INTERVISTA:
Domanda 1
Ci può parlare del commercio su Internet?
Risposta
Se si guarda al passato, non c'è stato molto commercio su Internet negli ultimi due o tre
anni. Il 1996 è stato l'anno in cui il commercio e i veri affari, quelli elettronici,
hanno cominciato a decollare. Internet comincerà a decollare prima nel commercio tra le
aziende. Si è parlato molto degli affari nel mercato dei consumi, ma la vera crescita in
tale settore arriverà un po' più tardi. Negli anni 1997-98 il ruolo principale sarà
delle imprese piccole o medie, che lavoreranno insieme, e con i grandi clienti nel settore
del commercio tra aziende. Verrà supportato dall'attuale lavoro di sviluppo nostro e di
altri sulle infrastrutture di pagamento e sulle tecnologie di sicurezza. Questo è stato
il maggior fattore frenante, fino ad ora. Ma con l'introduzione delle tecnologie SET ed
alcune delle altre tecnologie di sicurezza, come la crittografia che stiamo sviluppando,
è disponibile l'infrastruttura per trainare, effettivamente, il commercio. Molti dei
nostri clienti si stanno preparando a spostare una buona parte del loro commercio su
Internet.
Domanda 2
Quali sono, a questo punto, i pro e i contro del commercio su Internet?
Risposta
Su Internet si ottiene un maggiore ricavo ad un costo di canale molto inferiore a quello
degli affari realizzati attraverso un qualsiasi altro medium. Questo è il vantaggio
principale. Se qualcuno entra in una filiale di una banca, ad esempio, una transazione
costa circa un dollaro e mezzo, sul Bancomat circa 25 centesimi, su Internet circa 2
centesimi. Questa è la riduzione dei costi che stiamo considerando. Il secondo esempio è
l'aumento della soddisfazione dei clienti: poiché i clienti possono entrare sulle loro
linee, dal posto in cui si trovano, per compiere operazioni di qualsiasi genere, la loro
soddisfazione aumenta. I clienti possono avere accesso alle informazioni quando vogliono,
e possono accedere alle informazioni velocemente. Il vero vantaggio degli affari su
Internet è insito nella combinazione dell'aumento della soddisfazione dei clienti, con
minori costi, e dei guadagni incrementati. Gli svantaggi degli affari su Internet sono
primariamente dovuti al fatto che per un gran numero dei nostri clienti si tratta di un
modo completamente nuovo di lavorare: devono imparare a lavorare su Internet, devono
sentirsi a proprio agio con il canale. Questo è lo svantaggio principale, se lo si
considera dalla prospettiva del cliente. Il nostro lavoro consiste nell'offrire un aiuto
affinché i clienti possano sentirsi a loro agio con questo strumento.
Domanda 3
E a proposito della sicurezza?
Risposta
Ci sono state molte discussioni sul fatto che la sicurezza sia uno svantaggio, ma non è
così. Il livello di sicurezza disponibile oggi su Internet è molto alto. Negli Stati
Uniti abbiamo un programma comune con sedici banche e stiamo promuovendo il servizio
bancario completo su Internet. Queste sedici banche, che hanno un bacino di utenza di 60
milioni di famiglie, più della metà del mercato bancario al dettaglio negli Stati Uniti,
si stanno preparando ad offrire, nell'arco del prossimo anno e mezzo, servizi bancari
completi su Internet. La sicurezza non è un problema.
Domanda 4
Che succede con la banca virtuale? Diventerà molto importante, oppure si tratta solo di
un esperimento?
Risposta
La banca virtuale si sta realizzando: la Deutsche Bank ora fornisce servizi di Internet
completi, la Barclay's Bank è su Internet, come pure la National Westminster Bank. Molte
di queste banche sono su Internet per raggiungere i clienti. Molto entusiasmante è anche
il fatto che le banche stiano facendo leva su Internet per formare un forum, una comunità
di piccole e medie società in modo che possano svolgere affari tra di loro. Per esempio,
in Italia stiamo lavorando con Cariverona per creare un'infrastruttura attraverso Internet
in cui le piccole e medie imprese possano riunirsi e svolgere affari tra di loro. La banca
virtuale sta, quindi, decollando!
Domanda 5
Qual è la situazione con il denaro elettronico e il contante digitale?
Risposta
La grossa questione con i sistemi di pagamento consiste nell'ottenere uno standard,
perché non serve a nulla avere un sistema di pagamento se non viene utilizzato da tutti.
