Biblioteca digitale (intervista) RAI Educational

Roberto Liscia

Roma, 09/10/97

"A che punto è la diffusione dei prodotti multimediali in Italia?"

SOMMARIO:

  • L'intervistato inizia offrendo una panoramica dettagliata sul mercato multimediale in Italia facendo riferimento alle ricerche pubblicate dall'ANEE (1).
  • La produzione dei CD-ROM è cambiata: se prima l'utente principale era il ragazzino con l'acquisto di giochi, oggi si sta verificando una crescita di prodotti di tipo enciclopedico e d'arte; è inoltre raddoppiato il numero di donne che consumano prodotti off-line (2).
  • Anche se la percentuale dei computer posseduti dalle famiglie italiane è bassa rispetto agli Stati Uniti, tuttavia i dati ci dicono che oggi i computer in casa svolgono funzioni multimediali: questo è un dato significativo (3).
  • In futuro avremo sicuramente una fusione degli apparecchi in casa, che darà luogo ad una multifunzionalità dell'elettrodomestico tradizionale (4);
  • inoltre, il televisore diventerà un mezzo per accedere a servizi differenziati, anche se la televisione generalista conserverà il suo ruolo primario (5),
  • e non ci sarà competizione tra i diversi mezzi proprio in funzione delle esigenze diverse che un utente ha rispetto agli strumenti stessi in termini di scelte, in termini di tempo da dedicarvi, ed anche in termini economici (6).
  • L'intervistato scorre dettagliatamente le percentuali di consumo da parte dell'utente rispetto all'editoria elettronica (7),
  • ponendo il problema della vita ridotta di un CD ROM rispetto al libro, per esempio: alcuni editori, infatti, stanno pensando ad un possibile aggiornamento dei prodotti enciclopedici via Internet (8).

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INTERVISTA:

Domanda 1
L'ANEE pubblica ogni anno una ricerca sullo sviluppo del mercato multimediale, soprattutto sulla distribuzione di computer multimediali in Italia. Ce ne può parlare?

Risposta
Noi, come Associazione Nazionale dell'Editoria Elettronica, che raccoglie tutti gli editori e tutti gli operatori della multimedialità, anche coloro che si occupano sia di Internet che dell'off-line, conduciamo una ricerca che tenta di comprendere la situazione sull'offerta di contenuti multimediali, sia off-line che online, e la evoluzione della domanda, come i consumatori reagiscono a questa offerta. Compaiono, in questa ricerca, alcuni elementi molto interessanti. Per quanto riguarda il mercato dell'off-line - giochi, enciclopedie su CD ROM - si tratta di un mercato in forte crescita: nel 1997 la crescita è stata del 25% rispetto all'anno precedente; ricordo che l'anno precedente era raddoppiato il mercato sull'anno prima, e parliamo di un mercato che si avvicina ai 220 miliardi. I consumatori italiani - i bambini, i nostri figli e i nostri colleghi o amici - comprano questi dischetti spendendo 220 miliardi di lire per divertirsi e ne spendono altri 135 miliardi per informarsi o per avere degli strumenti che consentono loro di avere informazioni di tipo giuridico o fiscale. Il mercato italiano ha raggiunto circa 350 miliardi di fatturato che corrispondono a milioni di CD ROM. Spesso io sento parlare di televisione digitale, spesso sento parlare delle future piattaforme e del futuro della multimedialità. C'è da dire che la multimedialità è già presente, perché 350 miliardi è un fatturato non molto distante da quello dei libri o delle videocassette. Quindi, il mercato della multimedialità esiste, si è affermato ed è un mercato anche legato al numero di personal computer che c'è nelle famiglie; riferendoci alla piattaforma digitale e alla televisione via cavo, via satellite, pensiamo al numero di decoder che ci saranno nel futuro e che oggi sono qualche decina di migliaia; se confrontiamo il decoder con i personal computer nelle famiglie, ci rendiamo conto che in ambito domestico esiste già una piattaforma digitale: il personal computer ha il modem per accedere ad Internet, ed è fornito con il lettore di CD ROM. Ci sono più di un milione e mezzo di decoder digitali, per dir così, che non sono altro che personal computer. Stranamente si tende a parlare molto di una cosa che ci sarà - la televisione digitale -, e poco di una cosa che esiste, che sono i personal computer nelle famiglie e il consumo dei dischetti e dell'editoria online. L'editoria online è un'altra sorpresa. Dalla nostra ricerca risulta che su 9300 siti di primo livello - tecnicamente si chiamano di primo livello quelli "WWW.it", cioè i siti madre- ben 1600 sono siti che hanno contenuti editoriali; per intenderci, quello de La Repubblica piuttosto che quello de Il Sole 24 0re. 1200 siti sono un'offerta relativamente enorme se si pensa a quello che succede nell'editoria cartacea tradizionale. Ebbene: di questi 1200 siti la sorpresa che abbiamo avuto è che soltanto 250 - quindi il 20%, una parte rilevante, ma non la più importante -, sono siti creati dagli editori tradizionali di carta stampata. Altri 200 - una quantità comparabile - sono siti creati da nuovi editori che si sono inventati un nuovo business, una nuova offerta. Sta nascendo, dunque, in Italia, ed è nata, una pluralità di offerta di servizi, sia off-line che online; e questa offerta nasce non soltanto dall'editoria tradizionale, ma da una nuova editoria, giovane, realizzata da giovani che lavorano nello scantinato, che hanno pochi capitali, ma che realizzano prodotti e oggetti di grande qualità.

