INTERVISTA:
Domanda 1
Lei è diventato famoso con la sua colonna sulla tecnologia del personal, sul Wall Street
Journal. Come è cambiato il ruolo del giornalista e il suo lavoro, con la tecnologia?
Risposta
E' stato un grande cambiamento, perché noi, certamente, facciamo tutto il nostro lavoro
su un computer, e abbiamo accesso ad un enorme numero di fonti di informazione per
ottenere le quali, nel passato, perdevamo del tempo. Particolarmente con Internet si può
guardare qualunque cosa in un tempo molto breve. L'altro elemento molto utile al
giornalista è la posta elettronica. E' un modo molto buono per contattare persone
indaffarate. Qualche volta si può contattare qualcuno importante al telefono, per
un'intervista, ma è molto facile contattarli attraverso la e-mail, almeno negli Stati
Uniti. Dunque, la tecnologia ha cambiato enormemente il lavoro del giornalista.
Domanda 2
Come si può identificare la fonte di Internet? C'è il problema della falsa identità.
Risposta
E' vero. Se si fa una conversazione digitale, ed in particolare se la si fa con una
persona non conosciuta, e non si sa se l'indirizzo e-mail o il suo nome sono esatti, al
nostro giornale, che è il Wall Street Journal, abbiamo delle regole secondo le quali
bisogna prendere il telefono e confermare l'identità della persona, prima di stampare la
notizia. Così, abbiamo una regola che dice che se si usa un esempio suggerito da una
persona che si trova sulla linea di Internet, bisogna telefonare e verificare l'identità,
perché è senz'altro possibile e frequente che le persone prendano delle false identità
su Internet. Dunque, Lei ha ragione, dobbiamo essere accorti.
Domanda 3
Quali sono le sue impressioni sul problema dell'eccesso di informazione, non solo per i
giornalisti, ma per gli uomini d'affari o per la gente in generale?
Risposta
Penso che il modo di rapportarsi all'eccesso di informazione sia quello di essere molto
brutale e selettivo con ciò che si legge e si vede. E di nuovo, la tecnologia può
aiutare in questo. Si possono porre dei filtri, o quelli che chiamano agenti, per dire:
voglio vedere solo cose che riguardano un certo argomento, o nelle quali siano menzionate
questa società o persona o pubblicazione. Il lato negativo di questo, o il rischio, è
che le persone entreranno in questi piccoli sentieri dove tutto ciò che vogliono sapere
si riduce a notizie sulla industria chimica, o notizie sul basket, o su una certa società
o su una determinata pubblicazione culturale. Penso che così si perda quello che,
tradizionalmente, si aveva con i giornali; vale a dire la possibilità di dare solo
un'occhiata al giornale e, magari, imparare una cosa su un argomento che non si sarebbe
immaginato e che può cambiare la vita, o avere un buon impatto sulla società, o farti
ricco. Si perde quel fattore accidentale.
Domanda 4
Non ha paura che l'esperienza reale possa essere rimpiazzata da una vita virtuale sul Net?
Risposta
Io ho dei bambini e nella nostra famiglia è loro consentito di stare al computer solo un
certo numero di ore al giorno. Devono uscire di casa ed incontrare persone reali, e fare
cose reali. Penso sia come ogni cosa della vita, bisogna raggiungere un certo equilibrio.
Non è positivo non andare mai di persona ad un incontro di football e seguirlo solo al
computer. La gente già non va agli incontri di football e li segue in televisione, credo
che si debba avere un equilibrio. La difficoltà con il computer è che esso è molto
affascinante. Ci si assuefà ad esso. Si può stare in contatto con le persone senza
neanche lasciare la casa. Dunque, credo esista una tendenza ad andare agli estremi, a
volte. Bisogna solo condurre la propria vita in modo sensibile ed in particolar modo, se
si è genitori, bisogna spingere i ragazzi fuori di casa.
Domanda 5
Cosa affranca il contenuto digitale dal personal computer?
Risposta
Qui alla conferenza di "Milia" la gran parte delle persone che partecipano non
sono tecnici. Essi sono persone che creano contenuti, contenuti culturali,
intrattenimento, informazione, educazione, notizie, qualunque cosa. In questo momento, se
si creano contenuti digitali, sia sul CD ROM che su Internet, le sole persone che possono
vedere quello che si è fatto sono coloro che hanno il denaro e la conoscenza tecnica per
operare su un personal computer. La mia idea è che un personal computer non sarà mai un
prodotto da mercato di massa. Non sarà mai il livello di penetrazione della televisione,
perché è troppo costoso e troppo complicato, e si rompe spesso. Dunque, il modo per
liberare il contenuto digitale dal personal computer consiste, per noi, nell'essere in
grado di usare altri mezzi, più economici, più semplici, ma che possano portare tutta la
ricchezza di questo contenuto. Nella nostra discussione qui al "Milia", noi
abbiamo parlato del primo di questi mezzi che io chiamo apparecchi di informazione. Sono
delle scatole che vanno nel televisore e portano Internet nella TV.
Domanda 6
Come la Web TV?
