Digital library (interview) RAI Educational

Emilio Pucci

Milan (SMAU), 21-10-96

"The effects of on-line trading on international markets"

SUMMARY:

  • Stock market trading on the Net is becoming an accepted way of buying and selling shares (1).
  • The markets are now available to anyone with a computer (2).
  • Financial services are most developed in the USA, where there are many brokers with large clienteles (3).
  • One can buy and sell shares, get information, or gamble on the same monitor (4).
  • There was an explosion in "web finance" in 1996. Financial services have proved among the most successful in keeping users interested in the Internet (5).
  • Some believe that the presence of a large number of small investors on the Internet could create instability in the markets; others say the effects will be positive (6).
  • The danger is real, and will become greater when micro-transactions become possible (7).
  • Internet trading means the true globalisation of the market (8).
  • Total, centralised control of the network is unthinkable. Instead, there will be small, local centres of control (9).
  • Internet interactivity is due to the WWW, which has made the network like generalist TV. There is a danger that some of the specialised functions of the Internet will be lost (10).
  • There is a need for greater creativity, more than improved infrastructure (11).
  • Public control of the multimedia market is indispensable. Schools must train the young to be technologically literate (12).
  • The North/South gap shows no signs of diminishing (13).

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INTERVIEW:

Domanda 1
Qual è la situazione della borsa in rete, che cosa sta succedendo?

Risposta
Quello che sta succedendo riguarda, allo stato attuale, il mercato statunitense ed è una cosa molto semplice da descrivere. Alcuni servizi di brocheraggio finanziario, quelle che vengono definite le SIM, le società di intermediazione finanziaria, stanno offrendo i propri servizi, cioè la possibilità di comprare o vendere azioni, direttamente su Internet, su rete. L'utente di Internet trova su rete i siti di questi servizi e attraverso questi siti può comprare o vendere le proprie azioni, può scegliere le azioni che vuole comprare, in questo caso alla Borsa di New York. Questa è una cosa molto innovativa perché è un po' la continuazione di quella rivoluzione che negli anni ‘80 aveva creato le borse telematiche. Negli anni '80-'90 i sistemi telematici, avevano permesso alle borse valori di abbandonare la contrattazione diretta, la cosiddetta "contrattazione delle grida", introducendo un grande processo di innovazione tecnologica, che però si limitava al segmento professionale, a quel segmento della filiera dei servizi finanziari che collega la borsa valori all'intermediario finanziario. Adesso questa rivoluzione si sta spostando nel segmento successivo, cioè dall'intermediario finanziario all'acquirente delle azioni contribuendo ad espandere il bacino d'utenza potenziale delle borse valori. Quindi oggi su Internet è possibile comprare e vendere azioni a commissioni sempre più basse, a costi sempre più bassi; questo ha creato una nuova ondata di piccoli investitori, di piccoli giocatori di borsa, di piccoli speculatori di borsa che proprio grazie a questi siti si avvicinano, spesso per la prima volta, al trading finanziario, quel trading che una volta era appannaggio soltanto dei trader esperti, dei professionisti.

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Domanda 2
Come reagiscono le SIM?

Risposta
Si tratta di una grande opportunità perché innanzi ai gestori, agli intermediari finanziari si apre improvvisamente un nuovo grande bacino di utenza di tutti coloro che, avendo a disposizione un personal computer, possono decidere di comprare o vendere azioni, possono giocare direttamente in borsa, avendo a disposizione sul proprio monitor tutti i grafici, tutte le quotazioni. Quelle quotazioni e quei grafici degli andamenti dei titoli che soltanto uno o due anni fa costavano tantissimo; costava più di mille dollari al mese avere sul proprio monitor gli andamenti in tempo reale di un titolo, oggi costa poche decine di dollari al mese. Il principale effetto della comparsa dei servizi di brocheraggio finanziario su Internet è, come dicevo, il crollo delle commissioni, cioè del costo per l'utente delle attività di compravendita. L'altro effetto è la moltiplicazione, l'espansione del bacino di utenza. Fra i servizi che sono arrivati su Internet adesso è già scoppiata una piccola guerra dei prezzi. I fornitori di questi servizi competono sul mercato abbassando le commissioni o fornendo più informazioni all'utente o abbassando quella barriera di ingresso affinché un utente possa cominciare a giocare in borsa. Per fare un esempio il costo per uno di questi servizi (E-Trades Electronic trade), per cominciare a diventare dei piccoli speculatori in borsa è di 500 dollari, trovando un proprio profilo in questi nuovi servizi.

