INTERVISTA:
Domanda 1
La prego di presentarsi con il suo nome, la sua attività ed i progetti in cui è
impegnata.
Risposta
Sono Idit Harel, fondatrice e CEO del MaMaMedia, che è una nuova impresa di New York per
bambini: stiamo creando un programma di attività per bambini, su Internet.
Domanda 2
Come mai avete scelto la denominazione di MaMaMedia, e quali sono i suoi scopi?
Risposta
Dopo molti anni di ricerca alla Harvard University, nei Graduate School of Education e
Technology Center, ed al MIT Medialab con il professor Papert ed altri colleghi, dopo aver
lavorato per molti anni con i bambini, gli insegnanti ed i genitori nelle scuole,
introducendo dei metodi di apprendimento avanzato, introducendo la tecnologia nelle
scuole, abbiamo deciso, due anni fa, di iniziare con il MaMaMedia come esempio di tutto
questo nelle case. Ci siamo resi conto del fatto che i computer stanno entrando molto
rapidamente nelle case degli americani: il 60% delle case in cui vive un bambino al di
sotto dei sette anni hanno un PC multimediale. Molti cominciano anche ad acquistarne un
secondo oppure un'applicazione di Internet, come la Web TV. Molti bambini si accostano al
computer con un grande desiderio di esprimersi, di esplorare. Lo vivono con grande
naturalezza. E' stato dunque naturale, per noi, raccogliere tutte le nostre esperienze e
tutto ciò che avevamo imparato lavorando con i bambini nelle scuole, e realizzare dei
progetti creativi con i computer, cercando di renderli utilizzabili per i computer di
casa, facendo in modo di coinvolgere insieme genitori e bambini nei programmi di
apprendimento di Internet.
Domanda 3
Cosa ci dice del nome, c'è una ragione speciale per cui si è scelto MaMeMedia?
Risposta
MaMaMedia è un nome giocoso. Cercavamo un nome che potesse piacere ai bambini, che li
facesse sorridere, che comunicasse loro la sensazione che si trattava di un apprendimento
giocoso. Siamo un'impresa che si occupa di apprendimento, ma la filosofia di apprendimento
che sosteniamo è incentrata sull'apprendimento attraverso la scoperta, attraverso il
divertimento, in modo molto simile al modo in cui si impara giocando con la sabbia,
costruendo castelli di sabbia o giocando con i cubi, oppure dipingendo con i pennelli e le
matite. E' il gioco ciò che noi portiamo su Internet. Pertanto, cercavamo un nome che
facesse sorridere e sentire vivaci. Scommetto che funziona, funziona con i ragazzi e le
ragazze, con le mamme e con i papà, ed anche con chi si occupa d'affari.
Un altro motivo è che MaMaMedia significa madre di tutti i media; vogliamo fornire
questo servizio ai bambini, con vari tipi di media. Sono tutti digitali e sono in bit, non
in atomi; riflettono o consentono di esprimere esperienze simili che si hanno con il multi
media.
Una cosa divertente che riguarda il nome, che è il terzo aspetto che lo riguarda, è
che se lo si mette sottosopra le tre M maiuscole diventano tre W, il che sta per World
Wide Web. Dunque, ci sono molte ragioni per cui MaMaMedia è un bel nome. Il fatto che lo
si possa rivoltare sottosopra, scoprendo così una cosa, è anch'esso parte del messaggio
della nostra impresa.
Domanda 4
Parliamo delle opportunità di apprendimento e di chi ne beneficerà. Le persone povere
che non hanno accesso al computer ed ad Internet saranno svantaggiate rispetto a chi ha
l'accesso?
Risposta
Per la prima volta dopo tantissimi anni in cui ho realizzato dei progetti con i computer,
sono fermamente convinta che i bambini che si trovavano in una posizione svantaggiata - a
causa del fatto che i computer erano così costosi - cominceranno a divertirsi sempre di
più con i computer, con l'accesso all'informazione e la possibilità di collegarsi alla
conoscenza in un modo che non è mai stato possibile nel passato. Abbiamo già i primi
computer a basso costo e dei potenti PC multimediali; i costi stanno calando. Molte
persone, al momento, lavorano nel settore per cercare di abbassare i prezzi. Penso che man
mano che i costi di accesso caleranno, man mano che scenderanno i prezzi dei computer, un
numero crescente di bambini provenienti dai ceti meno elevati, dalle società in via di
sviluppo, comincerà a connettersi alla rete.
