INTERVISTA:
Domanda 1
La Hewlett Packard è stata tra le prime imprese a promuovere la filosofia del
"plug'n'play"...
Risposta
Per quanto riguarda il "plug'n'play", la questione diventa molto interessante,
in quanto non corrisponde esattamente a ciò a cui aspirava il vecchio specialista IT, che
invece era fiero di riuscire a scoprire il funzionamento dei vari componenti. Internet,
però, ha portato l'utilizzo del computer e la tecnologia IT ad un vastissimo pubblico, a
persone che non avevano mai usato il computer prima d'ora; mi riferisco, ovviamente, ai
personal. Certamente non ci si aspetterà che proprio queste persone che usano il PC per
la prima volta, abbiano tutte le capacità necessarie e la passione di studiare libri
voluminosi per fare in modo che le componenti del computer funzionino al meglio tra loro.
In questa ottica, il "plug'n'play" è stato molto importante per noi, sia per
quanto riguarda il PC ma anche dal punto di vista dell'installazione delle periferiche, in
quanto HP è il più grande fornitore di stampanti e tecnologie scanner per il
mondo del computer; poter installare queste componenti e farle funzionare insieme è una
cosa molto, moto importante. Abbiamo, così, lavorato per anni in collaborazione con
Microsoft per fare in modo che il "plug'n'play" non fosse solo un software ma un
sistema di hardware dove le componenti funzionano insieme con la massima semplicità.
Domanda 2
Ed un altro sforzo che la HP sta facendo in collaborazione con Kodak è anche di
divulgare la fotografia digitale attraverso Internet. In che modo?
Risposta
La fotografia digitale è un'area completamente nuova alla quale ci stiamo rivolgendo;
essa richiama una competenza molto specialistica: quella della stampa a colori. Più
precisamente, la stampa a colori a getto d'inchiostro, dove si ha la possibilità di
sviluppare una fotografia che, se sviluppata nel modo giusto e con la tecnologia adeguata,
non si distingue da una foto stampata con un procedimento chimico. In questa prospettiva
abbiamo lavorato a stretto contatto con Kodak, come anche con altre compagnie, per
sviluppare tutto l'ambito della fotografia digitale. Si parte, ovviamente, dal fare le
fotografie con una macchina, - in questo momento ci sono molti fornitori di macchine
fotografiche digitali -, per arrivare alla trasmissione della fotografia tramite Internet;
in questo modo si deve poter disporre di fotografie con diversi livelli di specifiche.
Questo significa che si potrebbe volere delle fotografie da stampare a definizione molto
alta, qualora dovessero essere presentate o dovessero colpire proprio per la loro
qualità, mentre si può voler utilizzare delle fotografie a definizione relativamente
bassa da mandare attraverso la rete, sulla pagina Web, affinché non si debba aspettare
per minuti e minuti che la foto si visualizzi sulla pagina Internet. In questo lavoro
abbiamo avuto modo di sviluppare la tecnologia non solo hardware, ma anche software,
attraverso la quale è possibile sviluppare queste fotografie e trattare l'immagine in
generale. Infatti, non solo è possibile trasmettere l'immagine, ma anche manipolarla.
Domanda 3
Ma dietro tutto ciò c'è il protocollo "jet send"?
Risposta
Il protocollo "jet send" non è necessario per supportare questa applicazione,
poiché la fotografia digitale attualmente è già diffusa in maniera molto impegnativa.
Il "jet send" è un'idea diversa. Noi stiamo lavorando insieme ad altri
fornitori di periferiche e di accessori per la rete ed anche con fornitori di software per
formare un ambiente dove si possano avere accessori Internet che comunicano tra loro; in
questo modo si possono ottenere una stampante ed uno scanner che comunicano tra loro,
oppure si può scannerizzare la foto e mandarla direttamente alla stampante, senza
necessariamente passare per il PC. Attualmente questo è già possibile. Al contrario,
bisogna scannerizzare l'immagine nel PC, in seguito il PC invia l'immagine attraverso
Internet ad un altro PC, e quest'ultimo l'invia alla stampante. L'idea del "jet
send" è quella di fare in modo che ogni accessorio nel WWW, in Internet, possa
indirizzarsi ad un altro apparecchio, in modo che lo scanner invii l'immagine direttamente
alla stampante senza necessariamente passare attraverso il PC.