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Domanda 3
Dov'è il luogo e quali sono gli attori principali di questo sviluppo della borsa on line?

Risposta
Il paese nel quale è maggiormente evoluto il mercato dei servizi interattivi, dei teleservizi sono gli Stati Uniti ed è nell'area degli Stati Uniti, considerando anche la loro grande evoluzione nel campo dei servizi finanziari, che si svolge il primo grande scontro fra i servizi di brocheraggio on line. I protagonisti di questa battaglia sono quegli attori e quelle agenzie di brocheraggio che già negli anni scorsi avevano combattuto le prime grandi battaglie per i fondi, per la gestione di fondi, per l'offerta al pubblico dei fondi. Uno dei maggiori protagonisti è Charles Shwabb, che recentemente ha inaugurato il suo servizio on line Electronic Shwabb, che compete con l'arcirivale tradizionale Fidelity. Quest'ultimo unitamente a "Fidelity Investment on line" si è già impegnato in una battaglia di prezzi con Shwabb. Attori comprimari sono Lombard Investment, E-Trade che offre altri servizi sempre per il brocheraggio e la compravendita di azioni. Pur essendo i nomi di maggiore successo, essi non sono sicuramente gli unici che già da anni erano pronti ad affrontare il mercato telematico, cioè il mercato telematico consumer. Infatti erano anni orsono già in grado di utilizzare servizi telefonici o altri strumenti atti alla sfida della popolarizzazione della compravendita di azioni e hanno immediatamente colto l'occasione per sfruttare la risorse del Web e le risorse messe a disposizione da Internet.

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Domanda 4
L'utente, a questo punto, si troverà su uno stesso monitor la possibilità di comprare azioni, di giocare al casinò, ma anche la possibilità di accedere al sito di un'università ad informarsi su ciò che lo interessa.

Risposta
Sì, la cosa più interessante di questo fenomeno non è tanto il crollo delle commissioni per la compravendita di azioni, peraltro importante, o l'ampliamento del bacino di utenza, anch'esso di non scarsa rilevanza poiché si può constatare la crescita di una massa di piccoli e piccolissimi investitori, la cosa importante e secondo me più significativa è che per la prima volta nelle storia delle tecnologie dell'investimento sullo stesso medium sullo stesso monitor, in questo caso, l'utente può trovare sia siti per la compravendita di azioni, per fare trading finanziario o speculazioni di borsa, sia siti di intrattenimento o siti per il gambling, per il gioco di azzardo. Sicuramente questi siti confezionati all'interno del mondo del Web saranno sollecitati o subiranno le stesse sollecitazioni del marketing cioè si creeranno dei concept di prodotto, delle idee che saranno molto simili. D'altra parte si tratta sempre di gioco anche se sicuramente il mondo del risparmio necessita di regole e tutele più oculate che del gioco d'azzardo. In ogni caso già visitando alcuni siti per il gioco in borsa, per la compravendita di titoli, si possono trovare dei giochi a premi. Per esempio entrando in E. Trade si può giocare ad indovinare l'indice di Dow Jones con in palio un CD ROM. Perciò si tratta di un marketing molto attivo che sta trasformando anche l'offerta di servizi finanziari, tanto da farmi ritenere che Internet sarà il luogo dove tutto questo accadrà con una notevole accelerazione. D'altra parte il gioco in borsa, l'acquisto o la vendita di titoli, il seguire continuamente gli andamenti di un titolo è una delle ragioni forti che tiene l'utente, e nuovamente l'investitore, incollato al monitor.

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Domanda 5
Quanta è rilevante il ruolo della rete nella borsa?

Risposta
Negli ultimi 6 mesi la crescita di quella che si chiama Web Finance, cioè tutto il mondo finanziario sul Web, ha avuto un'esplosione fortissima. Si ritiene che oggi negli Stati Uniti la ricerca di informazioni finanziarie o la compravendita di azioni sia la terza ragione che spinge gli utenti ad andare in rete e sia anche la ragione che fidelizza maggiormente gli utenti perché la gestione di un conto corrente con il servizio di brocheraggio, la continua attività di compravendita di titoli e il seguire continuamente l'andamento dei titoli è una delle ragioni che tiene costantemente legati gli utenti di Internet. Quindi si considera che i servizi finanziari non subiscono quel tasso di disconnessione o di disincanto che spesso tocca gli utenti di Internet che arrivano con grande entusiasmo in Internet, navigano, navigano, e poi ad un certo punto, però, si disaffezionano dalla rete. Alcuni dei servizi di brocheraggio finanziario dichiarano cifre sorprendenti: Lombard dichiara un milione di hit al giorno per il suo servizio di compravendita di titoli. Si tratta sicuramente di applicazioni, quelle finanziarie, destinate ad avere un grandissimo successo nel mondo Internet e a costituire una delle ragioni fondamentali per l'utilizzo della rete.

