INTERVISTA:
Domanda 1
Ci sono degli aspetti legali in riguardo a Internet che devono essere considerati, uno dei
quali potrebbe essere le responsabilità dei fornitori.
Risposta
Ci sono diversi aspetti legali molto interessanti ed importanti legati a Internet. Uno
degli argomenti importanti, su cui sto attualmente lavorando nei Paesi Bassi, è la
responsabilità del fornitore di servizi Internet, l'organizzazione che fornisce ai suoi
utenti l'accesso a Internet. Si tratta della responsabilità per la violazione dei diritti
d'autore o per altri tipi di violazione legale. E' una questione molto interessante,
poiché i fornitori di servizi Internet si trovano presi da un classico dilemma: il
dilemma di svolgere, da una parte, il ruolo dell'operatore di telecomunicazioni,
trasmettendo messaggi attraverso la rete senza interessarsi al contenuto, e quindi senza
esserne responsabili, e, dall'altra, il ruolo tradizionale dell'editore, che è
responsabile dei contenuti. Io noto che i fornitori di Internet non sanno in effetti che
ruolo scegliere. Un giorno giocano il ruolo dell'editore, scegliendo contenuti
interessanti e mettendoli sulla rete, un altro giorno scelgono la posizione dell'operatore
di telecomunicazioni, rifiutando qualsiasi responsabilità.
Domanda 2
Ci può illustrare questa problematica con un esempio concreto?
Risposta
Il caso in cui sono particolarmente interessato riguarda la chiesa della Scientology, una
organizzazione americana semi religiosa, in effetti si tratta di una organizzazione
commerciale, che rivendica i diritti d'autore su documenti distribuiti mediante Internet
da diversi utenti privati, abbonati di un fornitore di servizi Internet. Il fornitore di
servizi Internet permette l'accesso a tutti, questo è il fondamento sui cui si basa il
tutto, ed è stato citato in causa da Scientology perché, secondo il loro parere, violava
i diritti d'autore di questi documenti. Si tratta di documenti che all'interno della
chiesa Scientology vengono trattati segretamente, essi spiegano la genesi di Scientology,
e non si vuole che essi siano disponibili al pubblico. Essi preferiscono che i singoli
clienti di Scientology paghino una notevole somma, prima di essere autorizzati a
consultare questi documenti. La domanda che si pone è: chi dà l'accesso a tutti, cioè
il fornitore di servizi, può ritenersi responsabile delle violazioni dei diritti
d'autore, provocate dal fatto che gli utenti individuali distribuiscono questi documenti,
oppure il fornitore di servizi può dire, che la propria politica consiste nel dare
l'accesso a tutti, che il proprio ruolo nella società consiste nell'incoraggiare e
facilitare il libero flusso di informazioni su Internet. Si tratta di un grande dilemma.
Qualche settimana fa, Scientology è riuscita a convincere un giudice di Amsterdam, che il
fornitore di servizi Internet è in effetti responsabile della violazione di questi
diritti. Il giudice ha fatto sequestrato i computer del fornitore di servizi Internet.
Secondo la mia impressione, però, è stata una decisione sbagliata.
Domanda 3
Una interpretazione troppo restrittiva dei diritti di riproduzione comporterebbe una
limitazione dei diritti di libertà del privato?
Risposta
Il mondo digitale è anche una convergenza di diversi media, che erano prima separati e
legati a supporti diversi, come la carta, la plastica, eccetera. Ora, con la convergenza
dei media, stiamo assistendo ad una proliferazione di diritti. Credo che il nuovo ambiente
digitale comporti il rischio, che i diritti di proprietà intellettuale proliferino a tal
punto da mettere a rischio le libertà individuali degli utenti, la libertà di
informazione e di accesso all'informazione. Le faccio un esempio: l'essenza del diritto
d'autore è il diritto di copiare, di riprodurre, un diritto esclusivo. Il diritto di
riproduzione era tradizionalmente legato alle copie materiali di opere, quali i libri, i
dischi, i dischetti di software, eccetera. Nel nuovo ambiente i proprietari dei diritti
argomentano che la riproduzione include anche tutti i tipi di memorizzazione temporanea
delle opere, durante il passaggio attraverso la rete all'utente individuale. Se questo
punto di vista fosse corretto, ciò verrebbe dire che se si avvia il proprio computer e si
accede ad un'opera, si viola già un diritto d'autore, perché si violano i diritti di
riproduzione. Questa, secondo me, allarga troppo i diritti d'autore. Tradizionalmente i
diritti d'autore non hanno mai protetto dalle azioni di utilizzo o di ricezione. La
lettura di un libro o il guardare la televisione non sono azioni vincolate dai diritti
d'autore tradizionali. Ma nel nuovo contesto c'è il rischio che la azioni di utilizzo
vengano incluse nel monopolio. Penso che non sia questo lo scopo dei diritti d'autore. La
libertà dell'utente dovrebbe esistere fuori dai diritti d'autore e dovrebbe essere
protetta dai diritti alla riservatezza e libertà di informazione.
Domanda 4
Il mondo digitale crea nuovi argomenti, problemi e prodotti che richiedono l'intervento
del mondo legale. Pensa che il mondo legale sia in grado di tenere dietro al rapido
sviluppo del mondo digitale?
Risposta
Questa è una questione cruciale: riescono i legislatori, sia a livello nazionale che a
livello internazionale, a tenere il passo dello sviluppo tecnologico? Penso che dipenda
dall'ambizione che si pone il legislatore e dall'approccio che sceglie. Se cerca di
seguire da vicino la tecnologia e di creare un nuovo diritto specifico ogni qual volta
emerge una nuova tecnologia, il legislatore perderà la corsa, non sarà mai capace di
tenere il passo della tecnologia. Ci sono, per esempio, dei legislatori a livello
nazionale, ma anche a livello europeo, che cercano di creare una legislazione specifica
alla trasmissione digitale, adattata specificamente a Internet. Penso che questo sia un
grande errore, non è l'approccio che dobbiamo prendere, perché significherebbe dover
rivedere la legislazione, creare nuove leggi o modificare quelle esistenti ogni due o tre
anni. Abbiamo invece bisogno di un approccio astratto e più globale, che protegga i
diritti duraturi e che non sia legato ad una tecnologia specifica, ma che consideri
nozioni generale, come la comunicazione al pubblico, eccetera.
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