Domanda 4
Quali sono le possibili applicazioni delle "Smart cards"? (HP ha recentemente
acquistato VeriFone)...
Risposta
L'acquisto della VeriFone è assolutamente in linea con il concetto di fornire ai nostri
clienti prodotti e soluzioni di commercio elettronico. Adesso la VeriFone possiede il 60%
del mercato delle transazioni: degli 800 miliardi di dollari in transazioni, VeriFone
possiede il 60% di questo mercato; i prodotti si acquistano con una carta di credito, sia
pure un maglione o un paio di scarpe; si può stare certi, in ogni caso, che il 60% delle
transazioni avviene attraverso un terminale della VeriFone. La "Smart card" non
rimpiazzerà il terminale VeriFone, ma diventerà una carta di credito più intelligente:
avrà un chip dove si può immagazzinare denaro elettronico; si potrà anche
immagazzinare, in quel chip, tutte quelle informazioni di sicurezza che renderanno la
transazione più sicura, abbassando il tasso di rischio di interazione da parte di un
estraneo nella propria transazione economica; si ridurrà, inoltre, il tasso di rischio
dell'utilizzo della carta da parte di altre persone nel caso in cui essa sarà smarrita.
La "Smart card", o "Imagine card" come la chiamiamo noi, fornirà una
sicurezza maggiore per le transazioni elettroniche su Internet.
Domanda 5
Esistono esempi di applicazioni nell'ambito del sociale?
Risposta
Probabilmente, la maggior parte delle applicazioni si attueranno nell'ambito finanziario e
bancario; ma vedremo l'utilizzo della carta anche nelle applicazioni mediche. Nel caso di
un incidente, per esempio, la carta potrà fornire le informazioni vitali dell'interessato
al personale sanitario che interviene per primo nel soccorso e che ha bisogno di
informazioni più che attendibili per basare la migliore terapia possibile nell'interesse
del paziente, forse anche per salvargli la vita.
Domanda 6
Una decina di anni fa, la HP abbracciò la filosofia della produzione "just in
time". Pensa che ci stiamo avvicinando ad una sorta di commercio o di affari
"just in time" attraverso la rete?
Risposta
In realtà, il termine "just in time" era stato coniato per il processo di
fabbricazione. Il punto focale di questa nuova filosofia era di ridurre l'incidenza del
lavoro in corso, di ridurre gli inventari. Ciò significava un processo manifatturiero
definito dagli inizi, nel tipo di prodotti che venivano aggiunti al processo produttivo in
modo che quegli stessi prodotti arrivassero in tempo reale. Ora, con Internet, è
possibile andare anche più avanti del "just in time". Infatti, adesso, non solo
è possibile produrre in coda all'ambiente di stoccaggio o di catalogazione, ma si può
andare a ritroso ed iniziare il processo di fabbricazione una volta ricevuto l'ordine
tramite Internet. Recapitare "just in time" tutte le componenti per la
produzione sarà ancora più importante di quanto non lo sia adesso. Penso che Internet ed
il commercio elettronico eleveranno l'idea della fabbricazione "just in time",
come anche della consegna "just in time" e delle specifiche "just in
time" da parte dell'utente, ma, soprattutto, delle implementazioni "just in
time" al livello del cliente, che diventeranno ancora più importanti di quanto non
lo fossero già.
Domanda 7
Qual è il concetto di "impresa estesa" che la HP sta promuovendo adesso?
