Biblioteca digitale (intervista) RAI Educational

Benjamin Britton

Milano - Facoltà di architettura, 25/10/95

"La grotta di Lascaux in realtà virtuale"

SOMMARIO:

  • Il termine arti elettroniche si riferisce alle opere d'arte create con l'utilizzo degli strumenti elettronici (1).
  • Con la rappresentazione in realtà virtuale delle grotte di Lascaux è stato creato un collegamento tra la tradizione culturale odierna e quella del passato più remoto (2).
  • Il progetto, iniziato nel 1990, è stato inaugurato con una mostra itinerante nel 1995 (3).
  • Esso aggiunge al materiale antologico esistente l'illusione della percezione fisica dell'originale (4).
  • Nella realizzazione del progetto vi è, oltre all'aspetto puramente riproduttivo, anche un aspetto interpretativo dell'opera (5).
  • Il prossimo progetto di Britton potrebbe essere la rappresentazione in realtà virtuale della grotta sottomarina di Cosquer (6).
  • In contrapposizione alla ricerca sull'intelligenza artificiale, Britton ha studiato la stupidità artificiale, con dei sorprendenti risultati (7).

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INTERVISTA:

Domanda 1
Qual è il significato di Arti elettroniche?

Risposta
Il termine Arti elettroniche si riferisce alla creazione di nuovo materiale artistico e di nuovi progetti con l'utilizzo degli strumenti dell'elettronica. In altre parole, potrebbe riferirsi ad immagini video o a qualsiasi altra cosa creata con l'elettricità. Esiste una parola divertente, elettrosfera, che significa il mondo delle idee e dell'immaginazione contenute, memorizzate o trasmesse con un qualsiasi mezzo elettrico. Arti elettroniche significa trasmettere idee, comunicare, creare nuove forme d'arte utilizzando gli strumenti dell'elettronica.

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Domanda 2
Lei ha riprodotto in realtà virtuale le grotte preistoriche di Lascaux con i disegni che contengono. Perché ha fatto questa scelta?

Risposta
Nel 1990 avevo l'impressione che fosse importante e necessario collegare la nostra tradizione odierna con le tradizioni degli esseri umani di tutti i tempi, dal passato più remoto al futuro più lontano. Per realizzare questa idea, ho voluto ricreare un santuario pionieristico, che facesse comprendere alla gente, che noi condividiamo valori, idee e tecniche con la gente di tutti i tempi, e che la nostra cultura fa parte di questa tradizione umana. Decisi di realizzare la grotta di Lascaux perché è la più bella e più famosa delle grotte. Per attivare l'immaginazione del pubblico, ho dovuto introdurlo a tale concetto attraverso un mezzo che conoscesse e che avrebbe compreso. Lascaux è così conosciuta e così stupenda, non c'è miglior grotta al mondo per questo scopo.

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Domanda 3
Quanto tempo è durato questo lavoro? Dove e come è possibile visitarlo oggi?

Risposta
Ho iniziato il lavoro per l'installazione di Lascaux nel 1990. Nella primavera del 1991 decisi che la realtà virtuale sarebbe stata la miglior soluzione tecnica. Ho lavorato su questo progetto per cinque anni ed ho il piacere di annunciare qui a Milano, che in questo stesso momento in cui stiamo parlando, il progetto è installato alla Biennale internazionale in Corea, dove sono disponibile due stazioni di realtà virtuale, otto proiettori video, 35 monitor, una galleria riempita di luce, colori e suono, visitata già da più di due milioni di persone. Sono venuto la settimana scorsa da Parigi, dove ho mostrato il progetto per una settimana a Le monde de l'art in una mostra chiamata Voyage vituel. E' stata un'esperienza bellissima, perché ho avuto la possibilità di mostrare il progetto al pubblico in Francia e sono stato molto gratificato dalla presentazione della galleria, che ha fatto un lavoro bellissimo. Ho avuto la possibilità di parlare con il pubblico tutti i giorni per una settimana, e, è inutile dirlo, ho potuto anche godere della vita notturna di Parigi. Il progetto è dunque stato inaugurato, ma ci sono ancora alcune rifiniture che vorrei portare a termine. In primavera ci sarà la prima negli Stati Uniti, la mostra avrà luogo al Contemporary Art Center di Cincinnati e durerà otto settimane. Spero di poter mostrare il progetto ancora molte volte in Europa. La mia speranza a lungo termine è trovare una sede permanente per il progetto, da qualche parte in Francia.

