INTERVIEW:
Domanda 1
Quali sono i criteri che hanno ispirato la legge delle comunicazioni in Italia?
Risposta
Noi abbiamo preparato una legge di riforma del sistema delle telecomunicazioni e del
sistema televisivo. I criteri di fondo sono ispirati a fatti, a fenomeni di tecnologia
moderna, innanzi tutto quello della convergenza tra i vari settori: i settori
dell'informatica, quello delle telecomunicazioni, quelli della multimedialità e della
televisione. E, quindi, abbiamo intanto predisposto una autorità che abbia competenza sia
in materia di telecomunicazioni, sia in materia di televisione. L'autorità è divisa in
due settori: uno per le strutture, ed un altro per i servizi. Naturalmente l'ispirazione
di fondo è da una parte la liberalizzazione del mercato delle telecomunicazioni, come ci
viene detto anche dalla Comunità Europea, dall'Unione Europea; e, in secondo luogo,
quella di garantire il pluralismo, come ci insegna, per quanto riguarda il sistema
televisivo, la Corte Costituzionale. Questi direi che sono i principi fondamentali del
nuovo assetto televisivo: concorrenza, liberalizzazione e pluralismo televisivo.
Domanda 2
In questo settore qual è lo stato di attuazione delle direttive comunitarie?
Risposta
Noi abbiamo trovato una situazione piuttosto arretrata in materia di direttive
comunitarie. Sono riuscito, attraverso un provvedimento di fine d'anno, a recepire tre
importanti direttive comunitarie in materia di telecomunicazioni. Queste tre direttive
sono state recepite per via regolamentare, con un regolamento che adesso è all'esame dei
due rami del parlamento, e che quindi, una volta ottenuto il parere del Consiglio di
Stato, sarà adottato dal Consiglio dei Ministri. Un terzo regolamento importante, detto
il "96 due", sulla telefonia mobile, è stato proprio recepito dal Consiglio dei
Ministri con un decreto legge; il regolamento che io ho già preparato già comprende le
norme che riguardano questo decreto legge. Possiamo dire che entro breve tempo il nostro
paese sarà in linea con il recepimento delle direttive comunitarie in questo campo.
Domanda 3
La possibilità di emettere regolamenti rende tutto il percorso più rapido rispetto al
passato?
Risposta
Certo. Una volta che siano stati recepiti tutti i regolamenti, come abbiamo fatto, e una
volta approvata la legge di sistema, avremo guadagnato molto tempo rispetto al passato;
non solo, ma avremo creato una situazione interamente nuova, aperta alla concorrenza per
quanto riguarda le telecomunicazioni. Non dimentichiamo che dal prossimo primo gennaio
1998 sarà liberalizzata anche la telefonia fissa, quindi non avremo solo la telefonia
mobile ma anche la telefonia fissa e poi tutti potranno fare tutto. Ci sarà anche la
cosiddetta convergenza, nel nostro paese, tra le telecomunicazioni, la televisione e
l'informatica. Di conseguenza, avremo una struttura normativa che consentirà anche nel
nostro paese di porsi in linea con quelli più avanzati in questo campo.
Domanda 4
Per quanto riguarda la privatizzazione di queste aziende, crede che saranno vendute in
toto ai privati, oppure i privati rileveranno delle quote di queste aziende?
Risposta
Un soggetto importante è, per quanto riguarda la telecomunicazione, la STET, la quale,
nel programma del governo, deve essere privatizzata entro quest'anno. Quindi la STET sarà
privatizzata. Gli altri soggetti sono privati. Certo, ci sarà il problema della R.A.I.
per quanto riguarda il sistema televisivo, ma anche per la R.A.I. è previsto l'ingresso
dei privati. Essa avrà una nuova struttura giuridica, cioè sarà una holding composta da
varie società operative. Bisognerà vedere se i privati entreranno nella holding o nelle
varie società operative che saranno controllate dalla R.A.I. Ma questa, rimane una
questione aperta che si discuterà.
Domanda 5
Lei non crede che sarebbe utile, in Italia, creare una concentrazione tra le aziende che
operano nel settore delle telecomunicazioni, in quello televisivo, nell'editoria
elettronica e anche in quello dell'editoria tradizionale? In questo modo si potrebbe
rafforzare la presenza dell'Italia nel mercato mondiale delle multinazionali.