Risposta
Il modello di impresa estesa è la realizzazione, se si vuole, della produzione "just
in time". Se si volesse estendere l'idea del "just in time" a più di un
processo di fabbricazione, allora, si vedrebbe la realizzazione del modello esteso. Il
concetto consiste nell'arrivare al cliente con un nuovo prodotto al momento giusto proprio
quando il cliente vuole venire a conoscenza di quel nuovo prodotto, quando il cliente sta
cercando quel nuovo prodotto; essere, quindi, in grado di realizzare ciò tramite
Internet; e proprio attraverso Internet si potrebbe conoscere esattamente quando la
clientela è alla ricerca di nuovi prodotti. Mi spiego: per esempio, un utente che vuole
cambiare la propria automobile, può accedere ad informazioni utili per l'acquisto di una
nuova macchina. Nello stesso momento, la banca può inviare al cliente un'interessante
offerta di contratto nel caso di acquisto di una nuova macchina, ed ancora
contemporaneamente, non il fabbricante della macchina, ma il concessionario di zona,
inviterà l'utente per un giro di prova. Come si può notare, si tratta di un'impresa
estesa, che va molto più lontano di quello che era disponibile fino ad ora, che poteva
riguardare solo il fabbricante di automobili. Costruiamo, adesso, un ambiente che
abbraccia sia il cliente che l'ambito della consegna attraverso il concessionario o altri
venditori; abbraccerà, forse, il fornitore di parti addizionali come, per esempio, gli
accessori dell'auto. L'impresa estesa sta riunendo tutti questi aspetti insieme affinché
l'acquisto diventi divertente e gradevole, e non problematico, per il cliente, nel
conciliare tutti gli aspetti riguardanti l'acquisto stesso.
Domanda 8
E negli Stati Uniti qual è l'uso di Intranet?
Risposta
Si può sicuramente presumere che la maggior parte delle compagnie americane oggi
utilizzano Intranet. Intranet permette la comunicazione all'interno dell'azienda e sta
trasformando la vecchia idea di posta elettronica in un concetto di informazione che non
viene più recapitata elettronicamente ma viene, sempre elettronicamente, resa disponibile
a chiunque voglia tirarla fuori in qualunque momento. Quando più è comodo, l'impiegato
può andare all'interno di Intranet ed avere le informazioni sulla compagnia, sui
prodotti, su pubblicazioni personali, su alcuni clienti, sul processo di consegna, ecc.
Quello che si vedrà, in effetti, nel prossimo futuro, è proprio un'esplosione di
Intranet. Penso anche che sarà la parte che crescerà più velocemente all'interno del
mercato di Internet per il prossimo paio di anni.
Domanda 9
Crede nella tecnologia push o pensa che essa sia una falsa promessa?
Risposta
Non ci sono false promesse nella tecnologia push. D'altra parte, la tecnologia push è
necessaria perché il contenuto del Web è aumentato così rapidamente che non è più
possibile avere un'idea di quello che vi è disponibile. La possibilità di usufruire di
un motore push rappresenta un grande aiuto per approfittare di tutte le informazioni
disponibili. Il motore push, però, non inventerà il profilo più appropriato per ogni
utente. In ogni caso, è necessario fermarsi e compiere interamente il fastidioso percorso
necessario per definire le caratteristiche di quello che si vuole vedere. Molto spesso,
quello che succede è che si attivano troppe caselle di caratteristiche delle informazioni
e questa mole di dati viene sottoposta all'utente a scadenza settimanale oppure ad ogni
ora, dipende dalla frequenza che è stata scelta. E' necessario, quindi, fare un certo
lavoro di configurazione all'inizio, per meglio definire il proprio profilo, per stabilire
l'esatto tipo di informazione da ricevere. Forse, potrei volere degli aggiornamenti orari
nel caso dell'andamento del listino di borsa, oppure un aggiornamento settimanale dei
cambi di valuta, o un aggiornamento mensile di notizie particolari riguardanti determinate
compagnie. Una volta, quindi, definiti i profili più appropriati, si lascia al motore
push il compito di raccogliere tutte le informazioni e portarle sul desktop. Posso dire
che, basandomi proprio sulla mia esperienza di utente, sicuramente il profilo verrà
modificato; la frequenza degli aggiornamenti e la quantità di informazioni è sicuramente
sovrabbondante, tanto che quasi certamente verranno entrambe ridotte. Sono comunque
convinto che questa tecnologia sia estremamente importante per noi. Si tratta di una
tecnologia che verrà impiegata soprattutto all'esterno della propria azienda, mentre
all'interno di questa sarà impiegato il sistema di estrazione delle informazioni
attraverso Intranet. Intranet sarà quindi maggiormente dedicato ad estrarre le
informazioni, mentre i motori push si avvicineranno sempre più verso l'Extranet.
