INTERVISTA:
Domanda 1
Mi sembra che queste opere interattive creino possibilità di navigazione ma allo stesso
tempo le vincolino, perché il passaggio da una zona all'altra è una possibilità ma può
anche diventare un vincolo per un certo tipo di lettore. La scrittura ipertestuale, a
questo punto, può veramente rappresentare una nuova libertà per il lettore, o è
semplicemente una ritraduzione in un formato elettronico di altre pratiche e acquisizioni
di conoscenza?
Risposta
Intendiamoci, quella di cui parliamo è una enciclopedia, non è né un trattato, né un
romanzo o un poema. Il giorno che qualcuno voglia mettere lì dei romanzi o dei poemi sono
affaracci suoi e la cosa non mi interessa. Una enciclopedia si intende già a leggerla
potenzialmente così, perché se uno va a cercare un certo autore e dice "e poi venne
a Parma", se non sa cosa è o dove è Parma, è tentato di andare nel volume o nella
pagina dell'enciclopedia che lo rimanda a Parma. Questo semplicemente gli permette il
rimando in modo più intenso e più continuo. Come ogni strumento può generare la propria
nevrosi, cioè la navigazione compulsiva in cui alla fine uno non è più interessato in
quel che vede ma solo nel giochino del saltellare di qua e di là. Direi che questo
avviene per le prime ore di seduta, dopo si va sotto cura psichiatrica o si trova un modo
più ragionevole di usare lo strumento. D'altra parte, l'enciclopedia, essendo strutturata
per non essere letta dalla prima parola all'ultima, rende più manovrabile la struttura
stessa dell'opera. Però è più simile alla "Treccani" che alla
"Garzantina", per capirci, perché se uno va a prendere il libro su Kant, ha un
vero e proprio capitolo di circa dieci pagine sulla filosofia kantiana, mentre nella
"Garzantina" o nella Zanichelli ha tre o quattro righe che equivale a quello che
potrebbe essere un capitolo di un manuale abbastanza consistente di storia della
filosofia. Quindi, permette anche la lettura distesa. Naturalmente, a quel punto, se uno
vuol leggersi tutto il libro gli consiglio di stamparselo e poi si legge quelle dieci
pagine stampate in modo più tranquillo e disteso che sullo schermo. Ma c'è anche
quest'ultima possibilità di lettura. Il lettore può costruirsi medaglioni di cinque
filosofi che gli interessano o di due capitoli di storia dell'economia; da un lato,
quindi, può portare all'isteria ipertestuale. Ma l'ho detto, c'è anche chi prende
l'automobile per fare le corse alla James Dean e poi si ammazza e ammazza gli altri. Ogni
strumento può produrre l'isteria. Poi, l'ipertestualità elettronica non fa altro che
rendere più rapido, più accessibile, più istituzionale quella ipertestualità che noi
mettiamo in atto leccandoci il dito e saltando da una pagina all'altra di un libro per
andare a vedere indietro, ('nihil sub sole novi', niente di nuovo sotto il sole), nello
stesso modo in cui la ruota permette di fare quello che si faceva con i piedi ma solo un
po' più in fretta.
Domanda 2
E' possibile, a Suo avviso, in futuro avere nuove interfacce dove io vedrò proprio un
viso, in cui, per esempio, Robespierre mi racconta la storia del suo periodo, assieme ad
altri elementi multimediali?
Risposta
Quando abbiamo presentato la nostra opera alla Bibliothèque Nationale a Parigi non c'era
ancora il dischetto e c'era una specie di spot in cui invece di Robespierre c'era un
attore che l'aveva interpretato in un film. Ci sono state delle reazioni di fastidio tra
alcuni del pubblico perché hanno detto: "Se questa è una cosa seria mi deve dare
solo argomenti, prove e riferimenti veri, non deve mettermi in scena un Robespierre
immaginario se non in quei casi marginali in cui si dice questo è un film
fantastico". Non vedo bene questa operazione in un'opera come la nostra enciclopedia.
Robert Graves ha scritto dei bellissimi romanzi sulla storia romana, si potrebbe avere un
dischetto dove la storia viene raccontata da Giulio Cesare. Però sarebbe una cosa
diversa, in questo caso siamo più sulla "scala d'oro" e meno sull'enciclopedia.
Non tenderei a fare un'edizione della "Critica della ragione pura" con
illustrazioni a fumetti. Mentre ci sono dei volumetti dove c'è Kant spiegato a fumetti
che sono anche gradevoli e persuasivi. Ma questo è un problema di genere e di rispettare
alcune distanze. Può darsi che poi, in futuro, ci sarà un pubblico a cui piacciono le
cose miste, e a questo punto la decisione sarà editoriale. Si può anche fare la storia
romana interpretata da Paperino e la Walt Disney lo fa.
Domanda 3
Non si dovrebbero inserire tutti gli indirizzi web relativi agli argomenti trattati nel CD
ROM?
Risposta
Quando l'opera è stata iniziata la rete non c'era ancora o la usavano solo alcuni 007. La
mia obiezione più normale è che sarebbe sciocco mettere qui tutti gli URL della rete,
perché tra i periodi in cui gli si stampano e quelli in cui si vende il dischetto, quelli
sono già cambiati o aumentati.
Domanda 4
Ma così il CD ROM non sarebbe più completo?
Risposta
Sul piano tecnologico non diventa interessante; un uso congiunto ma, direi, per decisione
del fruitore, può trovare un autore molto, molto, molto minore di cui c'è appena una
scheda. Supponiamo che si chiami Noyhouse, e il fruitore dice "Vorrei vedere chi nel
mondo si sta preoccupando di Noyhouse", fa l'esplorazione in rete via Altavista e
avrà certamente la sorpresa di scoprire che minimo ci sono 2000 persone che si stanno
occupando di questo essere sconosciuto. Ma se per ciascuno essere sconosciuto su 16000
schede ci dovesse essere una connessione in rete!
|
|