Biblioteca digitale (intervista) RAI Educational

Roberto Masiero

Parigi, 23-09-97

"Economia digitale e società dell'informazione"

SOMMARIO:

  • A partire dal 1980 è stato il personal computer a rappresentare il motore principale per il mercato multimediale; oggi l'attenzione, anche a livello aziendale, si rivolge soprattutto ad Internet (1).
  • La globalizzazione dei mercati prescinde lo sviluppo dell'informatica ma ne è sicuramente potenziata (2) (3).
  • Il commercio elettronico permette di abbattere molti costi legati ad un prodotto e rende la concorrenza sempre più agguerrita (4).
  • Uno degli strumenti informatici che possono diffondere il ricorso al commercio elettronico è, senza dubbi, il Network computer (5).
  • La Web TV rappresenta un potenziamento del mezzo televisivo e, al contempo, uno strumento per realizzare una maggiore diffusione di Internet (6).
  • L'attuale legge sulla privacy è sostanzialmente inadeguata alla vastità dell'universo virtuale (7)
  • Nonostante si parli di universo virtuale i limiti geografici del mondo materiale restano: in alcuni paesi le tariffe telefoniche, per esempio, sono più costose che in altri e lo stesso vale per una serie di infrastrutture (8).
  • Esiste ancora una grossa distanza tra Stati Uniti ed Europa rispetto alla diffusione dei prodotti e dei servizi multimediali (9).

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INTERVISTA:

Domanda 1
Roberto Masiero, Presidente europeo della IDC, è tra gli organizzatori del forum che si è tenuto a Parigi. Quali sono le tendenze dominanti emerse quest'anno?

Risposta
A partire dal 1980 e fino alla prima parte degli anni Novanta, il motore che ha fatto procedere maggiormente il mercato dell'informatica è stato il personal computer. Ma certamente, per quanto riguarda le aziende, il ruolo di motore del mercato dell'informatica che prima aveva svolto il PC, ora viene svolto da Internet, poiché Internet mette a contatto l'azienda attraverso una rete immateriale con tutte quante le altre aziende e il sistema delle aziende con i suoi clienti. Ciò significa creare, nel corso dei prossimi cinque-dieci anni, un grande mercato unificato, un grande mercato elettronico che rappresenterà una gigantesca prospettiva di ulteriore sviluppo economico, che coniughi da una parte economia digitale e dall'altra la società dell'informazione. Rimane il grandissimo mercato della casa, dove esiste una piccola penetrazione: in Italia solo il 12% delle famiglie italiane posseggono un personal computer.

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Domanda 2
E senza Internet non si parlerebbe di globalizzazione, quindi, di economia globale?

Risposta
La globalizzazione procede perché, al di fuori dell'informatica, comunque sia, vi sono tendenze verso la rottura di monopoli secolari, a favore della trasparenza e dell'aumento della competizione; aree di business che prima erano fortemente protette, come la finanza, come le utilities, quindi le grandi aziende fornitrici di elettricità o di acqua o di energia, vengono progressivamente privatizzate e si trovano a competere sul libero mercato. Questa è una tendenza irrefrenabile, che coinvolge particolarmente il nostro paese, dove le situazioni di economia protette sono molto più pesanti che negli altri paesi europei. Il movimento di Internet supporta questo processo di globalizzazione, anche se la particolare condizione dell'Europa, con i suoi vincoli interni, rende questo processo di globalizzazione parallela delle economie e delle infrastrutture informatico-telecomunicazionali, particolarmente complesso.

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Domanda 3
Internet però sta creando nuove relazioni e un modo nuovo di organizzare il lavoro delle imprese, che diventano sempre più virtuali. Può cambiare l'economia, in questa prospettiva?

Risposta
L'economia cambia profondamente, perché, come Lei ha suggerito nella sua domanda, a quella economia materiale che siamo abituati a sperimentare, si affianca un livello di economia virtuale. Mi spiego: se io ho la possibilità di non recarmi in banca, o dagli intermediari finanziari che uso regolarmente per comprare dei titoli o per comprare delle assicurazioni, posso svolgere queste operazioni direttamente dal mio personal computer collegato in rete; con l'uso della rete cade il vincolo della geografia. Un grande broker come Scwab ha costituito E-Scwab (Electronic Scwab), che dà la possibilità, dal personal computer, di fare tutte le transazioni che si vogliono a Wall Street o su tutte le borse di questo mondo, con un prezzo delle transazioni di uno o due ordini di grandezza inferiori a quello che si pagherebbe usando la banca. Aggiungerei che cambiano, sostanzialmente, le regole del marketing mix. Naturalmente, le regole canoniche sono legate alle dimensioni del prodotto, del prezzo, del canale commerciale e delle modalità di promozione, delle "communications". Ma in un'economia digitale, nella dimensione virtuale basata su Internet, il prodotto è sostituito dall'immagine del prodotto, e il prezzo si riduce moltissimo, perché si ha la possibilità di aprire un mondo di concorrenza che non esisteva prima e di tagliare gli intermediari. Il canale subisce un effetto di profonda disintermediazione accedendo direttamente al fornitore del prodotto del servizio: pensiamo che effetto dirompente questo processo provocherà all'interno di un'economia di bottega come quella del nostro paese. Infine, le comunicazioni possono essere in tempo reale e online: ciò cambia sostanzialmente la dimensione dell'attività delle communications.

