INTERVISTA:
Domanda 1
Ci può dire qualcosa a proposito del suo progetto "Sherwood City"?
Risposta
Quello che abbiamo deciso di fare è che la tecnologia su Internet debba andare oltre il
semplice "chiacchierare con testi", come diceva Mark Pesce; oppure andare oltre
il World Wide Web, nel tridimensionale, in uno spazio sufficientemente avanzato per
tentare di costruire una città dentro Internet. Abbiamo cominciato a costruirla a partire
da gennaio: vi abbiamo introdotto una grande foresta, perché le città si sviluppano in
situazioni naturali e gli alberi vengono tagliati più tardi. Abbiamo quindi costruito una
foresta e dei laghi, ed un vecchio acquedotto romano come se fosse una vecchia rovina.
Poi, in marzo, la gente ha cominciato ad entrare da tutto il mondo come persone digitali e
ha cominciato a costruire le proprie case, un panificio, una clinica, qualcuno ha
costruito un parco, qualcuno ha costruito un'area di meditazione piena di suoni e cascate,
ed è così che Sherwood City si è sviluppata. Probabilmente, mentre siamo seduti qui in
questo momento, c'è qualcuno all'interno di Sherwood City che sta costruendo o discutendo
o parlando della città.
Domanda 2
Perché avete scelto il nome Sherwood?
Risposta
Abbiamo scelto il nome Sherwood per due ragioni: la prima perché si tratta di un bel
soggetto della letteratura inglese, di Robin Hood, e la gente pensa: "Oh, ora posso
essere un allegro compare o posso essere il cattivo sceriffo di Sherwood City". Ma
c'è un'altra ragione: nel diciottesimo secolo c'era, in Gran Bretagna, il movimento
luddista, che sicuramente conoscete bene, contro la tecnologia di allora, contro le
macchine tessili che distruggevano i posti di lavoro nelle città. Quelli del movimento
luddista uscirono e distrussero la macchine tessili, quindi venivano anche loro da
Sherwood Forest. Abbiamo pensato che se ci fosse stata una rivoluzione contro i media nel
cyberspazio, forse sarebbe avvenuta nella nostra città.
Domanda 3
Esiste una struttura sociale e politica in questa città? Cresce da sola o ci sono delle
regole?
Risposta
Sì, abbiamo cercato di creare una struttura sociale; la cosa più importante nel
cyberspazio tridimensionale è il terreno e chi possiede il terreno. Forse è proprio come
in Europa: non ce n'è molto. C'era una signora del paese che era incaricata di dare il
terreno alla gente e di scoprirlo, e di permettere alla gente di scoprirlo con la propria
copertura protettiva e di acquisirlo così. Questa persona aveva molto potere e noi non ci
rendevamo conto di cosa sarebbe successo. Ma la maggior parte delle strutture sociali è
emersa spontaneamente, perché ci sono diverse centinaia di persone coinvolte
nell'esperimento di Sherwood City. C'è un rabbino in Israele che vuole costruirci una
specie di sinagoga ed organizzare una forma di comunità ebraica all'interno
dell'esperimento di Sherwood per identificare chi è ebreo e contattarlo. Non ci saremmo
mai aspettati tutto ciò.
Domanda 4
Ci sono dei fenomeni di antagonismo tra alcune parti della comunità?
Risposta
Attualmente vive in armonia, con una eccezione: abbiamo qualcuno che viene quando non c'è
nessuno, distrugge le proprietà e lascia un segno. Vi ricordate i film di Pink Panter con
Peter Sellers, in cui Pink Panter lascia un guanto? Ebbene: queste persone lasciano una
firma e distruggono parti della città. C'è un dipartimento di polizia in questa enorme
città di mondo alfa: noi andiamo alla stazione della polizia e loro vengono a sorvegliare
il sito e dicono: "Sì, si tratta di questo famoso vandalo che è venuto in città.
Ha cominciato col deturparla con graffiti e fiamme infuocate". A volte si arriva e
c'è un edificio in fiamme, brucia per sempre. Non ci sono dei pompieri. Questo episodio
ci ha scioccati, perché noi vivevamo nell'utopia. Ora abbiamo scoperto che è entrato il
mondo reale. C'è qualcuno che vuole creare antagonismo.
