INTERVISTA:
Domanda 1
Qual è l'aspetto più interessante dell'insegnamento a distanza? Quali sono le
possibilità per chi decide di studiare via rete?
Risposta
Una delle scoperte che abbiamo fatto in British Columbia, in Canada, è che di solito per
gli studenti che non hanno possibilità di studiare vicino a casa è un gran vantaggio
potersi collegare World Wide Web e poter fare dei corsi o altro. Ma una delle cose
che stiamo scoprendo è che sono sempre più gli studenti, nei centri urbani e nelle
grandi città che sono interessati a questa forma di insegnamento, soprattutto perché
permette loro di avere una certa flessibilità per quanto riguarda la loro formazione.
Quando decidono di seguire un corso possono farlo. Molti ragazzini, e devo dire, in questi
tempi, anche ragazzi meno giovani, lavorano oltre che andare a scuola, e il fatto di fare
lezione attraverso il World Wide Web è un modo per permettere questo tipo di
flessibilità.
Domanda 2
Non pensa che manchi qualcosa nel fatto di non guardare mai in faccia altri studenti, di
non vedere mai i professori?
Risposta
Una delle scoperte che abbiamo fatto lavorando con la tecnologia è che non si può
semplicemente mettere dei corsi sul Web e sperare che in questo modo gli studenti abbiano
un'educazione efficace. Gli studenti hanno bisogno dell'interazione con i professori, con
delle persone esperte, con i loro compagni, e così abbiamo progettato dei programmi e dei
corsi in modo tale da permettere questo tipo di interazione. La tecnologia non farà tutto
al posto nostro. Non possiamo pensare che semplicemente perché forniamo un servizio
attraverso la tecnologia la gente impari. Non basta. Le persone hanno bisogno di
interscambio sociale. Tuttavia in molti casi, se consideriamo una classe tradizionale,
vediamo che gli allievi lavorano spesso isolati, o spesso fanno conversazioni a senso
unico con l'insegnante: Dunque vediamo che anche qui non c'è molta interazione. In molti
casi, gli allievi che lavorano attraverso la tecnologia hanno effettivamente più
interscambio con gli altri di quanto non avvenga col metodo tradizionale.
Domanda 3
Sta lavorando a dei corsi, in particolare per i più giovani?
Risposta
Sì, una delle cose che facciamo è lavorare con i genitori di bambini per creare quello
che chiamiamo moduli, delle piccole parti di un corso che possono essere messe nel Web e
sono accessibili ai bambini di 6, 7, o 8 anni. Naturalmente per bambini piccoli questi
corsi vanno progettati in maniera diversa, e si deve supporre che ci sia un adulto, un
genitore o in insegnante, ad aiutarli e far loro da guida nell'uso di questo materiale
didattico.
Domanda 4
E lei pensa che con questo modo di lavorare, con queste nuove tecnologie, ci siano
possibilità reali, di insegnare e imparare di più, o è solo un modo più facile per
fare le stesse cose?
Risposta
Se pensiamo di usare la tecnologia per fare sempre le stesse cose, ma un po' meglio e un
po' di più, allora ci sbagliamo. La grandezza della tecnologia informatica
non sta in questo. Dobbiamo trovare il modo di sfruttare i vantaggi dell'informatica. In
molti casi, uno dei vantaggi è quello di poter cercare materiale nuovo, importante, nel
momento in cui serve in classe. Questo è qualcosa di diverso dal semplice reinventare
ciò che gli insegnanti fanno già. È una cosa diversa, molto più efficace. Con la
nostra esperienza abbiamo scoperto che i bambini sono attratti dal fatto di poter trovare
informazioni nuove e entusiasmanti sul Web, che gli insegnanti del resto avrebbero
difficoltà a portar loro in classe tutti i giorni. Gli insegnanti non hanno proprio tempo
per farlo, non hanno certo tempo per andare sul Web e trovare così tante informazioni.
Così abbiamo progettato materiali e corsi che faciliteranno loro l'accesso a queste
risorse senza doversi prendere la briga di costruirsele da soli.
Domanda 5
Non pensa che per i bambini e i ragazzi è più facile imparare a studiare attraverso
queste nuove tecnologie perché sono già abituati a fare i videogiochi e cose del genere,
come semplice passatempo?
