INTERVISTA:
Domanda 1
Vorremmo cominciare invitandola ad una riflessione su come cambieranno le nuove
tecnologie...
Risposta
La velocità della tecnologia è piuttosto impressionante. Il microprocessore raddoppia,
in potenza, ogni due anni; miglioramenti del software e nuove applicazioni stanno
comparendo: si sta muovendo tutto molto più rapidamente di qualsiasi precedente
cambiamento del software. Si tratta di una rivoluzione nel mondo della comunicazione, del
modo in cui la gente acquista i prodotti, del modo in cui le persone collaborano fra loro,
della maniera in cui la gente apprenderà. Parte di questo cambiamento è da attribuire al
PC molto intelligente, ma non solo. Abbiamo anche TV intelligenti connesse alla stessa
rete, ed i modelli pocket che usano un tipo di connessione senza filo. E' in atto una
sfida alle compagnie di comunicazione per consentire di connetterci a gran velocità:
questo è un elemento necessario che non è ancora messo a punto. Credo che l'opportunità
di costruire le infrastrutture sia piuttosto incredibile, ed è un aspetto della
rivoluzione che sarà differente in ogni paese, perché gli incentivi e le regole che
incoraggiano la costruzione delle reti ad alta velocità saranno diverse da regione a
regione. Stiamo anche lavorando nel campo dei media - giornali, compagnie di
intrattenimento -, per creare un contenuto digitale online. Mettere tutto questo insieme
è piuttosto importante. Penso si possa dire che nel giro di cinque o dieci anni gran
parte dei bambini spenderanno più tempo davanti ad un personal computer o una macchina
intelligente, interagendo con quella macchina, piuttosto che davanti al televisore
passivamente. Ciò offre loro una chance: imparare le cose alle quali sono interessati, e
raggiungere persone che hanno interessi simili in tutto il mondo. Certamente Internet e
gli standard che esso ci ha portato sono al centro di tutto questo processo, sta
migliorando e cambiando continuamente: la qualità del contenuto, il software che ci fa
creare il contenuto; inoltre, non è accessibile solo agli esperti del computer, poiché
le persone che hanno minime competenze possono creare home page individuali. Internet è
un fenomeno incredibile: una volta che ha raggiunto una massa critica, si hanno abbastanza
persone collegate insieme, esso cresce sempre di più. Fra cinque anni penso che ogni
business card avrà un indirizzo di posta elettronica su di essa, e non manderemo solo dei
messaggi brevi in giro, manderemo testi elettronici ricchi. usando i sistemi digitali,
l'economia potrà essere più efficiente. Tutte le compagnie dovrebbero liberarsi delle
forme cartacee per sostituirle con le tecnologie digitali; in questo modo la velocità di
Internet aumenterebbe rapidamente, e la sicurezza migliorerebbe. Solo allora cominceremo a
vedere su Internet non solo testi ed immagini, ma anche audio e video. Una cosa importante
di Internet è che è una rete globale, connette ogni paese, e tutta l'informazione che si
crea li dentro è disponibile per tutti. Il primo campo, dunque, in cui Internet avrà un
grande impatto è quello degli affari; il business si può permettere l'equipaggiamento,
compresi i costi della comunicazione, vista l'efficienza che fornisce. Ma nel lungo
periodo, il più grande effetto riguarderà i consumatori, persone a casa che penseranno
di ottenere le informazioni in un modo diverso, come per esempio quelle riguardanti gli
acquisti. Tuttavia, non si acquisterà necessariamente attraverso Internet, si potranno,
però, trovare tutte le informazioni riguardanti il prodotto. Questa utilizzazione di
Internet diventerà molto naturale, e una volta abituati ad usare la rete e a curiosare,
non si userà più per una sola funzione, non più solo per le operazioni bancarie, o per
le tasse, o per la e-mail, si potrà cominciare ad usarla per ogni cosa: per imparare cose
nuove, per giocare, per girare attraverso il mondo. I giovani che hanno accesso ad
Internet, oggi, hanno già questa abitudine di vita. Molte persone diplomate al college
negli Stati Uniti usano Internet da molti anni, e proprio attraverso questo strumento si
iscrivono ai corsi o mantengono i rapporti con altre persone. Il software è un elemento
di tutto questo. Ci sono molti pezzi che devono stare insieme, ed è interessante vedere
come l'industria si è strutturata in modo molto specializzato. Invece della vecchia
industria del computer, dove una impresa faceva tutto - disegnava il sistema, faceva tutto
il software, faceva anche molte applicazioni -, oggi il business della tecnologia è molto
specializzato. Le imprese di microprocessori sono le migliori nel fare i chip; ci sono
imprese che realizzano il software di base, come la Microsoft, ci sono compagnie che fanno
le applicazioni verticali. Questa specializzazione costruita intorno a standard che
permette al processo di essere molto rapido. Il fatto di consentire alla gente di prendere
indipendentemente il miglior hardware ed il miglior software ha avuto un grande impatto
sul mercato. Ora il PC sta diventando più ricco, e i grandi obiettivi per l'industria del
PC, al momento, direi che sono due; il primo è fare in modo che Internet sia più facile
da usare, e questo sta avvenendo molto rapidamente; il secondo è rendere facile gestire
il PC, poiché è ancora un po' troppo difficile da usare; e l'approccio ad un PC si può
rendere più semplice usando la rete. La sfida finale per l'industria del PC è quella di
provare che questi sistemi possono fronteggiare l'incredibile lavoro che le rete
