INTERVISTA:
Domanda 1
Può spiegare sinteticamente il concetto di realtà virtuale?
Risposta
La realtà virtuale consiste in un programma per permettere ad un utente qualsiasi di
avere l'impressione di stare in un ambiente, quindi di poterlo osservare, percorrere senza
che questo ambiente esista. L'impressione deve essere il più reale possibile, deve essere
il più vicina possibile alla realtà. Come si ottiene questo? Si ottiene modellando
l'ambiente in un computer con i modi che conosciamo della computer grafica esattamente in
tre dimensioni; successivamente interviene il programma di realtà virtuale. Il programma
di realtà virtuale consiste nel permettere di prendere un punto di vista interno
all'ambiente e di cambiarlo istantaneamente, di aggiornarlo istantaneamente. Con questo
programma io posso fare sentire l'utente immerso nell'ambiente, perché se l'utente si
muove, sposta lo sguardo, il computer gli rimanda istantaneamente la vista dell'ambiente
corrispondente a questa sua nuova posizione. Perché si possa fare questo però bisogna
che il computer, in qualche modo, sia in grado di generare la vista di questo ambiente in
un tempo brevissimo, perché se io mi sposto, il punto di vista deve essere quello nuovo;
il tempo tecnicamente richiesto è come quello del cinema: meno di un quindicesimo di
secondo. Se dispongo di un computer grafico che è capace di ricostruire il modello in
meno di un quindicesimo di secondo ho le condizioni per la realtà virtuale. La realtà
virtuale è composta anche di mezzi per trasmettere l'idea di esservi dentro, mezzi che
noi chiamiamo 'immersivi': il casco, un paio di occhialoni e così via. Tutti questi
sistemi permettono di far sentire la scena più vicina al nostro sguardo, ma il cuore
della realtà virtuale è la capacità di aggiornare il disegno grafico molto molto
rapidamente.
Domanda 2
Il museo virtuale è una ricostruzione del passato distrutto?
Risposta
L'etichetta di 'museo virtuale' va un poco chiarita, perché con essa si possono intendere
diverse situazioni. Può darsi che si tratti di un museo che non esiste da nessuna parte;
può darsi che si tratti di un museo, come si tende a pensare oggi, che sia sulla rete, o
che si tratti della condizione di musei esistenti attraverso la rete; può darsi
semplicemente che si tratti dell'utilizzo di tecnologie di realtà virtuali, le tecnologie
di cui parliamo comunemente per costruire o per migliorare un museo esistente. Io tenderei
a parlare, intanto, dell'utilizzo delle tecnologie di realtà virtuale per i musei.
Poiché la realtà virtuale serve ad immergere le persone dentro uno spazio che non
esiste, tutta quella parte di informazione che un museo non può offrire, al di là della
presentazione degli oggetti che possiede che, però, molte volte è essenziale per la
comprensione degli stessi, può essere fornita attraverso quest'altra tecnologia. In
questa prospettiva la tecnologia è di fondamentale importanza per cambiare completamente
il modo in cui noi oggi organizziamo un museo.
Domanda 3
Possiamo spiegare più dettagliatamente le fasi del procedimento di realizzazione,
ricostruzione e restituzione virtuale?
Risposta
Quando ciò che si vuole far godere, mostrare, spiegare è degradato per qualche motivo, o
è praticamente distrutto e ne restano pochi frammenti, o è alterato in maniera tale che
è molto difficile capirlo si utilizza una delle prime applicazioni di questa tecnologia:
la 'restituzione' o la 'ricostruzione'. Il caso più semplice di tale applicazione è
quello di un sito archeologico: ci si reca in un sito archeologico e si vede qualche
piccola traccia sul terreno; a malapena si capisce la pianta di questo luogo, emerge
muretto, e si dice che quella era una villa, una casa, una città; tuttavia, è molto
difficile, da quello che si vede, rendersi conto di che cosa fosse realmente. Le
tecnologie associate alla realtà virtuale, in particolare la 'ricostruzione', permettono
di riprodurre esattamente le ipotesi che ha formulato l'archeologo sull'origine
dell'opera, quindi sulla sua costruzione, la sua decorazione; con questa tecnologia, oltre
che ricostruire l'opera, si può far si che il visitatore possa visitare il sito com'era,
presumibilmente.
Domanda 4
Dunque, il rapporto tra le tecnologie informatiche ed il mondo dell'arte non si limita
esclusivamente alla sfera creativa; i nuovi media digitali si rivelano preziosi anche nel
settore della conservazione, dello studio e della divulgazione del patrimonio artistico e
culturale del passato...
