INTERVIEW:
Domanda 1
Il professor Diamond è docente ricercatore in scienze cognitive presso la Scuola
Internazionale Superiore e Studi Avanzati di Trieste. Allora, professor Diamond, abbiamo
spesso l'impressione che i ragazzi più giovani imparino più rapidamente le nuove
tecnologie di quanto non succeda agli adulti. Come mai? Esistono delle cause neurologiche
in questa differenza di apprendimento?
Risposta
Questa plasticità aumentata da parte dei giovani viene osservata da tanti anni. Da tempo
si è scoperto che un giovane riesce a imparare un secondo linguaggio molto più
facilmente rispetto ad un adulto. Solo adesso si iniziano a capire meglio i motivi.
Probabilmente i meccanismi partono dalla plasticità della corteccia cerebrale, che
risulta più flessibile e più adattabile nei giovani, nei ragazzi.
Domanda 2
Questa facilità di apprendimento investe anche le nuove tecnologie? Ossia, ci sono dei
limiti alla plasiticità del nostro sistema nervoso centrale?
Risposta
I limiti ci sono. Naturalmente se si inizia a studiare in un'età minore, si avrà,
verosimilmente, più successo. Del resto è altrettanto vero che un adulto può imparare.
La reazione individuale è enorme: personalmente ritengo che è meglio non stabilire un
limite fisico nell'imparare anche le nuove tecnologie. Ognuno di noi sa che, anche dopo
una certa età, un adulto riesce lo stesso a entrare, e poi a muoversi, nell'ambito del
computer.
Domanda 3
Abituarsi a usare delle macchine o delle tecnologie sin da bambini, può portare, come
dire, a un incanalamento delle strutture cerebrali verso certi modi di ragionare e di
pensare?
Risposta
Sicuramente le abitudini che uno prende da bambino possono avere una grande influenza per
tutta la vita. Questo è stato dimostrato in tanti modi attraverso tante osservazioni in
questi ultimi anni. Per esempio uno studio recente ha dimostrato che chi impara a suonare
il violoncello ha un'espansione, nella corteccia cerebrale, delle zone chiamate sensoriali
e motorie esclusivamente dedicate all'udito, utilizzate per suonare lo strumento. E'
interessante che in questo studio il grado di espansione della zona corticale dedicato
alle dita, è immediatamente crollato con l'età in cui lo strumento è stato preso per la
prima volta. Chi ha iniziato a suonare prima dell'adolescenza, cioè prima dei
dodici-tredici anni, ha avuto una espansione corticale nettamente maggiore rispetto a chi
ha iniziato più tardi. Quindi penso che le abitudini, le tecnologie, i modi di
apprendere, che si assumono in età infantile, possono avere un'influenza per tutta la
vita.
Domanda 4
Riguardo all'aiuto eventuale che le tecnologie possono invece proporre all'uomo: per
esempio si stanno facendo alcuni esperimenti per aiutare la tattilità dei ciechi. In che
modo?
Risposta
Le nuove tecnologie possono offrire la possibilità di canalizzare l'informazione in un
modo più efficiente. Una sfida presente nel mondo del lavoro, per esempio, è quella di
raccogliere, assorbire e integrare il maggior numero possibile di informazioni. Per
esempio, chi opera su una macchina di alta tecnologia, ad esempio un aeroplano, ha bisogno
di integrare l'informazione a una velocità molto elevata. Ed e' possibile che,
comprendendo meglio come il sistema nervoso riesce a integrare e distribuire
l'informazione, si possa presentare meglio l'informazione, in modo che l'operatore riesca
a tenere presente e utilizzare questa informazione in maniera più efficiente. E'
possibile anche che, in situazioni limite, le persone, grazie alle nuove tecnologie,
possano integrare delle informazioni altrimenti inaccessibili. Per esempio una persona non
vedente avrebbe la possibilità di ricevere delle informazioni sul mondo visivo e sul
mondo esterno tramite la modalità tattile e poi utilizzare le informazioni per muoversi
nell'ambiente.
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