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Domanda 4
E poi si abbattono i costi di struttura, come nel caso di Amazon, una libreria senza mura.

Risposta
Certo, perché Internet dà la possibilità a ciascuno di focalizzarsi sul lavoro che sa fare benissimo. Ci sono molti che sono capaci di costituire un nuovo intermediario, che non è più fisico: non è più un libraio in persona, ma è qualcuno che interfaccia le informazioni su milioni di libri tra l'offerta data da tutte le case editrici che rendono disponibili tutte le informazioni relative agli abstract, ai prezzi, alle condizioni di fornitura-, e la comunità mondiale dei possibili clienti. In questo modo Amazon svolge la sua attività nell'area dei libri, diventando rapidamente, nel giro di un anno, la più grande libreria del mondo.

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Domanda 5
Dove sono i consumatori del commercio elettronico? Se solo il 12% degli italiani, per esempio, ha un PC, ancora meno sono quelli connessi alla rete.

Risposta
Come raggiungere i consumatori: ci sono due colli di bottiglia. Il primo consiste nella diffusione di nuove unità che siano sostanzialmente meno costose e più semplici del tradizionale personal computer. Si parla molto di network computer. Come ricorderà, è stato lanciato due, tre anni fa da Larry Ellison a Parigi: il network computer è, sostanzialmente, un piccolo computer ridotto all'essenziale, privato di tutte quelle parti di memoria che lo rendono particolarmente costoso. Si tratta di un computer che dovrebbe stare continuamente acceso e che trae tutta la sua intelligenza e i suoi contenuti direttamente dalla rete; di conseguenza, pur costando molto meno del personal computer che noi oggi conosciamo, ha una potenzialità assolutamente superiore, in quanto ha la possibilità di avere accesso a tutte le fonti di informazione che sono distribuite dalla rete a prescindere da dove esse si trovano.

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Domanda 6
E la Web TV?

Risposta
Per quanto riguarda la Web TV: si tratta di un discorso intelligente, perché finora Internet non ha sviluppato un modello di business che lo portasse ad essere ampiamente diffuso; la possibilità di coniugare il modello di business della televisione con Internet, viceversa, può essere un veicolo potente di trasmissione di informazioni. Si è parlato molto di push-technologies a Parigi. Le push-technologies sono, sostanzialmente, l'applicazione delle modalità di funzionamento del rapporto con l'utente e la televisione; con le push-technologies, attraverso la TV resa più intelligente o il PC a cui venga ampliata l'ampiezza di banda che lo collega alle fonti dell'informazione, è possibile avere continuamente un flusso di informazioni, poiché il mezzo è stato programmato precedentemente sulla base dei gusti personali, degli interessi personali dell'utente.

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Domanda 7
Questo problema dei gusti personali si lega con la diffusione del commercio elettronico, perché sempre di più saremo "targhettati", identificati, schedati. E quindi i nostri comportamenti saranno diffusi nella rete, e tutto ciò a discapito della privacy. Non si verificherà una reazione di rifiuto, da parte degli utenti, di fare shopping su Internet per la paura di essere troppo identificati nelle proprie abitudini?

Risposta
La questione della privacy è di grande importanza, e va pensata in modo approfondito. Noi abbiamo una legge sulla privacy, ma essa è troppo penetrante, è una legge, per vasti aspetti, assolutamente obsoleta. Negli Stati Uniti si è verificato che la stessa nozione di privacy sta subendo una profonda revisione. Io credo che noi dovremmo rivedere questo concetto, decidendo quali sono le istanze che veramente noi riteniamo vadano protette, ma riducendole al minimo e proteggendole seriamente. Molti aspetti non sono più tutelabili o difendibili in un contesto di grande trasparenza ed apertura come quella che la rivoluzione digitale. Negli Stati Uniti si è verificato che esistono data base su chiunque: è possibile ricostruire il profilo di qualsiasi consumatore in una maniera molto dettagliata e sono possibili microsegmentazioni di marketing sulla base dell'incrocio di questi data base, che sono fondamentali per lo sviluppo di una società di servizi. Qual è la reazione dei consumatori? Non sono certo scandalizzati. In realtà, la reazione più diffusa è quella di non cedere gratis l'accesso a queste informazioni, ma di definire quali sono le condizioni di scambio per l'accesso a queste informazioni. Ne consegue che le Compagnie aeree, o le Società che noleggiano automobili, richiedono di poter tenere dei dettagliatissimi profili di consumo. E chiunque di noi che viaggia sulle ruote transoceaniche prima o dopo riceve dall'American Air-Lines o da altri, dei questionari di dieci pagine rispetto ai nostri modelli di consumo, ottenendo in cambio degli sconti rispetto ai prezzi dei biglietti aerei, o altri gadget, o regali di vario tipo. E si sta sviluppando un'economia importante di broker delle informazioni, in quanto non si può vendere il proprio profilo di consumo sul mercato. Esistono quindi dei broker, i quali acquistano queste informazioni e poi le rivendono alle aziende che vi sono interessate. Io credo che questo sia un processo trasversale, assolutamente pervasivo, non ci sono frontiere geografiche che possano contrapporsi a questo processo. Si dovrà, di conseguenza, essere più seri e più realistici nel ripensare alla nozione di privacy e nello sviluppare una legislazione che sia più focalizzata sugli aspetti chiave e che, dall'altra parte, invece, tenga presente gli aspetti ineluttabili del progresso tecnologico.

