INTERVISTA:
Domanda 1
Ci può parlare dei principali mezzi del mercato multimediale?
Risposta
Il problema fondamentale del mercato multimediale oggi, è quello di cercare di
individuare le tendenze prevalenti. Nel contesto generale si scontrano, in questo momento,
due particolari linee. La prima è quella che considera i fornitori di reti,
sostanzialmente, i principali promotori dello sviluppo del sistema. L'altra, invece,
considera i produttori dei contenuti come contribuenti allo sviluppo della rete. Il mio
studio analizza, nello specifico, queste tendenze, cercando di capire quale sia,
all'interno delle tendenze complessive del sistema della comunicazione, il segmento che
potrà, in qualche modo, svilupparle maggiormente. Quindi, cercando di capire se c'è una
centralità dell'industria dei contenuti o se invece c'è una centralità dell'industria
dei "service provider" o delle reti. Le conclusioni dello studio sono
fondamentalmente legate al fatto che, in passato, la tendenza era quella di privilegiare
le reti rispetto ai contenuti, che dovevano passare sulle stesse, e da qui venivano
analizzati gli accordi, le alleanze, che si sono sviluppate strategicamente agli inizi
degli anni Novanta -ne ricordo solo alcune: quella tra TCI, il gigante, il principale
operatore cavo negli Stati Uniti, e la "Bell Atlantic", "Baby Bell".
Questa megafusione non si realizzò mai perché proprio ad un certo punto si capì che il
ruolo fondamentale nello sviluppo del sistema non poteva essere quello di coloro che
trainano, che veicolano i segnali, ma di coloro che invece forniscono i contenuti. Un
esempio analogo c'è anche in Italia, laddove "Stream", in origine, partì come
un possibile accordo fra la stessa "Bell Atlantic" e "Telecom", due
società che non hanno una esperienza diretta nel versante dei contenuti e che quindi,
hanno avuto anche delle difficoltà concrete di sviluppo dei servizi. In sostanza, non
avevano, al proprio interno, nessuno capace di sviluppare questo elemento, questo fattore.
Domanda 2
Quali sono, in questo momento, gli elementi principali di tendenza?
Risposta
Direi questo: la centralità dei contenuti determina il fatto che, a decidere lo sviluppo
del sistema, non saranno le tecnologie, ma saranno, principalmente, le attitudini, le
aspirazioni, le scelte dell'utente. Rispetto all'utente c'è una sostanziale indifferenza
della tecnologia. L'utente, cioè, può ricevere e accettare qualunque tipo di contenuto e
questo prescinde dalla rete che lo trasmette. Fondamentalmente, il fatto che quel
contenuto venga trasmesso via cavo o via satellite o via telefonica, per l'utente è del
tutto indifferente. Ciò che deciderà se l'utente vorrà scegliere questo servizio è
legato al fatto che questo servizio sia attraente, sia appetibile per l'utente stesso.
C'è, quindi, una sostanziale indifferenza verso la tecnologia, mentre è fondamentale, in
questo senso, il contenuto che viene veicolato. I titolari dei diritti, coloro che hanno
accesso ai contenuti, saranno coloro che determineranno la possibilità o meno di sviluppo
delle reti.
Domanda 3
E in questo senso quindi l'opposizione tra P.C. e T.V., è un'opposizione reale?