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Domanda 4
Sappiamo che le vere grotte di Lascaux sono per un certo tempo chiuse al pubblico, per i danni ai disegni che possono essere provocati dai visitatori. La memoria storica sarà dunque virtuale nel prossimo futuro?

Risposta
Deve sapere che esiste una riproduzione magnifica di Lascaux, un centinaio di metri più in basso. E' possibile ottenere dal conservatorio delle grotte un permesso eccezionale per una visita, se si ha una vera necessità, per chi veramente deve vedere la grotta, come un poeta che sa che avrà un'ispirazione che solo la grotta può dargli, o un ricercatore di idrologia o geologia che effettua delle indagini scientifiche, ma altrimenti è chiusa ai visitatori. La domanda se la memoria culturale sarà virtuale è una domanda affascinante, e tocca le grandi questioni dei nostri giorni, la questione dell'antologia contro il realismo, l'idea contro il fatto. Io personalmente penso che qualcosa per essere vera ha bisogno di possedere un aspetto virtuale e un aspetto fisico, e quando possiede ambedue questi aspetti deve essere ricordata e diventa reale. Solo se viene ricordata diventa reale. Come possiamo conoscere Lascaux ora, pur non avendo avuto la possibilità di vedere l'originale? Attraverso bellissimi libri e fotografie. La mia speranza è di poter aggiungere qualcosa alla collezione di informazioni su questa assoluta illusione, che è in realtà Lascaux, questa esistenza di un mondo sotterraneo in cui immagini di animali corrono insieme sulle pareti della grotta.

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Domanda 5
Per Lascaux Lei non ha realizzato solo una riproduzione della realtà, ma ne ha dato una interpretazione, e il visitare le grotte è diventato qualche cosa di interattivo.

Risposta
La questione dell'interattività e dell'interpretazione artistica è estremamente importante. C'è una mancanza di oggettività nelle presentazioni al pubblico di elementi della nostra eredità culturale, oggettività impossibile da raggiungere completamente. Noi siamo esseri umani moderni, abbiamo un livello di percezione limitato. Quando cerchiamo, con le nostre migliori intenzioni, di creare una verosimiglianza assoluta con una certa precisione scientifica, potremo tendere più o meno all'oggettività, ma non la otterremo mai in maniera assoluta. Così possiamo fingere o pretendere di disporre di una rappresentazione veritiera, oppure possiamo accettare, comprendere e comunicare che si tratta di un'illusione, che è solo una rappresentazione e che corrisponde ad un'interpretazione. In questo modo possiamo utilizzarla come una strumento di composizione per partecipare alla stessa tradizione culturale, dando così effettivamente vita alla tradizione culturale. Questi sono l'intento e le ragioni di alcuni degli elementi interattivi in Lascaux. Vi racconterò una breve storia. C'è un tavolo nella grotta virtuale che emerge attraverso le onde dell'acqua. Perché c'è questo tavolo? Uno degli scopritori della grotta, purtroppo morto recentemente, è stato il guardiano della grotta per molti anni. Malgrado le restrizioni e i regolamenti, in alcune occasioni molto particolari, egli organizzava delle cene molto formali ed eleganti nella grotta. La gente del villaggio veniva a visitare la grotta, si riuniva come una comunità, condivideva un pasto. Essi esperimentavano lo spazio ed entravano in comunità con lo spazio. Questa è la ragione della presenza del tavolo: è allegorica, un po' storica, si riferisce in realtà al fatto che la gente si riunisce. E' di questo che tratta la grotta. Con le nuove tecnologia è possibile creare nuove forme di comunicazione, e forse di estendere i nostri odierni mezzi di comunicazione.