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Domanda 6
E' già accaduto qualche cosa?

Risposta
Sono accaduti vari fatti che riguardano il rapporto tra Internet ed il mondo del risparmio, il mondo delle azioni. Fatti anche non piacevoli come piccole o grandi truffe su rete; ma prescindendo da questi episodi, che comunque sono stati puntualmente monitorati dagli organismi di controllo, che cosa accade o che cosa potrebbe accadere nel momento in cui tanti piccoli speculatori di borsa o tanti piccoli risparmiatori giocano, fra virgolette, all'acquisto di titoli su Internet? Si crea una maggiore instabilità del mercato mobiliare, cioè i titoli sono esposti ad un acquisto o ad una domanda più polverizzata e questo potrebbe creare maggiore instabilità. Alcuni osservatori, invece sostengono che la presenza di tanti piccoli risparmiatori non può far altro che far bene alla borsa e c'è chi invece sostiene tesi opposte stabilendo che gli ultimi forti rialzi di Wall Street dipendano proprio dalla presenza di grandi masse di piccoli risparmiatori sui mercati mobiliari.

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Domanda 7
Non esistono pericoli apocalittici; si ipotizzava l'idea che comunque grandi fortune potessero essere soggette alla circolazione su una rete mondiale di notizie destabilizzanti.

Risposta
Si è sostenuto recentemente che il sogno della moneta elettronica, e quindi del denaro elettronico, può facilmente trasformarsi in un incubo proprio per la polverizzazione delle fonti dell'investimento, delle fonti che gestiscono la moneta. Molti sono quegli operatori del settore che guardano con estrema preoccupazione allo sviluppo di tutto il mercato della moneta elettronica, in questo caso anche di tutto il mercato degli investimenti. Qual è il pericolo? Il problema può essere visto nella creazione di masse di piccolissimi speculatori, masse incontrollate perché difficilmente questi investitori possono essere raggiunti dalle stesse notizie o possono essere controllati così come accade ai grandi fondi di investimento che hanno politiche di investimento più accurate con portafogli più equilibrati. Nel momento in cui si apre il gioco dell'investimento, e soprattutto nel momento in cui sulla rete si diffondono i micro-pagamenti, cioè la possibilità di fare micro transazioni di poche decine di dollari o addirittura di due o tre dollari si diffondono piccole speculazioni di borsa al punto di modificare il profilo del mercato mobiliare. Allo stato attuale in Internet non sono possibili ancora le micro-transazioni. E del resto risultano difficili e suscitano tanti sospetti i grandi pagamenti anche se i sistemi di criptaggio e le tecnologie del controllo si sono molto evolute negli ultimi mesi. Che cosa accadrà quando su Internet sarà possibile spendere 2000 lire per puntare su un titolo oppure su un altro sito del gioco? Insomma che cosa accadrà quando un gratta e vinci che oggi si acquista da un tabaccaio potrà essere acquistato immateriale su Internet?

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Domanda 8
Ovviamente questo apre anche delle prospettive ad una globalizzazione della gestione dei traffici di borsa perché comunque Internet non ha un suo territorio.

Risposta
Sì, uno degli aspetti più interessanti, e se si vuole anche tra i più allarmanti, è quello che riguarda la possibilità del singolo investitore, del singolo risparmiatore, di scavalcare il proprio mercato nazionale e andare a cercare direttamente su rete, quindi selezionando direttamente le opportunità, occasioni di investimento o di risparmio più adatte o ritenute più allettanti. Quindi la dimensione nazionale viene scavalcata anche se già di per sé superata nel corso degli ultimi anni, soprattutto nel mondo degli investimenti. Anche nel mondo dei servizi finanziari, come in altre applicazioni Internet, si assiste ad un fenomeno di graduale eliminazione delle barriere, consentendo all'utente di stare immediatamente alle prese con un mercato globale che offre informazioni e servizi e in questo caso anche occasioni di risparmio e di investimento.

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Domanda 9
Chi controlla tutto questo? Se ci sono dei rischi si può ipotizzare un grande fratello? Un'entità mondiale?

