INTERVIEW:
Domanda 1
Che relazione esiste tra il mondo reale e quello virtuale?
Risposta
Il virtuale è una nuova forma di realtà che consente di comprendere il reale al meglio.
Si può affermare che il virtuale è simile ad un nuovo mondo, ad una nuova America; esso
ci permette di accrescere le nostre capacità di capire il reale. Questa è la ragione per
la quale si parla di realtà amplificata. In chirurgia, per esempio, si possono
sovrapporre le immagini del paziente a quelle virtuali che, a loro volta, aumenteranno la
leggibilità del corpo reale. Possiamo dunque affermare che il virtuale è una
neo-realtà, astratta e matematica, creata con dei modelli e dei linguaggi particolari. Il
virtuale diventa il lato astratto della nostra comprensione del mondo reale.
Domanda 2
E come cambia la nozione dello spazio e del tempo nel mondo virtuale?
Risposta
Il mondo reale è caratterizzato da un tempo lineare, ineluttabile, tempo che ci porta
dalla nascita alla morte. Nel virtuale il tempo è ciclico, a spirale, prende ogni forma
che gli si dà. Non esiste più la linearità. Nella realtà virtuale si verifica
un'astrazione del tempo, completamente sciolto dalla materia o da qualsiasi vita. Tutto
viene sacrificato nel nome di un tempo mentale, matematico. Il tempo non ha più spessore.
Domanda 3
Può spiegarci cosa intende per "faccia visibile" e "invisibile" del
virtuale?
Risposta
Il virtuale è simile ad un iceberg, con una parte immersa; la parte visibile è
l'immagine che si percepisce sullo schermo o nel casco. Ma come per l'iceberg esiste una
parte nascosta; quest'ultima è la parte più importante composta di modelli matematici,
di programmi e di concezioni mentali. L'immagine non è altro che una piccola finestra che
si affaccia sul paesaggio mentale nascosto; tuttavia, questo paesaggio si può scoprire
progressivamente proprio grazie alla finestrella. E' interessante, nel virtuale, la
dialettica tra visibile - in questo caso la finestra- e l'intero spazio virtuale. Questo
spazio è il virtuale vero, lo spazio mentale astratto che si scopre man mano. Esistono, a
volte, dei mondi virtuali molto complessi, dei quali non si riesce ad avere una visione
completa. Ancor più, alcuni modelli possono diventare sempre più complessi grazie
all'azione dell'intelligenza artificiale o delle nuove tecniche di sviluppo dei modelli.
Possiamo dunque affermare che il virtuale è duplice in quanto ha una doppia vita e una
doppia natura.
Domanda 4
In futuro sarà forse possibile nascondere la realtà con l'aiuto del virtuale?
Risposta
Il virtuale non è altro che un modo diverso di leggere la realtà, un modo di illuminare
la nostra comprensione del mondo. Non ritengo che il virtuale sia un mezzo per capire la
realtà. Credo, viceversa, che sia un mezzo per capire quali sono i nostri quadri mentali,
i nostri schemi concettuali. Il virtuale è uno specchio delle nostre capacità mentali.
Domanda 5
Potrebbe analizzare la storia delle differenze nelle rappresentazioni dell'immagine? Si è
passati dai dipinti alla fotografia ai film e, oggi, alle immagini virtuali...
Risposta
Penso che esistano due modi per distinguere la storia delle immagini; innanzi tutto,
l'analisi dei materiali di superficie. Nei casi della pittura, della fotografia, del
cinema o della televisione si ha a che fare con una produzione di immagini con superficie
foto- sensibile. L'immagine viene creata sulla base di un processo fisico. Nel virtuale
l'immagine viene creata da un processo astratto di linguaggi, si perde l'idea del contatto
con la materia. In secondo luogo, bisogna distinguere tre fasi della storia delle
immagini; esiste l'immagine che si guarda come la pittura o il cinema, esiste l'immagine
che si legge come lo schermo di Internet. L'immagine non è più un modo per afferrare
globalmente la realtà, come succede con un testo o con un libro. Esiste, poi, l'immagine
nella quale si abita, nella quale si vivrà. Sarà l'immagine del XXI secolo, che
diventerà una seconda pelle del mondo. Oggi siamo immersi sempre più nella percezione
del reale, ma questa seconda pelle costituirà un nuovo mondo nel quale sarà possibile
vivere ed abitare l'immagine o più semplicemente guardarla e leggerla.
