INTERVIEW:
Domanda 1
Monsieur Morisette, lei lavora al "Musée de la Civilisation" a Québec, dove ha
introdotto dei sistemi multimediali interattivi. Ce li può spiegare?
Risposta
Sì, abbiamo optato per due iniziative riguardanti i media interattivi: la prima è stata
di installare un sistema all'interno del museo, destinato ai ricercatori e ai conservatori
che lavorano alle collezioni, per facilitare l'accesso e la ricerca di artefatti in vista
di esposizioni e pubblicazioni. L'altro aspetto che abbiamo sviluppato è quello dei
multimedia interattivi destinati ad essere installati proprio nelle esposizioni. Con
questi multimedia si cerca di permettere alla gente di esplorare il tema proposto, perché
il "Musée de la Civilisation" è un museo tematico, dunque i soggetti trattati
possono variare molto. L'artefatto è una parte importante dell'esposizione, ma la
multimedialità ha un ruolo complementare alla presentazione di artefatti nel senso che
permette di esplorare oggetti, che, per esempio, non si sono potuti includere, per
mancanza di spazio, nell'esposizione; o nel caso che si voglia approfondire il tema
intorno all'oggetto permette di manipolarlo, di manipolarne l'immagine, le manifestazioni,
in modo interattivo. Con l'interattività si può approfondire, si può presentare
l'oggetto secondo una tematica che segue la logica dell'esplorazione, e dunque permette al
visitatore di essere attivo nella sua esplorazione e di ritenere una maggiore quantità di
informazioni concernenti il tema che si voleva abbordare.
Domanda 2
Avete già pubblicato le collezioni su CD ROM o no?
Risposta
Non abbiamo ancora cominciato l'edizione su CD ROM. La ragione è semplice. Abbiamo
adottato un modo di memorizzare le immagini per il nostro sistema di gestione, di
collezione, soprattutto al livello del reperimento di immagini, non necessariamente per
fare delle edizioni ad alta definizione, ma per riconoscere l'oggetto, capirne il processo
di produzione, vedere com'è composto. In questo senso, per produrre dei CD ROM, crediamo
che ci sia in primo luogo da fare una selezione degli oggetti che si vogliono presentare.
Probabilmente faremo nuove riprese, a più alta definizione, per permettere appunto che
l'uscita dell'immagine sul computer possa essere più fluida, per ottenere con lo zoom
ingrandimenti e analisi più dettagliate dell'immagine. E' lo stesso principio che
adottiamo per quel che riguarda la pubblicazione in volumi, che richiede anch'essa un'alta
definizione delle immagini.
Domanda 3
Voi siete già, come molti altri musei sulle reti Internet, con una "Home page".
Come pensate che si debba sviluppare l'interattività fra musei, sulle reti?
Risposta
Attualmente la nostra posizione è questa: noi abbiamo appena cominciato la diffusione su
Web. Il nostro orientamento è stato di stabilire innanzi tutto i programmi museali per
informare la gente di ciò che offriamo e questa prima tappa, pur nella sua sobrietà, è
interessante per il "feedback" che si stabilisce con i navigatori di Internet.
E' notevole che anche a partire da un contenuto assai sobrio ci siano delle reazioni: la
gente ci dice di essere venuta al museo, di aver visitato una certa esposizione, di averla
trovata interessante. Dunque siamo decisi ad andare avanti nello sviluppo di questi
"feedback" e quello che intendiamo fare è presentare sequenze di oggetti che
trattano temi particolari e permettono agli utenti di fare delle esplorazioni. La gente è
a casa con Internet e noi installeremo in questo sistema interattivo delle postazioni
grazie alle quali la gente possa fare commenti sugli oggetti che vede. Perciò bisogna
fare probabilmente una scelta degli oggetti. Non tutti gli oggetti vanno bene per questo
scopo, ma solo gli oggetti di più largo uso, che la gente può aver visto nella vita
quotidiana, in casa, in modo da poterne illustrare l'uso sotto forma di aneddoti, parlando
del posto che occupano nella loro vita. Così sarebbe possibile una contestualizzazione
dell'oggetto al fine di arricchire la documentazione che lo riguarda.
Domanda 4
Lei pensa che in futuro sarà possibile fare delle visite virtuali nei musei con la
tridimensionalità?
Risposta
In futuro, certo, tecnicamente sarà realizzabile. Quello che per me è meno certo è
l'accessibilità ai computer che lo dovrebbero rendere possibile. Attualmente i computer
che permettono di fare una visita virtuale dettagliata costano in ragione della loro
potenza. Dunque per realizzare questo genere di visite virtuali, bisogna vedere fino a che
punto la diffusione dei relativi contenuti potrebbe interessare veramente la gente. Come
si potranno sfruttare le nuove tecnologie? Per me le risposte non sono ancora chiare.
Dovranno passare parecchi anni, bisognerà vedere lo sviluppo del mercato dei computer,
prima di poter stabilire con precisione come si potranno sfruttare le nuove tecnologie
lasciando la gente a casa. Ma certi aspetti io credo che possano essere usati fin d'ora.
Ho già parlato della possibilità di esplorare delle serie di oggetti. Attualmente
abbiamo un progetto in corso che mira a diffondere su Internet una certa quantità di
informazioni che corrispondono a ciò che viene presentato nelle esposizioni. Ci siamo
detti: dato che abbiamo prodotto delle cose per le esposizioni, perché non riformattarle
per diffonderle su Internet o su CD ROM? Dunque, per esempio, possiamo usare i testi
prodotti nelle ricerche preparatorie di una esposizione, possiamo diffondere delle serie
di immagini già prodotte. I sistemi interattivi, che sono a disposizione dei visitatori
nelle esposizioni, li possiamo mettere su Internet, di modo che, una volta chiusa
l'esposizione, sia possibile accedere ancora ai suoi contenuti grazie a questa memoria che
resta sulle autostrade dell'informazione.
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