INTERVISTA:
Domanda 1
Può illustrarci la sua teoria sulla intelligenza multipla, la teoria che lo ha reso
famoso in tutto il mondo?
Risposta
La gran parte della gente, quando usa la parola intelligenza pensa che ci sia una singola
intelligenza con la quale si nasce e che non si può cambiare molto. Si attribuisce un
gran valore a quello che si chiama un IQ test, una serie di domande alle quali si risponde
bene o meno bene. Io penso che il test del quoziente intellettivo sia una misura
ragionevole del rendimento delle persone a scuola, ma esso offre una visione molto
ristretta di come sia l'intelletto umano una volta usciti dalla scuola. Nel mio lavoro ho
gettato via i test perché penso che essi non possano esaminare l'intero spettro delle
capacità umane. Viceversa, ho studiato il cervello e come si è evoluto nel corso di
molti, molti anni. Ho anche studiato il tipo di abilità cui si attribuisce valore nelle
diverse culture, non solo nella nostra cultura oggi, ma nella nostra cultura storicamente,
e nelle culture di tutto il mondo. Come risultato di questo studio di molti anni ho
definito almeno otto intelligenze diverse. La definizione standard di intelligenza ed il
test standard guardano a due intelligenze: quella linguistica e quella logica, che sono
molto importanti a scuola. Ma io sostengo che ci sono almeno altre sei intelligenze,
incluse quella musicale, quella spaziale - che consiste nell'abilità di valutare gli ampi
spazi allo stesso modo del pilota o di un navigatore, o gli spazi locali, come farebbero
uno scultore, un architetto o un giocatore di scacchi -; l'intelligenza cinestetica
corporea, che è l'intelligenza del ballerino, dell'atleta, dell'artigiano, dell'attore;
due tipi di intelligenza personale, che consiste nella comprensione delle altre persone,
come esse lavorano, come motivarle, come andare d'accordo con loro; l'intelligenza
interpersonale, che consiste nella comprensione di se stessi, di chi si è, di cosa si
cerca di raggiungere, di quello che si può fare per avere maggiore successo nella propria
vita. Recentemente ho aggiunto una nuova intelligenza chiamata "intelligenza
naturalistica", che consiste nella capacità di riconoscere diversi oggetti nella
natura: esseri viventi, piante, animali, e anche altre cose in natura come le rocce, o
nuvole o tipi diversi di tempo.
Ora, tutti noi siamo dotati di queste diverse intelligenze. Infatti, qualcuno potrebbe
dire che sto definendo gli esseri umani non nel modo in cui fece Socrate, come animali
razionali, ma come animali dotati di linguaggio, di logica e così via. In ogni caso,
mentre tutti noi possediamo queste intelligenze, non esistono due persone che abbiano
esattamente la stessa combinazione di intelligenze. Qualcuno è più forte
nell'intelligenza linguistica, qualcuno in quella spaziale. Anche il modo in cui
combiniamo le intelligenze o non le combiniamo è differente fra le persone, e qui entrano
in gioco le implicazioni educazionali. Perché o noi possiamo trattare tutti come se
fossero uguali, il che semplicemente indirizza un tipo di intelligenza, o possiamo cercare
di capire le intelligenze dei bambini e personalizzare, individualizzare l'educazione il
più possibile. Il mio pensiero è che anche se si vuole che ognuno impari lo stesso
materiale; si può insegnarlo in molti modi, e si può anche stimare o valutare in molti
modi ciò che lo studente sta imparando. E' qui che viene fuori il ruolo della tecnologia,
nell'individuazione del curriculum, dei materiali, degli argomenti per gli studenti, e nel
dare loro molti modi di studiare e molti modi di padroneggiare il materiale.
Domanda 2
Dunque qual è il ruolo delle nuove tecnologie nella teoria delle intelligenze multiple?
Risposta
Ogni intelligenza tradizionalmente è utilizzata da diverse tecnologie. Un'intelligenza
linguistica dalla semplice tecnica della penna, del libro, del microfono; l'intelligenza
logica e matematica dalla tecnologia del pallottoliere, della calcolatrice oppure dal
computer; l'intelligenza musicale con gli strumenti, i sintetizzatori e così via. Avendo
degli esseri umani ed una intelligenza, si sviluppa una tecnologia da dirigere con quella
intelligenza. Ma penso che ciò che la gente vuole sapere è la relazione fra
l'intelligenza e le nuove tecnologie. E' molto importante capire che la tecnologia è solo
uno strumento, niente di meno e niente di più. Ho una penna qui. Essa è uno strumento.