Risposta
No, non c'è assolutamente la possibilità di determinare controllo. Internet che è una rete non profit nata per ragioni particolari, è cresciuta in un contesto sperimentale non profit, e da alcuni anni subisce l'assalto di piccoli e grandi capitalisti che provano a sfruttarla commercialmente. Tutto sommato per la natura stessa della rete, per il modo secondo il quale servizi e applicazioni si configurano sulla rete, sarà veramente difficile che possano formarsi dei grandi centri di controllo sulla rete. Viceversa è più probabile che possano crearsi tanti piccoli centri di controllo di quanto accade sulla rete.

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Domanda 10
Passiamo a parlare di Internet in generale. Com'è nato il Web e qual è la situazione adesso? In che maniera ci si rapporta alla rete? Che cosa cerca chi entra in rete? Che cosa cercava fino ad ora? Che cosa dovrebbe cercare nel futuro?

Risposta
La nascita del Web, cioè del servizio multimediale supportato dalla rete Internet, che consente di navigare, di sfogliare pagine multimediali su Internet, interrompe la crescita di Internet, quella crescita che aveva caratterizzato il periodo dagli anni '60 fino ai primissimi anni '90. Questo è accaduto perché proprio con la nascita e la diffusione del Web, Internet va oltre il fatto di essere una rete specializzata, una rete tematica nata e cresciuta nei laboratori di ricerca, nelle università, quindi una rete testuale dei servizi di posta elettronica o degli altri servizi testuali, adatta ad un uso specialistico e quindi tematico che facevano i primi pionieri, i primi utenti, i primi ricercatori o coloro che la utilizzavano. Col Web il profilo e la caratteristica di Internet diventano più simili a quelli della televisione generalista, tant'è vero che la conquista dei mercati di massa da parte del Web fa diventare l'operazione del browsing, dello sfogliare le pagine Web, simile a quella dello zapping televisivo, la ricerca continua e distratta di informazioni, immagini, grafica, ecc. Tutto questo ha dato ad Internet una grande popolarità e ha fatto nascere il mercato di Internet, passando da rete non profit a rete mercato. In parte si perde o si rischia di perdere una dimensione specialistica, tematica della rete Internet. Questo è un rischio che gli editori, gli operatori, coloro che si apprestano a gestire e a commercializzare Internet, dovrebbero tenere presente. O si concede a questa rete un'utilità concreta nella routine di lavoro o di studio, e la rete e i servizi presenti sulla rete diventano e vengono configurati come servizi realmente utili che inseriti in una routine e di studio di lavoro ottimizzano questa routine e permettono all'utente di risparmiare tempo e denaro utilizzando questa rete; oppure c'è il rischio che l'utilità di Internet, proporzionalmente alla sua crescita e alla sua diffusione, decresca. Secondo me la questione principale è questa ed è una questione con la quale gli operatori e gli editori fanno anche i conti perché oggi è difficilissimo che un editore, un information provider o un service provider, cioè colui che mette su Internet le proprie informazioni e i propri servizi, riesca a remunerare i capitali investiti cioè, in pratica, riesca a guadagnare. Questo avviene perché ancora le ragioni di uso della rete, (se consideriamo il pubblico generalista e se escludiamo quelle nicchie di uso specializzato della rete) non spingono gli utenti a pagare questi servizi, così gli utenti trovano informazioni e servizi un po' gratuitamente, spendendo, però molti soldi perché è noto che navigare in Internet, non fosse altro per la bolletta telefonica, è cosa costosa. Il futuro di Internet dovrà essere un futuro legato a tutti coloro che per studio o per lavoro trattano informazioni ed hanno bisogno di informazioni, e ne hanno bisogno in un contesto sempre più internazionalizzato. Dovrebbero essere le università, (grandi gestori, già oggi informatici, d'utenza, perché gestiscono in maniera informatica l'utenza, almeno dal punto di vista amministrativo, l'utenza accademica la popolazione universitaria) a promuovere e spingere per un utilizzo sempre più utile, fra virgolette, delle applicazioni e dei servizi su Internet.

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Domanda 11
C'è chi ritiene che ci sia più bisogno di creatività rispetto a contenuti ed interfacce, piuttosto che di posare fibre ottiche. Lei che cosa ne pensa?