porteranno loro. Il numero di transazioni di questa rete ed il desiderio della gente di
avere informazioni su quello che gli utenti fanno, ci obbligano a muoverci per raggiungere
un livello che anche i computer molto costosi non hanno mai raggiunto. Ci sono molte
applicazioni che stanno inducendo la gente a volersi connettere, e, naturalmente, un PC
che non è connesso non ha lo stesso impatto di un PC connesso con la rete. Oggi, circa la
metà dei nuovi PC sono connessi ad Internet. Non ho dubbi sul fatto che la percentuale
salirà e forse raggiungerà il 100% di apparecchi connessi. La possibilità di
condividere i documenti e di lavorare insieme, la capacità di trovare le informazioni
più recenti in qualunque campo, rende il mondo più piccolo e comporta un nuovo livello
di efficienza che è molto, molto eccitante. Cosa sto dicendo concretamente? Dico che c'è
una reale tendenza, quando si guarda al futuro, a pensare che in due anni le cose
cambieranno più di quanto, in realtà, non avvenga. Penso che la gente sia troppo
ottimista su quello che può avvenire in due anni, ma se si prende un lasso di tempo di
dieci anni, penso che le persone stiano sottostimando l'impatto di Internet, perché anno
dopo anno sta crescendo. Stiamo già vedendo i governi che danno vita a dei chioschi
digitali pubblici e si stanno sbarazzando delle file e dei moduli da compilare. Questa
rete, inoltre, avrà una larga varietà di modelli collegati. Il PC sarà il più
importante, ma i modelli piccoli - quelli che chiamiamo PC portatili- o questa TV
intelligente con la quale si può interagire, saranno importanti anch'essi. Tuttavia, un
elemento che limiterà la velocità con cui questa trasformazione avverrà, è
l'infrastruttura delle comunicazioni. L'industria del software e l'industria del chip si
stanno già muovendo a velocità esponenziale, e noi siamo ansiosi di cooperare con le
compagnie di comunicazione per mettere i pezzi a posto. Vorrei sottolineare che la forma
di questa rivoluzione è abbastanza chiara ora che gli individui e le imprese, ed anche
gli Stati, possono cominciare a pianificare. Bisogna capire come le leggi devono cambiare:
credo che questo stia diventando sempre più chiaro. Intorno al mondo possiamo vedere
degli esempi di buon lavoro che viene svolto, laddove viene introdotto l'uso del computer
nell'educazione, per esempio. Credo, quindi, che sia una epoca veramente molto eccitante e
sono felice di trovarmi in una posizione grazie alla quale posso partecipare alla
realizzazione di tutto questo.
Domanda 2 (De Julio)
Vorrei porLe un paio di domande. La prima ha a che fare con la convergenza fra le varie
tecnologie ed i mercati. Di particolare interesse per noi in questa discussione di oggi è
la convergenza e l'integrazione fra i computer e la televisione. Ci sono modi differenti
per ottenere questa integrazione: Internet, televisione digitale, cavo, satellite. Noi
sappiamo che la Microsoft sta affrontando il nuovo mercato da tutte le prospettive
possibili, e l'accordo che riguarda la Comcast Corporation, per quanto ne sappiamo, è
l'ultimo di una serie di iniziative che includono l'acquisizione nella rete della Web TV,
Teledesic project e così via. La mia domanda è: qual è, a Suo avviso, la prospettiva
più promettente?
Risposta
Vi sono due elementi chiave; il primo riguarda il fatto di avere dei modelli molto buoni
che si connettono con la rete, il secondo è quello di avere una rete che sia ad altissima
velocità. In termini di apparecchi, il PC è al centro di quello che sta avvenendo: oltre
80 milioni di PC sono stati venduti nell'ultimo anno, e la mole di software che si sta
sviluppando conseguentemente, che sia software di intrattenimento o di affari, è
veramente fantastica. La velocità di miglioramento del PC contribuisce ad abbassarne il
prezzo e, allo stesso tempo, il miglioramento delle sue capacità porta il PC alla guida
del cammino tecnologico. Esso avrà i grafici a tre dimensioni, la possibilità di vedere
i video, e via dicendo. Potrà essere anche capace di capire quando gli si parla e sarà
in grado di sintetizzare i discorsi; avremo un'interfaccia molto più naturale nei
prossimi dieci anni. Prenderemo parte della tecnologia del PC e la metteremo nel
televisore, e prenderemo parte della tecnologia del PC e la metteremo nei modelli piccoli:
tutti, però, connessi con Internet.
In termini di rete, penso che per avere le connessioni ad alta velocità abbiamo
bisogno di tutti gli elementi di cui abbiamo parlato: abbiamo bisogno che le imprese che
gestiscono i satelliti mettano più competenza, abbiamo bisogno di molta fibra, abbiamo
bisogno di un approccio chiamato ADSL, il quale usa la coppia di rame attorcigliata e che
è capace di condurre dei dati ad altissima velocità. Per fare un esempio: nelle aree
urbane dove c'è un'alta densità di popolazione ci si può consentire di far correre
nuove fibre e realizzare delle connessioni ad altissima velocità. Nelle aree rurali non
è così costoso realizzare ciò, e lo stesso può dirsi per quelle aree rurali dove
l'avvento del satellite avrà un senso. Questi satelliti - per lo meno quello chiamato
Teledesic, nel quale ho personalmente investito dei fondi- sono un complemento per quello
che le imprese di comunicazione stanno facendo; i satelliti sono utilizzati per coprire
quelle aree che sarebbe difficilissimo raggiungere via cavo. L'utente non saprà se sarà
utilizzato un cavo di connessione ad alta velocità, per andare in Internet, o la linea
telefonica, oppure, se vi sarà una connessione via satellite. Molte tecnologie verranno
usate, ma lavoreranno insieme fondendosi.
