Biblioteca digitale (intervista) RAI Educational

Bruce Damer

Firenze,  31/05/96

"Sherwood City"

SOMMARIO:

  • Damer presenta il suo progetto "Sherwood City", una città dentro Internet (1).
  • La scelta del nome della città virtuale ha ragioni ben precise (2).
  • A Sherwood City si è tentato di creare una struttura sociale (3) e, come nella realtà, si sono create forme di disturbo e deviazione sociale (4).
  • Anche il rapporto tra l'essere umano reale e quello digitale crea dinamiche interessanti all'interno di Sherwood City (5).
  • Anche il rapporto tra l'essere umano reale e quello digitale crea dinamiche interessanti all'interno di Sherwood City (6).
  • Sherwood City è molto diversa dagli altri esperimenti di città virtuale perché è completamente visiva e tridimensionale (7).
  • Dai MOO e dai MUD Damer ha cercato di trarre il maggior numero di informazioni possibile (8).
  • Il progetto di città virtuale può ricondursi all'antica utopia di "comunità perfetta" (9).
  • Molte persone hanno bisogno di aree caotiche in queste città virtuali. Per educarle a muoversi nel mondo virtuale sono necessarie iniziative ben mirate (10).
  • Il sistema può essere eseguito su di un normale personal computer, non necessita di guanti o tute speciali, direttamente nel sito è comunque possibile trovare le informazioni su come ottenere il software(11).

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INTERVISTA:

Domanda 1
Ci può dire qualcosa a proposito del suo progetto "Sherwood City"?

Risposta
Quello che abbiamo deciso di fare è che la tecnologia su Internet debba andare oltre il semplice "chiacchierare con testi", come diceva Mark Pesce; oppure andare oltre il World Wide Web, nel tridimensionale, in uno spazio sufficientemente avanzato per tentare di costruire una città dentro Internet. Abbiamo cominciato a costruirla a partire da gennaio: vi abbiamo introdotto una grande foresta, perché le città si sviluppano in situazioni naturali e gli alberi vengono tagliati più tardi. Abbiamo quindi costruito una foresta e dei laghi, ed un vecchio acquedotto romano come se fosse una vecchia rovina. Poi, in marzo, la gente ha cominciato ad entrare da tutto il mondo come persone digitali e ha cominciato a costruire le proprie case, un panificio, una clinica, qualcuno ha costruito un parco, qualcuno ha costruito un'area di meditazione piena di suoni e cascate, ed è così che Sherwood City si è sviluppata. Probabilmente, mentre siamo seduti qui in questo momento, c'è qualcuno all'interno di Sherwood City che sta costruendo o discutendo o parlando della città.

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Domanda 2
Perché avete scelto il nome Sherwood?

Risposta
Abbiamo scelto il nome Sherwood per due ragioni: la prima perché si tratta di un bel soggetto della letteratura inglese, di Robin Hood, e la gente pensa: "Oh, ora posso essere un allegro compare o posso essere il cattivo sceriffo di Sherwood City". Ma c'è un'altra ragione: nel diciottesimo secolo c'era, in Gran Bretagna, il movimento luddista, che sicuramente conoscete bene, contro la tecnologia di allora, contro le macchine tessili che distruggevano i posti di lavoro nelle città. Quelli del movimento luddista uscirono e distrussero la macchine tessili, quindi venivano anche loro da Sherwood Forest. Abbiamo pensato che se ci fosse stata una rivoluzione contro i media nel cyberspazio, forse sarebbe avvenuta nella nostra città.

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Domanda 3
Esiste una struttura sociale e politica in questa città? Cresce da sola o ci sono delle regole?

Risposta
Sì, abbiamo cercato di creare una struttura sociale; la cosa più importante nel cyberspazio tridimensionale è il terreno e chi possiede il terreno. Forse è proprio come in Europa: non ce n'è molto. C'era una signora del paese che era incaricata di dare il terreno alla gente e di scoprirlo, e di permettere alla gente di scoprirlo con la propria copertura protettiva e di acquisirlo così. Questa persona aveva molto potere e noi non ci rendevamo conto di cosa sarebbe successo. Ma la maggior parte delle strutture sociali è emersa spontaneamente, perché ci sono diverse centinaia di persone coinvolte nell'esperimento di Sherwood City. C'è un rabbino in Israele che vuole costruirci una specie di sinagoga ed organizzare una forma di comunità ebraica all'interno dell'esperimento di Sherwood per identificare chi è ebreo e contattarlo. Non ci saremmo mai aspettati tutto ciò.

