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Erich B. Kusch

Roma, 03-06-1998

"The Italian press: a special case in Europe?"

SUMMARY:

  • The evolution of the Italian press has certain peculiar characteristics compared with the rest of Europe. For example, the circulation of Italian newspapers has decreased rather that increased since the beginning of this century (1).
  • One reason for this could be the lack of distinction in Italy between the popular and quality press (2).
  • In Italy most newspapers are owned by large industrial groups, although Kusch believes this is destined to change(3).
  • In Germany anyone can become a journalist: if they are good at their job they will succeed, if not they will be sacked. In Italy access to the profession is much more restricted(4).
  • The profession of journalism is changing rapidly: previously a journalist had two or three hours to write a piece, now the rhythm is much more rapid (5).
  • The role of special correspondent is disappearing (6).
  • Many newspapers in Europe, and not only in Italy, take a particular political position without supporting any one party (7).
  • In June 1998, Cesare Romiti, the former president of Fiat, became president of Rizzoli Corriere della Sera, one of Italy's leading publishers. Despite Romiti's declaration of independence, Kusch remains sceptical of this choice (8).
  • The Internet will be an important part of the future of the press, although Kusch still prefers to read a printed newspaper in the comfort of his armchair (9).

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INTERVIEW:

Question 1
La storia e l'evoluzione della stampa italiana rientrano in un panorama di storia ed evoluzione della stampa europea o è un fenomeno che segue dei fili a parte, separati?

Answer
Fa parte della storia europea senz'altro, anche se la stampa italiana ha delle particolarità che in altri paesi non ci sono. Per esempio c'è un fatto strano, che la tiratura dei giornali italiani dall'inizio del secolo non aumenta, ma diminuisce, io mi sto chiedendo perché. Ci sono diverse ragioni, una delle ragioni potrebbe essere la televisione, io un po' polemicamente dico che dall'analfabetismo, per colpa della televisione, si è passati subito al post-analfabetismo, ma questa come dicevo, è una risposta un po' polemica. Poi c'è un'altra cosa, in Italia non c'è una divisione tra stampa cosiddetta popolare e stampa cosiddetta seria. In Germania e in Inghilterra per esempio c'è la stampa tabloid o popolare. C'è una distinzione abbastanza netta che secondo me fa bene alla stampa, perché in Italia purtroppo in misura crescente si fa una miscela tra stampa popolare e stampa cosiddetta seria, questo secondo me è pericoloso.

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Question 2
Quindi pensa che da una parte l'assenza di giornali popolari e dall'altra l'influenza della televisione abbia fatto sì che i giornali seri, diciamo quelli che in Inghilterra si chiamano i "qualities", in Italia abbiano finito per somigliare un po' troppo alla stampa popolare? E' questo uno dei motivi dell'attuale perdita anche di credibilità oltre che di lettura della stampa in Italia?

Answer
Sì penso di sì. Vi do un esempio un esempio concreto, il Corriere della Sera, quando la principessa Diana è morta, ha pubblicato tre o quattro pagine su quest'argomento, che era certamente importante, in Germania i giornali ne hanno parlato uno o anche due giorni ma non in questa misura, questo compito lo hanno lasciato alla stampa popolare. Altri esempi: il Corriere della Sera pubblica dei servizi su un fattaccio nell'Alto Adige, anche lì su un omicidio di due tedeschi, anche lì per giorni e giorni parla di questo argomento, anche lì non c'è la misura.

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Question 3
In Italia molti giornali quotidiani, sono di proprietà di gruppi industriali, negli altri paesi europei un po' meno. Questo che influenze ha sullo sviluppo della stampa italiana o sulla libertà di stampa in Italia?

Answer
Questa è effettivamente una caratteristica tipica italiana perché in Germania, ma anche in Francia ed in Inghilterra i giornali appartengono solo in misura molto limitata a dei gruppi industriali. Certamente questo influisce sul carattere di un giornale. Penso che anche in Italia alla fine le cose cambieranno, ci saranno delle fusioni su scala europea, già in Germania ci sono state queste fusioni tra editori inglesi, editori tedeschi eccetera.

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Question 4
La cultura industriale pesa sulla stampa probabilmente non solo italiana, in questo momento la cultura del mercato, l'ideologia del mercato della cultura industriale è un po' un pensiero dominante non solo in Italia e non solo in Europa. Questo può essere un riferimento culturale, quindi poi un limite per capire i fenomeni complessivi da parte dei giornalisti?