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Domanda 2
Lei ha parlato dell'editoria online su Internet. Per quanto riguarda, invece, la produzione di CD ROM e la vendita di CD ROM, chi è l'utente medio?

Risposta
Finora, l'utente principale più importante del CD ROM era il ragazzino, gran parte dei CD ROM acquistati e venduti erano giochi: più del 50%. Questa tendenza è diminuita, è diminuito il numero, in proporzione, di giochi acquistati rispetto ad altri segmenti e ad altri prodotti. Quest'anno si è verificata una grossa crescita di enciclopedie piuttosto che di dizionari, fra l'altro venduti in canali che in altri paesi non sono neanche considerati da questi prodotti: nelle edicole. Quest'anno, molti dei prodotti che tecnicamente si chiamano "referents" - prodotti di tipo enciclopedico o anche prodotti d'arte - sono stati venduti in edicola piuttosto che attraverso altri canali più tradizionali come i computer-shop o le stesse librerie. L'altro aspetto che riguarda il profilo dell'acquirente è che la popolazione che acquista o consuma prodotti multimediali, siano essi su CD ROM che su Internet, è invecchiata: non ci sono soltanto i giovani, ma anche persone adulte, oltre i 35 anni come manager o padri di famiglia. Questi prodotti, dunque, stanno interessando la famiglia e non più soltanto i giovani. Vorrei aggiungere che è raddoppiato, quest'anno, rispetto all'anno precedente, il numero di donne, di signore, di ragazze che consumano prodotti Internet e prodotti off-line. Si sta verificando, dunque, anche una femminilizzazione del prodotto che prima veniva consumato soltanto da un pubblico maschile.

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Domanda 3
Dai Vostri dati vediamo che cresce il numero di computer multimediali; tuttavia, è ancora una percentuale bassa rispetto alla popolazione italiana.

Risposta
E' sicuramente bassa rispetto agli altri paesi. In America sappiamo che la penetrazione di personal computer nelle famiglie è di circa il 35%; tuttavia, in Italia, la percentuale riguarda il 12% delle famiglie. Una famiglia su sette possiede un personal computer: è una cifra significativa. E, direi, che questa cifra vada interpretata: fino a due o tre anni fa il personal computer a casa apparteneva al padre di famiglia che svolgeva la sua professione usandolo a casa e in ufficio. Il personal computer, inoltre, non possedeva funzioni multimediali: non aveva CD ROM, non aveva altoparlante. Adesso, tutti i personal computer che vengono venduti sono forniti del lettore di CD ROM e di modem per connettersi a Internet. Quindi, si registra una fortissima crescita del personal computer con funzioni multimediali.

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Domanda 4
Cosa possiamo prevedere fra dieci, quindici anni?

