrà essere
acquistato immateriale su Internet?
Domanda 8
Ovviamente questo apre anche delle prospettive ad una globalizzazione della gestione dei
traffici di borsa perché comunque Internet non ha un suo territorio.
Risposta
Sì, uno degli aspetti più interessanti, e se si vuole anche tra i più allarmanti, è
quello che riguarda la possibilità del singolo investitore, del singolo risparmiatore, di
scavalcare il proprio mercato nazionale e andare a cercare direttamente su rete, quindi
selezionando direttamente le opportunità, occasioni di investimento o di risparmio più
adatte o ritenute più allettanti. Quindi la dimensione nazionale viene scavalcata anche
se già di per sé superata nel corso degli ultimi anni, soprattutto nel mondo degli
investimenti. Anche nel mondo dei servizi finanziari, come in altre applicazioni Internet,
si assiste ad un fenomeno di graduale eliminazione delle barriere, consentendo all'utente
di stare immediatamente alle prese con un mercato globale che offre informazioni e servizi
e in questo caso anche occasioni di risparmio e di investimento.
Domanda 9
Chi controlla tutto questo? Se ci sono dei rischi si può ipotizzare un grande fratello?
Un'entità mondiale?
Risposta
No, non c'è assolutamente la possibilità di determinare controllo. Internet che è una
rete non profit nata per ragioni particolari, è cresciuta in un contesto sperimentale non
profit, e da alcuni anni subisce l'assalto di piccoli e grandi capitalisti che provano a
sfruttarla commercialmente. Tutto sommato per la natura stessa della rete, per il modo
secondo il quale servizi e applicazioni si configurano sulla rete, sarà veramente
difficile che possano formarsi dei grandi centri di controllo sulla rete. Viceversa è
più probabile che possano crearsi tanti piccoli centri di controllo di quanto accade
sulla rete.
Domanda 10
Passiamo a parlare di Internet in generale. Com'è nato il Web e qual è la situazione
adesso? In che maniera ci si rapporta alla rete? Che cosa cerca chi entra in rete? Che
cosa cercava fino ad ora? Che cosa dovrebbe cercare nel futuro?
Risposta
La nascita del Web, cioè del servizio multimediale supportato dalla rete Internet, che
consente di navigare, di sfogliare pagine multimediali su Internet, interrompe la crescita
di Internet, quella crescita che aveva caratterizzato il periodo dagli anni '60 fino ai
primissimi anni '90. Questo è accaduto perché proprio con la nascita e la diffusione del
Web, Internet va oltre il fatto di essere una rete specializzata, una rete tematica nata e
cresciuta nei laboratori di ricerca, nelle università, quindi una rete testuale dei
servizi di posta elettronica o degli altri servizi testuali, adatta ad un uso
specialistico e quindi tematico che facevano i primi pionieri, i primi utenti, i primi
ricercatori o coloro che la utilizzavano. Col Web il profilo e la caratteristica di
Internet diventano più simili a quelli della televisione generalista, tant'è vero che la
conquista dei mercati di massa da parte del Web fa diventare l'operazione del browsing,
dello sfogliare le pagine Web, simile a quella dello zapping televisivo, la ricerca
continua e distratta di informazioni, immagini, grafica, ecc. Tutto questo ha dato ad
Internet una grande popolarità e ha fatto nascere il mercato di Internet, passando da
rete non profit a rete mercato. In parte si perde o si rischia di perdere una dimensione
specialistica, tematica della rete Internet. Questo è un rischio che gli editori, gli
operatori, coloro che si apprestano a gestire e a commercializzare Internet, dovrebbero
tenere presente. O si concede a questa rete un'utilità concreta nella routine di lavoro o
di studio, e la rete e i servizi presenti sulla rete diventano e vengono configurati come
servizi realmente utili che inseriti in una routine e di studio di lavoro ottimizzano
questa routine e permettono all'utente di risparmiare tempo e denaro utilizzando questa
rete; oppure c'è il rischio che l'utilità di Internet, proporzionalmente alla sua
crescita e alla sua diffusione, decresca. Secondo me la questione principale è questa ed
è una questione con la quale gli operatori e gli editori fanno anche i conti perché oggi
è difficilissimo che un editore, un information provider o un service provider, cioè
colui che mette su Internet le proprie informazioni e i propri servizi, riesca a
remunerare i capitali investiti cioè, in pratica, riesca a guadagnare. Questo avviene
perché ancora le ragioni di uso della rete, (se consideriamo il pubblico generalista e se
escludiamo quelle nicchie di uso specializzato della rete) non spingono gli utenti a
pagare questi servizi, così gli utenti trovano informazioni e servizi un po'
gratuitamente, spendendo, però molti soldi perché è noto che navigare in Internet, non
fosse altro per la bolletta telefonica, è cosa costosa. Il futuro di Internet dovrà
essere un futuro legato a tutti coloro che per studio o per lavoro trattano informazioni
ed hanno bisogno di informazioni, e ne hanno bisogno in un contesto sempre più
internazionalizzato. Dovrebbero essere le università, (grandi gestori, già oggi
informatici, d'utenza, perché gestiscono in maniera informatica l'utenza, almeno dal
punto di vista amministrativo, l'utenza accademica la popolazione universitaria) a
promuovere e spingere per un utilizzo sempre più utile, fra virgolette, delle
applicazioni e dei servizi su Internet.