Risposta
I ragazzi imparano a usare la tecnologia molto rapidamente. I genitori e gli insegnanti
sono quelli che devono stare dietro o cercare di stare dietro ai ragazzi. Uno dei problemi
che abbiamo scoperto è che, sì, i ragazzi fanno veramente presto, imparano a lavorare
con la tecnologia, a lavorare usando il materiale dei corsi molto velocemente, ma i
genitori e gli insegnanti cominciano a sentirsi incompetenti perché non hanno la stessa
capacità di usare la tecnologia che hanno i ragazzi. A volte questo li spaventa e diventa
una scusa per non adottare la tecnologia e per non usarla in classe. Questo è un problema
che dobbiamo superare. Uno dei modi in cui abbiamo provato a superare questo problema è
stato quello di far lavorare insieme studenti e insegnanti per imparare le nuove
tecnologie, e questo spesso aiuta a far cadere gli ostacoli contro cui si scontrano gli
insegnanti.
Domanda 6
Dalla sua ricerca in questo senso, quali sono le cose che gli insegnanti cercano di più
nei vostri corsi di formazione?
Risposta
Di solito gli insegnanti vogliono che il loro lavoro venga facilitato. E questo significa
che in molti casi vogliono strumenti che siano accessibili, che siano facili da usare. Se
per caso si trovano in rete, vogliono navigare facilmente, non vogliono alcuna cosa che
rallenti il loro lavoro di insegnanti in classe. Vogliono anche dei corsi e dei materiali
collegati con il programma che devono seguire. Non vogliono per forza dover cercare di
capire come riuscire ad arrivarci. Nel nostro lavoro, abbiamo capito chiaramente che gli
insegnanti non vogliono dover progettare il materiale didattico. Non vogliono diventare
autori di libri di testo, né tantomeno diventare autori per il Web, e tuttavia molte
persone che cercano di incrementare la presenza delle tecnologie di rete nelle scuole
dicono: "beh, guarda cosa si può fare: si può progettare tutto questo materiale, si
possono fare tutte queste cose". Ma la realtà è che gli insegnanti non hanno tempo
per fare queste cose. Né a molti di loro interessa. Ci sono altre cose che vogliono
portare avanti nella loro vita, non vogliono passare tutto il loro tempo a fare queste
cose. Quindi le caratteristiche più importanti per gli insegnanti che abbiamo scoperto
penso che siano queste: facilità di accesso e di uso del materiale e la certezza che
questo strumento faciliti il loro lavoro.
Domanda 7
Lei sta anche lavorando a network di insegnanti. Avete parecchi insegnanti collegati in
rete in Canada.
Risposta
Sì è vero. Nella British Columbia, che è una regione del Canada, siamo abituati da
molto tempo ad avere insegnanti collegati a Internet. Fin dagli anni '80 molti insegnanti
della British Columbia, circa 35.000, si sono collegati ad Internet, chi prima chi poi.
Probabilmente circa un terzo o metà di questi insegnanti usano Internet regolarmente.
Quindi usano la posta elettronica per comunicare all'interno delle scuole nella loro
provincia. Usano probabilmente il Web per avere accesso ai vari strumenti, e sempre di
più vogliono trovare materiale sul WWW. E' stato un processo lungo. Non è successo da un
giorno all'altro. C'è voluto parecchio tempo per arrivare a questo punto. C'è voluto un
esercizio continuo, perché il WEB è un fenomeno che si è sviluppato negli ultimi cinque
anni e la posta elettronica su Internet c'è da 15 o 20 anni. Quello che è successo è
che abbiamo dovuto fare corsi di aggiornamento per molti docenti per insegnare loro le
nuove tecnologie. Abbiamo scoperto che neanche le persone che sono diventate insegnanti da
poco hanno avuto una formazione sufficiente per quanto riguarda le capacità tecniche e
didattiche necessarie per lavorare con questo tipo di risorse. Quindi questo tentativo che
stiamo facendo di collegare gli insegnanti in rete è un lavoro lungo e costante. Ma ne è
ben valsa la pena.
Domanda 8
Lei si occupa anche di autodidattica? Voglio dire, corsi senza insegnanti, per persone che
vogliono semplicemente seguire dei corsi per conto loro?
Risposta
Ci sono dei programmi a disposizione. Noi offriamo dei corsi su base Web per insegnanti
che vogliono imparare da soli. Ma per lo più vediamo che gli insegnanti vogliono far
parte di un programma che sia in parte accessibile attraverso la tecnologia e in parte
realizzato dal vivo. Sentono l'esigenza proprio di questo tipo di interazione. E quindi
abbiamo creato un programma che offre un corso estivo di due settimane, a cui partecipano
tutti gli insegnanti, e poi durante tutto l'inverno ognuno di loro è collegato online,
riceve materiale per i corsi e si organizza lo studio per conto suo sapendo quali
capacità deve sviluppare e a che punto sta. E in questo modo si crea un metodo che
sfrutta molto la capacità di autovalutazione e di auto-organizzazione, ma sempre
attraverso la tecnologia.