Domanda 3 (Maurizio Decina)
Le imprese telefoniche e le imprese di telecomunicazione stanno investendo nell'accesso
all'alta velocità o ad Internet con una varietà di tecnologie: il cavo di rame, l'ADSL,
i modem via cavo (cable modems). Per fibra intendiamo l'ATM, e le imprese di
telecomunicazioni ne sono entusiaste. La domanda a te, oggi, è: c'è qualche nuovo tipo
di applicazione del software che la Microsoft intende o sta sviluppando per favorire lo
sviluppo di questo ampio accesso ad Internet? Oppure la tua opinione è che il
miglioramento dell'applicazione di Internet corrente, come Webcasting, sia sufficiente per
giustificare che nel futuro si abbandoni l'accesso ad Internet a larga banda (broadband
Internet access) per i consumatori? Grazie.
Risposta
Questa è una buona domanda, che solleva un problema al quale dobbiamo pensare. Cinque
anni fa si parlava molto di televisione interattiva e di come potessimo usare la rete
digitale per dare alla gente l'opportunità di avere video in qualunque momento. Molti di
questi sogni non erano realistici, perché il costo per la realizzazione di una rete ad
alta velocità non era giustificato dalla nuova entrata solo consentendo alla gente di
avere nuovi film a richiesta on-demand o altre applicazioni. Non potevamo realizzare
l'applicazione perché non c'era un numero sufficiente di persone connesse e la tecnologia
era troppo costosa. Fortunatamente, durante gli ultimi cinque anni i prezzi sono scesi di
molto; strumenti come il video, la compressione/decompressione, i così detti chip MPEG2,
hanno prezzi molto ragionevoli. Strumenti come l'ATM sono stati capaci di distribuire i
dati di Internet attraverso il filo di rame.
Internet è un grande strumento perché, nonostante sia piuttosto lento, oggi, la
gente, di anno in anno, lo rende più ricco di contenuti, e ciò ci incoraggia ad
aumentarne la velocità. La gente immette dei contenuti più ricchi e questo aumenta la
velocità di Internet: è molto simile al PC, dove si incoraggiano dei processori sempre
più veloci con la richiesta di più applicazioni. Internet è senz'altro qualcosa che
intimorisce le imprese di comunicazioni, perché se aumenta la capacità di questa rete,
il prezzo e il guadagno che si ottiene dalla rete stessa, diminuirà, perché si avrà una
"sovracapacità".
Abbiamo bisogno che queste applicazioni digitali vengano usate molto più di quanto non
sia mai avvenuto per le applicazioni della voce. Personalmente, non ho dubbi che tutto
questo avverrà, ed in primo luogo nel mondo degli affari, dove si avrà bisogno di
connettersi, scambiarsi informazioni, vendere prodotti attraverso la rete, collaborare con
i partner. Dunque: l'ISDN, l'ADSL negli affari, e non appena i prezzi scenderanno, il
volume d'uso salirà. Andare nelle case della gente, viceversa, è un poco più difficile,
e cominciamo a rendercene conto, negli Stati Uniti, con i modem via cavo ed i primi ADSL.
Ci sono luoghi come Hong Kong e Singapore che hanno una densità e un'affluenza tali
che si sono spinti oltre ed hanno costruito reti ad altissima velocità. Verificare che in
altri paesi la velocità della rete è un fatto positivo, spingerà anche noi ad
effettuare questo passo. Per questa ragione siamo estremamente dipendenti dalle compagnie
di telecomunicazioni che fanno questi investimenti, e lo siamo anche nei confronti degli
investimenti di Intel nei nuovi microchip. Noi stiamo lavorando così tanto per fare in
modo che la gente possa usufruire dei servizi di Internet e possa ricavare e fornire nuove
fonti di reddito, per facilitare, in sostanza, la condivisione di tutti del mondo
digitale.
Domanda 4 (Guido Martinotti)
Le mie riflessioni riguardano la didattica. Nel suo libro c'è un capitolo, di grande
attrattiva, sulle meraviglie di Internet e dei personal computer applicati ai sistemi
educativi. Più esattamente, Lei usa un ottimo esempio riguardo a come un professore
d'arte possa manipolare un dipinto di Seurat. Io ho l'impressione che Lei abbia
semplificato un po' troppo questo tipo di trasposizione, poiché nei fatti, quel
professore, per poter essere in grado di focalizzare e chiarire degli aspetti dell'opera
con i colleghi, deve fare un grande lavoro di preparazione, e parte di questa preparazione
è molto onerosa sia dal punto di vista del tempo che del denaro.
La seconda riflessione nasce da una esperienza di corso online che sto' tenendo
quest'anno. Ho incontrato delle difficoltà: nel mio normale corso ho 200 immagini da
proiettare e che posso usare gratuitamente, e volendo utilizzarle per il mio corso
"online", ho scoperto che il 60 per cento di queste sono inservibili : il 20%
perché ne è vietata la distribuzione da "Scientific American" ed il 40%
perché sarebbe troppo costoso utilizzarle. Sono costretto dunque a limitarmi per questa
mia prima esperienza. La domanda è: che cosa pensa a proposito delle difficoltà che si
incontrano nel trasformare "online" il lavoro di preparazione di un corso, sia
esso scolastico che universitario?