Domanda 6
Ha inventato la manifestazione 'Imagina' e si occupa da tempo di immagini di sintesi. Ci
può svelare quali sono, secondo lei, le ultime novità importanti nel campo delle
tecnologie multimediali?
Risposta
Penso che il fattore più importante per quanto riguarda le immagini digitali non sia nel
settore dei film. Non penso che Titanic sia un film importante, piuttosto è la
fine di un modello. Mentre un settore importante è quello dei demo-party o dei giochi
tipo Quake o Diablo. I giochi non sono interessanti di per sé ma è
interessante vedere una generazione di giovani che ha un rapporto con dei mondi virtuali
estremamente complessi, hanno una grande agilità nelle dita, volano sulla tastiera come
se non ci fosse più. Il loro sguardo è capace di afferrare vari livelli di immagini
contemporaneamente. Per esempio, per i piloti del MIG 32, bisogna afferrare il cockpit, il
radar e il paesaggio che si attraversa; hanno una capacità mentale molto sviluppata che
non ha niente a che vedere con la Tv. Infine, si divertono, ridono, hanno una rete e
lavorano in una comunità virtuale come in BattleNet. Lì, i giochi collettivi
possono mettersi in rete. Penso che, oggi, questo sia il punto interessante: queste
situazioni non sono ancora abbastanza riconosciute dai principali media ma è lì che si
crea la nuova cultura dell'immagine.
Domanda 7
Pensa che ci sarà un divario tra il 'sud' e il 'nord' del mondo a causa della
possibilità di accesso alle nuove tecnologie?
Risposta
Il divario esiste ed è preoccupante: circa quattro miliardi di persone nel mondo
guadagnano meno di trenta dollari al mese. Queste persone non avranno mai accesso né ai
PC né ad Internet. La loro vita è, dunque, molto diversa da chi sta al nord. La nostra
civiltà si dirige sempre più verso un certo tipo di astrazioni, di formalizzazioni e di
"matematizzazioni". Più andiamo verso l'astrazione e più si crea una
formidabile efficacia per la conquista di nuove conoscenze, di nuovi mercati e di nuove
forme di economia. Tutto ciò avviene, però, solo da un lato. Significa che esiste sia un
progresso nella comprensione del mondo sia una crescente disuguaglianza e ingiustizia che
accresce il divario tra nord e sud. Si tratta di una vera contraddizione perché l'élite
dei nuovi maestri del pensiero virtuale saranno sempre più capaci di spingersi nelle
tecnologie e resteranno sempre più isolati dal resto del mondo. Il nord virtuale rimarrà
tagliato fuori dal sud reale.
Domanda 8
Nelle Filippine o in Costa d'Avorio viene utilizzata la mano d'opera locale per costruire
tecnologia. Esistono grandi imprese occidentali che sfruttano questo sistema?
Risposta
Si tratta di un fenomeno generalizzato. Le industrie del sapere e dell'informazione del
nord possono approfittare del telelavoro del sud, con dei salari dieci o venti volte
inferiori a quelli occidentali. Possiamo interpretare questo fenomeno in vari modi; vi è,
innanzitutto, un problema relativo alla mondializzazione della tecnologia che si traduce
anche con una mondializzazione della cultura del lavoro, della cultura sociale. Purtroppo
questa mondializzazione non viene seguita sul piano politico. Il problema è che esiste
una globalizzazione economica e tecnologica che permette ai paesi del nord di fare
lavorare persone in India o nello Sri Lanka all'interno dell'orbita tecnologica ed
economica favorevole ai paesi ricchi. Non segue, però, a questo processo, una
globalizzazione culturale, politica e sociale. C'è un corto circuito tecnologico ed
economico che rimette tutti allo stesso livello, all'interno di ghetti sociali, culturali
e politici. Questa è una contraddizione fondamentale della nostra società. Al livello
planetario, rischia di tradursi con delle esplosioni gravi sul piano sociale e umano.
Domanda 9
Qual è il ruolo dell'UNESCO nella società dell'informazione?
Risposta
Il ruolo dell'UNESCO è quello di difendere l'interesse generale ed il dominio pubblico.
