INTERVIEW:
Domanda 1
L'IBM ha svolto di recente una ricerca sulle smart city in Europa. Potrebbe illustrarci di
cosa si tratta?
Risposta
E' stata una ricerca molto interessante, perché abbiamo cercato di capire il punto di
vista del cittadino sul termine di utilizzo della tecnologia, se il cittadino fosse
disponibile ad utilizzare la tecnologia informatica delle telecomunicazioni per avere dei
servizi più efficaci. E quindi abbiamo svolto un'inchiesta in Italia, in Germania, in
Francia e in Inghilterra considerando un migliaio di cittadini per ogni paese. Le risposte
sono state molto sorprendenti. L'Italia si è dimostrata la nazione più disponibile. I
cittadini italiani sono i più disponibili ad utilizzare la tecnologia informatica per
avere questi servizi, perché per via informatica si intende utilizzare i chioschi,
utilizzare Internet, ed anche il telefono con la sua tastierina per avere delle risposte
automatiche.
Domanda 2
Forse il cittadino italiano è stufo più di altri delle lentezze della burocrazia?
Risposta
Credo che, effettivamente, il cittadino italiano non è contento della burocrazia e quindi
spera che l'informatica lo possa aiutare a compiere questo salto. Il cittadino italiano,
comunque, ha risposto più positivamente nell'utilizzo delle carte intelligenti, poiché
comprende che con esse può accedere a servizi di varia natura: quelli della sanità,
quelli della pubblica amministrazione, ma anche ai servizi di borsellino elettronico. E'
evidente che in Italia i cittadini sono pronti, se gli si forniscono questi servizi, ad
utilizzarli.
Domanda 3
E nel resto d'Europa che differenti atteggiamenti ha notato?
Risposta
Gli atteggiamenti sono differenti a seconda del paese. I tedeschi, ad esempio, sembrano
abbastanza indifferenti; non sono contrari, ma, tutto sommato, ritengono di avere già un
servizio più o meno adeguato e quindi non sentono particolarmente il bisogno di questo
salto tecnologico. Analogamente i francesi. Gli inglesi sono un poco più aggressivi e
positivi. Contrariamente alle aspettative, gli italiani sembrano più pronti al salto
tecnologico. Gli interrogati sono adulti al di sopra dei diciotto anni, sparsi ovunque
nell'Italia.
Domanda 4
Ma quando Lei parla di servizi, si riferisce a quelli più vicini al mercato consumer,
legati alla telefonia cellulare, quindi servizi di comunicazione, o anche al multimedia?
Risposta
Questa ricerca è stata indirizzata particolarmente ai servizi della pubblica
amministrazione, e quindi, come tale, la carta intelligente è intesa come una carta in
cui il cittadino ha disponibile su un microchip le informazioni che riguardano la sua
salute, le prenotazioni per avere una visita medica, piuttosto che la capacità di essere
identificato online. Ovviamente, ci sono anche degli utilizzi di natura più commerciale:
si può essere nel borsellino elettronico, e il cittadino, con questa carta può fare
degli acquisti, pagare i parcheggi, pagare l'autobus e così via. Queste carte
intelligenti possono svolgere tantissimi altri servizi. L'obiettivo consiste nel mettere
tali servizi tutti insieme, creando una comunità di enti privati e di enti pubblici, che,
insieme, danno valorizzano questa carta intelligente. La preoccupazione per la privacy,
inoltre, è più forte in altri paesi. In Italia si è più disponibili anche da questo
versante. Ovviamente la gente chiede garanzie su questo punto, vuole essere sicura;
tuttavia, questa preoccupazione non è stata ritenuta un rischio che possa escludere
l'utilizzo di queste tecnologie.
Domanda 5
A Valencia si sta' progettando di costruire una città intelligente.
