Digital library (interview) RAI Educational

Roberto Masiero

Parigi - European IT Forum, 05/09/95

"Past, present and future of the information society"

SUMMARY:

  • Masiero defines the information society as the fourth wave of the digital revolution which will be characterised by completely digitalised content and total convergence (1).
  • Visions of the information society diverge considerably: Bill Gates of Microsoft focuses on the ever more powerful personal computer, while Larry Ellison of Oracle highlights the functions added by the networks (2) (3).
  • The major question which the market has to decide is whether to give the television set greater intelligence or the personal computer greater bandwidth (4).
  • There are now two major market sectors: the producers of commercial hardware and software on the one hand, and the suppliers of services and solutions to individual clients (5).
  • IDC concentrates on integration systems and computer services (6).
  • For example, a bank may give an external supplier like IDC the responsibility to manage all its data processing, internal networks and related services (7).
  • The future of the digital superhighways depends on whether it is possible to control the current anarchic growth and guarantee an efficient system to meet the needs of individuals, industry and institutions (8).
  • Both the United States and, to some extent, Europe are trying to create a reference system within which it is possible for investment to develop. In Europe the average cost of a telephone call is six times greater than in the USA (9).
  • which is an obvious competitive disadvantage On-line services can be divided into two basic categories: text-oriented services such as Minitel or home-banking and video-oriented services such as interactive TV, video-conferencing etc. The risks of the information society include terrorism, pornography and the transfer of employment to the third world (10) (11) (12).

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INTERVIEW:

Domanda 1
L'IDC, la maggiore società internazionale di ricerca sui mercati dell'informatica, ha organizzato a Parigi un forum dedicato alla "società dell'informazione": cosa significa?

Risposta
Utilizziamo questo termine nell'accezione usata dal professor Negroponte; il quale distingue, fondamentalmente, tra entità basate su atomi ed entità basate su bit. Una società dell'informazione è centrata essenzialmente su entità immateriali e quindi sui bit. Ci si arriva sostanzialmente attraverso quattro ondate, che brevemente sintetizzano la rivoluzione dell'"information technology" dagli anni Sessanta ad oggi. Il primo periodo è quello degli elaboratori centrali, dei mainframe, il cui paradigma di riferimento sono le istituzioni e le organizzazioni. La seconda ondata è quella che è caratterizzata dal personal computer, che è degli anni Ottanta; e il paradigma di riferimento a questo punto diventano gli individui, sia gli individui all'interno delle aziende, che progressivamente vengono collegati da ponti che sono le reti locali, sia gli individui all'interno delle loro case, alla fine degli anni Ottanta. Il periodo attuale è il periodo che è segnato dall'ascesa delle autostrade digitali, ovvero dalla connessione, in un'unica infrastruttura a livello mondiale, di tutte quelle isole di cui abbiamo appena parlato. Questa condizione attuale è appunto quella che consentirà il passaggio alla quarta ondata, cioè al periodo della costruzione della vera e propria società dell'informazione, caratterizzata dalla centralità di un contenuto completamente digitalizzato e totalmente convergente.

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Domanda 2
I leader dell'industria del computer e delle reti, presenti al forum, concordano su di un unica visione della società dell'informazione o hanno idee diverse e si scontrano, quindi, sulle possibili realizzazioni future?

Risposta
Direi che c'è una enorme divergenza. Sostanzialmente, si sono individuate, all'interno del forum, due posizioni. Da una parte, e penso a Bill Gates, si sostiene la centralità del personal computer e il suo ruolo fondamentale anche per il futuro - un personal computer sempre più potente e intelligente, con capacità di prestazioni sempre più elevate. Dall'altra, e penso a Larry Elliison, presidente della Oracle, si afferma provocatoriamente che il PC è un oggetto ridicolo.

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Domanda 3
Perché un oggetto ridicolo?

Risposta
Sarebbe un oggetto ridicolo, secondo Ellison, Perché diventa sempre più potente, più potente di un mainframe di qualche anno fa, e quindi sempre più complesso da gestire, perché per caricare un nuovo sistema operativo possono servire alcune ore e l'assistenza da parte di personale specializzato, e quindi sempre più costoso. Quest'anno, per la prima volta, dopo numerosi anni di erosione dei prezzi con la diffusione di modelli basati sul Pentium, ci si attende un aumento dei prezzi medi del personal computer. In definitiva, la posizione di Ellison banalizza il contenuto di questo elettrodomestico che deve diventare il PC per concentrare sempre di più l'intelligenza sulla rete.