Domanda 9
E in particolare, in questi programmi per autodidatti, lei non pensa che sia importante
distinguere tra informazione e formazione, tra il ricevere una serie di informazioni e il
costruirsi una forma di conoscenza? Perché mentre Internet ci può fornire parecchie
informazioni non sempre ci si trova qualche base di conoscenza.
Risposta
Sono assolutamente d'accordo. Internet è piena di informazioni. Ma molte di queste sono
del tutto insignificanti. E si riesce a dare un significato a tutte le informazioni
ricevute solo a partire dal momento in cui le si possono collegare con la propria realtà
personale: da questo nesso, e dal lavoro con altre persone si può poi trarre una forma di
conoscenza. Quindi una delle cose che cerchiamo di evitare è di fornire agli insegnanti
un sovraccarico di informazione. Per evitarlo cerchiamo di strutturare l'informazione in
modo da renderla più facilmente comprensibile. E per gli insegnanti abbiamo una rete che
fa esattamente questo. Cerca di eliminare o mettere da parte tutte le informazioni inutili
e di presentare le informazioni in maniera che per gli insegnanti sia più facile capirle
e usarle in classe.
Domanda 10
Come personalizza il contenuto dei suoi corsi? Per categoria, come "studenti" o
"insegnanti", o per età?
Risposta
Gran parte del nostro lavoro poggia sull'idea che si possa cominciare da elementi base che
sono comuni a tutti gli allievi. Per esempio, se uno vuole imparare qualcosa sulla
tecnologia dell'informazione, il contenuto rimane sempre quello. Ma ciò che cambia è il
modo in cui si presenta il contenuto all'allievo e il modo in cui l'allievo usa il
materiale: così abbiamo progettato diversi tipi di interfaccia Web per diversi tipi di
allievi.
Così, se ci rivolgiamo a un bambino l'interfaccia sarà molto semplice, navigare sarà
molto facile, ci saranno poche parole e molta grafica perché i bambini e anche
soprattutto gli adolescenti recepiscono molto meglio attraverso l'aspetto visivo. Altri
allievi, adulti per lo più, recepiscono meglio attraverso l'aspetto testuale, quindi
cambieremo l'interfaccia e lo faremo molto diverso. Ma il contenuto sarà molto simile per
i due gruppi.
Domanda 11
Lei pensa che con le nuove tecnologie in classe sarà più facile stimolare la curiosità
degli alunni, che sia più facile avendo un computer in classe?
Risposta
I computer sicuramente stimolano i ragazzi. Li stimolano a fare ricerche in moltissimi
campi. Ma il problema è che ci vuole una ricerca che abbia un senso piuttosto che una
ricerca senza senso. Quindi è molto facile che i computer vengano messi in classe e
accesi, fatti girare su Internet e che non succeda niente che abbia un senso. Il semplice
fatto di avere l'accesso a Internet non creerà un nuovo metodo di insegnamento. Quello
che è veramente importante, di importanza vitale, è che l'insegnante dia le direzioni da
seguire, faccia da guida e da assistente per rendere utile quest'esperienza, integrandola
organicamente all'interno del piano di studi dei ragazzi. Altrimenti, la loro curiosità
viene in un certo senso sprecata, e alla lunga non avranno imparato niente.
Domanda 12
E lei ha dei corsi per ragazzi che hanno problemi fisici o psicologici?
Risposta
Non abbiamo affrontato questi problemi per quanto riguarda l'educazione a distanza. Ci
sono altre organizzazioni in Canada che se ne occupano. In generale, una delle cose che
scopriamo riguardo all'uso della tecnologia con ragazzi che hanno problemi di
apprendimento, disabilità o altri problemi, è che per loro usare la tecnologia è
un'esperienza positiva, perché li libera dalla tirannia della classe. Spesso questa
tirannia consiste nel venir messi a confronto con altri ragazzi che lavorano meglio.
Quindi la tecnologia, invece di essere un'esperienza che li isola, li aiuta veramente a
crescere e a imparare a capire cose che prima non riuscivano a capire.
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