Se l'UNESCO non reagisce, sarà semplicemente la logica di mercato che vincerà anche sul
piano dei contenuti. E' d'importanza vitale, invece, per ridurre lo scarto tra nord e sud,
che esistano molte informazioni di dominio pubblico accessibili gratuitamente. Tutte le
informazioni dei governi e dell'ambito pubblico dovrebbero essere messe a disposizione del
mondo intero sul Web o su CD-ROM economici. L'UNESCO ha lanciato, a questo proposito, un
progetto molto ambizioso: tutti gli stati membri aderenti all'UNESCO sono stati invitati a
promuovere una campagna di digitalizzazione dei loro domini pubblici per metterli a
disposizione dei loro concittadini e del mondo. Questo progetto riguardante la
condivisione dei domini pubblici mondiali è una risposta estremamente importante per
equilibrare i fattori del mercato e del pubblico.
Domanda 10
La questione riguardante i diritti d'autore rimane un tema importante per la società
attuale dell'informazione e per lo sviluppo delle nuove tecnologie. Oggi, qual è la
situazione?
Risposta
Il diritto d'autore è protetto molto bene; tuttavia esistono vari altri problemi. Esiste
una contraddizione tra il diritto morale, simile a quello romano, e il copyright, il
diritto americano, che tende a proteggere gli intermediari o i produttori, invece dei
creatori. Questa contraddizione non è ancora appianata. La seconda contraddizione risiede
nella volontà degli aventi diritto di rafforzare maggiormente i loro stessi diritti.
Questo crea un problema perché ogni volta che si rafforza un diritto lo si fa togliendolo
ad un'altra categoria, quella maggioritaria degli utenti. La domanda fondamentale riguarda
dunque l'equilibrio tra autori e utenti. La consultazione - per riportare un esempio - di
un libro in biblioteca può essere messo in questione in un ambiente digitale. Bisogna
riflettere sull'essenza del diritto d'autore, non solo in termini di legge, ma soprattutto
filosoficamente; bisogna chiedersi quale sia l'interesse superiore dell'umanità; in
questo caso, se sia necessario rinforzare i diritti d'autore o se sia meglio favorire e
garantire l'accesso di tutti al sapere, all'educazione e all'informazione. Questa domanda,
peraltro difficile, rimane aperta.
Domanda 11
Cosa pensa della censure riguardo ad Internet?
Risposta
Ritengo che sia più importante la libertà d'espressione. E' ovvio che questa libertà
pone dei problemi; di fatto, Internet, con la sua tecnologia mette tutti i paesi in
contatto. Se uno di questi paesi offre la totale libertà di espressione, come gli Stati
Uniti, tutti gli altri devono obbligatoriamente agire di conseguenza. Esistono dei siti
neo nazisti in America mentre in Francia esiste una legge che impedisce l'espressione di
idee revisioniste o naziste. Non serve, però, a niente avere un legge in Francia se si
può pubblicare questo tipo di materiale, senza problemi, negli Stati Uniti, visto che la
libertà di espressione fa parte del primo articolo della costituzione. Questo tema della
censura pone un problema di etica mondiale, di una filosofia mondiale sulla libertà
d'espressione. Anche in questo caso esiste una grossa contraddizione tra la tecnologia
mondiale e una filosofia, un'etica, una politica ancora locale. In questo senso, Internet
potrebbe prefigurare in modo tecnologico la domanda fondamentale del XXI secolo: come
preparare le basi per un governo mondiale, governo del quale le Nazioni Unite non sono
altro che una pallida prefigurazione?
Domanda 12
Viviamo in una società nella quale si sta verificando un eccesso rispetto alla quantità
di informazioni che riceviamo; si parla, infatti, di "information over load",
ossia, di un sovraccarico di informazioni. Che ruolo ha Internet rispetto a tale
questione?
Risposta
Potenzialmente Internet rappresenta tutta l'informazione del mondo e, ovviamente, appare
in eccesso. Penso che Internet debba essere consumata con moderazione, come un buon vino!
Bisogna utilizzarla con coscienza. Penso, ancora, che Internet debba contenere più
informazione ma bisogna cercarla solo quando se ne ha una effettiva necessità. Un
proverbio dice: "Non esiste una buona meta per chi non sa dove va". Internet è
un oceano e se si vuole solamente "surfare" lo si può fare per vite intere
senza mai arrivare da nessuna parte. Bisogna ridefinire una filosofia di vita e una
saggezza mentale che consiste nel darsi degli obiettivi; solo con gli obiettivi ben
definiti può iniziare la ricerca su Internet. Se si trasforma Internet in una specie di
riserva nella quale passare il tempo che ci rimane, allora moriremo senza aver saputo
vivere.
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