Posso usare la penna per scrivere un sonetto, come Shakespare o Dante. Posso anche usare
la penna per cavare un occhio a qualcuno. E' solo uno strumento. E i computer possono
essere usati per manipolare le persone o per liberarle, i computer possono essere usati
per insegnare alla gente nello stesso noioso modo rigoroso in cui si è insegnato per
moltissimi anni, o possono essere usati per insegnare in modi molto nuovi. Ovviamente, mi
piacerebbe che le tecnologie venissero usate nei modi che liberano gli individui, che
consentissero loro un maggiore accesso alle cose rispetto al passato. Lasci che usi me
stesso come esempio. Io possiedo una intelligenza musicale piuttosto forte, ma non una
particolare intelligenza spaziale. Quando ero a scuola mi venne chiesto di cercare di
immaginare una figura in tre dimensioni e come essa veniva trasformata. Era un'operazione
molto difficile da fare nella mia testa. Ora io posso creare una immagine sullo schermo
del computer e girarla tutto intorno, realizzando, in questo modo, davanti a me, quello
che dovevo fare nella mia testa. Poiché sono migliore nella intelligenza musicale, se
ascolto una fuga, per esempio, con un tema, posso sentire nel modo in cui il tema viene
trasformato o preso da un'altra voce. Posso farlo con le mie orecchie. Ma se non fossi
stato in grado di farlo con le mie orecchie, avrei potuto prendere un registratore,
registrare la fuga, separare le voci, seguirne una da una parte all'altra del pezzo; e di
nuovo la tecnologia mi avrebbe aiutato a fare quello che non sono in grado di fare nella
mia testa.
Dalla mia prospettiva, la più grande promessa della tecnologia è quella di
individualizzare l'educazione. Se un insegnante ha 30 o 40 studenti e non ha a
disposizione alcuna tecnologia, non ha molta scelta: lui o lei deve leggere o dare a tutti
lo stesso compito. Ma se, per esempio, un insegnante ha 30 o 40 studenti, ma ciascuno
studente possiede il proprio computer con il CD ROM o il video disk player, allora,
l'insegnante può insegnare le frazioni in un modo ad uno studente e in un altro modo ad
un altro studente, e può altresì offrire allo studente vari modi di mostrare ciò che
capisce. Così la tecnologia mantiene la promessa di personalizzare ed individualizzare
l'educazione molto più che nel passato. Perché questo è importante? Tradizionalmente,
l'educazione è stata un segno di selezione. A chi pensa in un certo modo, a chi può
passare per la cruna di un ago, per usare una metafora, noi daremo un riconoscimento, e
tutti gli altri saranno messi da parte perché non sono in grado di fare le cose in quel
modo. Se noi individualizziamo o personalizziamo l'educazione, invece di avere un test che
ciascuno deve superare, possiamo avere dei test appropriati per ciascuno in considerazione
della sua intelligenza. Questo significa che ognuno può essere avvantaggiato in base alle
proprie potenzialità, e non si forzeranno tutti ad essere come un certo prototipo, e se
non si può essere come quel prototipo allora non si ha alcuna opportunità.
Domanda 3
Come possono, le tecnologie, essere importanti per lo sviluppo della intelligenza?
Risposta
Attualmente ogni bambino dovrebbe essere avviato alla conoscenza dei computer con la
maggiore naturalezza possibile. Se i genitori e gli insegnanti usano i computer quasi ogni
bambino li userà naturalmente. Infatti, molti di noi che hanno una certa età ed hanno
dei bambini, hanno i bambini che insegnano loro il computer e non viceversa. Dunque, i
computer non sono un problema per i bambini. E' importante che il computer sia introdotto
in modo naturale. Ciò che noi non vogliamo sono i computer che sostituiscono gli esseri
umani. Quello che un computer dovrebbe fare è consentire agli esseri umani di fare il
tipo di cose che un computer non può fare: un computer non può abbracciare, bisogna
sempre essere in grado di abbracciare il proprio figlio. Questo è un ruolo molto
importante per l'essere umano. Immaginiamo di avere un figlio che non sia interessato ai
computer. Non mi preoccuperei della cosa, a meno che il bambino non sia interessato
neanche ad altre cose. Se il bambino non dovesse trovare interesse in nessuna cosa,
penserei all'esistenza di un problema. Ma se un bambino si interessa di qualche cosa, ai
giorni nostri, prima o poi si interesserà ai computer, perché ogni cosa della nostra
vita è contagiata dai computer. Se un bambino si interessa agli strumenti musicali e non
ad un computer, un giorno vorrà comporre al computer o comporre musica elettronica o
ascoltare la musica su un CD ROM; solo allora si interesserà alla tecnologia.