Risposta
In realtà, di solito, per progetti si intendono progetti-pilota, abbastanza settoriali e
finalizzati a scopi specifici. Valencia, invece, è un progetto di altissimo respiro. E'
nato con la creazione, da parte dell'amministrazione pubblica della Regione, di un piano
per lo sviluppo della regione stessa attraverso l'utilizzazione delle nuove tecnologie. A
fronte di questa visione che si è data l'amministrazione, è stata operata una strategia
di realizzazione, sono state definite delle priorità. E' stato deciso, in una piccola
città-campione vicino a Valencia, di 32.000 abitanti, di dare a casa della gente dei
personal computer. Queste persone hanno acquistato, con grandi facilitazioni e a prezzi
molto bassi, un migliaio di personal computer; sono moltissimi, considerando che ogni
famiglia, mediamente, è composta di quattro persone, quindi è una popolazione molto
ampia. Ora i cittadini stanno lavorando con i personal computer e accedono ad una serie di
servizi che l'amministrazione locale ha reso disponibili, insieme ad altri enti pubblici e
privati. E' stato realizzato anche un piano di addestramento di queste persone, quindi i
ragazzi a scuola hanno delle lezioni su come accedere via Internet per questi servizi; ci
sono anche dei luoghi pubblici in cui le persone possono sedersi e imparare ad utilizzare
questi strumenti. Inoltre in questo progetto si è realizzata una joint venture tra
pubblico e privato, per la quale è stato creato un consenso molto ampio nell'utilizzo di
queste tecnologie e di questi mezzi di accesso per consentire ai cittadini di diventare
una comunità, una vera e propria comunità che scambia servizi, ma anche beni.
Domanda 6
Nessun sindaco italiano ha inoltrato una richiesta del genere?
Risposta
In Italia, ci sono sindaci che hanno una visione estremamente avanzata rispetto alle nuove
tecnologie. Quello che in Italia ancora manca è tradurre in realtà delle aspirazioni! E'
necessario che i cittadini abbiano una percezione forte del nuovo, e che la città si sta
attrezzando per il futuro. Molte città hanno definito un piano di realizzazione, lo
stanno attuando. Nella ricerca è stato evidenziato, in questo senso, che i cittadini
italiani non sono a conoscenza dei progetti delle pubbliche autorità. Viceversa, in
Spagna si è potuto realizzare il progetto grazie ad una fortissima comunicazione con il
pubblico, coinvolgendo i cittadini. Sicuramente, in Italia, molte città si stanno
attrezzando e penso che nel prossimo futuro passeremo dalla fase pilota alla fase
veramente operativa di questo piano di realizzazione.
Domanda 7
Ma nei rapporti concreti con la pubblica amministrazione come ci può aiutare la
tecnologia? Per esempio, per pagare più velocemente le tasse, o avere dei certificati,
quali innovazioni sono introdotte?
Risposta
Molti progetti sono in corso di disegno in quest'area. Ci sono anche molti esempi che già
funzionano: a Bologna, il cittadino può, con la carta di credito, pagare tasse locali,
multe, e così via. Il passo successivo consiste nel facilitare il cittadino nella
dichiarazione annuale delle tasse, utilizzando dei mezzi elettronici anche per pagare.
Nello Stato di Washington, Stati Uniti, questa è già una realtà che sta funzionando.
Domanda 8
Si è introdotta anche in Italia la firma elettronica e la validità dei documenti in
formato elettronico?
Risposta
La pubblica amministrazione sta cambiando molto rapidamente. Adesso esistono delle regole
che consentono di poter certificare che un documento digitale sia autentico, pur essendo
digitale, non su carta, e di poter avere delle firme elettroniche che siano definite
autentiche, e come tali, non necessitano più che la persona si sposti, fisicamente, per
apporre la sua firma. Tutte queste cose sono ormai possibili, la legislazione italiana le
ha recepite; il prossimo periodo sarà quello della realizzazione, che ovviamente sarà
lungo, perché richiede di cambiare completamente tutti i processi della pubblica
amministrazione, ma che consentirà di avere, da parte del cittadino, dei servizi
estremamente più efficaci, e da parte della pubblica amministrazione di risparmiare
tantissimo.
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