Risposta
E' sempre molto difficile fare delle previsioni. Abbiamo organizzato recentemente una tavola rotonda e vi abbiamo invitato gli operatori delle televisioni e gli operatori delle tecnologie; abbiamo chiesto a INTEL e a MICROSOFT di darci la loro opinione. Affrontando la questione coi maggiori operatori internazionali emerge questa situazione: tutti sappiamo che il personal computer, il chip, l'elettronica sta diminuendo ogni anno del 50% del costo, che il televisore sta diventando un personal computer, che il personal computer sta diventando un televisore, che il decoder sarà fornito del lettore di CD ROM. Questi diversi elettrodomestici che avremo in casa si assomiglieranno sempre di più e quello che si verificherà, a mio giudizio, è che in ogni camera si potrà avere un elettrodomestico diverso. In camera si potrà avere un personal computer che ogni tanto verrà usato come televisore, mentre in salotto ci sarà un televisore che potrà essere utilizzato anche per accedere alla WEB TV. Quindi, si creerà una situazione in cui, in funzione della prevalenza di interessi dell'utente o del giovane o del capofamiglia, si comprerà l'elettrodomestico più vicino a quelli che sono gli interessi dell'acquirente; questi diversi componenti tenderanno a rendere i diversi oggetti sempre più simili fra di loro.

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Domanda 5
Lei crede, dunque, che ci sarà un'integrazione anche fra televisione e Internet, fra televisione e computer. La televisione come è adesso finirà per scomparire?

Risposta
Io credo che il televisore diventerà un mezzo per accedere a diversi servizi, e tra questi servizi ci sarà ancora la televisione generalista, che farà la parte del leone, nel senso che avrà sicuramente il ruolo più importante. Tramite il decoder e le parabole, si potranno offrire i servizi aggiuntivi, come la televisione digitale, sia via satellite che via cavo; si potrà anche accedere ai servizi aggiuntivi di accesso ad Internet. Io credo che tutti questi servizi faranno parte di un menu che coesisterà con i servizi tradizionali. La radio e il cinema non sono stati soppiantati dalla televisione, il teatro non è morto con la radio. In casa si sta verificando lo stesso processo: gli elettrodomestici si semplificano, diventano meno costosi; essi, per accedere a Internet o alla televisione, diventeranno sempre più simili, i servizi saranno sempre più importanti, e ciascuno in casa si creerà il proprio palinsesto. Qualcuno sarà meno interessato a navigare su Internet, e continuerà a guardare la televisione generalista; ma i giovani navigheranno su Internet, esattamente come oggi capita che il ragazzino vuole andare su Canale Tre per poter assistere ad una partita.

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Domanda 6
Uno dei punti di forza della TV generalista è quello di far condividere un evento a migliaia di persone. Come faranno tutti questi programmi tematici o anche i servizi che si possono trovare su Internet a competere con questo elemento?

Risposta
Io non credo che ci sarà competizione tra i diversi mezzi, poiché ciascuno di noi ha comportamenti e attese diverse e in funzione dei comportamenti ognuno cerca un prodotto che risponda alle sue esigenze. E' ben diverso leggersi un quotidiano piuttosto che fare un gioco di società, a casa, la sera: il gioco è di tipo collettivo, la lettura è di tipo individuale. Quando si naviga su Internet si ha un comportamento individuale e attivo, quando si guarda una televisione generalista si ha un comportamento passivo, quando si sceglie una televisione via cavo si opera una scelta sui contenuti. In realtà, se noi analizziamo questi tre comportamenti - televisione generalista/ comportamento passivo, televisione via cavo/si fa una scelta come quando si va al cinema, Internet/comportamento attivo -, emerge che ciascuno di questi elementi non può competere l'uno con l'altro. Quindi, io non vedo competizione tra i diversi media; viceversa, emerge la capacità di scelta, da parte dell'utente, di trovare, di fatto, una risposta alle proprie esigenze. Sicuramente la concorrenza sta nel fatto che il tempo disponibile da parte di ciascuno di noi è limitato. Quindi ogni mezzo tende non a sostituirne un altro, ma, in qualche misura a sostituirsi rispetto al tempo e alla tensione che ogni consumatore può dedicare impiegando il proprio tempo libero. Questo è sicuramente una questione che gli inserzionisti pubblicitari dovranno affrontare in futuro, perché nel momento in cui meno tempo verrà impiegato nel guardare la televisione generalista, meno risorse pubblicitarie saranno disponibili per essa; dovremo reinventare come attrarre risorse su questi nuovi mezzi, che è uno degli interrogativi fondamentali e principali che si pongono gli operatori che stanno investendo su Internet. Noi abbiamo posto, nella nostra ricerca, una domanda ad un campione rappresentativo di consumatori, chiedendo quanto loro fossero disponibili ad abbonarsi ad Internet: più del 70% delle persone ha risposto che non aveva intenzione di pagare l'abbonamento ad Internet. Questa è una questione importante: queste risorse che oggi sono prevalentemente disponibili sulla televisione potranno essere utilizzate e sfruttate sui nuovi mezzi che devono ancora trovare la formula giusta.

