INTERVIEW:
Domanda 1
Il professor Stefano Nolfi del C.N.R. di Roma si occupa di "artificial life". Ci
può spiegare che cos'è esattamente la vita artificiale?
Risposta
La vita artificiale, come lei ha detto, ha innanzi tutto un'anima: che è lo studio della
vita naturale attraverso la sua riproduzione sul computer, cioè la sua riproduzione
digitale, ma è anche lo studio di possibili altre forme di vita, proprio perché nel
computer si è liberi di studiare non semplicemente forme naturali, ma anche forme
artificiali.
Domanda 2
Siete riusciti a creare dei microrganismi digitali?
Risposta
Sì, la maggior parte delle ricerche in vita artificiale lavorano appunto a livello di
organismi artificiali. La caratteristica fondamentale sta nell'evoluzione. Si tratta,
cioè, di organismi artificiali che vengono addestrati, che vivono, e si riproducono,
attraverso un'interazione con l'ambiente, e in adattamento a questo ambiente sviluppano
delle capacità.
Domanda 3
Voi lavorate anche su degli organismi digitali in un mondo reale. Per esempio dei robot
dotati di intelligenza artificiale.
Risposta
Sì. All'Istituto di Psicologia del C.N.R. di Roma ci occupiamo di vita artificiale da
parecchi anni e recentemente abbiamo cercato di applicare questa metodologia anche allo
sviluppo di robot.
Domanda 4
Come procedete?
Risposta
Creiamo dapprima una simulazione degli organismi e del loro ambiente. L'organismo si
riproduce, selezionandosi nel computer, e poi lo trasferiamo nel robot vero e proprio.
Domanda 5
In pratica, voi non fornite ai robot delle istruzioni, vero?
Risposta
Sì, esatto.
Domanda 6
Il futuro possibile di tutto questo?
Risposta
I risultati finora sono fondamentalmente di ricerca di base. Riguardano, per esempio, la
biologia evoluzionistica, oppure nuove teorie che sono state sviluppate nell'ambito della
stessa disciplina di artificial life. Cominciano però ad esserci anche dei prototipi, che
potrebbero poi trasformarsi in prodotti industriali.
Domanda 7
Rischi?
Risposta
Non ne vedo, perché, purtroppo o per fortuna, il livello di intelligenza di questi
sistemi è molto ma molto lontano, non solo dal nostro, ma anche da quello di piccoli
animali come i topi.
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