Assistiamo anche allo sviluppo delle nuove applicazioni. Penso che molte imprese di
video giochi stanno cominciando a collegare i giochi alla rete. Molti giocattoli, gadget,
cose da indossare e strumenti musicali si collegheranno ad Internet, così i bambini
avranno i propri strumenti. Si collegheranno con la rete perché il loro orologio sarà
collegato con essa, perché i loro giocattoli saranno in rete, perché avranno
un'applicazione che potranno aprire con il loro controllo a distanza, ed avranno anche un
PC più potente che potranno connettere alla rete, se vorranno realizzare dei tipi di
progetti più complessi.
Ma non ci sarà un solo modo, si potrà lavorare su uno spettro di progetti e
collegarsi alla rete per tanti scopi diversi. Credo che tutto ciò darà agli abbienti ed
ai non abbienti un'opportunità per parlare gli uni con gli altri, per scambiare idee
attraverso la rete.
L'ottantacinque per cento dei bambini americani usano già i computer e questa è una
statistica incredibile. Sia che li usino a casa, a scuola oppure nelle librerie o nei
community center, vediamo che c'è, per i bambini, una via d'accesso all'informazione, un
modo per tenersi in contatto gli uni con gli altri e di interagire usando i computer su
larga scala. Questo è un fatto molto promettente.
Possiamo notare che sta accadendo un'altra cosa, negli ultimi quattro anni: il prezzo
dei computer sta veramente calando, le tariffe di accesso stanno diminuendo. Penso che al
momento tale fenomeno interessi soprattutto gli USA, ma credo che si estenderà
internazionalmente. Man mano che i prezzi per accedere alla rete ed i prezzi degli stessi
computer diminuiranno, sempre più bambini, compresi i bambini dei paesi in via di
sviluppo, entreranno online in tanti modi diversi. Tutto ciò è molto eccitante.
Domanda 5
Parliamo dei bambini e di Internet, poiché la sua società si occupa dell'educazione dei
bambini. Data la sua esperienza, pensa che dovremmo controllare, e in che modo, le
navigazioni dei bambini in rete?
Risposta
Ci sono alcune questioni delle quali ci stiamo occupando molto seriamente al momento: una
riguarda il modo in cui usiamo la tecnologia ed Internet. MaMaMedia promuove l'espressione
di se stessi. Si deve pensare ad Internet come ad un modo per esprimersi, in modo molto
simile al modo in cui si usa la matita. Si vuole per caso controllare il modo in cui i
bambini usano le matite ed i colori? Probabilmente no. Il nostro scopo è quello di dar
loro la possibilità di esplorare e di scoprire e di esprimere se stessi in un contesto
sicuro; ci si vuole assicurare che si crei un luogo nel quale essi possano portare nel
progetto qualcosa che viene da dentro di loro, inserendolo nella comunicazione online.
Domanda 6
Internet è un luogo pericoloso per i bambini?
Risposta
Internet è un luogo pericoloso per i bambini? Questa è una domanda che ci poniamo molto
spesso. MaMaMedia ha un approccio positivo e costruttivo. Ciò che abbiamo è un insieme
di contenuti molto potente.
Navighiamo in rete, selezioniamo siti Web di alta qualità, che siano sicuri e
contengano informazioni straordinarie sulle balene, sugli uccelli, sui dinosauri, sugli
sport, insomma, su tutto ciò che i ragazzi trovano interessante. Lo esaminiamo, lo
filtriamo e vi apponiamo il nostro sigillo di approvazione. Al momento, sul nostro
database, abbiamo 1500 siti Web di questo tipo. Dunque, il nostro approccio rispetto alla
questione della sicurezza non consiste nel mettere delle keyword per bloccare i ragazzi,
ma piuttosto nel condurli in un luogo di svago o su un canale pieno di informazioni di
buona qualità. In un attimo essi sono lì, con una serie di cose positive, e rimangono
lì. Questo è l'approccio di MaMaMedia.