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Domanda 7
Tornando all'editoria elettronica: quali sono i CD ROM che interessano di più il pubblico?

Risposta
Il primo settore è sicuramente quello dei giochi, e riguarda il mercato a livello internazionale. In questi ultimi tre anni in Italia sono cresciuti in maniera rilevante i prodotti d'arte, che noi definiamo "referents", arts - questi prodotti riproducono un museo virtuale piuttosto che una galleria d'arte -; anche il consumo di prodotti enciclopedici è aumentato. Tutti i grandi operatori e editori - Microsoft, che è uscita con Encarta, De Agostini con Omnia, e Rizzoli- hanno reso disponibile al mercato una enciclopedia su CD ROM. L'altro settore in fortissima crescita è sicuramente quello che riguarda la didattica. Anche in funzione del programma del Ministero della Pubblica Istruzione che è interessato alla crescita dell'uso di strumenti interattivi per la didattica, si è notato, quest'anno, un grande interesse da parte degli editori a investire su questi supporti. Devo sottolineare, però, che l'Italia è ben ultima in questo settore, mentre negli Stati Uniti più del 20% dei prodotti multimediali sono pensati e prodotti per il settore scolastico. In Italia siamo ad una quota che è all'incirca del 4% o del 5%: siamo ben lontani da quello che sta avvenendo da parte degli altri paesi, dove ci son state politiche di finanziamento, di sviluppo per questo settore molto più sensibili che non in Italia.

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Domanda 8
I CD ROM di oggi non saranno obsoleti fra qualche anno? La tecnologia ha un'evoluzione rapidissima...

Risposta
Questo è sicuramente un aspetto importante. L'evoluzione tecnologica condiziona il ciclo di vita del prodotto, tanto che i CD ROM venduti sul mercato hanno una vita media molto ridotta: dopo sei mesi, un anno, un CD ROM, di fatto, esce dal catalogo. Anche riguardo alle enciclopedie, ogni anno gli editori ripensano la nuova edizione. Questo, però, non significa che, come ogni tanto si usa dire, il CD ROM, essendo un prodotto off-line, sarà in futuro sostituito dall'online, da Internet. Sicuramente ci sarà una evoluzione: il DVD, il Digital Video Disk, che non è altro che un CD ROM con una capacità e una capienza molto superiore, si sostituirà al CD ROM, ma questa sostituzione implicherà semplicemente che ci sarà sul mercato un prodotto capace di contenere molte più informazioni e dati del CD ROM. Quello a cui stiamo assistendo è sicuramente una convergenza tra il mezzo off-line e il mezzo online. Alcuni editori oggi propongono enciclopedie su CD ROM che sono aggiornate via Internet. Io credo, in definitiva, che si verificherà una convergenza dei media e non una sostituzione dell'uno con l'altro. Ritengo, inoltre, che questa integrazione fra Internet e CD ROM sia già avvenuta. In futuro ci sarà una convergenza, una integrazione anche con gli altri mezzi; la televisione digitale, la WEB TV e gli altri strumenti che oggi stanno entrando nel settore, si comporteranno come fenomeni che si valorizzeranno l'un con l'altro sempre di più.

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