INTERVIEW:
Domanda 1
Ci può delineare una breve storia del cinema digitale, dal punto di vista tecnico? Quali
sono stati i primi film? Chi ha intuito per primo le possibilità offerte al cinema dal
digitale? Quali sono le migliori realizzazioni recenti e quelle in progettazione?
Risposta
Prima di tutto tengo a precisare che, pur avendo molta esperienza di cinema, le mie
conoscenze relative al cinema digitale non sono molto approfondite. Il cinema digitale mi
attrae perché lavoro con un computer ormai da quasi dieci anni e scrivo sul computer,
comunico con il computer e ho scoperto il modem, per cui mi interessa. Va comunque
definito cosa si intende per cinema digitale: ossia, si intende il cinema totalmente
digitale o il cinema nel quale il computer entra come supporto per gli effetti speciali?
Un esempio attualissimo di cinema digitale è "Toy story". E' un film
straordinario e lo dico da sceneggiatore: nel senso che mi riferisco non tanto agli
effetti e alla resa sullo schermo del digitale, quanto alla storia, molto ben raccontata,
ricca di grandissimi sentimenti. Continuiamo il discorso sul digitale. Non sono in grado
di ricostruire con rigore storico, quali siano state le prime produzioni ad avermi
impressionato. Lucas ha usato moltissimo il digitale per fare gli sfondi di quasi tutti i
telefilm del "Giovane Indiana Jones". Secondo me è un'occasione questa
che vale più per la televisione che per il cinema, dal momento che in televisione, con lo
schermo piccolo, il trucco risulta più facile da realizzare rispetto al grande schermo.
Mi ricordo anche effetti bellissimi in "Abyss", con tutti quei personaggi
d'acqua. Io sono affascinato, ma lo sono per lo più da spettatore. A me non verrebbe mai
in mente di scrivere un film basato su questo tipo di effetti.
Domanda 2
Attualmente Internet sta invadendo la cinematografia, indipendentemente dal fatto che sia
o meno realizzata con effetti digitali. Dal punto di vista culturale chi è che racconta
in maniera efficace o banale il mondo cibernetico?
Risposta
Internet è qualche cosa di estremamente complesso. E' come raccontare una città. Ognuno
va, racconta una piazza, una strada che gli interessa, un ristorante, un aspetto
particolare. Internet, la rete, è effettivamente una città che, fra l'altro, è
anarchica, senza leggi, senza polizia, ma con i ladri; ci sono i posti dove si entra
pagando, ci sono i posti dove si entra gratis. In realtà, solamente chi ha navigato, sa
cosa sia Internet. Per gli altri è un qualcosa di indefinito, quasi di magico, che
acquista significato solo conoscendolo. In questo momento sono usciti una quindicina di
film che hanno Internet più o meno come protagonista, sfruttandone gli aspetti più
spettacolari, paurosi, terroristici; un esempio è "The net". Tuttavia non credo
che si possano realizzare film molto seri sulla rete; mi vengono in mente, onestamente,
solo pellicole interessanti. In tal senso, forse, il più bel film resta ancora
"Wargames".
Domanda 3
Hanno ragione, dunque, coloro i quali ritengono troppo freddo questo tipo di
cinematografia?
Risposta
No, non è che sia freddo. Tuttavia, per chi conosce Internet, questo tipo di
cinematografia risulta piena di inesattezze, mentre assume toni spettacolari per chi non
conosce la rete. In questo momento a Internet sono legate molte paure immotivate, per
esempio la pornografia: è una sciocchezza veramente grandiosa ma è diventato un
argomento sfruttato in modo abbastanza strumentale da chi vuol mettere le mani su Internet
commercialmente. In realtà per avere accesso a Internet bisogna avere un modem, un
computer, un programma; bisogna saper usare tutto questo e bisogna avere un accesso a
Internet, che si paga; inoltre il proprietario è protetto da un codice d'accesso: un
ragazzino di dodici anni, a meno di farlo clandestinamente, non riesce ad accedere a
Internet. Se vi accede, sarà un adolescente che vedrà qualche cosa che vedrebbe molto
più facilmente all'edicola sotto casa o al cinemino dell'angolo. Infatti in questo
momento c'è su Internet una grossa civile rivolta degli utenti, che hanno messo un fiocco
blu sopra i loro siti, per protestare contro una legge censoria votata dalla Camera degli
Stati Uniti che, in realtà, diventa una limitazione, molto pericolosa per web, della
libertà d'espressione.
