INTERVISTA:
Domanda 1
Lei scrive sia romanzi sia sceneggiature. Quali cambiamenti avvengono, nell'atto della
scrittura, per uno scrittore quando scrive per media diversi?
Risposta
In un primo momento non ci sono cambiamenti, perché quando si scrive una sceneggiatura si
deve stare soli nella propria stanza e scrivere quello che potrebbe essere un piccolo
romanzo. Il cambiamento vero e proprio viene dopo, con la totale perdita del controllo; un
romanziere è abituato ad avere un controllo completo sul proprio mondo, si prende per
Dio. Quando si passa alla scrittura per film, si viene declassati di dieci ranghi per
diventare uno degli angeli minori. Ovviamente, nel film, bisogna collaborare, e le
frustrazioni che derivano da tale lavoro collaborativo sono numerose per lo scrittore,
poiché egli diventa, principalmente, un mezzo del regista. In questo scenario è assai
difficile realizzare quello che si è visto quando si stava seduti da soli, ed è per
questo motivo che il mio rapporto con il film è stato piuttosto difficile e stancante. Se
si vuole prendere il film sul serio, lo si deve dirigere. Non c'è da esitare: si scrive
la propria sceneggiatura e la si dirige. Ci ho riflettuto spesso su questa opportunità di
lavoro creativo, ma la direzione di un film minaccerebbe la mia scrittura, per questo
motivo non me ne sono mai occupato veramente.
Domanda 2
Nello scrivere una sceneggiatura il suo stile rimane invariato?
Risposta
Questa presunta differenza di stili nello scrivere romanzi o sceneggiature, spesso, viene
troppo enfatizzata. Alla fine, tutto si risolve nella stesura. In realtà, una
sceneggiatura è composta da ventimila parole, e nella struttura rassomiglia molto ad una
novella. Nel tipo di cinema narrativo nel quale sono stato coinvolto, i personaggi devono
essere stabiliti molto rapidamente, la trama deve muoversi con economia, le risoluzioni
devono essere previste con velocità. Ci vogliono molte relazioni per una scrittura da
racconto.
Domanda 3
Lei utilizza il computer per scrivere? E, a Suo avviso, scrivere per mezzo di un computer
cambia la creatività di uno scrittore?
Risposta
Uso un computer dal 1985. Penso che il word processing sia stato un dono straordinario per
gli scrittori creativi, poiché permette un certo grado di provvisorietà; c'è così
tanto da provare e sperimentare senza doversi impegnare con le parole scritte! Le scene
che sono rimaste nel computer e che non sono mai state stampate conservano un poco la
qualità di un accenno; mi piace la possibilità di tagliare e incollare; scrivere con un
computer è molto più vicino alla scrittura a mano che alla scrittura con la macchina da
scrivere. La macchina da scrivere ha sempre qualcosa di più meccanico; viceversa, il word
processor ha una forma eterea con la quale lavoro molto bene. Io, per lavorare, utilizzo
una combinazione di scrittura, a mano e con il PC. Adesso Lei mi trova in un momento
difficile nella mia relazione con il computer perché ho finalmente deciso di lasciare
Apple per un PC standard. La settimana scorsa ho preso in consegna un nuovo computer dieci
volte più rapido del mio vecchio Apple, con sette Giga byte di memoria; il mio vecchio
Apple aveva solo quaranta Mega byte. Anche se questa macchina è molto sofisticata e molto
veloce, i primi due giorni pensavo di buttarla dalla finestra, perché quello che amavo
della mia vecchia macchina era la semplicità. Da quando ho comprato il mio primo
computer, le macchine sono diventate molto complesse, così come il software; e, devo
dire, a prima vista, se Lei chiede il mio parere, Windows'95 credo sia una pessima
imitazione di quello che Apple produceva per i suoi utenti. Ma mi ci abituerò.
Domanda 4
Nel Suo libro "Il giardino di cemento", Lei parla di un gruppo di giovani che
convivono in isolamento. Non pensa che ciò possa rappresentare la società
dell'informazione nella quale tutti utilizzano i computer e si isolano dalla realtà?
Risposta
Ritengo che proprio questo tipo di isolamento limiterà l'impatto dei computer, perché
non penso che la gente lo tollererà; la gente lascerà sempre il proprio computer e
andrà a incontrare gli amici al bar. Penso che i valori universali e duraturi quali
l'amicizia, l'amore ed il discorrere ci faranno rendere conto che i computer sono solo
qualcosa in più; le nuove tecnologie non sono veramente le sostanze del cambiamento.