Uno degli standard su cui ci siamo concentrati - abbiamo lavorato, in questo senso, con
Mastercard, VISA, American Express e Microsoft alla creazione di uno standard -, si chiama
SET, che sta per Secure Electronic Transactions. Si tratta di un importante standard per
il pagamento elettronico attraverso Internet. Abbiamo il software ed entreremo in
esercizio con il sistema bancario danese prima di Natale. Uno degli aspetti relativi alla
creazione di uno standard è il microcontante o portamonete elettronico, e uno degli
aspetti di tale standard è chiamato SET-Wallet. Ora stiamo sviluppando questi programmi
di cui disporremo entro giugno.
Domanda 6
Uno dei problemi maggiori nello sviluppo della rete è il divario tra il nord e il sud.
Quali sono le possibilità di ripresa del sud del mondo?
Risposta
Questa è una domanda interessante. Queste tecnologie possono, in effetti, essere
sfruttate nel Sud in modi molto interessanti, che sono molto diversi da come li
sfrutteremmo noi. In Sudafrica, ad esempio, esiste la parte europea della popolazione,
molto vicina all'Europa, e poi esiste quello che comunemente viene chiamato il quarto
mondo o "senza banca". Il problema sociale in Sudafrica è di enorme portata, ed
è urgente pensare al modo in cui portare tale gruppo di persone nell'infrastruttura, nel
sistema di pagamento. Abbiamo scoperto una cosa molto interessate in questa particolare
situazione: lo sfruttamento dell'informatica di rete, lo sfruttamento delle tecnologie di
Internet, la creazione di chioschi con interfaccia molto facili da utilizzare, le
smartcard, sono dei modi molto più semplici per portare questo "quarto mondo"
nel sistema bancario. Loro non vogliono entrare in una banca, non si trovano a proprio
agio con tutta la situazione bancaria; viceversa, sono molto entusiasti di entrare in
questa infrastruttura.
Domanda 7
E il resto della popolazione? Il Sudafrica ha una popolazione bianca e il resto
dell'Africa, come alcune altre parti del mondo, sembrano essere molto indietro.
Risposta
Una parte del mondo degli affari è composta, in realtà, dalle società europee che
operano in Africa, e ci sono le società africane che operano in Africa e che vorrebbero
operare anche altrove. Certamente, le società europee che operano in Africa considerano
Internet uno strumento importante per tenere i contatti, per costruire l'azienda virtuale.
Le società africane con un'economia globale puntano sulla possibilità di uscire e
conquistare mercati fuori dall'Africa. E di nuovo è l'informatica di rete e Internet e le
tecnologie come queste che aiutano a trainare, e li aiutano ed espandersi nel resto del
mondo con dei costi di canale molto bassi. Ma è altrettanto importante l'aspetto sociale,
l'istruzione, la sanità, offrire alla gente dell'Africa subsahariana l'accesso alle
informazioni, alle cure mediche e ad un livello di istruzione che, altrimenti, non
potrebbe avere.
Domanda 8
Come possono farlo se non hanno neanche un telefono?
Risposta
E' assolutamente vero. La domanda è: qual è l'infrastruttura che si deve instaurare?
Probabilmente non sarà un'infrastruttura cablata. Un grosso problema in tutti questi
posti è come fare arrivare l'energia elettrica. Si sta riflettendo sulla possibilità di
costruire stazioni ad energia solare, e sul modo attraverso il quale collegarsi ai
satelliti. Non ci si collegherebbe on-line con Internet, ma si scaricherebbero le
informazioni dal satellite, l'alimentazione avverrebbe attraverso l'energia solare: in
questo modo si potrebbe avere accesso alle informazioni. Ogni notte si potrebbero
scaricare più informazioni dal satellite. Questo è il modello che stiamo analizzando.
Domanda 9
L'esempio che ci ha fatto sul sistema bancario in Sudafrica è molto interessante.
Internet verrebbe utilizzato per andare incontro alle esigenze di una popolazione con
degli interessi molto diversi da quelli a cui noi siamo abituati a rapportarci.
Risposta
In molte culture, non solo in Africa, esiste una grande tradizione di storia orale,
portata avanti mediante la parola e la danza, non mediante la scrittura. La stessa
popolazione ha il problema di memorizzare la propria cultura. E' qui che la tecnologia
informatica può svolgere un grande ruolo: nell'aiutare a memorizzare questa informazione,
aiutare a divulgarla, aiutare a renderla conosciuta da altra gente. La tecnologia, in
questa prospettiva, può svolgere una grande funzione di mantenimento e di divulgazione di
una cultura.