Domanda 4
Il cinema venne definito come forma d'arte assolutamente innovativa in quanto si distacca
dal concetto di unicità dell'opera d'arte essendo riproducibile. Le tecnologie digitali
sembrano portare a compimento questa definizione, dal momento che la riproducibilità, in
questo caso, è assoluta e senza possibilità di deperimento. E' altrettanto vero che, con
queste tecnologie, si può entrare nell'opera d'arte digitale e assumerla nel proprio
computer, cambiarne un fotogramma o intervenirci. Nel processo creativo il digitale
interviene in qualche maniera?
Risposta
Questa è una domanda molto interessante, però è estremamente proiettata nel futuro.
Allo stato attuale ci sono delle prospettive affascinanti, fantastiche, che sono aperte
all'espressione, alla diffusione del cinema. Gli esperimenti del cinema, o comunque di
arte visiva diffusa attraverso il mezzo, verso il modem e il computer sono ancora ai
primissimi passi. Sulla rete ci sono i primissimi film digitali, i film composti per il
computer. Certo la possibilità di interazione è straordinaria, però non è solo una
questione di riproduzione. Per esempio esiste la possibilità, con un determinato
programma, già presente nella rete, di entrare in un paesaggio, o di visitare una stanza,
di girare come se si avesse in mano la macchina da presa, e di vedere i vari angoli.
Quello che è successo ora sulla rete e che ha suscitato parecchie polemiche, discussioni
e interventi legali, è il fatto che in rete, fino all'anno scorso, si trovavano molto
facilmente delle sceneggiature, complete, di film già realizzati, più o meno famosi. Per
esempio i copioni dei film di Tarantino, sono ancora disponibili. Qui è venuta fuori una
questione di copyright, perché chiunque lo può scaricare, stampare e ovviamente
maneggiare per quello che gli può servire. E' un momento molto importante questo giro
d'anno '95-'96; fino a qualche mese Internet fa era il trionfo del dilettantismo
appassionato, di gente che passava le notti a mettere su una pagina, a dare informazioni,
a creare degli archivi, eccetera, eccetera. Invece, sempre più rapidamente, è entrato
nell'interesse commerciale. Quindi tutte le grandi compagnie hanno ormai la loro pagina, e
chiaramente sono pagine fatte ovviamente meglio, più costose, con più effetti, con tutti
i requisiti della tecnica; mi auguro che il glorioso dilettantismo, che ha fatto Internet,
sopravviva e continui a essere la spina dorsale di Internet.
Domanda 5
Molti dei grandi film della storia del cinema hanno messo in scena il sogno, storie
fantastiche o comunque epopee d'amore o di guerra. Secondo Lei con la messa in scena del
mondo digitale nel cinema, cambia anche il modo in cui il cinema presenta il sogno?
Risposta
Sì e no. Da un punto di vista creativo, non credo che il "digitalismo" possa
dare molto di più al cinema. Voglio dire che un grande artista del cinema, un grande
regista riuscirà sempre a comunicare quello che vede: sentimenti, emozioni, con il bianco
e nero, con obiettivo fisso, senza carrelli, senza niente, solamente con l'uso della sua
sensibilità. Chiaramente col digitale si possono realizzare alcuni effetti, alcune cose.
Lo stesso montaggio ormai è digitale: è un grosso passo tecnologico avanti il fatto di
poter montare, invece che con chilometri di pellicola, con le moviole, le giuntatrici
Cattozzo, quelle stanze buie e fumose, mettersi davanti a un computer e montare
digitalmente, vedere immediatamente la scena, provare gli effetti, provare una
dissolvenza, tagliare qui, tagliare là, senza invece poi dover rimontare la pellicola e
fare tutte quelle cose complicate: tagli dei negativi, farne uno solo alla fine. Questo,
per esempio, è un sussidio importante, anche se non si vede sullo schermo, che ha dato il
digitale al cinema, ed è molto importante dal momento che accorcia i tempi.
