Biblioteca digitale (intervista) RAI Educational

Jorge Arquè Ferrari

Napoli, 10/19/95

"Multimedialità e copyright"

SOMMARIO:

  • I produttori europei si auspicano sia un ampliamento delle norme vigenti sul copyright, in modo da includervi le opere multimediali, sia l'attività di autori che realizzino opere nuove per il mercato multimediale, attualmente invaso dalla compilazione di lavori precedenti (1).
  • La distribuzione di opere digitali è sinonimo di distribuzione; la legislazione attuale prevede queste nuove forme di trasmissione, quindi non occorre rifare le leggi, ma ampliarne il campo di applicazione (2).
  • La figura del produttore deve necessariamente ricoprire il ruolo centrale di tramite tra gli autori e gli eventuali acquirenti dei diritti (3).
  • Questo ruolo centrale del produttore andrebbe confermato rispetto alla distribuzione senza confini delle opere digitali: infatti rappresenterebbe il solo strumento per poter identificare agevolmente le opere e poterle sfruttare economicamente, con ricavi sia per il produttore che per gli autori (4).
  • Le nuove tecnologie sono un ottimo strumento per ampliare il mercato e, al tempo stesso, rappresentano e forniscono nuovi mezzi espressivi che possono dare spazio ad autori finora chiusi fuori dal mercato e dalle forme espressive tradizionali (5).
  • Redigere una nuova legislazione che riesca a tenere la velocità delle nuove tecnologie è un'utopia. La soluzione migliore è rappresentata dall'ampliamento della legislazione attuale, con lo scopo fondamentale di rendere sempre ben identificabile l'autore di un'opera digitale. La legislazione, in conclusione, dovrebbe agevolare lo sfruttamento della ricchezza proveniente dall'applicazione del sistema digitale su scala mondiale (6).

homepage

lezioni


biblioteca

personaggi
tematiche
digital library

autori

cerca

aiuto

INTERVISTA:

Domanda 1
Nel passaggio da prodotti su supporto materiale e cosiddetti media materiali o media tradizionali, in un mondo costituito da media digitali che in alcuni casi mancano di un supporto materiale, noi abbiamo una nuova definizione di nuovi prodotti, di nuovi concetti, di nuovi titoli, per esempio quella delle opere multimediali. Qual è il suo punto di vista come produttore?

Risposta
Il punto di vista dei produttori europei, da me rappresentati, è che finora c'è stata una grande preoccupazione per la differenziazione tra le opere classiche e quelle che adesso vengono chiamate multimedia. Noi pensiamo che il multimedia debba essere incluso nell'attuale regolamento, europeo o mondiale, riguardo i copyright, ma forse dovremmo ampliarlo in qualche modo per includere queste nuove formule. Il produttore europeo non si preoccupa delle nuove modalità, ma vorrebbe attirare l'attenzione sulla necessità di regolamentarle all'interno dell'attuale legislazione. Riguardo le opere multimediali, forse la maggiore difficoltà è quella di sapere chi è il vero autore dell'opera multimediale, perché l'opera multimediale molto spesso è una compilazione di diverse opere già esistenti sul mercato. Anche noi, in quanto produttori, chiediamo che vengano realizzate delle nuove opere multimediali contando sulla creatività di nuovi autori, di nuovi produttori, di nuovi scrittori, in modo che le opere multimediali non siano unicamente compilazioni di lavori precedenti, ma opere interamente nuove che utilizzano le nuove tecnologie per porre sul mercato dei nuovi prodotti adattabili alle necessità dei consumatori.

Back

Domanda 2
Benissimo. Nel passaggio sempre tra media materiali e media digitali cambia il concetto di distribuzione. La distribuzione nel mondo digitale diventa trasmissione. Sembra che si apra una problematica nuova: qual è il tuo punto di vista?

Risposta
C'è un vocabolo che si impiega nell'attuale legislazione: broadcast. Noi siamo del parere che, finché le nuove forme di trasmissione rimarranno proprio una trasmissione, dovranno essere comprese nella definizione del termine broadcast. Questo termine broadcast deve essere ampliato per includere le nuove forme digitali di trasmissione. Ci sono dei casi quali, per esempio, il video on demand, attualmente difficile da includere nella generica definizione broadcast. In casi simili crediamo che sia prevista anche la legge sul copyright attuale. Perché potrebbe non essere considerata una trasmissione ma un video o potrebbe trattarsi dei diritti che riguardano un CD. Ad ogni modo l'odierna legislazione contempla tutte queste nuove formule di trasmissione; c'è solo bisogno di citarle e adattarle, ma non occorre spingersi fino al cambiamento della legge.

Back

Domanda 3
Qual è il punto di vista dei produttori cinematografici e televisivi riguardo il problema della proliferazione dei diritti e in alcuni casi una soluzione a questo problema? Quale può essere la concentrazione di questo diritto in capo ad una persona?

