Biblioteca digitale (intervista) RAI Educational

Umberto Eco

Bologna (Futur-show), 10-04-1997

"Enciclopedie su CD ROM 1"

SOMMARIO:

  • Spesso la consultazione di un'enciclopedia avviene secondo una modalità ipertestuale, attraverso salti da un argomento all'altro che si suggeriscono a vicenda. Quindi nel caso di un'enciclopedia su CD ROM si mantiene e si accentua questa caratteristica che potrebbe comportare il rischio di un'"isteria ipertestuale" (1).
  • Ipotizzare delle interfacce innovative, come dei personaggi storici ricreati virtualmente che raccontano le loro epoche, è certamente possibile ma si tratta di scelte editoriali legate al genere in questione (2).
  • L'idea di inserire nel CD ROM tutti gli indirizzi web relativi agli argomenti trattati non è delle migliori: infatti la rete é in continua espansione e i dati da inserire sarebbero troppi (3) (4).

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INTERVISTA:

Domanda 1
Mi sembra che queste opere interattive creino possibilità di navigazione ma allo stesso tempo le vincolino, perché il passaggio da una zona all'altra è una possibilità ma può anche diventare un vincolo per un certo tipo di lettore. La scrittura ipertestuale, a questo punto, può veramente rappresentare una nuova libertà per il lettore, o è semplicemente una ritraduzione in un formato elettronico di altre pratiche e acquisizioni di conoscenza?

Risposta
Intendiamoci, quella di cui parliamo è una enciclopedia, non è né un trattato, né un romanzo o un poema. Il giorno che qualcuno voglia mettere lì dei romanzi o dei poemi sono affaracci suoi e la cosa non mi interessa. Una enciclopedia si intende già a leggerla potenzialmente così, perché se uno va a cercare un certo autore e dice "e poi venne a Parma", se non sa cosa è o dove è Parma, è tentato di andare nel volume o nella pagina dell'enciclopedia che lo rimanda a Parma. Questo semplicemente gli permette il rimando in modo più intenso e più continuo. Come ogni strumento può generare la propria nevrosi, cioè la navigazione compulsiva in cui alla fine uno non è più interessato in quel che vede ma solo nel giochino del saltellare di qua e di là. Direi che questo avviene per le prime ore di seduta, dopo si va sotto cura psichiatrica o si trova un modo più ragionevole di usare lo strumento. D'altra parte, l'enciclopedia, essendo strutturata per non essere letta dalla prima parola all'ultima, rende più manovrabile la struttura stessa dell'opera. Però è più simile alla "Treccani" che alla "Garzantina", per capirci, perché se uno va a prendere il libro su Kant, ha un vero e proprio capitolo di circa dieci pagine sulla filosofia kantiana, mentre nella "Garzantina" o nella Zanichelli ha tre o quattro righe che equivale a quello che potrebbe essere un capitolo di un manuale abbastanza consistente di storia della filosofia. Quindi, permette anche la lettura distesa. Naturalmente, a quel punto, se uno vuol leggersi tutto il libro gli consiglio di stamparselo e poi si legge quelle dieci pagine stampate in modo più tranquillo e disteso che sullo schermo. Ma c'è anche quest'ultima possibilità di lettura. Il lettore può costruirsi medaglioni di cinque filosofi che gli interessano o di due capitoli di storia dell'economia; da un lato, quindi, può portare all'isteria ipertestuale. Ma l'ho detto, c'è anche chi prende l'automobile per fare le corse alla James Dean e poi si ammazza e ammazza gli altri. Ogni strumento può produrre l'isteria. Poi, l'ipertestualità elettronica non fa altro che rendere più rapido, più accessibile, più istituzionale quella ipertestualità che noi mettiamo in atto leccandoci il dito e saltando da una pagina all'altra di un libro per andare a vedere indietro, ('nihil sub sole novi', niente di nuovo sotto il sole), nello stesso modo in cui la ruota permette di fare quello che si faceva con i piedi ma solo un po' più in fretta.

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Domanda 2
E' possibile, a Suo avviso, in futuro avere nuove interfacce dove io vedrò proprio un viso, in cui, per esempio, Robespierre mi racconta la storia del suo periodo, assieme ad altri elementi multimediali?

Risposta
Quando abbiamo presentato la nostra opera alla Bibliothèque Nationale a Parigi non c'era ancora il dischetto e c'era una specie di spot in cui invece di Robespierre c'era un attore che l'aveva interpretato in un film. Ci sono state delle reazioni di fastidio tra alcuni del pubblico perché hanno detto: "Se questa è una cosa seria mi deve dare solo argomenti, prove e riferimenti veri, non deve mettermi in scena un Robespierre immaginario se non in quei casi marginali in cui si dice questo è un film fantastico". Non vedo bene questa operazione in un'opera come la nostra enciclopedia. Robert Graves ha scritto dei bellissimi romanzi sulla storia romana, si potrebbe avere un dischetto dove la storia viene raccontata da Giulio Cesare. Però sarebbe una cosa diversa, in questo caso siamo più sulla "scala d'oro" e meno sull'enciclopedia. Non tenderei a fare un'edizione della "Critica della ragione pura" con illustrazioni a fumetti. Mentre ci sono dei volumetti dove c'è Kant spiegato a fumetti che sono anche gradevoli e persuasivi. Ma questo è un problema di genere e di rispettare alcune distanze. Può darsi che poi, in futuro, ci sarà un pubblico a cui piacciono le cose miste, e a questo punto la decisione sarà editoriale. Si può anche fare la storia romana interpretata da Paperino e la Walt Disney lo fa.

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Domanda 3
Non si dovrebbero inserire tutti gli indirizzi web relativi agli argomenti trattati nel CD ROM?

Risposta
Quando l'opera è stata iniziata la rete non c'era ancora o la usavano solo alcuni 007. La mia obiezione più normale è che sarebbe sciocco mettere qui tutti gli URL della rete, perché tra i periodi in cui gli si stampano e quelli in cui si vende il dischetto, quelli sono già cambiati o aumentati.

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Domanda 4
Ma così il CD ROM non sarebbe più completo?

Risposta
Sul piano tecnologico non diventa interessante; un uso congiunto ma, direi, per decisione del fruitore, può trovare un autore molto, molto, molto minore di cui c'è appena una scheda. Supponiamo che si chiami Noyhouse, e il fruitore dice "Vorrei vedere chi nel mondo si sta preoccupando di Noyhouse", fa l'esplorazione in rete via Altavista e avrà certamente la sorpresa di scoprire che minimo ci sono 2000 persone che si stanno occupando di questo essere sconosciuto. Ma se per ciascuno essere sconosciuto su 16000 schede ci dovesse essere una connessione in rete!

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