Risposta
Tutto quello che noi abbiamo fin qui detto tiene conto di un presupposto. Se questo è
vero, se non esiste alcun rapporto diretto tra rete di distribuzione e contenuto
veicolato, ma il contenuto diventa centrale nello sviluppo, da questo punto di vista,
anche l'opposizione, che oggi c'è ed è molto forte, tra P.C. e televisore, perde di una
sua rilevanza. Non sarà il supporto a determinarne lo sviluppo, ma sarà, anche in questo
caso, il contenuto, che determinerà l'attrattività dell'offerta. Ciononostante, i due
mercati rimangono, in maniera molto chiara ancora, diversificati. Esiste un mercato del
P.C. ed esiste un mercato del televisore. Nel mercato della televisione lo sviluppo a cui
noi stiamo assistendo è uno sviluppo principalmente di tipo evoluzionista. L'altra grande
questione che lo sviluppo della tecnologia digitale e del sistema multimediale pone, è se
questa trasformazione sia rivoluzionaria o se invece sia una trasformazione evolutiva. Il
passaggio dall'analogico al digitale assumerà forme di grande trasformazione sociale ed
economica. Questa trasformazione potrebbe anche verificarsi, come dire: "step by
step", "per gradi". Allora, se noi analizziamo questi due mercati, quello
della televisione e quello del Personal Computer, vediamo che ancora oggi esiste una
profonda differenziazione fra questi due mercati e in ciascuno di essi c'è una differenza
nell'approccio evolutivo. Sostanzialmente, nel mercato televisivo, l'evoluzione è
primariamente evolutiva, e quindi c'è un passaggio lento da forme di consumo passivo,
come quello della televisione generalista, a forme di consumo più attivo, quale quello
dell'"home video", della televisione a pagamento. Da questo punto di vista, la
tecnologia digitale, attraverso lo sviluppo dei satelliti e del cavo, permetterà la
diffusione di moltissimi canali. Questa grande diffusione di canali, però, non avrà un
rapporto rivoluzionario rispetto al consumo precedente. Essi andranno ad integrarsi
rispetto ad un paesaggio televisivo che sostanzialmente rimarrà lo stesso, almeno per i
prossimi anni; lo sviluppo dei canali digitali assumera un ruolo complementare rispetto
all'evoluzione complessiva del sistema televisivo. Da questo punto di vista, nei prossimi
anni, io credo, non dovremmo attenderci una grossa trasformazione dei consumi televisivi
nelle abitazioni domestiche. Il Personal Computer oggi sta portando avanti un discorso
più rivoluzionario, poiché quello che sta accadendo oggi all'interno del Personal
Computer rappresenta una rottura rispetto al passato. Lo sviluppo di Internet, lo sviluppo
di segmenti legati all' "off line", e quindi al CD ROM, a supporti esterni
rispetto al computer, dimostra come la trasformazione del consumo sia oggi particolarmente
forte, soprattutto sul versante dell'intrattenimento. Noi stiamo andando verso due
segmenti ben distinti, ben separati. Da un lato abbiamo un sistema televisivo che mantiene
sostanzialmente la sua natura, pur trasformandosi attraverso un processo di
personalizzazione dell'offerta sempre più chiaro e che va ad integrarsi rispetto al
modello esistente. Dall'altro, invece, abbiamo forme nuove di sviluppo del mercato del
Personal Computer, in cui l'elemento dell'intrattenimento comincia ad avere un impatto
significativo. Mentre il P.C., in passato, rappresentava soltanto un supporto
professionale, oggi diventa anche un supporto importante per lo sviluppo del mercato
dell'intrattenimento. Da questo punto di vista il mercato americano suggerisce elementi di
analisi estremamente significativi. In primo luogo noi abbiamo, nello sviluppo, ad
esempio, dei CD ROM, un passaggio fondamentale. Il CD ROM nasce come supporto
professionale, per la formazione, per l' "educational", e poi ha il suo sviluppo
e la sua diffusione, negli ultimi tempi, soprattutto come strumento, come supporto per
l'intrattenimento. Oggi è possibile che alcuni pezzi, come quelli messi sul mercato dalla
Disney, abbiano un livello di vendita che è dieci, quindici, venti volte superiore a
quello del mercato cosiddetto "educational". Quindi, anche da questo punto di
vista, noi stiamo assistendo, nel comparto tradizionalmente legato all'utenza
professionale, ad un aumento, ad un incremento invece di un'industria dei contenuti,
collegata al settore dell'intrattenimento. Da questo punto di vista, i due grandissimi
fenomeni, che, a mio avviso, vale la pena di analizzare e che rappresenteranno
l'evoluzione del mercato più interessante nei prossimi anni, sono quelli del
"videogame" e di Internet. Il "videogame" sta attraversando una fase
del tutto particolare, poiché dopo un'esplosione grossissima, tra la fine degli anni
Ottanta e l'inizio degli anni Novanta, con il passaggio da "consolle" diverse da
8 bit a 16 bit, a 32 bit, oggi, questo settore subisce una sorta di crisi e un passaggio
di transizione. E' in una fase in cui le vendite sono notevolmente calate rispetto al
passato. Però, il mercato del "videogame" si sta sempre più integrando,
invece, con gli altri sistemi collegati al Personal Computer e alla diffusione
dell'intrattenimento. Le grandi società come Sega e Nintendo, perdono ampie quote di
mercato e perdono il loro peso, non essendo più i soli fornitori di sviluppo del settore,