Penso che sia stato fatto troppo clamore sulle superstrade dell'informazione da dieci anni
a questa parte, è assurdo! Tutte queste voci sono state messe in giro per un utilizzo
abbastanza ridicolo nelle scuole, perché non credo che il computer sia un grande
strumento didattico, il PC non rimpiazzerà l'interazione tra un professore e gli studenti
all'interno della scuola. Ritengo che il mondo dei CD ROM dedicati alle enciclopedie e
all'insegnamento interattivo si sia rivelato molto più limitato di quanto non fosse
previsto, incoraggia un certo grado di passività nei bambini. Ci sono anche altri
problemi: ad esempio, in Inghilterra ed in Gran Bretagna, recentemente, Tony Blair ha
partecipato ad un convegno in Downing Street con Bill Gates, e questo convegno è stato
molto ben pubblicizzato; la British Telecom ha acconsentito al cablaggio di tutte le
scuole per la connessione ad Internet, ci saranno computer in ogni scuola. Il problema che
già si pone è che tra tre anni questi computer diventeranno obsoleti. Molti dubbi sono
già stati sollevati sulla loro utilità nelle aule e su fondi erroneamente utilizzati per
simili iniziative; forse, questi fondi sarebbe meglio spenderli per i professori: il più
grande computer è quello biologico che portiamo sulle spalle. Può non essere così
veloce da elaborare informazioni in due quinti di secondo invece di un minuto o di un
secondo, ma ciò nonostante ha avuto quattro miliardi di anni per evolversi e ha ancora
tanta strada da fare. Penso che non si debba perdere il contatto con il lato umano e con
l'interazione, poiché solo l'interazione tra persone rende veramente interessante
l'apprendimento. Siamo sull'orlo di tanti grossi errori: il computer è grandioso, ma deve
rimanere al suo posto.
Domanda 5
In uno dei suoi libri Lei racconta la storia di due persone che si incontrano in un bar;
una di loro manda un messaggio all'altra e finiscono per innamorarsi. Non pensa che ciò
abbia qualcosa in comune con il processo di innamoramento attraverso Internet?
Risposta
Una volta ho incontrato una donna che aveva una relazione con un uomo attraverso il
Minitel, si innamorarono senza incontrarsi, e durò una settimana. Usavano inviarsi quei
tipici messaggi molto sexy. Poi, un giorno, lui decise di incontrarla. Lei viveva nel sud
della Francia e lui a Parigi. La sera dell'incontro lei mi chiese di cenare insieme a
loro. Lei lo ha subito odiato e pensava che lui non era altro che un mostro. A me sembrava
gentile, per la verità. Ma stavano andando già verso il disastro.
Questo solo per mostrare che non si possono intrecciare relazioni in questo modo.
Trovo, in genere, queste home page e questi messaggi su Internet senza senso. Non ho
ancora trovato niente di utile su Internet; ho sprecato un po' di tempo annaspandovi
dentro e non ho mai incontrato nessuno che abbia imparato veramente qualcosa da Internet.
Domanda 6
Non è interessato a trovare informazioni su Internet?
Risposta
E' così lento! E le cose non vanno mai come si vorrebbe. Ci vuole molto tempo per
scaricare le informazioni. Comprai perfino un libro alla libreria Amazon di
Seattle, ma non mi è mai arrivato. Gli telefonai per sapere del mio libro e mi risposero
che era stato inviato tramite posta, nonostante gli mandai 35$ per averlo nella giornata;
ma l'errore è umano e questo è rassicurante.
Domanda 7
Cosa pensa degli ipertesti?
Risposta
Penso che un pezzo di scrittura collaborativa per un racconto non avrà mai
individualità. E' un gioco divertente. Un gioco di società e niente più. Uno scrittore
deve scrivere da solo; affinché un testo risulti di qualche peculiarità, deve essere il
risultato di una persona seduta in solitudine, altrimenti, avremmo avuto già grandi
opere. Non c'è bisogno di Internet per collaborare. Lo potremmo fare via telefono o fax,
ma non succede, e non è mai accaduto. Non è il modo in cui funziona l'immaginazione.
Domanda 8
Pensa che in venti o trenta anni si verificherà una rivoluzione nella struttura del libro
per quanto riguarda la scrittura?
Risposta
Ritengo che nulla muterà. Noi vogliamo ancora le nostre storie, i nostri miti e devono
essere scritti al meglio da chi ha il dono della scrittura. Quello che muterà sarà la
facilità di accesso e la velocità con la quale si potrà comprare un libro attraverso la
posta elettronica. Ho inserito il primo capitolo del mio ultimo romanzo, L'amore fatale,
nel mio sito Web. Sarei molto interessato a verificare quante persone lo visiteranno,
anche se lo considero un fatto relativo. Il fatto essenziale rimane quello di essere
creativo; se si arrivasse al libro elettronico, il traguardo sarebbe meraviglioso, si
potrebbe prelevare qualsiasi libro. Questo riguarderebbe, comunque, solo l'accesso al
libro, la relazione rimane tra occhio, cervello e parole sullo schermo o sulla pagina. E'
questa la qualità permanente e universale della lettura.
Domanda 9
Cosa pensa dell'erotismo tramite Internet?
Risposta
Sembra molto sterile, molto triste e inutile. Mi riempie di desolazione questo fenomeno.
Non è erotismo, è auto-erotismo ed è senza sangue. Sono sicuro che avrà un grande
futuro.
Domanda 10
Cosa pensa della censura? Lei è d'accordo con le persone che ritengono che Internet non
debba essere un media libero?
Risposta
E' molto difficile dare un giudizio a proposito della questione della censura. Il mio
istinto mi dice che Internet dovrebbe essere un media libero, anche se ho letto di alcuni
terribili siti di pornografia infantile. Penso che rappresentino e sfruttino il volto
oscuro della natura umana. Sono abbastanza dibattuto in proposito.
Se da un lato un certo tipo di controllo è auspicabile dall'altro è tragico pensare
ad una limitazione della libertà.
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