Risposta
Il dibattito che si è sviluppato in Italia sulla multimedialità finora, dal 1992 fino ad oggi, è stato principalmente un dibattito legato alle prestazioni dei nuovi media, alle promesse della televisione interattiva; ben poco si è guardato, invece, all'aspetto più rilevante e più utile anche dal nostro punto di vista, cioè ai contenuti e ai servizi reali che possono essere introdotti, nel caso di Internet, sulla rete o comunque di cui si potrebbe fruire con le nuove tecnologie. L'attenzione dovrebbe spostarsi dalle prestazioni tecnologiche offerte dai nuovi media, ai servizi e contenuti e a ciò che si può fare con le reti. Questo quesito dovrebbe costituire il fulcro di tutte quelle realtà, pubbliche e private, che potrebbero utilizzare la rete, che dovrebbero immaginare nuovi utilizzi della rete e quindi nuovi servizi, nuove forme di gestione della propria utenza, nuove forme di ritecnologizzazione e di riorganizzazione dei propri contenuti e dei propri servizi. E' necessaria una riflessione su quali possano essere gli utilizzi reali della rete, su quali siano i contenuti e come questi contenuti possano essere utilizzati sulla rete. Fra l'altro la stessa nascita del mercato Internet in Italia sconta un po' questa ambiguità: gli Internet provider hanno dovuto investire in tecnologia per rendere capillare la loro presenza sul territorio e contemporaneamente investire in contenuti e servizi per rafforzare questo settore. Finora l'investimento e la ricerca di contenuti e servizi è stata la parte più tralasciata del mondo Internet, anche qui in Italia, e questo per un motivo molto semplice: la gente compra Internet e paga la connessione e cioè la possibilità di navigare, ma non compra o non paga dei contenuti specifici. Pian piano l'evoluzione di Internet dovrà portare ad un rovesciamento di questo fenomeno, cioè la gente utilizza Internet perché ha bisogno di contenuti specifici, ha bisogno di utilità telematiche specifiche e anche di servizi specifici. La connessione, l'acquisto semplice della connessione dovrebbe gradualmente allontanarsi.

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Domanda 12
Agli inizi della loro esistenza per radio e televisione è stata necessaria una regolamentazione attraverso interventi governativi, cioè interventi pubblici perché i privati rischiavano troppo. Questo decorso è necessario anche per il settore digitale e per il mercato delle telecomunicazioni in generale?

Risposta
La questione degli interventi pubblici nel campo dell'innovazione tecnologica, nel campo delle nuove tecnologie della comunicazione è una questione molto importante. Io sono convinto che se si considera importante e rilevante lo sviluppo della telematica così come se si considera importante e rilevante la crescita di una alfabetizzazione informatica del nostro paese è importante che lo stato, in una qualche forma, si faccia carico di questa importanza che, oltre ad essere un'importanza di natura mercantile ha un suo specifico valore di natura sociale e culturale per il paese. E' necessario un grande progetto che renda possibile l'utilizzo di queste nuove tecnologie ad ogni soggetto. Il mondo della scuola, da questo punto di vista è un punto centrale, fondamentale. Noi non possiamo permetterci di avere scuola e università come luoghi particolarmente poveri di tecnologie. Il successo della scuola e dell'alfabetizzazione di massa negli anni '50 ed ancora prima è stato causato dal fatto che le scuole in ogni parte del paese erano luoghi ricchi di tecnologie dell'informazione, cioè di libri, cioè ricchi di informazioni; le scuole erano più ricche di informazione di quanto non lo fossero altri posti esterni alla scuola. Oggi la situazione si è rovesciata, le scuole sono dei posti estremamente poveri dal punto di vista delle tecnologie dell'informazione; questo è un gap che si dovrebbe assolutamente colmare. E' importante che, per quanto riguarda l'informatica o la telematica, lo Stato produca innanzitutto una visione generale per il paese e poi una serie di politiche pubbliche, di politiche industriali in grado di stimolare e di creare quelle condizioni generali favorevoli per una maggiore diffusione dei sistemi e dei servizi telematici.

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Domanda 13
C'è chi parla di un computer per ogni abitante del pianeta entro il 2010, ma è reale o la rete globale è soltanto un mito?

Risposta
Può essere auspicabile la previsione che nel 2010 ogni abitante del pianeta possa avere a disposizione un personal computer. Auspicabile, ma poco realistica se consideriamo che solo il 50% degli abitanti del pianeta oggi ha a disposizione un telefono ed il telefono ha più di 100 anni, quindi la diffusione delle tecnologie dell'informazione è sempre molto lenta e riguarda (questo già lo si vede dalla geografia di Internet) principalmente i paesi più sviluppati, gran parte del pianeta e delle popolazioni che abitano il pianeta restano lontane o totalmente tagliate fuori dalla possibilità di utilizzare le tecnologie dell'informazione. Questo, ohimè, sarà anche un trend, una tendenza che riguarderà la diffusione dell'informatica e dei personal computer.

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