Domanda 4
Qual è la sua opinione in merito alla tele-educazione? Crede che essa sostituirà
l'insegnante classico oppure si tratta solo di un altro modo di insegnare?
Risposta
Si possono usare tecnologie remote per aiutare ad insegnare, certamente lo si deve fare.
Non c'è ragione per cui dovrei ripetere la stessa lettura venti volte se si può fare con
una video-conferenza o se può essere inserita in un CD ROM. Comunque, come nel caso dei
bambini, ci sono diverse funzioni che i computer non possono svolgere bene con gli
studenti. I computer non possono introdurre gli studenti nel mondo del lavoro, non possono
fornire valutazioni personali del lavoro degli studenti, almeno non attualmente. Dunque,
io, come insegnante uso la tecnologia allo scopo di liberarmi per svolgere delle
operazioni che la tecnologia del computer non è in grado di fare. Gli insegnanti che
svolgono la solita noiosa lezione saranno presto rimpiazzati da lezioni più interessanti
mandate da Roma, da Londra o da Tokyo. In questo modo lo stimolo per gli insegnanti sarà
quello di sviluppare delle abilità che il computer non è in grado di fornire. Io sono un
insegnante e credo che l'aspetto più importante dell'apprendimento, per gli studenti,
consista nell'osservarmi mentre lavoro: vedere come mi relaziono con gli ospiti, osservare
come indago su un problema di ricerca, come io guardo un dato e gli do un senso. Questi
sono elementi dell'insegnamento che mancano alla tecnologia, anche se alcuni di essi
potrebbero probabilmente essere simulati. Allo stesso modo penso che la tecnologia sarà
un problema per lo studente pigro, perché ogni risposta che il computer può dare, noi
non abbiamo bisogno di averla dallo studente. Dunque, egli dovrà avere più
immaginazione, più creatività, dovrà, in sostanza, andare un po' più in là. Insomma,
penso che il computer ci stimoli ad essere attivi.
Domanda 5
Il Presidente Clinton ha detto che tutte le scuole devono collegarsi entro il Duemila. A
Suo avviso questo provvedimento è sufficiente per una buona preparazione delle
generazioni future? Se non lo è, di cosa abbiamo bisogno?
Risposta
Penso sia uno slogan politico. Non gli costa nulla dire questo. Se lei chiedesse a me se
preferirei avere tutte le scuole collegate ad Internet o se preferirei che ci fossero
buoni insegnanti ed una libreria, io sceglierei dei buoni insegnanti e la libreria.
Tuttavia, il suo punto di vista è appropriato. Viviamo in un'era tecnologica, e la gente
ha bisogno di avere contatti con luoghi lontani via Internet; quindi non polemizzerei con
quello che dice, poiché si tratta di un'affermazione politica che non ha molta sostanza.
Domanda 6
Quindi, il problema consiste nella creazione di una disponibilità di informazioni per gli
stessi insegnanti, perché altrimenti avremo degli insegnanti che non hanno alcuna
competenza nel settore tecnologico.
Risposta
Non è solo una questione di insegnanti che sappiano come entrare - questo è facile da
fare - o come mostrare il modo di entrare nel Web mondiale. Il problema più importante è
nella qualità di informazioni contenute in Internet. Questo problema richiede un giudizio
da parte di qualcuno per sapere cosa ignorare, a cosa fare attenzione. Il problema del
giudizio è di più difficile risoluzione rispetto alla conoscenza necessaria per accedere
ad Internet. Bisogna aiutare a distinguere. Io dico sempre che l'informazione non è la
stessa cosa della conoscenza, che la conoscenza non è la stessa cosa del giudizio, e il
giudizio non è la stessa cosa della saggezza. Sono necessarie delle persone sagge,
Internet non aiuta a divenire saggi. Può anche far diventare matti se si crede ad ogni
cosa contenuta in esso. Ma certamente si può dire la stessa cosa dei libri: esistono
moltissimi libri pieni di cose senza senso. Penso che la differenza stia nel fatto che per
essere in grado di pubblicare un libro sia necessaria una certa cifra. Invece, ognuno è
in grado di mettere qualsiasi cosa nel Web mondiale, e per questa ragione i pericoli
disponibili sono maggiori, e, di conseguenza, si deve essere dei migliori scopritori di
pericoli.