Risposta
Noi produttori siamo sempre stati i colpevoli di tutti i disastri ogni qualvolta ci sia stato un problema. Ma in qualche maniera siamo noi che coordiniamo tutti coloroi che contribuiscono alla produzione di un'opera, siano essi scrittori, registi, musicisti, ecc. Crediamo che il produttore sia stato sempre il personaggio centrale, che deve avere nelle sue mani tutti i diritti e, a sua volta, può ricavare una rendita da questi diritti con lo sfruttamento dell'opera. Se ogni autore volesse salvaguardare i propri diritti ed ogni volta che si volesse vendere un lavoro ci fosse bisogno di ottenere i diritti di ogni singolo autore, si giungerebbe in una situazione in cui sarebbe impossibile ricavare un profitto da un'opera audiovisiva. Quindi noi crediamo che il produttore deve stare al centro dell'opera audiovisiva e, con contratti individuali fra gli autori ed il produttore, egli deve a sua volta tentare di vendere i diritti a tutti quei consumatori che volessero acquistarli.

Back

Domanda 4
Con la distribuzione digitale, uno degli effetti prevalenti è la mancanza di confini definibili con norme a protezione del mercato o altre norme, di carattere doganale per esempio. Qual è il punto di vista dei produttori riguardo la possibilità di una distribuzione globale su tutto il pianeta?

Risposta
Il produttore, come è logico, tenta di ricavare il massimo profitto da un lavoro audiovisivo. Prima abbiamo ricordato che, allorché parlavamo di cinema, si parlava semplicemente dello sfruttamento nelle sale cinematografiche: adesso ormai non si parla solo di sale cinematografiche, si parla di computer, di video, del mercato della televisione per il cinema. Cioè, ogni volta che il mercato cresce, è un vantaggio per il produttore e, di conseguenza, per gli autori. Al riguardo, credo che tutto ciò che amplia la base del mercato, sia molto favorevole per i produttori. Ora, però non dobbiamo permettere che tale ampliamento del mercato ci renda difficile l'identificazione delle opere e il modo per sfruttarle; dobbiamo cioè avere il controllo su questa proliferazione dell'offerta. E, ogni volta che il produttore potrà determinare da chi e come vengono utilizzate le nostre opere, ciò sarà vantaggioso per il produttore, per gli autori e tutti quelli che abbiano dei diritti.

Back

Domanda 5
Da parte della categoria dei produttori ci sono delle norme che siano di stimolo alla creatività e alla partecipazione degli autori e degli artisti del mondo digitale?

Risposta
Considerando ciò che fa la tecnologia digitale, che rende possibile in qualche modo nuovi metodi di trasmissione, essa apre nuovi mercati. Dunque è evidente che ogni qualvolta si apra un nuovo mercato, esso può essere utilizzato da un maggior numero di persone. Possiamo citare l'esempio del produttore che può tenere chiuse le porte delle TV classiche perché ci sono molti produttori che offrono programmi e ci sono poche televisioni in grado di comprarli. Ciò nondimeno, tramite le nuove formule di trasmissione digitale, nuovi produttori, nuovi autori, nuovi artisti, che fino ad ora non hanno potuto lavorare con i metodi tradizionali fino ad oggi esistenti, avranno accesso a questo mercato. Con ciò voglio dire che sì, esistono nuove formule digitali di dati, di programmi, di cinematografia, di musica: ciò amplierà il mercato, e nuovi personaggi potranno inserirsi in queste nuove tecnologie.

Back

Domanda 6
Lei vede con favore una legislazione molto precisa e dettagliata nel mondo digitale, o preferisce che sia il mercato a determinare delle regole di fatto?

Risposta
Credo che la legislazione deve stare sempre un po' indietro rispetto al mercato, perché mi pare che nella situazione odierna, anticipare il mercato sia praticamente impossibile. La velocità con cui si sviluppano le nuove tecnologie è tale che volere anticipare il mercato è qualcosa di impossibile. Però dobbiamo seguire il mercato da vicino. E la legislazione non deve opporsi alla nuova situazione. Vale a dire: la legislazione deve confrontarsi con la nuova situazione ma mai opporsi ad essa. Forse non sarà necessaria una nuova regolamentazione per tutto ciò che riguarda gli aspetti digitali della trasmissione. Io credo che - come abbiamo detto in diverse riunioni dei produttori europei - ci piacerebbe vedere l'ampliamento della legislazione attuale, ma senza dovere arrivare necessariamente ad una nuova legislazione; questa sarebbe assai difficoltosa, molto complicata e, probabilmente, nel momento in cui si fosse conclusa, non sarebbe già più valida. Ciò che occorre fare è ampliare la vigente legislazione con queste nuove metodologie e particolarmente tentare di identificare sempre l'autore dell'opera audiovisiva attraverso vari sistemi, e soprattutto che nel futuro si creino nuove opere audiovisive per approfittare di tutte le possibilità offerte dal mondo digitale. E non tentare di rifare cose già fatte. Questa potrebbe essere una possibilità. Ma più interessanti ancora sono quegli autori che sono già lì, sul mercato. Voi che sicuramente state guardando questo programma: io credo che l'importante è proporre nuove opere creative, per approfittare dell'immensa ricchezza che comporterà per tutti gli autori l'applicazione in scala mondiale del sistema digitale.

Back

torna a inizio pagina