Risposta
Penso che sia molto difficile, oggi, per gli insegnanti, far condividere ad altri le buone
idee. Nel caso di un insegnante di arte, per esempio, è difficile andare a vedere come
altri professori presentano un argomento sotto un particolare aspetto utilizzando alcune
particolari immagini. Oggi è molto difficile aver accesso a questo tipo di materiale, e
quando questo materiale appare in rete, bisogna essere in grado di lavorarci sopra. In
questo modo si potrebbe adottare, per esempio, la stessa presentazione di un corso
inserito in rete, alla quale si può aggiungere qualcosa del proprio lavoro, e immettere
di nuovo quel materiale in rete affinché possa essere letto come un edizione rivisitata
del precedente lavoro. Questo tipo di collaborazione mi fa pensare che esiste un largo
margine di miglioramento nella qualità dell'insegnamento, proprio perché nessun
insegnante dovrebbe più iniziare la preparazione del corso dal nulla. Per quanto riguarda
l'insegnamento in aula è necessaria un'ampia scelta di siti da scorrere in Internet per
estrarre le ricchissime informazioni che vi sono in essa; è necessario, inoltre,
possedere una biblioteca di materiali accessibili senza la preoccupazione delle
autorizzazioni necessarie. Io ho investito in una compagnia che possiede, ora, un milione
di immagini online, e poiché essa sovrintende ai diritti su quelle immagini, può vendere
una licenza per tutta l'università e permettere agli studenti di sfruttare tutto il
materiale presente nella raccolta. E' strano che gli studenti debbano pagare per il
materiale presentato elettronicamente quando quello stesso materiale, presentato in
maniera non-elettronica, è disponibile gratuitamente. Ciò dimostra solo che siamo ancora
agli inizi, poiché il chiarimento sui diritti nel mondo elettronico dovrebbe essere molto
più semplice che altrove. Quando si trova un'immagine dovrebbe essere possibile,
semplicemente azionando il mouse su di essa, sapere che tipo di diritti la tutelano e le
informazioni sulla possibilità di utilizzarla per scopi didattici. Il costo dovrebbe
essere nullo, oppure esiguo. Ci sono professori che si riuniscono per creare siti Internet
riconosciuti da visitare nel caso un insegnante d'arte voglia sapere che cosa succede in
quello speciale ambito. Nel caso delle raccolte di diapositive che si usavano un tempo,
dove si sceglievano le immagini e poi si proiettavano in classe, se uno studente dopo la
lezione voleva rivederne alcune e non disponeva delle diapositive, non poteva
approfondirne lo studio. Ma se tutto questo è disponibile online, gli studenti possono
non solo tornare sopra le immagini viste durante la lezione tutte le volte che vogliono,
ma anche chiedere di vedere altre opere di uno stesso autore, oppure gli argomenti che
sono a questo correlati, oppure informazioni relative alla vita ed al contesto nel quale
opera questa o quella persona. In questo modo imparano ad esercitare la loro curiosità e
ad usare la lezione come punto di partenza per uscire ed esplorare l'universo di
conoscenze che c'è in rete. Sono il primo ad ammettere che c'è molto da lavorare sotto
questo aspetto, e molti insegnanti non riusciranno ad entrare in questa nuova modalità di
insegnamento. Spero che nelle università questo livello venga raggiunto da tutti i
professori, poiché siamo ad uno stadio nel quale la didattica si sta uniformando a queste
nuove modalità e chi non si adegua viene considerato arretrato dagli studenti che sono
abituati alla ricerca del materiale di studio su Internet e che si aspettano di svolgere
studi e ricerche nello stesso modo. L'aspetto più spinoso riguarda l'applicazione di
questa didattica anche alle classi dei più piccoli.
Abbiamo realizzato un esperimento, recentemente, in una classe dove abbiamo insegnato,
dando ad ognuno degli studenti un computer portatile, che potevano portare a casa e di cui
erano personalmente responsabili. L'effetto dell'integrazione di questo nuovo strumento di
apprendimento che gli studenti dovevano utilizzare sempre, è stato considerevole,
soprattutto nell'atteggiamento didattico degli insegnanti, tanto che ora molte di queste
classi collaborano tra loro. Sono dunque molto ottimista riguardo all'ambito
dell'educazione e a quello che può significare in termini di collaborazione e creazione
di un buon lavoro.
Domanda 5 (Stefano Rodotà)
La mia domanda riguarda il problema del diritto alla privacy. Lei ha parlato, molte volte,
dei problemi inerenti all'ormai prossimo avvento dell'era digitale, dove forse il più
importante di tutti è quello della protezione della privacy. Qual è la sua opinione di
privacy oggi e che cosa suggerisce come migliore protezione di questa?