Domanda 7
In base alla sua esperienza, qual è l'età migliore per un bambino per cominciare ad
usare il computer?
Risposta
Penso che la maggior parte dei bambini che possiedono un computer comincerebbero ad
interessarsi ad esso non appena fossero abili a muovere un mouse. Ma, ancora, non mi
preoccuperei se un bambino non lo facesse. Così come trova interessanti altre cose, prima
o poi il bambino troverà interessante anche il computer. Molti genitori si preoccupano
enormemente se il loro bambino di tre, quattro, cinque o sei anni non è un esperto di
computer. Penso sia folle preoccuparsi. Mi preoccuperei molto di più se non avesse voglia
di uscire, di giocare con altri bambini o di arrampicarsi sugli alberi, o di andare
sull'altalena, o se non volesse andare allo zoo oppure osservare quando si cucina. La
ragione per la quale è folle preoccuparsi è che ogni pochi anni i computer cambiano
totalmente, in ogni caso. Dieci anni fa si diceva che bisognava insegnare ai bambini come
programmare. Ora nessuno lo dice più. Dunque, i genitori dovrebbero usare il loro
giudizio e non agitarsi solo perché il loro bambino non passa tutto il suo tempo con il
mouse.
Domanda 8
Ma Internet può dare dei problemi. C'è un'età in cui si può usare Internet senza
rischi ed esiste un modo per navigare in Internet senza correre pericoli?
Risposta
Io penso che sia importante per i genitori non limitarsi a mettere il bambino in una
stanza dove si trova il computer e lasciarlo da solo. E, naturalmente, una volta che il
bambino può leggere i libri, probabilmente non si vuole che legga qualsiasi cosa per il
solo fatto che è in grado di farlo. A mio avviso Internet è, in qualche modo, più
affascinante. I bambini sono più propensi a lavorare insieme su Internet, piuttosto che
leggere insieme. Ma ogni volta che ci sono stati dei genitori ed un Giardino dell'Eden,
c'erano dei pericoli in giro, e i genitori che lasciavano i bambini completamente affidati
a se stessi avevano dei bambini che si cacciavano nei guai. I genitori che non solo si
occupavano dei bambini, ma che dimostravano di avere dei modelli nella loro vita, avevano
molto meno di cui preoccuparsi. Io penso che i figli abbiano sempre dei segreti per i loro
genitori, e, probabilmente, così come un buon genitore non dovrebbe dare per certo che
suo figlio non fumi o non faccia uso di droghe, allo stesso modo, un buon genitore non
dovrebbe affermare che suo figlio senz'altro non è su una chat room illecita. Penso che
si debba mantenere uno stretto contatto con i bambini. Ma gli argomenti tabù non sono una
novità. In America noi segnaliamo i programmi a rischio per i bambini. Ma si è scoperto
che non appena i bambini imparano questa cosa vogliono vedere proprio quei programmi che
non dovrebbero. Dunque, limitarsi a segnalare quei programmi non risolve il problema.
Domanda 9
Dunque, a Suo avviso, è giusto o no il controllo dei genitori sui programmi e la censura
su Internet? Si dovrebbe mettere un lock sui programmi che un bambino non dovrebbe vedere?
Risposta
Io, certamente, credo nel controllo da parte dei genitori. Ma probabilmente non sarà
possibile rendere inaccessibili tutti i siti. Ogni giorno la gente inserisce nuovi
contenuti sul net, e si dovrebbe dipendere, in qualche misura, dal giudizio delle persone
che producono questi sistemi, e si deve dipendere dalla misura del buon senso dei figli
rispetto alle cose dalle quali stare lontani. Ciò significa che il proprio sistema di
valori è molto importante. Io so che non sono capace di aver nulla a che fare con alcun
tipo di violenza nel media. Trovo che mi fa stare male, ma non posso impedire che i miei
figli, che sono interessati alla violenza, la guardino. Ma credo che essi vedano che io
provo ripugnanza per queste cose, che le trovo ripugnanti, e penso che il mio
atteggiamento produca un effetto su di loro. Bisogna avere abbastanza fiducia nei propri
figli, nel fatto che non verranno distrutti solo perché vedono una cosa volgare su
Internet. Dopo tutto, qualcuno potrebbe essere ucciso proprio nella casa vicina. Non si
può impedire questo tipo di cose. Bisogna occuparsene, quando avvengono, aiutare i
bambini a capirle. Se un bambino fa una cosa sbagliata, bisogna dirglielo e poi andare
avanti, senza fare un caso di quello che è avvenuto.
