INTERVIEW:
Domanda 1
A quali motivi si può ricondurre l'alto tasso di disoccupazione in Europa?
Risposta
I motivi dell'alto tasso di disoccupazione in Europa sono, essenzialmente, di natura
strutturale e questo non semplifica certo le misure di politica economica per arrivare a
ridurre questa disoccupazione. Le analisi attuali svolte al livello europeo mostrano che i
motivi della grande disoccupazione derivano da un certo numero di mancati funzionamenti
sia sul mercato del lavoro sia sul mercato dei prodotti e dei servizi; ci sono difficoltà
per creare imprese e per vendere i prodotti. Insomma, un certo numero di ostacoli d'ogni
genere che si traduce con una disoccupazione elevata. Quel che rimane più difficile da
capire è che il tasso di crescita non è l'elemento più importante per spiegare il tasso
di disoccupazione. Anche se oggi si riscontra una certa crescita che inizia a svilupparsi,
non è detto che questa sia sufficiente e che continui; rimane la necessità di una
politica mirata.
Domanda 2
Pensa che le nuove tecnologie uccidano il lavoro oppure diano la possibilità di creare
nuove occupazioni?
Risposta
In Europa c'è un dibattito molto importante su questo problema. Alcuni pensano che le
nuove tecnologie uccidano il lavoro ma questo tipo di approccio non è assolutamente
convalidato né dall'analisi economica né dall'osservazione della realtà economica. Oggi
esiste un consenso abbastanza largo per affermare che le nuove tecnologie sono le
condizioni necessarie per la classe lavorativa; permettono alle imprese di essere più
competitive, forse non in modo intuitivo, e di conseguenza di creare nuovi impieghi.
Questa produttività genera un buon uso delle tecnologie e permette di creare lavoro.
Domanda 3
Quali azioni si stanno prendendo all'interno della Comunità Europea e delle sue
commissioni, specialmente sulla promozione delle formazioni?
Risposta
La formazione è un elemento estremamente importante per ogni politica, sia nell'ambito
europeo che nell'ambito nazionale, per migliorare la situazione del lavoro. L'Europa
soffre dell'insufficienza di qualifiche e questo riguarda sia l'industria - che necessita
di personale qualificato in grado di sviluppare complessi sistemi informatici- sia per le
piccole e medie imprese, che hanno bisogno di personale abituato alle nuove tecnologie e
in grado di utilizzarle. La formazione resta sempre un elemento centrale di ogni politica,
per quanto riguarda la promozione della società dell'informazione e per la lotta contro
la disoccupazione.
Domanda 4
Come vengono prese in considerazione le nuove professioni, da un punto di vista normativo,
come le consulenze o le professioni nate intorno ad Internet ed ai servizi interattivi?
Risposta
Il dibattito è forte, molto più accentuato negli Stati Uniti che in Europa. Per il
momento, a mia conoscenza, non ci sono soluzioni reali. La convergenza dell'informatica da
una parte e delle telecomunicazioni dall'altra fa si che il settore audiovisivo conduca
questi settori, che fino ad ora erano separati, a funzionare sempre più insieme. Tutto il
sistema regolamentare che accompagnava le telecomunicazioni e l'audiovisivo si è
ampliato. Da qui il bisogno di fare convergere le regolamentazioni. Per quanto riguarda
Internet, il settore è totalmente non regolamentato, ma per non arrestarne l'evoluzione,
si pensa, soprattutto negli Stati Uniti, che applicare una certa regolamentazione sarebbe
l'equivalente di uccidere il mercato. Siamo, dunque, in una situazione dove da una parte
esiste Internet, totalmente non regolamentato, e dall'altra esistono settori che
propongono sempre più gli stessi servizi. Si può telefonare con Internet come con un
telefono cellulare; nel primo caso si utilizza una rete totalmente indisciplinata e
nell'altro si utilizzano delle reti totalmente regolamentate. Il problema rimane
estremamente complesso. Per ora i governi aspettano che Internet si sviluppi per capire
meglio il fenomeno di convergenza e, in un secondo tempo, far convergere queste diverse
regolamentazioni. Ogni regolamentazione in più rischierebbe di appesantire i mercati e di
ucciderli.
Domanda 5
Per evitare i problemi legati al "have and have not", già esistente negli Stati
Uniti, cosa propongono i progetti europei per quanto riguarda i servizi universali rivolti
a tutti?