Risposta
I computer hanno già immagazzinato una gran quantità di informazioni sulle persone:
conoscono ogni assegno che viene emesso, ogni transazione su carta di credito, ogni
telefonata effettuata, l'ammontare delle tasse pagate e tutto ciò rappresenta un
considerevole ammontare di informazioni personali. Semplicemente, ciò che è avvenuto
ora, è che la gente ha potuto vedere con quale efficienza i computer possono estrarre
ogni tipo di informazione e, per la prima volta, ci si rende conto della quantità di
informazioni che sono state catalogate. Il governo, ovviamente, deve applicare delle
regolamentazioni per proteggere informazioni come tasse pagate, spese mediche, saldi di
conti bancari, e fare in modo che rimangano assolutamente private. Per quanto riguarda la
rete stessa, quando si naviga su Internet, capita spesso che vengano proposti formulari da
riempire per descrivere noi stessi e la nostra occupazione, in modo che una compagnia
possa raccogliere informazioni riguardo agli obbiettivi che vogliamo raggiungere tramite
la rete. C'è un gruppo industriale che ha lanciato un procedimento standard affinché,
quando si visita un sito, si possa vedere che politica di protezione della privacy viene
adottata. Si può, in questo modo, dichiarare di volere, o meno, che le informazioni
raccolte vengano divulgate ad altre compagnie. Comunque, si può sempre andare in un sito
e cancellare tutte le informazioni personali che non si vogliono divulgare; penso che sia
questo uno dei casi nei quali l'industria dei software si sta adoperando molto per trovare
la giusta soluzione. Ciò contrasta apertamente con l'idea che il governo debba stabilire
autonomamente i procedimenti standard da applicare alla rete nazionale, limitando
quest'ultima e rendendola meno interessante in quel determinato paese. Penso, infatti, che
la collaborazione tra governo ed industria per la soluzione di questo problema sia
l'atteggiamento ottimale da assumere. Diminuire la potenza di Internet a causa di
regolamentazioni troppo restrittive, probabilmente non costituisce la soluzione migliore;
la soluzione migliore sarebbe analizzare che cosa succede e vedere dove sorgono i
problemi, e quindi obbedire solamente alle soluzioni sviluppate in quell'ambito. Si tratta
di una questione delicata a causa della natura globale della rete; una qualsiasi persona
che inserisce informazioni nella rete e vuole interagire con i clienti non ha la
possibilità di studiare le diverse regolamentazioni in vigore.
Spero che l'Europa, in maniera unitaria, sviluppi un insieme di regolamentazioni e che
verifichi con gli Stati Uniti e con gli altri paesi che le politiche di tutela della
privacy siano tra loro allineate. Potrebbe essere rischioso uscire da questa linea di
condotta e vi incoraggerei a consultare i gruppi di tutela della privacy che le industrie,
tra le quali la Microsoft, hanno organizzato, prima di realizzare qualcosa che limiti la
possibilità, a coloro che utilizzano la rete, di ottenere informazioni che sono
confezionate per i loro interessi. In ogni caso, si dovrebbe lasciare libera scelta di
decidere quando dare o meno le informazioni, in modo che le uniche regole siano: chiarezza
sulle azioni intraprese e lasciare libera scelta al cliente.
Domanda 6 (Gino Cavallo)
I dati ci dicono che negli Stati Uniti si consuma il 40% del software e se ne produce
l'80%, in Europa se ne consuma il 40% e se ne produce il 15%. Qual è, a suo parere, il
fattore che ha reso possibile agli Stati Uniti di vincere la sfida (anche rispetto al
Giappone) e che impedisce, fino ad oggi, all'Europa di farlo?
Risposta
I consumatori di ogni parte del mondo traggono benefici da queste nuove tecnologie nella
stessa maniera di quando viene inventata una nuova medicina o una più efficiente tecnica
agricola; la macchina viene diffusa in tutto il mondo in modo che questa efficienza'
sia disponibile per tutti. Nel momento in cui si parla di Internet, anche se gran parte
del lavoro pionieristico è stato fatto negli U.S.A., i benefici che ne sono derivati sono
a disposizione di tutti.
E' vero che si corrono più rischi e ci sono più compagnie di tecnologia avanzata
negli Stati Uniti. Circa dieci anni fa, la gente, negli U.S.A. e nel mondo, pensava che
gli Stati Uniti avessero perso terreno rispetto al Giappone perché non erano dotati di
grandi programmi statali per avere nuove tecnologie. In Giappone avevano il cosiddetto
"progetto quinta generazione", dove avevano investito molto denaro nello studio
dell'intelligenza artificiale e cose simili. Negli Stati Uniti, invece, era stata lasciata
ampia libertà ad ogni università e ad ogni compagnia di perseguire i propri progetti. Ma
se si guarda con attenzione il business della tecnologia avanzata negli U.S.A., si può
costatare che più dell'80% di queste compagnie sorte dal nulla sono fallite, perché non
è così facile mettere su una compagnia dal nulla e farla funzionare molto bene. Si
tratta di un sistema che seleziona vincitori e perdenti molto rapidamente, e quello che si
legge sui giornali riguarda solo le compagnie che funzionano meglio.
Per il fatto che si corrono dei rischi, il mercato dei software è molto vasto, e al
suo interno i personal computer hanno preso piede molto presto; c'è un'attenzione
particolare sulla tutela dei diritti d'autore in modo che la compagnia di software possa
vendere bene il suo prodotto all'interno del paese. Tutto questo è molto utile per la
buona riuscita del business. Una volta che si riesce a far partire un'industria di
software, questo tipo di garanzie danno slancio all'attività. Ad ogni modo, anche se la
posizione predominante degli Stati Uniti, forse, non rimarrà più tale a causa
dell'entrata di compagnie straniere nel mercato, sono sicuro che, comunque, rimarrà molto
forte. Verrà una nuova epoca in cui i servizi contenuti nei software di rete saranno
l'attività che avrà il più grosso margine di guadagno. I software che attualmente
controllano la rete costituiranno un buon affare per alcune compagnie, Microsoft inclusa,
ma si apriranno nuove opportunità per lavorarci sopra.