Domanda 11
C'è chi ritiene che ci sia più bisogno di creatività rispetto a contenuti ed
interfacce, piuttosto che di posare fibre ottiche. Lei che cosa ne pensa?
Risposta
Il dibattito che si è sviluppato in Italia sulla multimedialità finora, dal 1992 fino ad
oggi, è stato principalmente un dibattito legato alle prestazioni dei nuovi media, alle
promesse della televisione interattiva; ben poco si è guardato, invece, all'aspetto più
rilevante e più utile anche dal nostro punto di vista, cioè ai contenuti e ai servizi
reali che possono essere introdotti, nel caso di Internet, sulla rete o comunque di cui si
potrebbe fruire con le nuove tecnologie. L'attenzione dovrebbe spostarsi dalle prestazioni
tecnologiche offerte dai nuovi media, ai servizi e contenuti e a ciò che si può fare con
le reti. Questo quesito dovrebbe costituire il fulcro di tutte quelle realtà, pubbliche e
private, che potrebbero utilizzare la rete, che dovrebbero immaginare nuovi utilizzi della
rete e quindi nuovi servizi, nuove forme di gestione della propria utenza, nuove forme di
ritecnologizzazione e di riorganizzazione dei propri contenuti e dei propri servizi. E'
necessaria una riflessione su quali possano essere gli utilizzi reali della rete, su quali
siano i contenuti e come questi contenuti possano essere utilizzati sulla rete. Fra
l'altro la stessa nascita del mercato Internet in Italia sconta un po' questa ambiguità:
gli Internet provider hanno dovuto investire in tecnologia per rendere capillare la loro
presenza sul territorio e contemporaneamente investire in contenuti e servizi per
rafforzare questo settore. Finora l'investimento e la ricerca di contenuti e servizi è
stata la parte più tralasciata del mondo Internet, anche qui in Italia, e questo per un
motivo molto semplice: la gente compra Internet e paga la connessione e cioè la
possibilità di navigare, ma non compra o non paga dei contenuti specifici. Pian piano
l'evoluzione di Internet dovrà portare ad un rovesciamento di questo fenomeno, cioè la
gente utilizza Internet perché ha bisogno di contenuti specifici, ha bisogno di utilità
telematiche specifiche e anche di servizi specifici. La connessione, l'acquisto semplice
della connessione dovrebbe gradualmente allontanarsi.
Domanda 12
Agli inizi della loro esistenza per radio e televisione è stata necessaria una
regolamentazione attraverso interventi governativi, cioè interventi pubblici perché i
privati rischiavano troppo. Questo decorso è necessario anche per il settore digitale e
per il mercato delle telecomunicazioni in generale?
Risposta
La questione degli interventi pubblici nel campo dell'innovazione tecnologica, nel campo
delle nuove tecnologie della comunicazione è una questione molto importante. Io sono
convinto che se si considera importante e rilevante lo sviluppo della telematica così
come se si considera importante e rilevante la crescita di una alfabetizzazione
informatica del nostro paese è importante che lo stato, in una qualche forma, si faccia
carico di questa importanza che, oltre ad essere un'importanza di natura mercantile ha un
suo specifico valore di natura sociale e culturale per il paese. E' necessario un grande
progetto che renda possibile l'utilizzo di queste nuove tecnologie ad ogni soggetto. Il
mondo della scuola, da questo punto di vista è un punto centrale, fondamentale. Noi non
possiamo permetterci di avere scuola e università come luoghi particolarmente poveri di
tecnologie. Il successo della scuola e dell'alfabetizzazione di massa negli anni '50 ed
ancora prima è stato causato dal fatto che le scuole in ogni parte del paese erano luoghi
ricchi di tecnologie dell'informazione, cioè di libri, cioè ricchi di informazioni; le
scuole erano più ricche di informazione di quanto non lo fossero altri posti esterni alla
scuola. Oggi la situazione si è rovesciata, le scuole sono dei posti estremamente poveri
dal punto di vista delle tecnologie dell'informazione; questo è un gap che si dovrebbe
assolutamente colmare. E' importante che, per quanto riguarda l'informatica o la
telematica, lo Stato produca innanzitutto una visione generale per il paese e poi una
serie di politiche pubbliche, di politiche industriali in grado di stimolare e di creare
quelle condizioni generali favorevoli per una maggiore diffusione dei sistemi e dei
servizi telematici.
Domanda 13
C'è chi parla di un computer per ogni abitante del pianeta entro il 2010, ma è reale o
la rete globale è soltanto un mito?
Risposta
Può essere auspicabile la previsione che nel 2010 ogni abitante del pianeta possa avere a
disposizione un personal computer. Auspicabile, ma poco realistica se consideriamo che
solo il 50% degli abitanti del pianeta oggi ha a disposizione un telefono ed il telefono
ha più di 100 anni, quindi la diffusione delle tecnologie dell'informazione è sempre
molto lenta e riguarda (questo già lo si vede dalla geografia di Internet) principalmente
i paesi più sviluppati, gran parte del pianeta e delle popolazioni che abitano il pianeta
restano lontane o totalmente tagliate fuori dalla possibilità di utilizzare le tecnologie
dell'informazione. Questo, ohimè, sarà anche un trend, una tendenza che riguarderà la
diffusione dell'informatica e dei personal computer.
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