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Domanda 4
In effetti quelli che dovevano essere degli strumenti semplici di connessione alle reti, come i piccoli portatili, i personal digital assistent, o strumenti da viaggio, non hanno avuto grande successo, hanno deluso le aspettative.

Risposta
E' vero. Comunque sia, il quesito non risolto che ci si pone nell'industria, e a cui fanno riferimento queste due diverse posizioni, è il seguente: quale sarà l'unità di accesso ai nuovi servizi a larga banda? In altri termini: portare intelligenza al televisore o dotare di maggiore larghezza di banda il personal computer? La soluzione sarà data dal mercato che avremo nei prossimi anni.

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Domanda 5
Chi vince e chi perde sul mercato dell'alta tecnologia?

Risposta
Sarebbe troppo semplice e schematico dire vincono gli "hardwaristi" o i "softwaristi" o i fornitori di servizi o le società di telecomunicazioni. In realtà vince chi ha capito le nuove regole del gioco. Fino agli anni Ottanta, le società del settore erano fortemente integrate in modo verticale, e cioè producevano tutto, dal microprocessore al prodotto finale, e si occupavano anche dell'integrazione dei sistemi e dei servizi. Questo non è più possibile. Nel corso degli anni Ottanta si è verificato molto rapidamente un processo di disintegrazione e di sviluppo di segmenti diversificati, per cui le regole del gioco sono diverse settore per settore. Fondamentalmente ci sono due grandi settori. Da una parte la produzione di prodotti, hardware o software, in cui fa premio l'economia di scala e in cui, chi è in grado di essere il primo sul mercato, il numero uno, fa un sacco di soldi mentre tutti gli altri hanno notevoli difficoltà. Dall'altra parte si sviluppa invece tutto un mercato di fornitura di soluzioni e di servizi, che utilizzano i componenti e i prodotti del primo settore come dei pezzi appesi all'interno di un sistema, ma dove il valore aggiunto reale consiste nella capacità di soddisfare la soluzione del cliente, individuale al limite. Insomma in quest'area fanno premio regole del gioco completamente diverse. L'IDC in tal senso è un buon esempio.

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Domanda 6
Cosa fa l'IDC?

Risposta
L'IDC si occupa di integrazioni di sistemi e di esternalizzazione di servizi di informatica, il che sostanzialmente significa gestire i centri dei clienti per loro conto, rilevandone addirittura il personale e le strutture.

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Domanda 7
Una banca, per esempio, cosa potrebbe dare in gestione all'IDC?

Risposta
Può accadere che la banca decida di focalizzarsi al massimo sul suo business tipico, che è la gestione del denaro e delle informazioni relative alla valutazione del denaro e dia completamente in gestione ad un fornitore esterno tutto il proprio centro di elaborazione dati, la propria rete e tutti i servizi relativi ad un prezzo fisso e per un certo numero di anni, garantendosi così un risparmio rispetto ai costi attualmente in vigore. E' per questo che la formula dell'IDC sta ottenendo un così grande successo sul mercato.

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Domanda 8
Parliamo delle reti, dello sviluppo che avranno in futuro. Internet e le autostrade digitali finiranno per essere una stessa cosa, per sovrapporsi, o continueranno ad evolversi come due modelli separati e forse concorrenziali?

Risposta
Le autostrade digitali, come abbiamo visto, sono la sostanza della terza ondata. Cioè, rispondono all'esigenza di connettere questa giungla di unità di elaborazione distribuita nell'ambiente. Quindi, fondamentalmente, sono delle strade o delle condutture idrauliche, sono un elemento di infrastruttura fondamentale. Bene, il problema è: è possibile un piano regolatore, per poi pianificare centralmente, e in modo coordinato e prevedibile, lo sviluppo di questo sistema viario? Oppure il massimo che si può fare è prendere atto dello sviluppo anarchico, a giungla, di una serie di ramificazioni e avvantaggiarsi delle connessioni che si possono stabilire fra di loro? Si tratta, evidentemente, di due modelli completamente diversi. Ovvero, bisogna chiedersi fino a che punto sia possibile ed auspicabile una pianificazione di questo sistema, fino a che punto vadano definite delle regole del gioco di base, che consentano di garantire le condizioni per lo sviluppo di un sistema che sia il più efficace possibile per l'interesse complessivo, degli individui, delle industrie e delle istituzioni.

