Biblioteca digitale (intervista) RAI Educational

Niklas Luhmann

Napoli, 29/03/90

"Mass media e culture locali"

SOMMARIO:

  • Non vi è alcuna speranza di sopravvivenza per le culture primitive, per le organizzazioni tribali che non conoscono il denaro, non hanno la televisione, non sanno nulla del mondo all'infuori dell'immediato circondario (1).
  • La possibilità di far vedere i rapporti di vita locali attraverso i mass-media è una "chance" nuova, mai esistita prima in questa forma (2).
  • Oggi esiste la possibilità tecnica di soddisfare le esigenze delle identità locali. Ma dal punto di vista sociologico è difficile dire se queste iniziative diventeranno un affare, se ci saranno operatori culturali entusiasti e fanatici disposti a promuovere tali iniziative e a sostenerle economicamente (3).

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INTERVISTA:

Domanda 1
Quali sono le prospettive di sopravvivenza per le civiltà escluse dalla società della comunicazione che si sta sviluppando, grazie ai nuovi sistemi multimediali, tra l'Europa e l'America?

Risposta
Non vi è alcuna speranza per le culture primitive, per le organizzazioni tribali che non conoscono il denaro, non hanno la televisione, non sanno nulla del mondo all'infuori dell'immediato circondario. Credo che qui non ci sia alcuna possibilità di sopravvivenza, se non nella forma della vita da museo. Un'altra questione naturalmente è se tutte le culture avanzate di tipo tradizionale debbano essere costruite sul modello europeo, se l'Europa rappresenti o meno per il mondo la forma definitiva di società. A questo proposito sorgono molti dubbi.

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Domanda 2
Il crollo del sistema sovietico ha dato luogo a un minaccioso ritorno di movimenti religiosi, etnici e particolaristici nell'Europa dell'Est. Lei crede che i mass-media, aprendo uno spazio pubblico di visibilità e di espressione a quei movimenti, potrebbero contribuire a mantenerli nell'alveo di un confronto democratico?

Risposta
Anche in Occidente abbiamo movimenti regionalistici, etnici: si pensi alla Scozia, ai Bretoni, ai movimenti dei Frisi del Nord, avvertiti in Germania. Si pensi ancora ai tentativi di salvare lingue scomparse, di usare i mezzi di comunicazione di massa, la televisione, per scopi locali. Ovunque si tenta di mantenere o far rivivere unità culturali e geografiche di minoranza. Credo che questo abbia in parte a che fare con i mass-media. La possibilità di far vedere i rapporti di vita locali attraverso i mass-media è una "chance" nuova, mai esistita prima in questa forma. Con i mass-media infatti si comprende la vita locale a partire, per così dire, dalla strada, dal mercato, dai legami di parentela, dalle cerchie di amici. Da un lato i mass-media offrono la possibilità di far vedere e rappresentare i piccoli nazionalismi, dall'altro la società, rappresentata dal diritto, dallo stato assistenziale, dalla politica, dalla scienza e dall'economia, sembra non soddisfare a sufficienza, poiché gli uomini ricercano un'identità più ristretta. Entrambi questi fenomeni non sono specifici del mondo russo. La Russia non può liberarsi dai movimenti nazionalistici, regionalistici, tanto quanto noi. Il centralismo politico, l'economia programmata politicamente rendono naturalmente il fenomeno molto più drammatico e pericoloso che da noi. Noi possiamo permetterci di fare programmi televisivi locali o di dare spazio all'autonomia culturale.

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Domanda 3
Crede che, in futuro, nei sistemi di comunicazione verrà dato maggiore spazio alle realtà periferiche rispetto a quelle centrali? Crede che le culture regionali e locali minoritarie troveranno sempre maggiori opportunità di apparizione? Il futuro va in questa direzione?

Risposta
E' difficile fare un pronostico a questo riguardo. Credo però che per i mass-media - per il giornale, per la televisione - un punto molto importante sia la selezione degli utenti, dei consumatori. Se gli utenti hanno uno spiccato interesse per i film erotici, allora circoleranno questi film. Se hanno un interesse per la lingua albanese, o desiderano ascoltare il greco antico del Sud Italia o - come in Irlanda o in Scozia - desiderano sentire le prediche in gaelico, gli utenti segnalando le loro esigenze possono spingere l'organizzazione dei mass-media nella direzione voluta. E' difficile prevedere se le identità locali avanzeranno le loro richieste oppure no. Le possibilità tecniche di soddisfarle ci sarebbero certamente. Se per le trasmissioni televisive, per l'organizzazione dell'informazione , per i giornali e per il mondo editoriale ci fossero vantaggi produttivi, si potrebbero pubblicare anche poesie scritte negli antichi dialetti italiani. Ma dal punto di vista sociologico è difficile dire se queste iniziative diventeranno un affare, se ci saranno operatori culturali entusiasti e fanatici disposti a promuovere tali iniziative e a sostenerle economicamente.

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