perché lo sviluppo del settore non è più legato all'"hardware", alle
piattaforme, alle "consolle", e quindi, i giganti, i produttori di queste
"consolle" sono quelli che determinano lo sviluppo del sistema. Oggi sono sempre
più collegati alla loro possibilità di integrazione con gli altri sistemi della
comunicazione esistenti. Il discorso che facevo all'inizio sullo sviluppo dei contenuti,
in questo senso diventa essenziale: quello che determina oggi lo sviluppo del settore del
"videogame" è la possibilità di una sua compatibilità con tutti gli altri
sistemi esistenti. Il "videogame" non passa più solo e soltanto attraverso le
"consolle" di cui parlavamo prima, ma passa su Internet, sulle reti "via
cavo", sui supporti CD ROM. Questa maggiore integrazione tra supporti, tra sistemi,
diventa essenziale per lo sviluppo di questo settore. L'esempio del "videogame"
indica una chiave di sviluppo del settore del multimedia interattivo collegato
all'intrattenimento estremamente interessante da analizzare. L'altro fenomeno è quello di
Internet. Il fenomeno di Internet ormai è noto a tutti. Non c'è bisogno di spiegare i
livelli di crescita e la capacità della rete di avere un numero di utenti elevatissimo
anno per anno, mese per mese, tanto che si parla di una crescita media annua dell'ordine
del 110-120%. Non sembra che possano esserci al momento, fenomeni di saturazione di questo
segmento, nonostante esso abbia un livello di penetrazione ancora estremamente limitato
rispetto agli alti livelli di crescita. Nelle abitazioni americane, dove Internet è più
sviluppato che in altri paesi, si ha un livello di penetrazione che è appena il10%, dieci
milioni su cento milioni di abitazione. Questo che vuol dire? Che la potenzialità di
Internet è molto forte, che esistono ancora margini molto elevati, che anche qui il
problema fondamentale è quello di trovare contenuti pensati specificamente per la rete
che possano veicolare nuove forme di consumo, nuove forme di servizi, che possano far
sviluppare il mercato di Internet nel suo complesso. Qui si entra nel discorso del
rapporto P.C./non P.C. rispetto ad Internet, che mi pare sia molto interessante, l'aspetto
forse più nuovo. Visti questi livelli di sviluppo del mercato di Internet, considerato il
livello di sviluppo attuale del P.C. nelle abitazioni, si può ipotizzare che, per il
momento, questo rapporto, questa unione, tra Internet e P.C. tenda ad essere come un
rapporto precostituito. Si tende a considerare il fatto che Internet sia uno dei servizi
fondamentali da passare sul P.C. In realtà, però, tutto questo non è così scontato.
Tant'è vero che il problema fondamentale è che, mentre Internet è un fenomeno che può
avere potenzialmente una diffusione molto ampia, non limitata ad un numero ristretto di
utenti, il P.C., viceversa, dalle condizioni attuali non può avere uno sviluppo così
ampio. Il P.C., negli ultimi anni, ha visto i propri livelli di crescita nel mercato
americano estremamente ridotti. Al prezzo attuale, il P.C., oggi, non possiede grosse
possibilità di crescita. Questo significa che il PC potrebbe rappresentare un ostacolo
allo sviluppo del mercato di Internet. Quali sono quindi le soluzioni? Le soluzioni a
questo punto riguardano, in primo luogo, il superamento del P.C. come unico elemento di
supporto di Internet. Internet, cioè, può continuare a crescere nel momento in cui il
suo accesso diventi meno costoso di quello che è. E questo non tanto per l'abbonamento
alla rete, quanto per il supporto che ne permette il suo ingresso. Oggi, un P.C. in grado
di supportare un accesso a rete dell'utente domestico, costa intorno agli 800/1000
dollari. Stiamo distinguendo, ovviamente, l'utenza domestica da quella professionale,
perché nello sviluppo del mercato, a mio avviso, è fondamentale lo sviluppo dell'utenza
domestica. Ciò che oggi traina maggiormente lo sviluppo del mercato della comunicazione
è il segmento dell'intrattenimento all'interno del segmento consumo. Considerati questi
presupposti, l'ostacolo maggiore è rappresentato dalla possibilità di accesso, sia in
chiave di utilizzo di funzioni, sia in chiavi di prezzo, del Personal Computer. Quello a
cui stanno pensando oggi importanti imprese internazionali è la possibilità di ridurre i
costi diminuendo le funzioni. E' stato immesso sul mercato una sorta di computer
denominato "Network computer", le cui attività e la cui funzione sono tutte
collegate alla rete. L 'operatività di questo processo partirà dal settembre di
quest'anno per i prossimi anni da parte della Oracle. Si tratta di un computer privo di
disco fisso, ed essendo collegato semplicemente alle funzioni di Internet, consente un
abbattimento del 50% rispetto ai costi attuali, rispetto alla possibilità di avere un
disco rigido con otto megabyte di memoria, con una ram estremamente elevata. Questa
macchina, secondo alcuni analisti, dovrebbe consentire al mercato di Internet di crescere
ai ritmi attuali, perché il livello del prezzo da sostenere per gli utenti, in questo
momento rappresentava l'ostacolo maggiore per la sua diiffusione. Abbattendo quindi i
prezzi l'utente ha un accesso privilegiato, più vantaggioso rispetto a Internet.