Risposta
Una di esse è chiamata Web TV. E' un prodotto americano ed è ora sul mercato negli Stati
Uniti. Anche se è un prodotto disegnato negli Stati Uniti, la Sony e la Philips sono
state autorizzate e li stanno vendendo negli Stati Uniti. Ma anche in Europa abbiamo un
prodotto nuovo, molto simile, che è stato appena svelato qui a "Milia" che si
chiama Netbox. E' di una società francese, e costa circa trenta dollari americani. Si
colloca sul televisore, si inserisce la spina nella presa telefonica, e automaticamente si
collega ad Internet. Dallo schermo del televisore si può usare la e-mail o stare sul Web,
e poi è sufficiente premere il remote e si guarda la RAI.
Domanda 7
Dunque Lei non crede nelle linee guida di Intel sul grosso personal computer che
rimpiazzerà la televisione.
Risposta
Credo che nessuno sarà il vincitore. Il PC compie venti anni (Il PC del mercato di massa)
quest'anno. E' stata un'invenzione favolosa. E' stato un grande passo in avanti, è stato
molto importante per me e per i miei lettori. Io non credo che sia un prodotto per il
mercato di massa. Anche negli Stati Uniti, dove ha molto più successo che in qualunque
altro paese, solo un terzo, circa, delle case hanno un personal computer, e fra questi
solo circa la metà sono collegati ad Internet o sono online. C'è un limite massimo,
penso, a meno che il PC non sia ridefinito e ridisegnato. Credo che una delle cose che
scaturiranno da questa nuova competizione, da questi prodotti della Web TV, è che Intel e
altre compagnie stiano ripensando al personal computer stesso. Credo, spero, che lo
costruiranno più affidabile, più semplice e, in qualche modo, meno costoso. Il
vincitore, in tutto questo -ci possiamo preoccupare di quale compagnia vinca, di quale
compagnia perda- ma il vincitore è il consumatore. In una competizione del genere, con
diversi stati coinvolti nella tecnica, alla fine, credo che vinca il consumatore, e questi
contenuti meravigliosamente creativi che vediamo in mostra qui al "Milia"
diventeranno disponibili per un numero maggiore di persone.
Domanda 8
Nell'ultimo Messaggio sullo stato dell'Unione, però, il Presidente Clinton ha detto che
ogni ragazzo di dodici anni avrà un personal computer a scuola. Dunque, la prossima
generazione userà largamente il PC.
Risposta
Quello che ha detto penso che sia che ogni ragazzo di dodici anni dovrebbe essere in grado
di accedere ad Internet. Io credo che, infatti, raggiungere questa meta, negli Stati Uniti
e in altri paesi, sarà più facile con dei prodotti più semplici del personal computer.
Le farò un esempio. Il computer Apple, che sta avendo molti problemi nel mercato del PC,
ha già introdotto sul mercato un prodotto chiamato, negli Stati Uniti, E-Mate. Esso è
basato sulla tecnologia che hanno sviluppato per il Newton, il prodotto portatile, ma ha
una tastiera, ed è destinato alle scuole. Costa circa 600 dollari statunitensi e si
collega ad Internet. Bene, se si è una scuola a New York, o da qualche altra parte, costa
troppo dare ad ogni bambino un computer, malgrado il messaggio del Presidente Clinton. Ma
se si può mettere a disposizione un prodotto da 600 o 500 dollari che consente loro di
andare anche in Internet, allora si potrebbe raggiungere la meta più facilmente. Dunque,
io credo che l'idea di Clinton di vedere tutti collegati ad Internet sarà realizzata con
o senza il tipo attuale di PC. Vi sono altri strumenti che possono essere usati per
accedere ad Internet.
Domanda 9
Un'ultima domanda. Che tipo di design, forma e contenuto deve avere un quotidiano online,
un quotidiano digitale, per avere successo?
Risposta
E' una grande domanda sui quotidiani online, e forse è troppo presto per saperlo di
sicuro. Ma quello che penso è che la chiave per un quotidiano online è quella di dare al
lettore ogni notizia che compare sul giornale. Ma bisogna dargli anche qualcosa di più.
Bisogna aggiornare il giornale costantemente, notte e giorno, e bisogna far loro
"trapanare" -come dico io- la storia, per avere molto più contenuto. C'è un
buon numero di buoni esempi di questo. Uno di questi è il nostro giornale, il Wall Street
Journal. Abbiamo 35 editori che lavorano solo sulla edizione Web del nostro giornale. Se
si legge una storia e si legge un riferimento ad una società, per esempio Intel, basta
cliccare su quello e non si va sul sito Web Intel, si ottiene un enorme numero di
informazioni giornalistiche su Intel, su vicende passate, quali sono stati i suoi guadagni
recentemente, come vanno i titoli. Ci sono molti siti di quotidiani che stanno mettendo
materiale addizionale di questo genere. Se riportano, per esempio, un discorso di
qualcuno, si può avere l'intero discorso, se si vuole vederlo. Molte volte, molti
giornali non possono dattiloscrivere o non possono stampare tutto ciò. Dunque, per me,
questo è parte del lavoro-chiave. Al giornale, per avere questo servizio, noi facciamo
pagare 50 dollari all'anno, solo 50 dollari per tutto questo.
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