Domanda 5
Cosa pensa del rapporto tra l'essere umano reale e la sua incarnazione, la sua controparte
digitale?
Risposta
Questa è una domanda molto interessante, perché quando la gente entra la prima volta nel
mondo del cyberspazio, in un mondo tridimensionale, e vede queste forme muoversi, forme
che potrebbero essere uomini e donne, possono essere pesci, uccelli, figure di scacchi,
non li identifica realmente con degli esseri; fino a che, per esempio, finisce per
avvicinarsi troppo ad un uccello o a un pesce, e allora sulla didascalia di testo
l'uccello dice: "Lo sai, mi stai ostacolando la vista". Improvvisamente
associano una persona con tale incarnazione. E' un processo di comprensione fondamentale:
si tratta di una persona. Spesso si nota che nelle comunità, quando qualcuno sta
attaccando - le incarnazioni possono attaccarsi tra di loro scontrandosi avanti e indietro
attraverso l'un l'altro, perché possono attraversarsi in una specie di maniera magica -
si nota che la gente aiuta un'altra incarnazione e quindi pone fine allo scontro. Le
incarnazioni inseguono qualcuno e gli dicono: "Non puoi farlo! E' una persona. Questo
simbolo rappresenta un essere umano. Non puoi sfregiare questo simbolo". Quindi c'è
un po' di astrazione. Abbiamo notato che questo succede. E' molto affascinante.
Domanda 6
Mi piacerebbe sapere, tornando al rapporto tra la incarnazione e la personalità, se ha
notato dei cambiamenti di personalità?
Risposta
In effetti, recentemente, alcuni mondi offrono incarnazioni di molte razze, e se si
sceglie una donna, spesso si viene avvicinati da molte incarnazioni, perché ci sono molti
più uomini che donne in questo fenomeno, che cercano un contatto con una donna. Per
questo molte persone scelgono una donna, per ingannare gli altri uomini; ma ci sono anche
dei casi opposti, in cui a volte una donna sceglie di essere un uomo. A volte, in alcuni
casi, scegliamo anche una incarnazione di colore, tanto per vedere le reazioni, dato che
in America ci sono molte questioni razziali; se si sceglie la incarnazione nera, la
comunicazione che si riceve è diversa, anche se gli altri non hanno nessuna garanzia che
un essere sia nero, cinese o bianco; ma siamo talmente controllati da ciò che vediamo e
talmente ingenui come esseri umani, che siamo disposti addirittura ad essere ingannati da
questo semplice teatro digitale.
Domanda 7
Qual è la differenza tra la sua Sherwood City e gli altri esperimenti di città virtuale
che sono nati prima e dopo il suo?
Risposta
Esiste una differenza abbastanza importante: le città virtuali precedenti venivano
realizzate generalmente su pagine Web, che sono bidimensionali e le immagini delle città
sono delle scenografie virtuali; possono essere fatte così oppure sono basate su mondi di
testo utilizzando ciò che viene chiamato MUD e MOO. Viene tutto descritto in testo;
quindi si digita, per esempio, "Entra nella piazza", e la risposta sarà
"Ora vedi una chiesa". Questa è una città virtuale. Il nostro progetto,
invece, è completamente visivo e contemporaneamente tridimensionale, abitato da migliaia
di persone che vanno in giro in qualche modo; è costruito in èquipe, quindi è realmente
la prima città globale costruita con un visivo... costruita a mano, dalle persone
insieme, visualmente, da incarnazioni.
Domanda 8
Naturalmente c'è stata una relazione con l'esperienza dei MOO, che era qualcosa di
precedente a Internet. Che tipo di riflessioni su tale esperienza ha trasferito nel suo
esperimento?
Risposta
Dai MOO? I MOO hanno avuto molto successo. Ci sono centinaia di comunità di questo tipo.
Sono molto ricche e ci sono spesso diverse strutture politiche, come dittature, in cui il
capo che ha maggior potere per costruire o poteri da dare, è realmente il dittatore
dell'ambiente. La nostra organizzazione ha gestito dei MOO per sei o sette anni. I soci
hanno gestito dei MOO e MUD per l'educazione per sei o sette anni, quindi noi cerchiamo di
trasferire tutta questa esperienza. Abbiamo eseguito una simulazione con il sistema solare
umano con la colonia marziana e una colonia L-5 con diverse università negli Stati Uniti
e nel Canada, dove gli studenti simulavano una comunità. Stiamo cercando di trasferire...