Answer
E' un discorso piuttosto vasto perché entra anche l'educazione al giornalismo, le scuole di giornalismo. In Italia c'è una forte tendenza di corporazione, corporativa, che in altri paesi non esiste, in Germania per esempio l'accesso al giornalismo, di fare il giornalista è libero, se uno è bravo va bene altrimenti viene licenziato, ma non c'è una corporazione, una tendenza corporativa.

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Question 5
Quindi si può dire che il problema è sia nella formazione sia nella selezione dei giornalisti.

Answer
Sì, anche in questo campo le cose stanno cambiando in modo rivoluzionario e anche la nostra professione sta cambiando moltissimo, le sfide del futuro saranno molto grandi. Vi faccio un esempio, prima un corrispondente, un giornalista aveva tempo di scrivere un commento in due o tre ore, adesso la velocità influisce sempre di più sul lavoro giornalistico.

Io quando sono stato direttore della radio tedesca alla fine ho dovuto fare una ventina di servizi durante un giorno, il giornalista non ha più tempo di pensare, non rimane più tempo per un commento.

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Question 6
Non solo il commento ma una delle critiche che si fa al giornalismo italiano è anche la fine delle inchieste, in pratica il fatto di poter dedicare appunto molto tempo ad un argomento, magari allontanarsi dalla sede del giornale per produrre uno o due articoli, anziché dieci o venti. Questo influisce poi sul peso e sull'importanza del giornale?

Answer

Senz'altro, anche la figura dell'inviato speciale non esiste più. Prima era il culmine di una carriera giornalistica, oggi è sparito dalla scena. I giornali usano le agenzie, vanno in un paese per uno o due giorni e poi tornano nel paese d'origine. Una volta mi ricordo Luigi Barzini che faceva questo raid da Parigi a Pechino per mesi e mesi, e poi altri che facevano dei reportage da tutto il mondo ma rimanevano anche sei mesi in un posto.

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Question 7
Due giornali negli ultimi venti, venticinque anni hanno avuto successo in Italia da nuovi, cioè sono stati fondati e non sono stati chiusi: il Giornale di Montanelli e la Repubblica di Scalfari, due giornali che un po' sono diversi e un po' si somigliano, si somigliano su certe attitudini e sulla dichiarazioni di intenti e di partecipazione verso una parte politica, sono diversi nel linguaggio e nelle forme. In Europa ci sono dei giornali simili, dei giornali, cioè, che dichiarano la loro militanza politica e non partitica.

Answer
Giornali come la Repubblica esistono anche in altri paesi, Le Monde a Parigi ha tendenze di sinistra, la Frankfurter Rundschau in Germania ha tendenze di sinistra, altri giornali invece hanno tendenze di destra, allora esempi di questo genere esistono. Il Giornale forse è stato un caso unico e mi dispiace un po' che sia sparito, era un giornale molto marcato e non vedo in altri paesi europei un giornale simile.

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Question 8
In questo giugno '98 il presidente della Fiat è diventato presidente, un ruolo di comando, nella Rizzoli Corriere della Sera; quindi ritorniamo sul discorso del peso dell'industria nell'editoria. Rispetto all'evoluzione dei giornali, questo può avere un'influenza?

Answer
Io sono stato sorpreso di questa scelta, di quest'impegno di Romiti nella stampa. Lui ha fatto subito una dichiarazione sull'indipendenza del giornalista, ma vedremo in futuro se sarà veramente così. Spiegare questo a lettori, anche stranieri, diventa molto difficile. Questo mi ricorda un detto di Luigi Barzini che una volta mi disse: "voi corrispondenti esteri a Roma avete una vita difficile, se vi confronto con quelli di Mosca, a Mosca non si sa niente però si capisce tutto, a Roma si sa tutto però non si capisce niente".

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Question 9
I giornali su Internet sono in qualche modo una realtà, anche se le testate giornalistiche hanno investito chi più, chi meno, quindi c'è chi ci crede e chi non ci crede. Lei pensa che i giornali su Internet diventeranno una tendenza in Europa e nel mondo?
Crede che ci saranno dei lettori diversi per i giornali su Internet rispetto a quelli della carta stampata?

Answer
Io ho già un po' di anni sulle spalle, a me piace avere un giornale nelle mani e leggerlo, magari su una poltrona comoda, ma vedo che anche lì i tempi stanno cambiando. Mia figlia, che vive negli Stati Uniti, usa Internet per leggere i giornali europei e lì anche io ho iniziato a leggerli su Internet. Allora Internet sarà anche del futuro, ma ripeto, a me piace ancora il giornale vecchio stile.

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