Domanda 4
Ma sono reali le possibilità? Perché molti sostengono che, in realtà, anche il senso di
proprietà del Personal Computer difficilmente verrà sostituito.
Risposta
Questa strategia, i cui punti di forza ho appena definito, ha, però, anche degli elementi
di debolezza. Il più forte elemento di debolezza, forse, consiste, in realtà, proprio
nel livello di costo a cui noi facciamo riferimento, che è di 500 - 600 dollari nella
fase di lancio; probabilmente, i costi, risultano ancora troppo elevati perché si possa
creare un rapporto così diretto tra riduzione dei costi ed aumento degli abbonati.
Sostanzialmente, il livello del prezzo è talmente elevato per cui è da ritenere che,
quando, eventualmente, questo supporto si potrà sviluppare al livello di massa sul
mercato -cioè dopo un anno, dopo diciotto mesi-, già i prezzi dei Personal Computer
saranno scesi; quindi, nel momento in cui dovrebbe essere competitivo sul mercato in
maniera reale rispetto al Personal Computer, ci troveremo di fronte a una macchina che ha
lo stesso costo e che possiede funzioni molto ridotte rispetto a quelle del Personal
Computer stesso. Quindi esiste un problema di tempi e un problema di prezzi, che rendono
questa ipotesi, al momento, molto difficile da realizzare.
Domanda 5
Il satellite che cosa offrirà?
Risposta
Per quanto riguarda lo sviluppo del segmento che abbiamo definito televisivo, che è
maggiormente legato a un fenomeno di evoluzione del sistema, è da prevedere, nei prossimi
anni, un ingresso su tutti i mercati internazionali, in particolar modo quelli europei,
della televisione via cavo e via satellite. Il problema, analizzato secondo una logica di
coerenza, analizzato dalla parte dell'utente, dalla parte di coloro che dovranno
finanziare questo sviluppo, come dicevo all'inizio, non riguarda la tecnologia adoperata.
Quindi, non sarà il fatto che questo servizio venga offerto via satellite o via cavo a
determinarne lo sviluppo; ma sarà la possibilità che, avendo lo stesso tipo di servizio,
il satellite o il cavo avranno dei costi inferiori rispetto a quelli del concorrente. E,
da questo punto di vista, il satellite presenta dei vantaggi maggiori, allo stato attuale,
rispetto a quelli del cavo. In realtà si tratta di un mezzo meno interattivo rispetto al
cavo, poiché non permette ancora la comunicazione a due vie, nella maniera completa, che,
viceversa, il cavo permette. In realtà, però, tutti i servizi più attraenti che
dovrebbero rappresentare la motivazione per lo sviluppo dei nuovi servizi, possono essere,
oggi, diffusi sia via cavo, a fibre ottiche, sia nel digitale, via satellite. Ci sono due
motivi per i quali, a mio avviso, il satellite oggi è preferibile al cavo. Il primo è
fondamentalmente legato al discorso delle infrastrutture: oggi, l'acquisto di una parabola
permette automaticamente, insieme col "decoder", la ricezione dei servizi che
vengono offerti da parte del "service provider". Viceversa, per quanto riguarda
il cavo, le infrastrutture, almeno nel nostro paese, non consentono, ancora oggi, una
diffusione di questo supporto al livello generale. Quindi è da prevedere che, almeno per
i prossimi tre anni, la penetrazione del cavo in particolar modo in Italia, non sarà tale
da poter essere competitiva rispetto al satellite. Coloro che dovranno fornire i contenuti
al cavo e al satellite, tenderanno, in primo luogo, a garantirsi quelli del satellite, la
cui copertura è su tutto il territorio nazionale. Potenzialmente c'è un'utenza satellite
molto più ampia di quella del cavo, in riferimento alla possibilità di accesso ai
servizi. L'altro elemento, a questo collegato, che oggi consente lo sviluppo del
satellite, è che, date queste condizioni, possono partire fin da subito i servizi più