Un'altra questione è quella dell'organizzazione, perché non si tratta solo di dar
loro tanti siti Web, ma anche di organizzare e di riorganizzare, fornendo loro
un'organizzazione sorprendente. Così, noi "impacchettiamo" i siti Web in tre
modi differenti. Un modo consiste nel sistemare il sito in quelli che chiamiamo
"sandwich". E' cibo per le loro menti, è cibo per i loro pensieri. Creiamo dei
Web "sandwich" per i ragazzi. Sono come delle piccole cartelle tematiche per i
ragazzi. Dunque, noi prendiamo un tema, come il Natureburger, e nel Naturburger
mettiamo dei siti che riguardano i dinosauri, gli animali, le foreste pluviali. Abbiamo un
sandwich dal titolo Healthfood Hero che è un "sandwich" in cui inseriamo
dei siti che riguardano il corpo, la mente e gli sport. Abbiamo anche un sito che si
chiama Kids Deluxe che è il "sandwich" dove si possono trovare storie di
ragazzi; ragazzi che hanno scritto storie o pubblicato delle poesie oppure creato diversi
tipi di messaggi, oppure anche dei siti creati dai ragazzi. In sostanza, si tratta di un
modo di costruire l'esperienza del bambino intorno ad una specie di set sicuro di siti
Web, e di organizzare il tutto in un modo giocoso che noi chiamiamo "sandwich".
Poi diamo loro uno strumento per costruire il loro proprio "sandwich", ed essi
cominciano a comprendere la gerarchia di una directory oppure il modo in cui una ricerca
viene condotta.
Un'altra cosa che facciamo è scegliere un tema, per esempio il colore blu: mettiamo
insieme cinque siti Web che riguardano le balene blu, tre siti sugli uccelli blu, sette
siti sul genere musicale ecc. Mettiamo poi un bottone per il caso in cui avessimo
dimenticato una categoria di blu. Dunque, in ciascun sito che riguarda un argomento
"blu", i ragazzi possono sottoporci un'idea, in modo che essi siano al contempo
consumatori e parte attiva della comunità. Questo è ciò che intendo quando parlo di
approccio costruttivo, creativo e positivo alla questione della sicurezza, il che, per
noi, è molto importante.
Abbiamo un altra cosa: è un'area chiamata Buzz. Nel Buzz i ragazzi
condividono i progetti e visitano i reciproci siti preferiti. Così, quando navigano nei
siti di buona qualità che si trovano sul database del MaMaMedia, essi possono sempre
scegliere i siti che piacciono loro. Poi abbiamo il sistema del "bookmark"
visivo, in modo che possano visitare e vedere i siti preferiti degli altri. In genere,
quando si usa Nescape o Internet Explorer o qualunque altro browser, non si può navigare
sui siti preferiti degli altri, ma con il sistema di MaMaMedia, i ragazzi possono
raccogliere e condividere e visitare i bookmark degli altri. Dunque, c'è tutto un modo
nuovo di navigare per imparare.
Domanda 7
E per quanto riguarda il problema dei siti pornografici sulla rete?
Risposta
Ovviamente esiste un'enorme varietà di siti relativi alla pornografia, al sesso, alla
violenza e una gran quantità di cose offensive sono là fuori, per il motivo che il
sistema è decentralizzato, e tale dovrebbe rimanere, ed ogni singolo individuo può
esprimere tutto quello che vuole. E così succede per moltissime cose buone come anche per
le cose più disparate. Il nostro obbiettivo è cercare di educare veramente genitori ed
insegnanti ad individuare e sfruttare gli elementi positivi dell'integrazione di Internet.