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Domanda 9
Gli americani, secondo il piano di Clinton e Gore, tendono a pianificare. In Europa cosa succederà?

Risposta
Gli americani tendono a costituire un sistema di riferimento all'interno del quale sia poi possibile uno sviluppo degli investimenti; l'Europa tende, fondamentalmente, a fare lo stesso. Nel senso che tende a garantire le condizioni per cui sia possibile, attraverso una progressiva liberalizzazione del sistema delle telecomunicazioni, la realizzazione di una infrastruttura di base che tolga dal collo dell'Europa il cappio che oggi è determinato dalla persistenza dei sistemi monopolistici all'interno dei principali sistemi di telecomunicazioni. In Europa il costo medio delle telefono è di sei volte superiore a quello degli Stati Uniti, e perciò l'intero sistema Europa rispetto agli Stati Uniti si trova in una situazione di evidente e drammatico svantaggio competitivo.

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Domanda 10
Quindi le alte tariffe telefoniche penalizzano anche la diffusione delle reti di trasmissione dati in Europa?

Risposta
E' evidente che questo si pone come un limite allo sviluppo dei nuovi servizi particolarmente pesante.

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Domanda 11
Quali sono i servizi detti "on line" che si stanno preparando per la società dell'informazione e che già rappresentano un mercato in crescita?

Risposta
Li possiamo dividere fondamentalmente in due categorie. Da una parte, i servizi che sono orientati al testo, e fra questi potremmo citare l'home banking o il teleshopping o il Minitel, che è un servizio che ha coinvolto nel corso degli anni, in Francia, milioni di persone e che ha creato una intera cultura di base estremamente importante per la diffusione dei servizi. Nasce una cultura dell'interattività che è fondamentale, al di là della primitività oggi del mezzo tecnologico. Dall'altra parte, i servizi orientati al video, che possono essere quello della video conferenza, quello del chiosco multimediale, sostanzialmente tutti servizi che oggi caratterizzano la banca virtuale e quella che sarà la televisione interattiva, che è un caso particolarmente interessante perchè, a differenza di tutti gli altri servizi di cui ho parlato, non sono assolutamente noti quali saranno, i modelli di reazione del cliente finale, quindi dell'utente domestico, rispetto all'offerta. Cioè, non si sa per che cosa è disposto a pagare e quanto è disposto a pagare. Questo spiega la diffusione di prototipi, di esperienze e di esperimenti che è in corso nel mondo, e spiega anche il fallimento di molti di questi.

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Domanda 12
Per concludere, parlando di società dell'informazione e di autostrade digitali, DeBenedetti, proprio al Forum dell'IDC, ha indicato anche la possibilità di grandi rischi e pericoli. Ma non intendeva pericoli per le industrie, intendeva pericoli per la gente, quindi pericoli sociali. Quali sono?

Risposta
Lui parlava della possibilità, da parte di terroristi ad esempio, di utilizzare o trasmettere dati in rete, oppure del problema della diffusione della pornografia su Internet. Ma, secondo me, faceva riferimento anche ad altre cose più serie e più solide, ad elementi di carattere strutturale. De Benedetti parlava dell'impatto rispetto al sistema dell'occupazione, e citava il caso della SwissAir, che già da alcuni anni ha il suo centro per le prenotazioni in India, quindi di trasferimento massiccio di lavoro a paesi del terzo mondo dove il costo dello stesso è di decine di volte inferiore rispetto ai nostri paesi. E faceva osservare che questo solleverà un problema di tipo sociale, Perché mentre abbiamo, da una parte, una crescente immigrazione, quindi una tensione in termini di richiesta di lavoro in Europa particolarmente pesante, dall'altra, il lavoro se ne va verso i paesi del terzo mondo. Questo, evidentemente, ha bisogno di una risposta. Ed un primo tipo di risposta è stato, ad esempio, fornito dalla ECL, che questa mattina ha presentato il caso di Bristol, dove, con il supporto della Comunità Europea, ha sviluppato un progetto per occupare personale giovanile disoccupato della zona formandolo in senso cyberprofessional, e quindi sviluppando la capacità di questi giovani nel fornire servizi di tipo diversificato, all'interno delle infrastrutture garantite dalle autostrade digitali, che, almeno parzialmente, possano bilanciare questa perdita di lavoro che, necessariamente, dobbiamo prepararci a subire.

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