innovativi, che dovrebbero consentire lo sviluppo di tutto il sistema digitale televisivo,
in particolar modo, la "pay per view", che consiste nella possibilità di vedere
un determinato programma nel momento in cui si vuole e in condizioni di consumo
estremamente individualizzate e personalizzate. La "pay per view" rappresenta
una rottura fondamentale con il passato, laddove c'erano dei palinsesti rigidi che
determinavano non solo le modalità di offerta, ma anche le modalità di consumo da parte
dell'utente; oggi, tutto questo può cambiare attraverso una diffusione di servizi
personalizzati per l'utente. E' l'utente che sceglie l'ora in cui vuole vedere quel
programma, che probabilmente sarà, in primo luogo, il film, oppure l'evento speciale,
come la partita di calcio, e quando e come vorrà usufruire di questi servizi. A partire
da settembre stanno iniziando le prime trasmissioni di "Tele+calcio", di servizi
a pagamento in "pay per view" delle partite di Campionato di calcio, e saranno
usufruibili, in poco tempo, anche i servizi di "pay per view" per film.
Domanda 6
Le società telefoniche che ruolo avranno?
Risposta
L'esperienza americana di Direct TV, che è il più importante servizio televisivo via
satellite, digitale, diffuso nelle abitazioni americane, dimostra come questo discorso che
facevo della potenzialità del satellite rispetto alle altre forme di diffusione dei
segnali televisivi in digitale sia reale. In particolar modo il digitale, Direct TV oggi,
rappresenta un fenomeno del tutto nuovo, in un mercato dominato tradizionalmente dalla
televisione via cavo. Una diffusione via satellite è riuscita ad imporsi laddove il cavo
era massicciamente presente. Questo fa ritenere che, a maggior ragione, laddove non esiste
la diffusione via cavo, questa possibilità sia ancora maggiore. Vista questa
potenzialità, le società di telecomunicazione, le società telefoniche che avevano
individuato nel cavo a fibra ottica l'elemento fondamentale per lo sviluppo dei servizi
non solo telefonici, ma anche televisivi, e quindi per la diffusione dei contenuti sulle
reti, oggi stanno sviluppando una strategia molto ampia di ingresso anche nel mercato
satellitare, per non perdere le opportunità che possono arrivare da tutte le forme di
distribuzione del segnale. Da questo punto di vista la At&t e MCI hanno investito
massicciamente; la At&t, entrando direttamente nel capitale di Direct TV, MCI
ottenendo le licenze per la diffusione del satellite negli Stati Uniti e investendo
migliaia di miliardi di lire nei prossimi anni rispetto al mercato americano. Tutte queste
forme di investimento su queste nuove opportunità che vengono dal "cielo", sono
ritenute particolarmente attraenti anche nel mercato potenzialmente più sviluppato, per i
nuovi servizi digitali.
Domanda 7
Il mercato italiano?
Risposta
Nel mercato italiano la presenza di un operatore come "Telepiù", nel mercato
azionario rappresenta almeno uno degli operatori maggiori al livello europeo; e,
all'interno del capitale sociale, c'è la presenza di un altro gruppo importantissimo,
come quello di Kirch, che è uno dei maggiori operatori televisivi a livello europeo.
Quindi, esiste già un operatore con grosse potenzialità di investimento -che è uno dei
requisiti che si richiedono in particolare per chi voglia entrare in questo mercato- e che
possiede una "know-how", una "conoscenza profonda" del modello di
sviluppo legato alla televisione a pagamento. Tutto questo fa ritenere che, nei prossimi
anni, secondo alcune previsioni che noi abbiamo elaborato, ci dovrebbero essere, entro il
Duemila, almeno un 15/16% di abitazioni collegate ai servizi via satellite, ai servizi via
cavo nel nostro paese. Di questi almeno il 65/70% dovrebbero essere a ricezione diretta da
satellite.