Uno dei modi per impedire che la pornografia arrivi ai bambini, è quello di fare in
modo di fornire loro un canale enormemente emozionante, dove abbondano tante di quelle
attività alle quali dedicarsi e con cui giocare, mi riferisco soprattutto ai ragazzini al
di sotto dei dodici anni, quelli che stanno alle elementari e negli asili. Se sono
impegnati a fare qualcosa che sembra loro molto importante e che quindi non vogliono
abbandonare, non c'è pericolo che vadano a curiosare in giro. Ed è proprio questo che
vogliamo ottenere. Stiamo cercando di organizzare un sito sicuro con una gran quantità di
attività costruttive per i ragazzi, in modo che vi rimangano impegnati come se si
trattasse di un video game, solo più istruttivo. Stiamo portando avanti un progetto, qui
a New York, insieme ad un centro specializzato in bambini e tecnologia, dove cominciamo ad
introdurre le macchine MaMaMedia ed i nostri prodotti presso gli insegnanti dei centri
delle comunità. Quello che cerchiamo di realizzare è un valido approccio ai veri bisogni
del bambino di oggi e di domani, in modo da dotare questi bambini degli strumenti e
l'esperienza necessari ad esplorare la loro immaginazione e la loro fiducia nella
tecnologia. Ci piacerebbe che i bambini e le bambine crescessero in un mondo dove Internet
fosse un luogo da frequentare e dove poter essere a proprio agio: " Io so come
funziona. Io so come risolverlo. Trovo che sia realmente buono. Io posso inventare dei
siti Web, e posso anche programmarli. Mi trovo a mio agio con questo sistema. Ti devo
raccontare un fatto. Ecco una pagina Web che ho pubblicato. Posso inventare una macchina.
Potrei forse fare parte della prossima generazione di inventori di una nuova generazione
di computer". Ci piacerebbe anche, che fosse un luogo dove i bambini e le bambine si
sentissero uguali: ecco in cosa MaMaMedia consiste.
Domanda 8
Ci stava dicendo qualcosa a proposito del progetto che coinvolge le scuole pubbliche. Ci
può dire qualcosa di più?
Risposta
In questo momento MaMaMedia sta concentrando gli studi sull'ambiente casalingo, dato che
negli Stati Uniti è l'ambito dove il computer svolge un ruolo preponderante. Siamo anche
convinti che si stia avverando quello che noi definiamo il potere dei bambini. Penso,
infatti, che i bambini avranno sempre più facilmente accesso ai computer ed ai prodotti
multimediali, come anche ad Internet, acquisendo così una gamma di esperienze molto
costruttive da scambiare tra loro come anche con genitori ed insegnanti. Saranno loro che
verranno a scuola e ci faranno capire come aiutarli a crescere. Questo è il genere di
opportunità che la gente come noi, ossia attivisti dell'educazione come Seymour Papert,
ha concretizzato dopo anni di lavoro all'interno delle scuole, introducendo ambiti di
insegnamento diversi grazie a nuovi mezzi didattici, ed usando il computer come chiave di
volta per il cambiamento, per insegnare ai docenti come educare gli allievi e come
ristrutturare l'assetto dell'insegnamento. Ma ci è voluto tantissimo tempo e moltissimi
sforzi per fare sì che il sistema, il sistema scolastico cambiasse. Crediamo che ci si
presenti ora una seconda possibilità di raggiungere bambini e genitori direttamente ed
informarli attraverso questa efficacissima esperienza. Saranno loro che ci aiuteranno a
cambiare la scuola, nell'arco in cinque anni.
Domanda 9
I computer e Internet possono spesso aiutare le persone handicappate. Quali sono i vostri
progetti per i disabili sia mentali che fisici. State forse programmando qualche
intervento particolare?
Risposta
La nostra politica riguardo ai disabili è essenzialmente quella di affiancarci come
partner e collaborare ad altre compagnie che sviluppano essenzialmente programmi di quel
tipo. Ci sono molti aspetti dei nostri prodotti e del nostro approccio alle problematiche
che funzionano veramente bene proprio perché non abbiamo un target particolare. Abbiamo
organizzato un sistema di strumenti e macchine affinché i bambini possano creare il loro
personaggio multimediale. Al momento del loro ingresso, disporranno di uno strumento, tipo
"Buttonzapper", che permetterà loro di inventare la propria interfaccia
personale all'interno di MaMaMedia. Disporranno anche di spazi dove costruire una piccola
città chiamata "Presto", assemblando l'ufficio postale, il negozio da surf, il
negozio di animazione ed il negozio dei rumori. Questo tipo di scenario, assomiglia
effettivamente più ad un gioco o ad un album da disegno che non ai compiti in classe o
alle interrogazioni tipiche del curriculum scolastico. E' naturalmente insita in questo
tipo di sistema la possibilità, per chi possiede una particolare esperienza nella
didattica per persone disabili, di cogliere tutti gli aspetti più utili ed incorporarli
nel loro sistema.