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Domanda 8
Probabilmente non solo sulla privacy, ma anche sull'accesso generalizzato alle reti.

Risposta
Certo. Tutta la dimensione geografica, la tradizionale divisione geografica, è messa in crisi da questo universo trasversale, da questo universo virtuale. Non trascuriamo però, d'altra parte, il fatto che la dimensione geografica non muore facilmente. Rappresenta tuttora un elemento di ostacolo fondamentale rispetto allo sviluppo sociale ed economico ed al riposizionamento in termini di competitività globale del nostro continente. In Europa una telefonata costa in media sei volte di più di quanto costa negli Stati Uniti, considerando che la risorsa fondamentale in un'economia digitale coniugata alla società dell'informazione è quella della banda, quindi della larghezza delle autostrade, della comunicazione, che consentono di innervare questo sistema complessivo di comunicazione. E se pensiamo che il prezzo della banda trasmissiva aumenta proporzionalmente, al livello di regolazione dei sistemi politici, allora ci rendiamo conto che questo sistema di vecchi monopoli che fa molta fatica a morire in Europa, rappresenta un ostacolo fondamentale rispetto allo sviluppo di un'offerta di banda trasmissiva a basso prezzo. Essa alimenta la competitività dei sistemi economico-politici nel periodo dell'economia dell'informazione!

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Domanda 9
Possiamo analizzare quali sono le differenze nello sviluppo di Internet nei diversi paesi europei?

Risposta
Prima, però, vorrei puntualizzare il gap fra l'Europa e gli Stati Uniti. Prima di Internet parliamo di tecnologia dell'informazione, dove nel 1992 l'Europa contava per il 35% sul mercato mondiale, esattamente come gli Stati Uniti. Nel corso degli ultimi quattro anni l'Europa è scesa al 27%, gli Stati Uniti sono saliti al 41,5%; i Paesi del bacino del Pacifico, fondamentalmente l'Asia e Pacifico, sono aumentati dal 18% al 23%. E quindi l'Europa sta drammaticamente perdendo il treno, proprio perché è profondamente frammentata all'interno, è bloccata da un sistema di vincoli territoriali, geografici, di vincoli di tipo regolamentario, al livello di costi e di inflessibilità delle comunicazioni, così come di altri grandi sistemi della finanza. Si prevede che prima del Duemila, se andiamo avanti di questo passo, l'Europa sarà sopravanzata significativamente dai paesi dell'Asia e, quindi, la nostra competitività globale diminuirà sensibilmente. Aggiungiamo però che l'Europa è una nozione abbastanza astratta, perché in realtà l'Europa è un complesso di mercati superregionali, all'interno dei quali si distinguono almeno tre grandi aree: un'area è quella dei paesi del Nord-Europa, la Scandinavia o del Benelux, poi l'Inghilterra, che ha dei modelli di adozione delle nuove tecnologie assolutamente all'avanguardia. Un'altra area è quella franco-tedesca, che è abbastanza conservativa, e un'area ancora è quella del bacino del Mediterraneo, che ha un gap da tre ai dieci anni, in termini di modelli di adozione delle tecnologie, rispetto agli Stati Uniti. Il problema, riguarda l'area del bacino del Mediterraneo rispetto all'Europa. Questo significa che il nostro paese rischia di trasformarsi rapidamente nel primo dei grandi paesi del Terzo Mondo all'interno di questo sistema complessivo. Parlando poi di Internet questa arretratezza viene pienamente riflessa dai modelli di consumo. E' chiaro che con una percentuale di PC nelle famiglie soltanto del 12%, con una percentuale di modem all'interno del PC ancora molto limitata e in mancanza di una immediata diffusione di tutta la nuova famiglia di Internet-technologies a basso prezzo (che consenta di avere degli elettrodomestici dell'informazione pienamente diffusa all'interno del sistema delle famiglie), questo gap non può che peggiorare nei prossimi anni. Il tema di questo Convegno è: Economia digitale e società dell'informazione. Siamo in una società dove il principale asse su cui si regge l'economia è l'informazione, dove il 60% delle attività possono essere ricondotte all'informazione. All'interno di questo contesto è chiaro che tutto ciò che rallenta lo sviluppo dell'accesso all'informazione, rallenti anche il potenziale sviluppo economico per il nostro paese e il resto del mondo.

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