Biblioteca digitale (intervista) RAI Educational

Edgar Morin

Napoli, 19/05/93

"Educare ai mass media"

SOMMARIO:

  • Il limite dei media è nella loro superficialità e nel loro essere organizzati in base a programmi predeterminati, d'altronde è lo stesso stile frenetico della vita attuale a motivare una ricerca di svago così poco impegnativo; il compito della scuola dovrebbe essere anche quello di permettere una riflessione critica sui media, per esempio attraverso lo studio e la conoscenza delle loro tecniche (1).

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INTERVISTA:

Domanda 1
Prof. Morin, ci si lamenta spesso dell'insignificanza dei programmi televisivi e d'altra parte si risponde che, se la loro qualità è determinata dagl'indici di gradimento, vuol dire che essi rispecchiano la realtà mentale e sociale del pubblico a cui sono destinati. Come si può uscire da questo circolo vizioso?

Risposta
Credo che anche a questo proposito bisogna riflettere sui media. Non basta riconoscere che i media fanno parte del normale funzionamento della società o al contrario deprecarne la mediocrità o la nullità. Bisogna vedere dove si trova il male. Il male per esempio risiede nella superficialità, per cui un'idea scaccia l'altra, un'informazione scaccia l'altra. Il male è nella misurazione cronometrica dei programmi. In una trasmissione non si rispetta il ritmo di un'idea, ma il ritmo di un programma. Ma c'è anche un male che viene dalla vita quotidiana : quando la gente rientra a casa stanca ed accende la televisione, ha bisogno di riposare e non è disposta a fare un lavoro di riflessione. Allora io penso che bisognerebbe vedere la posizione dei media nella società, anziché isolarli dalla società. Penso che potrebbe essere molto interessante poter riflettere sul contenuto dei media, sul contenuto delle telenovelas, dei film, dei varietà, di tutte queste cose. Per esempio, se io fossi un istitutore, se fossi un insegnante dei bambini direi tutte le mattine: "Avete visto la televisione? Parliamo di quello che avete visto alla televisione!" E tenterei di dare ai ragazzi uno sguardo non più immediato, ma riflessivo sulla televisione. In tutti i modi io penso che ognuno dovrebbe sapere come si monta un film, che sia per il cinema o per la televisione. E' molto importante perché il montaggio, la fotografia, la scelta ed il modo di fare le inquadrature, tutto ciò contribuisce a determinare il significato. Si sa che con l'immagine cinematografica si possono produrre i più grandi falsi, perché si possono manipolare immagini vere per produrre qualcosa di falso. E' importante che lo si sappia. A mio parere l'educazione deve comportare la conoscenza dei media.

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