Domanda 6
Il ruolo dell' attore come cambia? In definitiva ora ci sono attori inesistenti, attori
esistiti, morti e ricostruiti col digitale.
Risposta
Ho visto di recente quella Marilyn Monroe ricostruita e mi ha fatto un effetto
assolutamente funerario, mortuario, da obitorio, tremendo. Credo che anche qui ci vogliano
proprio dei decenni prima di avere uno sceneggiatore che si metta alla scrivania, si
inventa un film e lo realizza con Clark Gable e Marilyn Monroe e poi spedisca la cassetta
al produttore. Per ora ancora è un tentativo. Attualmente è molto meglio un film
integralmente digitale, con personaggi assolutamente digitali come "Toy story",
dove i personaggi sono affascinanti in quanto non sono reali.
Domanda 7
Cambierà in qualche modo il ruolo dello spetattore con le tecnologie digitali? Cosa
accadrà con i film visti al computer?
Risposta
Ma io spero che il film visto al computer può essere un sistema per integrare la visione
con degli strumenti critici, per studiare, per giudicare. Tuttavia il film è solo quello
che si vede sul grande schermo: qualsiasi cosa proiettata su un piccolo schermo non sarà
mai un film, mi dispiace.
Domanda 8
Da più parti si è detto che Hollywood considera Internet come una sorta di gadget, come
una T-shirt o un "parco a temi" in cui ci sta anche un film. Internet è così
oppure cambierà il modo di fare cinema?
Risposta
Devo dire che Hollywood in questo momento ha un interesse spasmodico su Internet, come
dimostra il fatto che non esiste film nuovo che non abbia il suo sito, che non abbia i
suoi trucchi, dal quale non si possano prelevare interviste con gli attori, il regista,
non si possano prelevare dei trailer del film. Quindi l'interesse commerciale di Hollywood
è assolutamente acuto sopra Internet. In più Hollywood non significa più niente, nel
senso che non è più l'industria cinematografica. Hollywood ormai è il regno di una
serie di major multimediali estremamente interessate anche alla televisione. E chi è
interessato alla televisione e non si cura di Internet in questo momento è un
incosciente. Chiaramente ha ragione Negroponte quando afferma che il futuro della
televisione è quello di diventare un grosso computer. Quindi non esiste una major che non
tenga conto di questo. Forse hanno sottovalutato il fenomeno un anno fa. Ma un anno fa è
un secolo per Internet.
Domanda 9
Su "MC-link" Lei ha realizzato una pagina che ha voluto definire una
sorta di "Pagine Gialle" di tutto quello che offre Internet sul cinema (http://www.mclink.it/mclink/cinema/
). Ci può fare degli
esempi?
Risposta
Possiamo iniziare dai Data Base. C'è un archivio dove si trovano delle notizie ordinate e
fondamentali del cinema, il famoso "Internet Movie Data Base" con
il quale io sono sempre un po' in polemica. Rappresenta un glorioso esempio di
dilettantismo del net, nel senso che è un Data Base formatosi negli anni attraverso i
contributi volontari degli utenti. Purtroppo per il cinema italiano è un po' carente e ci
sono dei fastidiosi errori ortografici dei nomi non anglosassoni. Esistono altri Data
Base, tra cui uno italiano, ma non è sempre in onda. E' ospitato su "Italia On
Line" e rappresenta una sorta di assaggio, talvolta anche poco curato, del
nostro cinema. C'è una pagina uscita in occasione del Festival di Venezia che aveva un
nome abbastanza imponente da Banca Dati del cinema mondiale, ma in realtà era tratto da
un CD pubblicato e non aggiornato, per cui i titoli dei film erano solo una piccola parte.