Domanda 10
Abbiamo bisogno di una maggiore ampiezza di banda, per quanto riguarda Internet, oppure
esistono delle soluzioni per risparmiare sullo spazio impiegato?
Risposta
Non penso di sbagliare dicendo che riusciremo sempre ad occupare totalmente qualsiasi
ampiezza di banda di cui potremmo disporre. Mi riferisco ai fornitori di informazione come
ai loro utenti, come anche a coloro che si collegano ad Internet ed ai provider dei
servizi di rete. Se si pensa all'aspetto che aveva una pagina Web solo due anni fa, ci
rendiamo conto che essa è completamente diversa da come ci può apparire oggi, grazie a
tutte le diverse attività ed alle applicazioni Java, e così via; tutto questo ha bisogno
di ampiezza di banda. Si verificherà, in futuro, un sempre crescente bisogno di ampiezza
di banda proprio perché la gente vuole vedere sempre più immagini in movimento, sempre
più video-clip, e, probabilmente, avere sempre più documenti musicali, soprattutto
quando si comincia parlare di un utilizzo commerciale di queste immagini all'interno del
mercato elettronico. La gente vorrà vedere sempre più dettagli dei prodotti che intende
comprare, sia esso un cappotto o qualsiasi altra cosa, oppure una presentazione
tridimensionale che permetta di girare l'immagine ed esaminarne l'aspetto. Avrà
senz'altro sentito quella storia che sarebbe possibile inserire nel computer le misure
corporee, per poi vedere se stessi indossare gli abiti che vorremmo acquistare: tutto
questo richiede una enorme ampiezza di banda. Credo che assisteremo ad un'interazione tra
l'ampiezza di banda disponibile che viene creata e quella assorbita dai provider, che sono
quelli che creeranno una nuova richiesta di espansione della capacità di banda.
L'ampiezza di banda diventerà un investimento, ed il gioco si protrarrà in questi
termini per parecchi anni ancora.
Domanda 11
E la comunicazione senza fili rimpiazzerà quella via cavo?
Risposta
Ci sono alcune interessanti scuole di pensiero al riguardo, perché, al giorno d'oggi,
l'ampiezza di banda nel sistema senza fili è più limitata di quella via cavo. Per
utilizzare un GSM oggi, per esempio, bisogna essere in grado di connettersi a 9600 baud.
Con qualsiasi normale linea telefonica, si è in grado di connettersi a 28.8 o, con le
ultimissime tecnologie, a 56 kb. Abbiamo notato che il sistema a terra è addirittura più
veloce dei sistemi telefonici. La questione è di particolare interesse, poiché, come ho
detto, ci sono due scuole di pensiero: da una parte si pensa che la voce debba muoversi
sempre più sui sistemi senza fili, mentre i dati rimangono principalmente affidati ai
sistemi a terra; l'altra scuola di pensiero sostiene che il sistema senza fili diventerà
soggetto anch'esso alle capacità di ampiezza delle bande e, quindi, non ci sarà alcuna
differenza tra i sistemi. Staremo a vedere quello che succederà. Allo stato attuale
abbiamo delle connessioni via terra molto più veloci di quelle che si hanno sulla rete
senza fili, e questa situazione rimarrà tale fin quando non verranno aggiunti altri
canali alla rete GSM; oppure fin quando non compariranno nuovi modelli, come probabilmente
avrà già sentito a proposito delle idee sulla comunicazione satellitare, per mezzo dei
quali poter inviare una richiesta tramite la linea telefonica e ricevere l'informazione
via satellite con una grande ampiezza di banda. Sono modelli, questi, che stanno iniziando
ad interagire proprio adesso, e sarà interessante vedere in che direzione si
svilupperanno. La richiesta di maggiore ampiezza di banda sarà comunque crescente nel
prossimo futuro.
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