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Domanda 4
Ci sono dei fenomeni di antagonismo tra alcune parti della comunità?

Risposta
Attualmente vive in armonia, con una eccezione: abbiamo qualcuno che viene quando non c'è nessuno, distrugge le proprietà e lascia un segno. Vi ricordate i film di Pink Panter con Peter Sellers, in cui Pink Panter lascia un guanto? Ebbene: queste persone lasciano una firma e distruggono parti della città. C'è un dipartimento di polizia in questa enorme città di mondo alfa: noi andiamo alla stazione della polizia e loro vengono a sorvegliare il sito e dicono: "Sì, si tratta di questo famoso vandalo che è venuto in città. Ha cominciato col deturparla con graffiti e fiamme infuocate". A volte si arriva e c'è un edificio in fiamme, brucia per sempre. Non ci sono dei pompieri. Questo episodio ci ha scioccati, perché noi vivevamo nell'utopia. Ora abbiamo scoperto che è entrato il mondo reale. C'è qualcuno che vuole creare antagonismo.

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Domanda 5
Cosa pensa del rapporto tra l'essere umano reale e la sua incarnazione, la sua controparte digitale?

Risposta
Questa è una domanda molto interessante, perché quando la gente entra la prima volta nel mondo del cyberspazio, in un mondo tridimensionale, e vede queste forme muoversi, forme che potrebbero essere uomini e donne, possono essere pesci, uccelli, figure di scacchi, non li identifica realmente con degli esseri; fino a che, per esempio, finisce per avvicinarsi troppo ad un uccello o a un pesce, e allora sulla didascalia di testo l'uccello dice: "Lo sai, mi stai ostacolando la vista". Improvvisamente associano una persona con tale incarnazione. E' un processo di comprensione fondamentale: si tratta di una persona. Spesso si nota che nelle comunità, quando qualcuno sta attaccando - le incarnazioni possono attaccarsi tra di loro scontrandosi avanti e indietro attraverso l'un l'altro, perché possono attraversarsi in una specie di maniera magica - si nota che la gente aiuta un'altra incarnazione e quindi pone fine allo scontro. Le incarnazioni inseguono qualcuno e gli dicono: "Non puoi farlo! E' una persona. Questo simbolo rappresenta un essere umano. Non puoi sfregiare questo simbolo". Quindi c'è un po' di astrazione. Abbiamo notato che questo succede. E' molto affascinante.

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Domanda 6
Mi piacerebbe sapere, tornando al rapporto tra la incarnazione e la personalità, se ha notato dei cambiamenti di personalità?

Risposta
In effetti, recentemente, alcuni mondi offrono incarnazioni di molte razze, e se si sceglie una donna, spesso si viene avvicinati da molte incarnazioni, perché ci sono molti più uomini che donne in questo fenomeno, che cercano un contatto con una donna. Per questo molte persone scelgono una donna, per ingannare gli altri uomini; ma ci sono anche dei casi opposti, in cui a volte una donna sceglie di essere un uomo. A volte, in alcuni casi, scegliamo anche una incarnazione di colore, tanto per vedere le reazioni, dato che in America ci sono molte questioni razziali; se si sceglie la incarnazione nera, la comunicazione che si riceve è diversa, anche se gli altri non hanno nessuna garanzia che un essere sia nero, cinese o bianco; ma siamo talmente controllati da ciò che vediamo e talmente ingenui come esseri umani, che siamo disposti addirittura ad essere ingannati da questo semplice teatro digitale.

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Domanda 7
Qual è la differenza tra la sua Sherwood City e gli altri esperimenti di città virtuale che sono nati prima e dopo il suo?

Risposta
Esiste una differenza abbastanza importante: le città virtuali precedenti venivano realizzate generalmente su pagine Web, che sono bidimensionali e le immagini delle città sono delle scenografie virtuali; possono essere fatte così oppure sono basate su mondi di testo utilizzando ciò che viene chiamato MUD e MOO. Viene tutto descritto in testo; quindi si digita, per esempio, "Entra nella piazza", e la risposta sarà "Ora vedi una chiesa". Questa è una città virtuale. Il nostro progetto, invece, è completamente visivo e contemporaneamente tridimensionale, abitato da migliaia di persone che vanno in giro in qualche modo; è costruito in èquipe, quindi è realmente la prima città globale costruita con un visivo... costruita a mano, dalle persone insieme, visualmente, da incarnazioni.

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Domanda 8
Naturalmente c'è stata una relazione con l'esperienza dei MOO, che era qualcosa di precedente a Internet. Che tipo di riflessioni su tale esperienza ha trasferito nel suo esperimento?