Domanda 8
Le tecnologie al servizio del consumatore è un'affermazione o un auspicio? Spesso si ha
l'impressione che sia il consumatore a doversi adeguare alla tecnologia.
Risposta
Il problema fondamentale cui noi abbiamo assistito nello sviluppo del modello televisivo
tradizionale, quello generalista, era di un'offerta del tutto svincolata dalla domanda. Da
un lato c'era un modello tradizionale, pedagogico, educativo, che era quello del servizio
pubblico monopolista, che parte dalla B.B.C. e poi si tramanda in tutta Europa e quindi
arriva anche, ovviamente, nel nostro paese; lo sviluppo di un modello televisivo basato
sul modello pedagogico prevale rispetto alle reali esigenze del consumatore. Il discorso,
quindi, non viene affrontato in termini di mercato, ma viene rappresentato in termini di
rapporti sociali, di sviluppo di modelli collegati ad un elevamento del cittadino e quindi
dell'utente inteso come parte integrante della società. Nel modello commerciale,
viceversa, l'utente è semplicemente un tramite un elemento di scambio tra l'inserzionista
pubblicitario e l'emittente. Questo rapporto diretto tra domanda e offerta non esiste nei
modelli televisivi a cui noi abbiamo assistito in questi anni. Con le nuove tecnologie,
con lo sviluppo in particolar modo della tecnologia digitale, ciò che cambia è questa
maggiore considerazione del rapporto esistente tra domanda e offerta. Non ci potrà più
essere, almeno per quello che riguarda una totale separatezza fra queste due fasi. Tutto
quello che dovrà essere offerto, dovrà essere particolarmente appetibile e attraente per
l'utente, perché, in realtà, il settore che si svilupperà sarà quello dell'utenza a
pagamento. Quindi, nel momento in cui l'utente paga, vuole avere un servizio che soddisfi
primariamente le proprie esigenze. Quindi io credo che oggi non sarà più possibile
riproporre modelli che siano diversi o che possano prescindere dalle reali esigenze del
pubblico e quindi dell'utente.
Domanda 9
Negli ambiti del "sistema" continua a prevalere la componente analogica, intesa
non in senso tecnologico, ma in quello più propriamente ideologico-culturale.
Risposta
Se noi analizziamo il modello secondo le tecnologie, lo sviluppo del sistema secondo le
tencologie, noi operiamo secondo una logica tradizionale per cui ad una determinata
tecnologia corrispondeva un determinato mezzo di comunicazione. Questa è una fase in cui
avevamo lo sviluppo della voce, lo sviluppo dell'interattività. Avevamo le comunicazioni
che passavano attraverso il telefono. Avevamo lo sviluppo dei contenuti veicolati da un
emittente ad un ricevente, avevamo la televisione. Quello che col digitale cambia è la
possibilità che, viceversa, tutto questo passi attraverso un unico supporto. Il digitale
rompe queste barriere che la tecnologia analogica, in qualche modo, aveva determinato. Se
noi, oggi, vogliamo analizzare questo fenomeno, non possiamo più analizzarlo secondo una
logica di separatezza, tipica del modello analogico, per cui una particolare tecnologia
corrisponde ad uno specifico, particolare mezzo di comunicazione. La centralità del
contenuto, in questo contesto, diventa l'elemento fondamentale per capire lo sviluppo del
sistema e l'elemento discriminante per capire quale tecnologia avrà maggiore possibilità
di sviluppo nei prossimi anni.
Domanda 10
Il "Telecommunication act" negli Stati Uniti può proporre una liberalizzazione
che qualcuno ha definito anche "selvaggia". Una realtà di questo genere è
realizzabile in un contesto come quello italiano, per esempio?