Risposta
Sì, certo. Noi abbiamo presente questo problema. La creazione del mercato globale, in
questo campo, crea dei colossi straordinari che hanno connessione con tutti i vari settori
di cui abbiamo parlato, telecomunicazioni, multimedialità e informatica. I soggetti
capaci di competere sul mercato internazionale, su una competizione globale in Italia,
sono pochi: la STET, la R.A.I., Mediaset, e forse Olivetti. Quindi noi abbiamo tenuto
presente, nella nostra normativa, questa duplice esigenza: garantire la concorrenza più
larga possibile, l'apertura del mercato, il pluralismo, ma al tempo stesso cercare di
preservare la capacità di questi pochi soggetti di cui noi disponiamo di competere sul
mercato globale. Mi pare che noi abbiamo trovato una soluzione abbastanza equilibrata di
queste due esigenze contrapposte.
Domanda 6
Come giudica il recente accordo tra la R.A.I. e la STET?
Risposta
Io lo giudico positivo, perché in prospettiva riguarda la cosiddetta piattaforma
digitale, l'ingresso, cioè, della televisione via satellite; e io mi auguro che anche gli
altri soggetti italiani che operano in questo campo, come Mediaset e Cecchi Gori, possano
mettersi insieme in modo da poter creare in Italia una o più piattaforme digitali che
siano in grado di reggere nella concorrenza internazionale.
Domanda 7
La multimedialità sta entrando anche nelle scuole, e la R.A.I. sta sviluppando una
convenzione triennale con il Ministero della Pubblica Istruzione per lavorare in questa
direzione. Che aiuto potrebbe dare a questo progetto il Ministero delle Poste e delle
Telecomunicazioni?
Risposta
Il Ministero delle Poste può dare un aiuto tecnico molto importante, poiché esso
possiede un patrimonio di capacità tecnica che può essere estremamente prezioso per
sviluppare questi programmi che sono stati messi in cantiere. Il Ministero delle Poste
dispone del Consiglio Superiore delle Telecomunicazioni, ha strutture tecniche molto
valide, quindi può dare un notevole contributo al successo di questi programmi.
Domanda 8
E che tipo di contributo potrebbe immaginare?
Risposta
Suggerire le tecnologie più adatte a questo tipo di programmi. Ci sono diversi modi per
fare programmi, soprattutto se vanno avanti le cosiddette "reti civiche", cioè
quelle reti che nei vari centri urbani, attraverso le televisioni via cavo o via satellite
creano delle reti di comunicazione.
Domanda 9
Le nuove tecnologie portano sempre di più ad un processo di globalizzazione. Non crede
che si corra il rischio di subire una sorta di colonizzazione da parte degli Stati Uniti?
Risposta
Intanto noi dobbiamo premettere che in questo campo la World Trade Organization si è
creata una liberalizzazione completa, in campo mondiale. Quindi non bisogna aspettarsi una
presenza di capitali di altri paesi. I campi di attività sono enormi, soprattutto nei
paesi in via di sviluppo. Basti pensare che metà della popolazione mondiale non ha mai
fatto una telefonata, quindi le prospettive ci sono. Però, per quanto riguarda noi, il
rischio della colonizzazione esiste se rimaniamo fermi con la normativa a quella che
abbiamo attualmente, se non innoviamo come noi stiamo cercando di fare in modo da creare
prospettive nuove. Io voglio anche mettere in rilievo che una creazione di un sistema
aperto di telecomunicazioni competitivo, che crea altri soggetti, che si allarga, è anche
una possibilità di creare nuovo lavoro. E credo che il sistema delle telecomunicazioni
nel complesso, telecomunicazioni più televisione, più multimedialità, sia proprio uno
di quei settori propulsivi dello sviluppo, e quindi più suscettibili di provocare nuova
occupazione. Quindi è un settore veramente molto importante, strategico per il futuro del
paese.
Domanda 10
Nel nostro paese collegarsi ad Internet è ancora costoso, e ciò finisce col ritardare la
diffusione dei mezzi tecnologici. Come interverrà il governo in questo settore?
Risposta
Noi abbiamo cominciato con stabilire delle tariffe ridotte, di Internet. Purtroppo non
sono state soddisfacenti. Quindi stiamo esaminando il modo di ottenere una riduzione molto
più consistente, siamo in trattativa con le associazioni degli utenti di Internet, ed io
ho sospeso quel decreto iniziale con lo scopo di emanarne un altro che sia di maggiore
soddisfazione. Noi dobbiamo puntare sulle innovazioni, dobbiamo puntare sul fatto che gli
utenti della rete Internet si allarghino sempre di più perché questa è una via di
sviluppo importantissima della società dell'informazione e della conoscenza. Quindi,
direi che una delle linee politiche del mio Ministero sia proprio quella di intensificare
questo ricorso all'innovazione tecnologica ed indurre soprattutto i giovani a collegarsi
alle reti come quella di Internet, ed ottenere tariffe che siano all'altezza di quelle
degli altri paesi europei e mondiali.
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