Ci sono dei gigabyte di dati registrati da esperienze su come costruire una comunità
virtuale, che stiamo ora cercando di trasferire nel mondo visivo.
Domanda 9
Lei pensa che la sua esperienza sia qualcosa simile ad una riattualizzazione della
filosofia utopica, come quella di Francis Bacon o di Tommaso Campanella?
Risposta
Penso di sì. Sherwood richiama, in qualche modo, questo tipo di brama umana della
comunità perfetta; persino in Sicilia al tempo della Grecia fiorente c'era un re
filosofo, in Sicilia o in Sardegna, quindi è un fatto realmente vecchio. Sì, c'è
proprio questo. E poi, naturalmente, quando appaiono il vandalismo e il crimine, la gente
è turbata; ma è il percorso naturale della vita; sento che la gente cerca di costruire
delle comunità lì dentro. Forse, come specie umana, dobbiamo avere questa opportunità.
Forse la terra è ora talmente coperta delle nostre città e... i nostri modi di fare...
ci vorrà molto tempo prima che potremo vivere nel sistema solare, quindi forse questo è
l'unico posto in cui possiamo fare questi esperimenti sociali.
Domanda 10
Un'ultima domanda. Qual è il futuro di Sherwood City?
Risposta
Sherwood City continua a crescere. Abbiamo scoperto che molte persone non vogliono
costruire in questa sorta di area pianificata già costituita. Vogliono costruire in modo
caotico. Vogliono semplicemente poter fare di tutto, per questo abbiamo creato accanto
quest'area caotica. Quello che abbiamo scoperto con Sherwood è che ora la richiesta
essenziale è un'università che insegni alla gente come andare in uno spazio virtuale,
come interagire, come andare in giro, come costruire, quali sono le regole sociali
emergenti. Attualmente stiamo dunque creando un'università chiamata "U", che
sarà un altro progetto globale strutturato da diverse università e individui di tutto il
mondo. Il rabbino terrà delle cerimonie religiose. Abbiamo un architetto in Gran Bretagna
che costruirà una scuola di architettura virtuale per far venire le incarnazioni, a cui
viene insegnato come costruire una struttura bella e funzionale. Speriamo, quindi, che
questa università aiuti a far conoscere questo fenomeno ad un'intera generazione e che
gli dia una specie di guida di base, perché si tratta di un nuovo mondo e non ci sono dei
mentori, non ci sono... Sono stato poco fa nella Fortezza per parlare di come realizzare
l'educazione: risale ai tempi di Leonardo, ai tempi di Firenze antica, perché l'unico
modo per insegnare consiste nell'avere un mentore con due o tre studenti a passeggio nelle
campagne, proprio come nell'Italia o nella Francia del Quattrocento e del Cinquecento.
Stiamo tornando a tale modello di mentore esperto e saggio, che porta i giovani studenti
attraverso il mondo e gli mostra cosa succede nel mondo, iniziandoli; e loro trovano la
propria vita.
Domanda 11
Quali sono i requisiti tecnici del suo sistema? Quanti computer, quanti sistemi sono
necessari per far funzionare questa utopia?
Risposta
La cosa molto affascinante, meravigliosa è che lo si può fare su un normale personal
computer. Deve essere eseguito sotto Windows; può essere eseguito, diciamo, con un 486
veloce o un Pentium, i più recenti, con 8 megabyte di memoria; può essere eseguito sotto
il vecchio Windows 3.1, e un collegamento telefonico da casa a 14,4 o 28,8 Kbit/secondo:
è tutto quello che ci vuole. Niente occhiali speciali, niente guanti o tute speciali,
semplicemente un personal computer normale, e attraverso il nostro sito Web abbiamo
un'intera descrizione, da una specie di università, di come ottenere il software,
scaricandolo dalla rete nel proprio computer e installandolo, e di come utilizzarlo.
Abbiamo un'intera guida per gli spettatori, se sono interessati.
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