Per quanto riguarda la questione dei servizi contenuti, le industrie di software locali
saranno coinvolte in prima persona, poiché gli argomenti che veramente interessano e che
sono utili alle persone - da quel che riguarda l'educazione dei figli, alle notizie di
cronaca che possono interessare, oppure alle informazioni sugli acquisti utili - tendono
ad essere prettamente locali, non solo per la necessità di avere queste informazioni
nella propria lingua madre, ma anche perché i contenuti stessi devono adattarsi alle
varie realtà locali. Assistiamo, così, all'inizio di una serie di storie di successo in
ogni paese, dove nuove figure emergeranno grazie ad Internet per i più svariati motivi, e
l'Europa si ritaglierà sicuramente una grande fetta in questo ambito.
Che cosa possono fare i vari governi per facilitare e promuovere l'imprenditorialità
in questo settore? Certamente introducendo i personal computer nel settore
dell'insegnamento, ambito nel quale l'Europa è stata più lenta rispetto ad altri paesi,
e facendo in modo che le migliorie al sistema di telecomunicazioni avvengano e che siano
ampiamente accessibili; il vero punto chiave consiste nell'introdurre la flessibilità nel
mercato del lavoro che possa permettere una percentuale di rischio.
Se si è in presenza di politiche molto restrittive riguardo al mercato del lavoro
tanto da rendere difficile la riduzione della forza lavoro, le compagnie non assumeranno
mai tutti i lavoratori necessari affinché l'economia possa tenere il passo; e con i
mutamenti che avvengono oggi nel nostro ambiente, è fondamentale fare in modo che
l'economia si adatti il più rapidamente possibile. Penso che i dibattiti che si tengono a
proposito di questa soluzione come anche le interrogazioni sulle ragioni ed i principali
fattori di riuscita, siano molto, molto salutari.
Domanda 7 (Luca De Biase)
Sempre riguardo il rapporto U.S.A. ed Europa: Lei sta investendo 500 milioni di dollari
per definire meglio il suo ruolo in Europa; Cambridge è un esempio di tutto ciò. Ci
potrebbe spiegare la strategia della Microsoft rispetto all'Europa? E, cosa avrebbe fatto,
visto che siamo a Napoli, se fosse nato qui?
Risposta
Microsoft ha cominciato ad investire in Europa sin dagli inizi della storia della
compagnia. Quello che stiamo facendo è assumere persone in ogni paese che possono
associarsi con Microsoft. La gamma dei vari tipi di società è vastissima, dai grandi
consumatori alle altre compagnie di tecnologia avanzata, sempre per garantire che gli
ultimissimi strumenti e le più nuove tecnologie siano a disposizione della industria di
software locale. Si crea una gran quantità di software sulla stessa piattaforma. In
questo modo, ovunque, in Europa, abbiamo avuto un'incredibile crescita grazie ai
precedenti impegni assunti nel mercato. La nostra fetta di mercato nel mondo è piuttosto
alta, ma in Europa è addirittura leggermente più grande, proprio grazie ai primi
contratti che abbiamo realizzato e grazie alla grande fortuna che abbiamo avuto
nell'assumere delle persone veramente capaci per condurre queste operazioni. La strategia
intrapresa dipende strettamente dalle varie società che abbiamo creato. Anche questo
prossimo anno abbiamo intenzione di espandere ancora i nostri investimenti, migliorando
soprattutto la collaborazione con le compagnie che sviluppano i software. Tutto ciò si
riflette in un sostanziale aumento del numero di persone che abbiamo in tutta Europa.
Abbiamo spesso e a lungo parlato del nostro coinvolgimento con la comunità europea di
ricerca, ed ora stiamo facendo concreti passi avanti. Il nostro primo gruppo di ricerca
europeo si trova a Cambridge e penso che useremo questo polo come caposaldo per intavolare
dialoghi con tutte le università più importanti che stanno portando avanti la ricerca
nel campo della tecnologia avanzata in Europa. Stiamo organizzando un comitato di figure
preminenti in questo campo per decidere con quali università si dovrebbero instaurare
programmi di collaborazione. Dovete sapere che per la Microsoft, lo scopo è quello di
portare avanti il lavoro qualitativamente migliore ovunque nel mondo, ed ora, con questi
strumenti digitali, possiamo essere presenti in più posti e portare avanti le
collaborazioni all'interno della rete. Anche se la maggior parte del nostro R&D è
stato realizzato nel nostro quartier generale, intravediamo la possibilità di diffondere
le sedi nel mondo, ed il passo fatto a Cambridge fa parte della decisione di intraprendere
questa direzione.
Per quanto riguarda quello che sarebbe stato della mia carriera se fossi nato in un
altro luogo, è una cosa difficile da immaginare. I miei genitori non erano affatto
contenti che io lasciassi la scuola per realizzare la compagnia. Pensavano che sarei
dovuto restare a scuola e diventare un avvocato o, comunque, fare qualcosa di abbastanza
consueto. Sono stato semplicemente molto fortunato a trovare il giusto tempismo ed un
partner come Paul Allen, che è stato subito entusiasta di quest'opportunità, ed infine,
di essere riusciti a decollare relativamente presto, tanto che siamo stati in grado quasi
subito di assumere i nostri amici nella compagnia. Dunque, in altre circostanze, forse
sarei diventato un ricercatore nel campo della tecnologia medica oppure un professore. E'
stato un gran successo, e forse senza questo, avrei seguito tutt'altra strada, dato che
molte volte la azioni che intraprendevo sembravano essere così rischiose che qualsiasi
contrattempo poteva comprometterne la buona riuscita ed impedire che tutti i pezzi si
incastrassero tanto perfettamente da formare una compagnia come la Microsoft.
