Biblioteca digitale (intervista) RAI Educational

John Harris

Torino, (Salone del libro) 24-05-1997

"La clonazione ci renderà immortali?"

SOMMARIO:

  • Gli studi sulla clonazione non porteranno mai all'immortalità umana (1).
  • Né tantomeno alla riproduzione esatta di un essere umano: infatti l'individuo risultato della clonazione, crescendo in un ambiente e in un contesto storico-sociale necessariamente diverso da quello dell'individuo di partenza, sarà diverso per molti aspetti (2).
  • Nel suo libro sulla clonazione, "Superman e Wonderwoman" del 1992, Harris ha tentato di anticipare una serie di sviluppi prevedibili, interrogandosi in anticipo sul valore etico di questo progresso scientifico (3).
  • Gli studi di genetica porteranno sicuramente molti vantaggi in campo medico (4).
  • Si potrà prolungare la durata media della vita dell'uomo, senza che questo provochi eccessivi problemi di sovrappopolazione (5).
  • La possibilità di congelare malati terminali in attesa che si trovi una cura è solo un'illusione (6).

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INTERVISTA:

Domanda 1
La clonazione ci renderà immortali?

Risposta
La clonazione non cambierà affatto la nostra immortalità. Ciò che è immortale sono i nostri geni: li abbiamo ereditati da passati sistemi solari e forse continueranno ad esistere per sempre. Ma parlando di noi come individui, non c'è possibilità di clonazione che ci renda immortali.

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Domanda 2
Sarà possibile ricreare esattamente la stessa vita, due volte?

Risposta
E' assolutamente impossibile. Ci sono troppe influenze, nell'individualità. Per prima cosa, se io copio i miei geni, essi non saranno l'intera eredità genetica del soggetto clonato: esiste anche il mitochondrial DNA, che è un DNA separato in ciascun uovo; dunque, un clone si differenzierà più di un gemello monozigote. La seconda ragione per cui non è possibile ricreare la stessa vita è che anche se io clono me stesso, e ho un bambino che voglio sia la mia copia, questo bambino avrà molte differenze perché comunque vivrà in un ambiente diverso, con altre persone. Verrà cresciuto da me, dunque avrà genitori diversi. In secondo luogo, egli vivrà molti anni dopo la mia infanzia, e la differenza culturale sarà enorme. La gente ha parlato della clonazione di Lenin: Lenin nacque nel 1870, nella Russia pre-rivoluzionaria. Se noi usiamo i suoi geni oggi per creare un bambino che ci si aspetta sia un piccolo Lenin, egli nascerà cento anni dopo il Lenin originale; avrà dei genitori differenti, non sarà nato nel periodo post-industriale, ma nel periodo post-scientifico. Non esiste la possibilità di riprodurre Lenin.

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Domanda 3
Nel suo libro dal titolo Superman e Wonderwoman, del 1992, Lei ha scritto sulla clonazione nel 1992, dunque in questi cinque anni ha visto dei cambiamenti importanti?

Risposta
Nel mio libro, che fu scritto nel 1992, una delle principali riflessioni era cercare di anticipare il progresso scientifico, perché io credo sia molto importante discutere l'etica del progresso scientifico prima che si verifichi, in modo da sapere quale sarà il nostro atteggiamento, in modo da sapere se dargli il benvenuto oppure inorridire e rifiutarlo. Dunque, ho cercato, con molto impegno, di anticipare un'intera serie di cambiamenti scientifici che si sarebbero verificati non solo nei successivi dieci anni, ma nei successivi venti anni. Per molti aspetti ho anticipato dei progressi che si sono verificati.

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Domanda 4
Cosa pensa del futuro? Quali saranno i cambiamenti principali a partire da adesso?

Risposta
A partire dal 1992 il corso del progresso scientifico è divenuto più rapido, dunque vedremo dei cambiamenti sempre più rapidi. Vi saranno, io penso, molte più possibilità di realizzare degli interventi genetici e si verificheranno pressioni per cambiare le nostre convenzioni, come per esempio quella di non operare interventi genetici sugli umani. Avremo la possibilità di rallentare il processo di invecchiamento negli esseri umani, e dunque vi saranno delle pressioni affinchè ciò si renda utilizzabile. Vi sarà, credo, la possibilità di proteggere gli individui geneticamente contro le malattie, particolarmente contro i virus. Avremo la possibilità di codificare i geni per gli anticorpi contro le infezioni e di inserirli nell'embrione come sostituti delle vaccinazioni. Certamente tutto questo provocherà, io spero, dei cambiamenti rivoluzionari nel nostro atteggiamento nei confronti della genetica.

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Domanda 5
Dunque, il risultato della clonazione, Lei crede che sia giusto dal punto di vista morale? Si "rischia" di divenire immortali!

Risposta
Penso che la questione non sia quella di diventare veramente immortali, immuni dalla morte. Noi vivremo un po' più a lungo e spero che avremo una vita in cui godremo di una salute migliore. Ma noi già, attualmente, viviamo più a lungo che nel passato. La durata della vita, oggi, è più lunga di quanto non fosse cento o duecento anni fa. Possiamo prolungarla di altri venti, trenta, quaranta, cinquant'anni senza causare dei grandi disastri in termini di sovrappopolazione. Penso che siamo sufficientemente adattabili come esseri umani per andare avanti in questo senso.

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Domanda 6
Cosa pensa riguardo alle malattie?

Risposta
L'idea che le persone si facciano congelare in attesa che una cura consenta di riportarli alla vita per curarli, è un'illusione. Immagini che tutte le persone ammalate di cancro si facciano congelare, e che nel giro di cento anni si trovi una cura, e che ci siano milioni di persone congelate. Per prima cosa non ci si potrebbe permettere il costo di congelarli; in secondo luogo la generazione che esisterà fra cento anni vorrà essere essa stessa curata dal cancro e userà tutte le risorse disponibili. Non si occuperanno di scongelare le persone congelate in modo da curarle. Dunque è un'illusione.

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