Domanda 10
L'informazione oggi cammina molto più in fretta che nel passato. A causa dei media noi
riceviamo molti più input dei nostri padri. Come può tale velocità influire sulla
nostra intelligenza?
Risposta
Non è molto noto, ma il quoziente intellettivo è salito costantemente in questo secolo.
Sale di qualche punto ogni dieci anni; negli ultimi quarant'anni il quoziente intellettivo
della gente in tutto il mondo è passato da 10 a 15 punti. E' piuttosto interessante. E
penso che la spiegazione stia nel fatto che un numero maggiore di persone vanno a scuola,
e la scuola rende più brillanti. Una maggiore esposizione delle persone a più
informazioni per un periodo più lungo della loro vita, non solo a scuola, influisce
sull'intelligenza. Ma molto dipende dalla qualità dell'informazione su Internet. Più
televisione si vede, più ci si deprime, più ci si stanca, perché la gran parte del
materiale televisivo è terribile. Se il materiale televisivo fosse buono come questo
programma, allora la gente diventerebbe più intelligente anche guardando la televisione
per tutto il tempo. Dunque, similmente, sono sia la qualità del materiale di Internet che
l'uso che se ne fa ad influire sulle capacità intellettive delle persone. Penso che
questa sia la chiave. Si possono leggere tutti i giornali del mondo e finire per essere
confusi, perché il giornale palestinese dice cose diverse da quello israeliano, e il
giornale giapponese dice cose diverse da quello italiano. Quindi, è necessario decidere
quello a cui si presta attenzione e perché, cosa far diventare parte della propria mente
e cosa respingere. E credo che Internet creerà una grande responsabilità nelle persone
per ciò che riguarda questo tipo di giudizio. Inoltre, è ovvio che con la velocità
attraverso cui le cose al mondo cambiano e con il flusso continuo di informazioni, le
persone dovranno continuare ad imparare in un modo molto più sistematico, altrimenti non
saranno neppure in grado di parlare e di trattare con i loro vicini. Dunque, quando si
parla di società educata o di una società per l'educazione, non si usa solo uno slogan ,
si descrive un mondo che non credo cambierà nel tempo della nostra vita. Tutte le
gratificazioni, nel futuro, saranno per le persone che capiscono quanto sia importante
sapere come imparare. Sapere come usare le nuove tecnologie è essenziale, sapere come
distinguere fra il buono e il cattivo è importante, così sapere cosa tenere e cosa
buttar via. E poi, forse, la parte più difficile è avere una visione periferica, che
vuol dire, di tutte le cose del mondo - che si tratti di tecnologia o di altro - quali
tipi di cose sembrano puntare al futuro e quali puntano al passato. Questo non vuol dire
che la tradizione sia negativa. Infatti, io credo molto nella tradizione e non penso che
le cose nuove significhino che dovremmo eliminare la tradizione. Comunque, parlando di
qualche cosa come la Chiesa Cattolica, che è una istituzione molto tradizionalista, se la
Chiesa Cattolica fosse ignorante sul Web, sarebbe un disastro per la chiesa. Dunque,
bisogna conoscere i nuovi media e le nuove tecnologie, ma esse non possono dire quali
dovrebbero essere le convinzioni essenziali e i valori delle persone.
Domanda 11
Il bambino ricco utilizzerà Internet ed altre nuove tecnologie e il bambino povero no.
Svilupperanno intelligenze differenti o avranno le stesse chance?
Risposta
Io credo che la ragione per cui il Presidente Clinton insista affinché ogni scuola abbia
Internet è perché egli sa che altrimenti i bambini che lo hanno a casa avranno un
vantaggio rispetto a quelli che lo hanno a scuola. E' chiaro che quando un nuovo strumento
viene inventato, che sia una matita, un'automobile o un computer, le persone che hanno a
disposizione quello strumento sono avvantaggiate rispetto a quelle che non possono averlo.
Questo non vuol dire che se non si è in grado di scrivere non si può ottenere nulla, nel
mondo. Conosco persone ignoranti che hanno successo. Si può essere incapaci di usare le
nuove tecnologie, ma essere ugualmente in grado di costruirsi un successo personale. Nella
maggior parte dei casi, ovviamente, è bene sapere come usare una penna, come guidare una
macchina e come usare un computer. E chiunque dicesse che non è importante, mi piacerebbe
vederlo tenere il computer lontano dai suoi figli. Sono sicuro che non lo farebbe, perché
il computer è chiaramente una parte importante della nostra vita da questo momento in
poi.
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