Domanda 8 (Gualtiero Peirce)
In questi anni noi abbiamo guardato Internet come una grande opportunità che era l'esatto
contrario del broadcast: uno strumento che dava a tutti la possibilità di scegliere
qualsiasi cosa. Eppure, adesso, stiamo assistendo ad uno straordinario successo delle
tecnologie push, che in qualche modo contraddicono questa tendenza e alcuni osservatori
sostengono che questa crescita della push technology sia la vendetta del vecchio broadcast
contro i personal media...
Risposta
Internet dipende dall'interattività e dalla possibilità di lasciare le persone esplorare
quello che interessa loro nel momento in cui interessa loro, permette persino di
avvicinarsi a temi che interessano pochi, facilitando l'incontro e le pubblicazioni che
fanno condividere lo stesso interesse. Questo è fondamentale. La tecnica del
"Push" e delle trasmissioni non cambieranno certo questo fenomeno.
In ogni caso, se voi andate a comprare libri in librerie o cassette video nelle
videoteche, troverete dei titoli più popolari di altri, e questo succede con qualsiasi
medium. Con il "Push", delle aziende come Disney o Time Warner, propongono una
serie di prodotti da guardare passivamente; siamo solo all'inizio dell'interazione per la
scelta e l'approfondimento degli argomenti. Anche se si può pensare al "Push"
come ad una marca famosa, che permette più della semplice interattività, penso, invece,
che non aggiunga nulla alla peculiarità di Internet. Internet permette a chiunque di
pubblicare, le persone vi si ritrovano con facilità e si può esplorare nel modo che si
desidera. "Push" sarà solo uno strato, sopra Internet, che vi sedurrà con
pochi nomi di marca. Ma succederà che la gente continuerà a seguire i collegamenti che
preferisce e la varietà dei propri interessi.
Domanda 9 (Maddalena Camera)
Il suo Windows '98, che rappresenta la prossima generazione di Windows, è stato costruito
abbinando all'interno un browser per Internet. Ha già immaginato un Windows 00', per il
duemila? Forse con un decoder per televisione digitale incluso, visto che nel frattempo ha
comprato la C.B.S.?
Risposta
Quella riguardante la C.B.S. è una diceria completamente falsa, non ci sono basi per
queste voci. Abbiamo investito in una compagnia di cablaggio, la Comcast, per aiutarla a
costruire un'infrastruttura ad alta velocità e realizziamo le notizie interattive e
cablate insieme con la N.B.C, nell'ambito della nostra joint venture. Il nostro obiettivo
è unicamente la piattaforma software e alcuni suoi contenuti interattivi che stiamo
sviluppando. Stiamo lavorando molto sulla nuova versione di Windows che uscirà all'inizio
dell'anno prossimo ed abbiamo già fatto uscire delle copie per prova. L'esatta scadenza
dell'uscita e perfino alcune caratteristiche dipendono dal feedback da parte degli utenti;
inoltre, registriamo tutte le chiamate e gli incontri avuti con i clienti ed è questo ci
permette di migliorare Windows ogni due anni. Controlliamo quello che i clienti trovano
difficile o confuso, guardiamo le novità su Internet e le integriamo in modo tale che gli
utenti non debbano comprare altro software. Ecco perché questa versione di Windows avrà
un browser incluso, la possibilità di effettuare chiamate telefoniche tramite Internet e
la possibilità di condividere lo schermo sempre tramite Internet. Tutto questo diventerà
uno standard.
Quando uscirà la versione successiva a quest'ultima, ci saranno così tanti sviluppi
multimediali e grafici, una tale semplicità per impostare le cose e per usarle che non lo
sapremo nemmeno come sarà, visto che il mercato è fortemente guidato dai clienti. Con
tutti i prodotti che abbiamo, indirizziamo la nostra ricerca avanzata su quello che ci
richiedono i clienti e li raggruppiamo per sapere quello che oggi risulta pratico.
Ricevere la televisione sul computer è già una possibilità per molti PC e non aggiunge
molto valore al fatto di vedere la televisione con un normale televisore. La questione
interessante, invece, è se si può avere uno strumento più ricco rispetto alla Tv, che
si possa chiamare a qualsiasi ora, che si possa vedere da angoli diversi e con il quale
interagire. Questo necessita di infrastrutture ad alta velocità che richiederanno la
prossima decade per poter toccare tutte le case. Diventerà uno strumento molto pratico
per la gente che lavora nel settore degli affari, permetterà la video conferenza e la
condivisione delle informazioni. Lavoreremo con i venditori di hardware per renderli più
ambiziosi in alcune di queste aree e ci assicureremo che Windows sfrutti questi
avanzamenti tecnologici dell'hardware affinché vada sempre di pari passo con
l'avanzamento software.