Risposta
Dai MOO? I MOO hanno avuto molto successo. Ci sono centinaia di comunità di questo tipo. Sono molto ricche e ci sono spesso diverse strutture politiche, come dittature, in cui il capo che ha maggior potere per costruire o poteri da dare, è realmente il dittatore dell'ambiente. La nostra organizzazione ha gestito dei MOO per sei o sette anni. I soci hanno gestito dei MOO e MUD per l'educazione per sei o sette anni, quindi noi cerchiamo di trasferire tutta questa esperienza. Abbiamo eseguito una simulazione con il sistema solare umano con la colonia marziana e una colonia L-5 con diverse università negli Stati Uniti e nel Canada, dove gli studenti simulavano una comunità. Stiamo cercando di trasferire... Ci sono dei gigabyte di dati registrati da esperienze su come costruire una comunità virtuale, che stiamo ora cercando di trasferire nel mondo visivo.

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Domanda 9
Lei pensa che la sua esperienza sia qualcosa simile ad una riattualizzazione della filosofia utopica, come quella di Francis Bacon o di Tommaso Campanella?

Risposta
Penso di sì. Sherwood richiama, in qualche modo, questo tipo di brama umana della comunità perfetta; persino in Sicilia al tempo della Grecia fiorente c'era un re filosofo, in Sicilia o in Sardegna, quindi è un fatto realmente vecchio. Sì, c'è proprio questo. E poi, naturalmente, quando appaiono il vandalismo e il crimine, la gente è turbata; ma è il percorso naturale della vita; sento che la gente cerca di costruire delle comunità lì dentro. Forse, come specie umana, dobbiamo avere questa opportunità. Forse la terra è ora talmente coperta delle nostre città e... i nostri modi di fare... ci vorrà molto tempo prima che potremo vivere nel sistema solare, quindi forse questo è l'unico posto in cui possiamo fare questi esperimenti sociali.

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Domanda 10
Un'ultima domanda. Qual è il futuro di Sherwood City?

Risposta
Sherwood City continua a crescere. Abbiamo scoperto che molte persone non vogliono costruire in questa sorta di area pianificata già costituita. Vogliono costruire in modo caotico. Vogliono semplicemente poter fare di tutto, per questo abbiamo creato accanto quest'area caotica. Quello che abbiamo scoperto con Sherwood è che ora la richiesta essenziale è un'università che insegni alla gente come andare in uno spazio virtuale, come interagire, come andare in giro, come costruire, quali sono le regole sociali emergenti. Attualmente stiamo dunque creando un'università chiamata "U", che sarà un altro progetto globale strutturato da diverse università e individui di tutto il mondo. Il rabbino terrà delle cerimonie religiose. Abbiamo un architetto in Gran Bretagna che costruirà una scuola di architettura virtuale per far venire le incarnazioni, a cui viene insegnato come costruire una struttura bella e funzionale. Speriamo, quindi, che questa università aiuti a far conoscere questo fenomeno ad un'intera generazione e che gli dia una specie di guida di base, perché si tratta di un nuovo mondo e non ci sono dei mentori, non ci sono... Sono stato poco fa nella Fortezza per parlare di come realizzare l'educazione: risale ai tempi di Leonardo, ai tempi di Firenze antica, perché l'unico modo per insegnare consiste nell'avere un mentore con due o tre studenti a passeggio nelle campagne, proprio come nell'Italia o nella Francia del Quattrocento e del Cinquecento. Stiamo tornando a tale modello di mentore esperto e saggio, che porta i giovani studenti attraverso il mondo e gli mostra cosa succede nel mondo, iniziandoli; e loro trovano la propria vita.

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Domanda 11
Quali sono i requisiti tecnici del suo sistema? Quanti computer, quanti sistemi sono necessari per far funzionare questa utopia?

Risposta
La cosa molto affascinante, meravigliosa è che lo si può fare su un normale personal computer. Deve essere eseguito sotto Windows; può essere eseguito, diciamo, con un 486 veloce o un Pentium, i più recenti, con 8 megabyte di memoria; può essere eseguito sotto il vecchio Windows 3.1, e un collegamento telefonico da casa a 14,4 o 28,8 Kbit/secondo: è tutto quello che ci vuole. Niente occhiali speciali, niente guanti o tute speciali, semplicemente un personal computer normale, e attraverso il nostro sito Web abbiamo un'intera descrizione, da una specie di università, di come ottenere il software, scaricandolo dalla rete nel proprio computer e installandolo, e di come utilizzarlo. Abbiamo un'intera guida per gli spettatori, se sono interessati.

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