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Domanda 6
Ci sono dei nuovi progetti in cui Lei è attualmente coinvolto?

Risposta
Lavorare sul progetto della grotta è stato per me una tale soddisfazione, che non ho parole che possano descrivere il profondo piacere provato nella creazione di questo progetto. Sono un po' triste di essere così vicino alla sua conclusione, anche se a volte penso che potrei lavorarci per il resto della mia vita. Certamente le persone che hanno dipinto gli originali hanno lavorato molto a lungo per realizzare questa meravigliosa opera. Ma il pubblico ha bisogno che questo progetto venga mostrato al mondo. Ormai sono vicino al completamento del mio lavoro ed è arrivato il momento di passare il progetto all'esposizione permanente. Voglio ascoltare i pubblico e sentire la sua reazione e capire qual è lo spirito dei tempi di oggi, del 1995, mentre ci avviciniamo al 1996. Per il momento il mio compito è il completamento delle grotte e l'assistenza ai nostri ricercatori in Francia nella ricostruzione di un'altra santuario pionieristico chiamato la grotta di Cosquer, scoperto da Henri Cosquer sott'acqua davanti alla costa di Marsiglia. Questa non può ovviamente essere visitata, ma è necessario mostrarla al pubblico, ciò che sarà reso possibile dalla realtà virtuale. La mia speranza è che io possa aiutare a sviluppare gli strumenti necessari per la produzione di progetti di realtà virtuale, cioè per il lavoro scientifico. Forse la grotta di Cosquer sarà meno personale, perché la mia personalità è molto nel progetto di Lascaux. Per la grotta di Cosquer voglio semplicemente assistere gli scienziati, voglio trasmettere loro la conoscenza del utilizzo della realtà virtuale e la capacità di crearla, e aiutarli a portare a termine tale progetto. Per quanto riguarda me stesso, non ho idea quale sarà il mio prossimo progetto, non lo so ancora.

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Domanda 7
Ci può dire qualche cosa sull'intelligenza artificiale?

Risposta
Quando era a Disneyworld ho parlato con Marvin Minski di intelligenza artificiale. Gli ho detto: Professor Minski, mi trovo in imbarazzo quando parlo di intelligenza artificiale con i miei studenti, perché non so qual è la differenza tra la vera intelligenza artificiale e il tipo di intelligenza artificiale di cui mi occupo io, che corrisponde in una certa maniera alla imitazione dell'intelligenza mediante le macchine. Allora qual è la vera definizione? E lui si gira verso di me e dice: Non esiste nessuna regola! E mi ha spiegato che non importa come si chiami, purché si faccia qualcosa, la si può chiamare come si vuole, non esiste nessuna definizione. Dunque l'intelligenza artificiale è un metodo per far sembrare che il computer è vivo, che è intelligente, che reagisce. Da questo punto in poi ho deciso di seguire la strada meno battuta. C'è una bellissima poesia di Robert Frost che descrive la necessità di fare questa scelta. Tutti gli altri stanno effettuando la ricerca dell'intelligenza artificiale, e quindi ho deciso di prendere una strada diversa e sforzarmi di creare stupidità artificiale. Ho scoperto che agli eventi piace conglomerarsi. Ho sviluppato il progetto con tutta l'intenzione di non aver alcuna intenzione, e di tornare indietro ogni volta che mi sorprendevo a comporre qualche cosa. Mi dicevo: No, voglio semplicemente farlo, non voglio pensare a come. E ho scoperto che il progetto si conglomerava in pezzi e che i pezzi erano collegati da fili e il tutto si coagulava. Gli eventi tendono a conglomerarsi e tendono a essere legati fortemente insieme. Questo è ciò che ho scoperto attraverso la stupidità artificiale. Non è colpa mia, è così.

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