Molti genitori , molti insegnanti e molti di coloro che si occupano di studiare le
strategie per la scuola, sono molto preoccupati a proposito delle "tre R":
lettura, scrittura ed aritmetica(reading, writing, and arithmetic). Qui negli Stati Uniti
le chiamiamo le "tre R". Per centinaia di anni la gente ha cercato di sviluppare
programmi volti ad insegnare ai bambini a leggere, scrivere, contare, ed a sviluppare le
capacità di base. Penso che i bambini degli anni novanta e quelli che verranno, sono
essenzialmente diversi dai bambini delle precedenti generazioni. A questo proposito vorrei
indicare quattro o cinque aspetti caratteristici di questa nuova generazione di bambini.
Per prima cosa, sono assolutamente a loro agio con una logica non lineare. Possono pensare
in maniera lineare tanto quanto possono farlo in maniera non lineare, con estrema
facilità. Sono dotati, possiamo dire, di "multi-task"(plurifunzionalità). Li
puoi osservare mentre ascoltano musica e contemporaneamente giocano con il computer,
colorano l'album da disegno, guardano la TV, scaricano un gioco da Internet ed iniziano a
provarlo. Si muovono da un'attività all'altra. Spesso, sia i genitori che gli insegnanti,
considerano questi come sintomi di problemi di concentrazione; mentre io sono dell'avviso
che questa è la maniera di concentrarsi dei ragazzi di oggi. Si tratta di un modo
completamente nuovo di pensare. Uno stile di pensiero totalmente nuovo. Hanno anche molta
confidenza con la tecnologia. Sono nati in un mondo dove esistevano già i computer
portatili e tutte le più svariate periferiche elettroniche per i PC, così come i loro
giocattoli sono dei risultati delle più disparate tecnologie. Sono abituati a tutto
questo. Come noi siamo abituati agli sportelli Bancomat. Saremmo persi senza questi: non
posso neanche immaginare la mia vita attuale senza sportelli telematici. Questa è la
sensazione che provano le nuove generazioni per i computer. E' indifferente se si tratta
di un Macintosh o di un PC, di una particolare playstation o di quel particolare Nintendo
64. Semplicemente, lo afferrano, lo analizzano e ne scoprono il funzionamento, vogliono
solo sapere che cosa sta succedendo, che cosa sto combinando qui. In maniera del tutto
naturale. Inoltre è molto interessante vedere il loro rapporto con le diverse tecnologie
e le diverse attività: non solo gestiscono perfettamente le tecnologie video e audio,
oltre ad essere consumatori di mezzi di comunicazione, ma questi bambini stanno crescendo
in un mondo dove possono vedere direttamente i processi creativi che conducono ai prodotti
digitali. E così vengono a chiederti come hai realizzato quel particolare tono di blu o
come sei riuscito ad animare quella cosa. Ti fanno questo tipo di domande sin da subito.
Quindi, non solo consumano, controllano, e scelgono, ma addirittura creano i loro mezzi di
comunicazione. Stiamo raggiungendo una dimensione totalmente diversa, dove il controllo è
sempre maggiore. Il loro rapporto con i mezzi di comunicazione è molto diverso: il loro
atteggiamento è molto diverso. Questa non è una generazione alla quale insegnare a
leggere, scrivere e fare di conto. Si tratta di insegnare loro ad esplorare i mezzi
digitali, ad esprimersi attraverso questi, ed a scambiare idee con i vari mezzi visivi. A
MaMaMedia la chiamiamo la generazione delle "tre X" : esplorazione, espressione
e scambio (exploration, expression, and exchange).
|
|