Risposta
Questa tecnologia ha un impatto molto molto forte con il mondo dell'arte, perché è
basata sulle capacità visive di simulazione. Al contrario delle tecnologie precedenti che
erano tecnologie del linguaggio, queste sono tecnologie dell'immagine, perciò le
chiamiamo multimediali o grafiche. Poiché l'arte è basata sostanzialmente sulla
proprietà dell'immagine, sulla percezione visiva degli oggetti, il valore è contenuto
esclusivamente, salvo alcuni casi, nella percezione visiva. Disponendo di una tecnologia
che spinge sul versante delle immagini e che offre la possibilità di manipolare ed
elaborare in tutti i modi queste immagini, il contatto con l'arte è immediato e
multiforme, si può svolgere a tantissimi livelli. Inoltre, queste tecnologie consentono
di spostare immagini ad alta risoluzione quasi vive come quelle reali, di metterle a
disposizione ovunque. La nostra familiarità con le immagini nell'era della stampa era
molto bassa: bisognava collezionare libri, anche costosi. Il semplice fatto di dare ampio
accesso al mondo delle immagini è un fatto rivoluzionario! Noi possiamo usare le immagini
scientificamente, per fare prove e tentativi che prima non si potevano realizzare. E
questi tentativi si possono ripetere infinite volte perché le immagini digitalizzate
portate da queste tecnologie si prestano ad una manipolazione molto sottile e dettagliata.
E ancora, questa operazione è molto conveniente economicamente, poiché oggi è possibile
ricreare i modelli in tempo reale. La possibilità più importante che queste tecnologie
possono offrire per l'arte non risiede tanto in questi aspetti tecnici di diffusione,
quanto nei riguardi del processo di comunicazione. L'arte è il linguaggio visivo che
appartiene a diverse culture, a diverse epoche, a diversi tempi, e non è un linguaggio
immediatamente comprensibile ed apprezzabile. Una volta, acquisire conoscenze nel campo
dell'arte implicava uno studio approfondito della materia, specialistico; solo in questo
modo si poteva apprezzare l'arte. Oggi, con le nuove tecnologie è possibile costruire
degli strumenti comunicativi che mettono in poco tempo, alla portata di tutti, la
capacità di fruire delle opere artistiche, perché riescono a spiegarle in maniera molto
molto semplice, attraverso l'immagine.
Domanda 5
Può citare, a questo proposito, qualche esempio di progetto particolarmente importante?
Risposta
Oggi, a proposito di musei, esiste una quantità enorme di materiale in Internet; è
sufficiente navigare e andare sui siti che riguardano i musei reali o virtuali per
rendersi conto della quantità di immagini che si riesce immediatamente a catturare. Come
sappiamo, in Internet ci si può perdere e può essere difficile trovare una particolare
informazione che si sta cercando. Esistono, a questo proposito, dei sistemi specializzati,
delle reti specializzate che permettono di far entrare l'utente guidandolo un poco nel
percorso. La Comunità Europea ha creato una rete che si chiama Mosaic che comprende un
insieme di servizi offerti dai musei. E ancora: si cominciano ad utilizzare le tecnologie
di realtà virtuale per provare le ricostruzioni; questo è stato tentato a Firenze - me
ne sono occupato anche io - per la restituzione della tomba di Nefertari insieme al Getty
Conservation Institute che ha curato il restauro della tomba. Si riesce a dare un esempio
di come sia avvenuto il processo di restauro ed un minimo di restituzione di che cosa
doveva essere prima questa meravigliosa opera di pittura. Per quello che riguarda la
spiegazione, che è l'aspetto più interessante, siamo invece ancora lontani. Diverse
persone nel mondo stanno appena muovendo i passi per poter utilizzare realmente questo
tipo di tecnologia integrandola nel sistema museale. Il Comune di Roma, insieme alla
Sovrintendenza, sta cercando di realizzare un museo nell'area dei Fori utilizzando
radicalmente le nuove tecnologie, in tentativi di applicazione molto molto avanzati sia
per quanto riguarda la gestione che la didattica museale.
Domanda 6
A proposito delle Istituzioni museali in relazione con il virtuale, può fare un confronto
dei progetti italiani con quelli stranieri?
Risposta
Le situazioni italiane spesso sono un poco schizofreniche! Riguardo alla penetrazione di
queste tecnologie nelle istituzioni museali italiane siamo indietrissimo, a livelli molto
bassi rispetto al mondo occidentale, all'Europa. Ciò non toglie che, come spesso accade
in Italia, ci siano alcune iniziative di 'eccellenza' che competono benissimo con quanto
avviene fuori, anzi, superando i progetti di altri paesi europei. Mentre noi siamo molto
indietro sulle reti museali, sulle reti d'immagini, sulle reti di servizi e così via,
rispetto ad altri paesi, siamo, viceversa, ben organizzati in alcuni centri, come presso
la Galleria degli Uffizi, o presso l'Istituto del Museo di Storia della Scienza a Firenze,
sia nel circuito museale di Milano, e qui a Roma.
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