Era comunque un buon Data Base del cinema italiano, che però ripeto ogni tanto c'è, ogni
tanto non c'è, è molto lento: anzi se qualcuno mi ascolta ed è responsabile, vorrei
lanciare un appello perché invece è molto utile. Esistono anche gli archivi, ossia i
links a tutti i siti di interesse cinematografico. Gli archivi meglio organizzati sono
quelli, in genere, delle università americane. Primo di tutti, ormai leggendario è
quello della Stanford University, poi c'è l'Università del Mississippi, quella
dell'Alabama, quella del Massachusetts; insomma quasi tutte le università hanno un ottimo
archivio cinematografico. Da lì si parte e si va, si naviga. Gli archivi servono a
questo. In fondo anche la mia pagina, il mio complesso di pagine è un grosso archivio. Io
vado soprattutto in cerca di curiosità, delle cose nuove, di cose futili. Io sono un
raccoglitore di futilità, mi diverte molto e qui nel cinema se ne trovano. Un'altra
sezione è quella degli indici: si tratta delle directories americane, in cui inserisco
tutto quello che c'è, per esempio, relativamente alle minoranze. Un caso è rappresentato
dai neri in America: sono molto attivi su Internet e fanno delle pagine molto belle, come
"blackxploitation", relativo allo sfruttamento. Questo è una archivio di tutti
gli esempi in cui la negritudine più banale, più commerciale è stata sfruttata dal
cinema, dalle sue origini ai giorni nostri. Ho inserito anche altre voci su cui, in questa
sede, preferisco non dilungarmi. Devo dire che è rarissimo trovare nella rete una pagina
come la mia esclusivamente in italiano: la aggiorno spesso, ci metto molto materiale,
quindi non ho nessuna voglia di farla anche in inglese. Devo dire però che ho molti
visitatori, anche dagli Stati Uniti, che si arrangiano con l'italiano. Però la lingua
ufficiale del net è l'inglese: invece molte pagine europee hanno la versione italiana, la
versione inglese, la versione tedesca, la versione francese. Comunque mi sembrava
abbastanza importante, per una pagina sul cinema italiano, mettere tutto quello che c'è o
che abbia a che fare con il cinema in Italia. Ripeto, non è molto: chi visita la pagina
lo può vedere. Inoltre ho inseriro anche i siti europei e gli altri non americani, che
sono molti e curiosi.
Domanda 10
Chiudiamo con una domanda sulle possibilità, offerte al cinema dalla rete Internet, come
strumento che permette persone, con gusti differenti, anche volendo di diverse
nazionalità o della stessa nazione, di discutere di cinema.
Risposta
Questo è abbastanza complesso, nel senso che su Internet ci sono migliaia, migliaia e
migliaia di quelli che si chiamano i "News Groups", cioè delle aree di
discussione a tema talvolta estremamente specifico. Però ci sono centinaia di voci. Io
personalmente modero l'area cinema di MC-link, da qualche anno. La funzione del moderatore
in realtà dovrebbe essere quella di lasciare che le idee si confrontino, che nessuno
insulti nessuno. Però io sono della generazione dei cineclub. Per noi il cinema era un
vero e proprio evento; sto parlando addirittura di un'era pretelevisiva. Quando si
spegneva la luce e cominciava il film era veramente un'emozione. Adesso è più un oggetto
di consumo. E vedo che la cultura cinematografica o è solamente specializzata ed è un
po' pedante, o scarseggia molto. Per esempio, di recente, qualcuno che frequenta la mia
area ha fatto una lista dei film che vi portereste su un'isola deserta. L'ho trovata un
po' scoraggiante, dal momento che sembrava che il cinema fosse nato verso la fine degli
anni Ottanta. tutto il resto sembrava del tutto dimenticato, come per esempio il cinemaaa
in bianco e nero. A mio modo di vedere, questo è il riflesso di un atteggiamento, di un
modo di fruire meno meditato, meno appassionato, probabilmente perché la televisione
offre moltissimo. Proprio per ripicca mi sono messo a studiare i programmi televisivi e ho
trovato che in una settimana c'era, nello stesso momento, "Il posto delle
fragole": c'era addirittura Jean Vigo, c'era Murnau, c'era tutto. C'era un programma
che, se lo avessimo avuto noi al Cineclub in un mese, avremmo fatto i salti di gioia.
Quindi non è che manchino gli strumenti. Manca probabilmente il tempo, l'interesse, la
voglia. A questo punto addirittura i giornali pubblicano quasi esclusivamente cassette di
film recenti. Dessero almeno dei film di qualità, storica, qualità artistica passata,
invece di inseguire sempre la penultima uscita. Il livello medio è un pochino
scoraggiante, devo dire. E' un po' quello a cui poi corrispondono gli incassi delle sale:
film festivi, sabato-domenica. Ormai questo è il cinema in Italia. E' triste ma è così.
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