Domanda 10
L'aspetto dell'oralità di una cultura ci porta a riflettere sul problema del
riconoscimento vocale. Quali sono i problemi relativi all'oralità e come possono essere
risolti?
Risposta
Bisognerebbe considerare l'aspetto del riconoscimento vocale in due modi diversi. C'è il
riconoscimento vocale del piccolo vocabolario, che consiste nell'iterazione con un sistema
chiuso, come un sistema bancario o un sistema di prenotazione di viaggi. In questo caso
non si dispone di molti termini: si tratta di un piccolo vocabolario, ristretto. D'altra
parte c'è il grande vocabolario, vasto, legato alla professione legale o alla professione
medica. In questo caso è necessario porsi la domanda se sia possibile parlare in modo
continuativo -come sto parlando io ora -, oppure se si debba parlare ad intermittenza
vocale. "E'-necessario-che-io-parli-così?" Se si considera l'attuale stato
dell'arte, è possibile utilizzare il discorso continuativo per piccoli vocabolari. Per i
grandi vocabolari è necessario utilizzare il discorso discreto, bisogna-parlare-così.
Nei prossimi cinque anni si svilupperà la possibilità del discorso continuativo per i
grandi vocabolari, e la combinazione dei due aspetti risolverà il problema. Possiamo
disporre di algoritmi, migliori modi matematici, per affrontare il problema, e computer
più potenti per ottenere queste soluzioni matematiche. Queste due cose messe assieme ci
consentiranno di avere, nei prossimi cinque o dieci anni, il discorso continuativo per i
grandi vocabolari.
Domanda 11
Lo sviluppo di un'interfaccia di facile utilizzo potrebbe rappresentare un elemento di
risoluzione di questo problema?
Risposta
Non credo, poiché parlare ad un computer è uno degli aspetti. Riuscire a riconoscere la
scrittura a mano è un altro aspetto. In entrambi i casi, nel riconoscimento sia vocale
sia della scrittura a mano, si prende una forma di espressione e la si converte in testo
per computer. Ma bisogna ancora comprendere il testo. L'altro aspetto molto importante è
la nozione dell'intelligenza artificiale, che prenderà il testo e lo convertirà in
qualcosa con un significato. Questa è la combinazione necessaria.
Domanda 12
E gli agenti intelligenti? Qual è lo stato dell'arte, e in che direzione ci stiamo
muovendo?
Risposta
Gli agenti intelligenti sono un'area di ricerca molto vasta. Si comincia con qualcosa di
semplice, come i filtri, in cui si immettono alcune parole chiave e l'agente riporta del
materiale che corrisponde a queste parole chiave. E diventano più complicati, nel senso
che osservano cosa fai con la tastiera e sviluppano un modello del genere di cose che ti
piacciono, e iniziano ad utilizzare tale modello per ottenere più informazioni su di te.
Poi, quando diventano ancora più complicati, cominciano a capire che tipo di problemi
risolvi, non solo il tuo modello di comportamento; successivamente cominciano a cercare di
aiutarti a risolvere tali problemi. A che punto siamo oggi? Abbiamo certamente l'esempio
con le parole chiave, e diversi esempi di stile di modello. Siamo ancora a molti anni di
distanza dal vero assistente personale che è seduto al nostro fianco e ci capisce e vuole
aiutarci. E' ancora nel futuro lontano.
Domanda 13
Molta gente sostiene che quando Internet è cominciato era una meravigliosa biblioteca
digitale, in cui si poteva scambiare informazioni. Adesso, invece, è diventato tutto
affari. Dal Suo punto di vista come stanno le cose?
Risposta
Quando si sviluppò Internet, nel 1963, veniva visto come un modo di collegare alcune
delle maggiori università che lavoravano su progetti di ricerca per la difesa. Da qui si
espanse in una rete per collegare le università per scopi educativi. Così è stato per
moltissimi anni. Si trattava veramente di una rete di istruzione e di ricerca scientifica.
Poi, negli ultimi, pochi, anni, ha avuto una quantità fortissima di spinta verso il
settore degli affari e del commercio. Tutto sommato, penso che questo sia eccellente,
perché è il lato degli affari e del commercio che incentiverà il livello di
investimenti di cui necessitiamo per creare una robusta infrastruttura mondiale. In
cambio, sarà la robusta infrastruttura mondiale che potrà essere sfruttata, tornando
all'istruzione, alla scienza, alla ricerca, alla medicina. I benefici sociali di cui
stiamo parlando nel futuro, non sarebbero quindi avvenuti senza questo investimento. E
l'investimento non sarebbe avvenuto senza l'interesse commerciale e degli affari in
Internet.
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