Risposta
Quello che il "Telecommunication act" propone è esattamente una lettura in
chiave dinamica del discorso che stavo appena facendo. Oggi non è più possibile
distinguere i settori. E' possibile solo secondo un modello di sviluppo della
comunicazione analogica. Nella comunicazione digitale non c'è un operatore che operi
soltanto sul versante dei contenuti, come non ci può essere un operatore che operi
soltanto sul versante delle reti di diffusione. Da questo punto di vista, il
"Telecommunication act" prende atto, fondamentalmente, di questa situazione. Il
programma fondamentale qual è? Nel momento in cui si passa da una fase di un certo tipo
alla fase successiva, ad una fase in cui, però, quella precedente ha ancora un ruolo
molto forte nello sviluppo del sistema, si possono creare delle distorsioni nel sistema
stesso. Tutto quello che c'è stato precedentemente determina anche degli sviluppi
distorti del settore successivo. Ecco: il "Telecommunication act", al momento,
rischia di creare invece di una liberalizzazione che consenta l'accesso a tutti, come è
nell'intenzione del "Telecommunication act', degli elementi di maggiore
concentrazione dei mercati; ciò poiché proprio per poter fornire questi servizi a tutti
gli utenti, si ritiene, da parte delle società presenti nell'analogico, più utile
concentrarsi, realizzare alleanze strategiche, diventare grossi conglomerati, piuttosto
che invece aprirsi a forme di concorrenza su più mercati.
Domanda 11
In Italia?
Risposta
Io credo che, in Italia, in primo luogo, debba essere superata la fase di separazione tra
questi due settori, come negli Stati Uniti. Quindi, quando si parla di unica
"Authority", che, ad esempio, dovrebbe regolamentare il settore, non c'è dubbio
sul suo procedere nella direzione auspicata. Il problema fondamentale, che, però,
l'Italia dovrà affrontare nei prossimi anni, è che il livello della competizione non è
più solo nazionale e che, quindi, tutte le normative che verranno date per lo sviluppo
del sistema, dovranno, in qualche misura, avere una dimensione europea nella possibilità
di legiferare sull'argomento. Oggi, dunque, non è più possibile per un operatore
nazionale che voglia competere sul mercato internazionale, avere dei vincoli che siano
eccessivamente forti sul proprio mercato, perché poi non si è competitivi su quello
internazionale. Se, oggi, la RAI o Mediaset volessero avere un impatto significativo sul
mercato delle comunicazioni al livello internazionale, la propria posizione dominante in
una situazione nazionale sarebbe comunque indispensabile perché possa poi essere
competitiva sul mercato straniero. Questo non significa che non si possano e non si
debbano aprire a forme nuove di ingresso sul mercato, ma forse queste forme non sono
necessariamente da prevedere sul tradizionale mercato generalista, ma debbono essere
favorite su quelle dei nuovi servizi.
Domanda 12
Il settore dei CD ROM appare in continua evoluzione. Mi sembra, però, che ancora non sia
una forma espressiva in grado di soddisfare i bisogni dell'utente, oggi.
Risposta
Come indicatore di tendenza, a mio avviso, il mercato del CD ROM è estremamente
importante, anche per il discorso che facevo prima. Il CD ROM ha dimostrato come, se è
vero che nel digitale tutti i contenuti possono passare su uno stesso supporto, è
altrettanto vero che, però, non tutti i contenuti vanno per tutti i supporti e sono
comunque accettati dal pubblico. Queste distinzioni, queste divisioni, che erano state il
modello di sviluppo precedente, determinano anche dei consumi diversi. Spiegando e
semplificando un po' quello che voglio dire: il CD ROM, oggi, non rappresenta il supporto
su cui sia possibile far passare, dal punto di vista dell'attitudine dell'utente, film o
programmi televisivi. Chi accende un computer e va sul CD ROM si attende, e forse pretende
anche, un prodotto pensato specificamente per quel supporto. Questo ci fa capire come
anche nelle tendenze del mercato del P.C ., in particolare del "videogame" e di
Internet, l'evoluzione va verso un'integrazione dei supporti, dei servizi, ma anche verso
la possibilità di realizzare quei servizi pensati specificamente per quel supporto.
Domanda 13
Che tempi si prevedono per la diffusione di Internet in Italia?
Risposta
Gli esperti dicono che la differenza tra il mercato americano e quello europeo è compresa
nell'arco di tempo di quindici, diciotto mesi. L'Italia è abbastanza vicina ai livelli di
penetrazione degli altri paesi; forse ha qualche ritardo rispetto a quelli più evoluti,
ma in ogni caso non è distante dai principali paesi europei. E' da ritenere, dunque, che
il livello di penetrazione dello sviluppo di Internet sarà probabilmente analogo ai
livelli registrati negli Stati Uniti., tenendo conto di questo ritardo di cui si parlava
all'inizio dell'intervista.
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