Domanda 10 (Giancarlo Santalamassi)
Le volevo rivolgere tre domande su tre punti diversi : che fine faranno gli uffici
postali se tutti ricorreranno alla posta elettronica? Come fare, per noi giornalisti, a
verificare le fonti? E cosa sarà dei telegiornali e dei radiogiornali?
Risposta
In riguardo all'ufficio postale penso che Lei abbia ragione e che nel tempo il numero di
lettere spedite diminuiranno, ma ci vorrà un bel po' di tempo. Se ci saranno più viaggi
e più commercio internazionale, ci saranno più messaggi e più chiamate telefoniche, ed
alcune di queste slitteranno su Internet; la bilancia attuale aumenterà nei prossimi anni
prima che si incominci a vederne il declino. Soprattutto per la gente a casa, ci vorranno
dai dieci ai venti anni per vedere dei cambiamenti radicali.
Il suo punto sui media è molto importante: quando si ha la possibilità per tutti di
pubblicare, molto di quello che si troverà in rete sarà sbagliato, saranno presenti i
pregiudizi o semplicemente la noncuranza della gente. Per questa ragione la gente, anche
su Internet, si muove per cercare notizie da fonti attendibili, che siano su di una
rivista, un quotidiano o che provengano dall'opinione di un giornalista diventato
abbastanza famoso. Non si darà la stessa attenzione a chiunque, visto che la maggior
parte delle informazioni in rete non sono rivedute e corrette da organizzazioni ben
visibili e capaci di simili servizi. Quando la gente dice che i giornali sono minacciati
da Internet, sostengo che, considerando le abilità dei giornalisti, la ricchezza degli
editoriali e dei servizi, Internet sia una grande opportunità per loro. Con Internet, i
giornali, possono distribuire quello che producono con quasi nessun ritardo o costo, al
contrario di quello che, oggi, devono affrontare. La questione delicata, per i direttori
di giornali, è affrontare i costi di pubblicità e controllare se esistono più modi di
accedere all'informazione da parte dei clienti. In termini di capacità di base questo
continuerà ad essere importante. Se immagino a cosa assomiglieranno le notizie su
Internet, mi piacerebbe vedere da dove vengono presi i titoli dell'ultima ora e le notizie
importanti, per lo più personalizzate in base ai propri interessi. Vedendo un titolo
interessante non si vedrà solo l'articolo che gli sta' dietro ma molti dettagli. Poniamo
l'esempio di un dibattito finanziario nel Parlamento italiano; vorreste forse guardare
come, nel passato, quel governo spese i soldi e come cambiò nel tempo? Vorreste forse
sapere come votarono i vostri rappresentanti? Il sistema operativo, capendo da dove si
chiama, potrebbe farvi avere subito accesso agli articoli concernenti il vostro collegio,
i commenti fatti ed eventualmente come sono andate le votazioni. Quello che aumenta molto
la potenzialità di questo formato è che permette di andare oltre il semplice vociare,
capendo cosa succede in profondità sui temi che vi interessano veramente. Non si dovrà
più aspettare che tutti abbiano le stesse notizie nello stesso ristretto lasso di tempo.
La gente lascia da parte le sezioni che non interessano e si dirigono dove possono vedere
anche lo sfondo e la storia di altre sezioni. Quando penso alla gente che legge della
Bosnia o dell'Etiopia o di questi temi, ritengo che abbiano bisogno di più sfondo.
Internet può essere presente in qualsiasi modo e non vuol dire semplificare le notizie di
modo che le capiscano. Questo mostra un opinione ottimistica sulla disponibilità della
gente ad essere coinvolta e ad imparare le cose, se è facilitata nel farlo. Penso che le
notizie saranno più ricche e più dettagliate, venendo principalmente da fonti
riconosciute.
Domanda 11 (Paolo Calcagno)
Le ripropongo, in modo più diretto, la domanda che Le aveva posto la mia collega: è vero
che Microsoft vuole acquistare CBS? Qual è il significato strategico di questa
acquisizione?
Risposta
Non ci sono fondamenti per queste voci, non abbiamo interessi nel comprare qualsivoglia
rete di televisione in qualunque paese, in qualsiasi modo ed in qualunque tempo. Il nostro
business principale è quello di produrre software, Windows, Office e Back Office.
L'obiettivo principale che la compagnia sta' perseguendo è quello che permetterebbe di
parlare con il computer facendo in modo che vi risponda; le uniche tematiche multimediali
che affrontiamo sono quelle interattive. Quando si parlò di notiziari, sapevamo che
Microsoft da sola non possedeva né le qualità né le basi per affrontarli, per cui
lavorammo con un'altra rete, NBC, per le notizie interattive e su cavo. Per questa
ragione, allora, prendemmo un socio ed ora potrebbe essere un business molto interessante
per noi. Oggi, comparando Windows, Office e Back Office con questi affari nei media
interattivi, ci si rende conto che sono molto piccoli. Ne facciamo abbastanza e proviamo
delle nuove, interessanti, soluzioni; alcune avranno successo, altre no. Nel migliore dei
casi, se Internet avrà un incredibile successo e se si raggrupperanno tutti questi
progetti interattivi, non si arriverà neanche ad un quarto della compagnia, e questo in
rapporto al grande business che abbiamo oggi. Non ci aspettiamo di diventare, in termini
di share, un business rilevante nei media. Microsoft è significativa nella scrittura dei
software e nel produrre blocchi di costruzione di software. Questo è un mercato molto
competitivo e dobbiamo essere sicuri che la maggioranza di quello che facciamo rimanga
incentrata su quest'area.
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