Biblioteca digitale (intervista) RAI Educational

Antonio Polito

Bologna (Futur-show), 10-04-1997

"Repubblica.it"

SOMMARIO:

  • La rete Internet è più compatibile con i giornali e più in competizione, invece, con il mezzo televisivo (1).
  • Internet garantisce l'accesso a notizie molto utili e, a volte, non diffuse dai media tradizionali (2).
  • L'unico problema che pone è quello della verifica della veridicità di queste notizie (3).
  • Un giornale su Internet deve essere molto più attento rispetto a quello cartaceo nella scelta di notizie originali e accattivanti che incuriosiscano il "sofisticato" pubblico di Internet (4).
  • L'avvento dell'editoria online non cambierà assolutamente il ruolo del direttore di un giornale che dovrà continuare a fare il suo lavoro (5).
  • In un paese con ancora otto milioni di analfabeti il problema dell'eccesso di informazione è un falso problema (6).
  • La versione online di un giornale offre ad una testata notevoli opportunità di sviluppo e crescita (7),
  • tra le quali quella di un rapporto interattivo tra giornalisti e lettori (8).

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INTERVISTA:

Domanda 1
La televisione, in passato, ha tolto spazio ai giornali. Lei crede che Internet potrà togliere spazio alle televisioni?

Risposta
Io credo che Internet sia più compatibile con i giornali e con la parola scritta, perché è un mezzo amico della parola scritta, è decisamente più in competizione con la televisione che è un mezzo che si fonda sull'immagine. Del resto, le statistiche dicono che gli utenti di Internet sottraggono il tempo che usano per Internet, fondamentalmente, alla televisione.

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Domanda 2
Voi state già utilizzando delle notizie prese da Internet nelle vostre redazioni senza considerare, poi, il progetto di La Repubblica.it?

Risposta
Sicuramente, e per due ragioni: la prima è che su Internet c'è una mole di informazione molto vasta su temi e settori che normalmente non sono serviti da altre fonti di informazione; mi riferisco alle agenzie, alle televisioni. La seconda ragione è che Internet è stata usata in molti casi -penso al Chiapas, per esempio, o alla Cina-, come uno strumento di comunicazione alternativo, attraverso il quale parlavano gruppi esclusi dai mezzi di comunicazione tradizionale, quindi erano fonti di informazione utili.

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Domanda 3
In questo caso come fate a controllare la veridicità della fonte?

Risposta
Anzitutto è possibile controllare l'esistenza della fonte, nel senso del numero telefonico, per cui si può interloquire con la fonte, chiamarla, parlarci, consultarla. Naturalmente questo comporta una nuova professionalità e una estrema attenzione perché, come si è visto anche di recente, nel campo delle sette religiose, Internet è un territorio infido da questo punto di vista.

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Domanda 4
A Suo avviso Internet potrà aiutare il giornalista a creare servizi più originali visto che spesso si critica la stampa e i telegiornali perché sono molto simili fra loro?

Risposta
Decisamente sì. L'esperienza del sito Internet de La Repubblica in Italia, La Repubblica.it, è proprio questa: la selezione dei temi e delle notizie è estremamente diversa da quella tradizionale del giornale e delle televisioni perché, attualmente, il pubblico di Internet, che è un pubblico molto selezionato, per il momento, e anche molto sofisticato, da un certo punto di vista, richiede temi diversi.

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Domanda 5
La Push Technology è un tipo di tecnologia che, in qualche modo, potrà cambiare il ruolo dei direttori dei giornali. Come pensa che cambierà questo ruolo?

Risposta
Io dubito che con lo sviluppo di queste tecnologie di informazione, di questi nuovi media, possa cambiare in maniera così radicale il meccanismo della mediazione giornalistica. In effetti, cosa fa il direttore di un giornale e per lui la struttura giornalistica che da lui dipende? Seleziona, nella mole di informazione, ciò che ritiene vero, corretto ed interessante per il lettore. E' un lavoro che, comunque, qualsiasi sia la tecnologia su cui avviene, qualcuno dovrà continuarlo a farlo.

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Domanda 6
Lei crede che esista veramente il problema di eccesso di informazione?

Risposta
Francamente, in un paese in cui ci sono otto milioni di analfabeti e in un mondo in cui ci sono vaste aree che sono escluse dai meccanismi di informazione, dai canali di informazione, questo rischio non lo vedo. L'aumento dell'informazione può aumentare la possibilità di scelta dell'utente, piuttosto che disamorarlo all'informazione. Non ne sono convinto.

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Domanda 7
Con Repubblica.it voi state aperti in Internet facendo una sperimentazione. Continuerete a pubblicare il giornale online, e avete progetti particolari per il futuro?

Risposta
Decisamente sì, nel senso che la sperimentazione, per i primi mesi, è stata un vero e proprio successo: abbiamo raggiunto delle punte hit, di contatti, che non ci saremmo aspettati. Quello che credo che noi dovremo sviluppare molto sia il servizio all'utente e anche la possibilità di "trading": di essere mezzo per mettere in contatto con altri che possano fornire i servizi che l'utente richiede. Quindi, a mio avviso, le possibilità di sviluppo sono molto ampie.

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Domanda 8
Non crede che il giornale online possa anche offrire all'utente una maggiore interattività con il giornalista?

Risposta
Abbiamo l'esperienza di un nostro importante giornalista, Vittorio Zucconi, editorialista, inviato, il quale ha cominciato a scrivere su Repubblica punto it, sulla versione informatica di La Repubblica, e ne è stato assolutamente entusiasta, esattamente per questa ragione: lui ritiene che, per la prima volta nella sua carriera giornalistica, vede in faccia i lettori a cui si rivolge, perché questi gli scrivono, gli rispondono, lo contestano, discutono con lui. Si ha una forma di interattività vera che con il giornale e con la televisione non c'è.

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