Risposta
Il dibattito su "have and have not" non esiste negli Stati Uniti. Sono appena
stato per un anno all'università di Harvard, dove ero stato mandato dalla comunità
europea per capire meglio questo fenomeno d'emergenza nella società dell'informazione
negli Stati Uniti. Lì, mi sono reso conto che "have and have not" è un
dibattito totalmente europeo. Questo dipende dal fatto che gli Stati Uniti sono già
entrati nella società dell'informazione e dunque tutti utilizzano queste tecnologie. In
Europa rimane la paura di creare una società duale con persone in grado di utilizzare le
tecnologie dell'informazione e altre non capaci. Il concetto di base, per evitare questa
dualità all'interno della società europea, è la realizzazione del "servizio
universale". Questo servizio consiste nel dare accesso alla rete a qualsiasi persona,
a tutte le informazioni e a tutti i servizi contenuti, con qualsiasi livello di conoscenza
e ovunque si trovi geograficamente. Al livello europeo abbiamo bisogno di una decisione
politica, di comune accordo tra i ministri delle telecomunicazioni, che permetta di
definire questo servizio universale e che permetta anche a persone particolarmente isolate
di avere accesso alla telefonia e alla telematica.
Domanda 6
Con quali tempi di sviluppo?
Risposta
Non esiste una data limite. Esiste, invece, un impegno politico. La difficoltà risiede
nel fatto che non possiamo prefiggerci degli obiettivi fissi vista l'evoluzione dei
progressi tecnologici. La tecnologia cambia e non si può dire, oggi, che si potrà dare
quel tipo di accesso tramite l'uso di quel tipo di tecnologia per ogni cittadino europeo.
E' un concetto che corrisponde più ad un impegno politico, e si risolve attraverso
l'accordo di licenze agli operatori delle telecomunicazioni di modo che, tenendo conto
dello sviluppo tecnologico, assicurino l'accesso almeno alle tecnologie di base. Oggi,
essenzialmente, è il caso della telefonia per l'insieme dei cittadini europei.
Domanda 7
Quali sono le iniziative, a livello europeo, per creare delle sinergie tra il settore
pubblico e quello privato, per la formazione di gruppi nel campo della società
d'informazione?
Risposta
Per adesso le partnership tra pubblico e privato si organizzano principalmente intorno
all'idea di migliorare la presa di coscienza da parte dell'insieme degli operatori
europei. Siamo in una situazione difficile. Le nuove tecnologie hanno delle potenzialità
enormi ma le sappiamo utilizzare ancora male. Tutto un piano della politica comunitaria
consiste nel riunire le autorità pubbliche con i loro mezzi, riunire gli enti privati con
la loro creatività e i loro interessi d'affari, più un certo numero di esperti e
tecnici. Ciò per sviluppare, in un contesto fuori dal mercato, tutto un insieme di
operazioni pilota soddisfacenti. In questo caso il privato ritrova i suoi diritti e
sviluppa nuovi servizi e nuovi prodotti sulla base dell'esperienza acquisita.
Domanda 8
Forse le città cablate sono un esempio di queste operazioni pilota. Ci può riportare
degli esempi concreti?
Risposta
Abbiamo un esempio eccellente che corrisponde esattamente a quello che ho detto prima, e
consiste nell'iniziativa europea che raggruppava, all'inizio, sei regioni, inclusa la
regione Piemonte. Ognuna di queste regioni europee si augurava di promuovere la società
dell'informazione ed avevano molte idee, ma non avevano le conoscenze; non conoscevano i
metodi migliori per sviluppare questi diversi servizi legati alla società
dell'informazione. A livello europeo, l'idea era di riunire queste diverse regioni e di
creare un gruppo di scambio d'informazioni e di conoscenze. La discussione si è
sviluppata a partire dalle spiegazioni di successo o di fallimento. Il fallimento è
spesso importante quanto il successo! Finalmente, quest'iniziativa ha prodotto risultati
eccellenti e continua a svilupparsi. Oggi, tramite il fondo strutturale europeo un nuovo
programma è stato sviluppato: raggrupperà il 25% delle regioni europee. Le iniziative
provenienti da queste regioni sono coofinanziate dai fondi strutturali permettendo agli
enti regionali uno scambio d'informazioni e un'ulteriore sviluppo. I migliori casi europei
possono sviluppare anche iniziative locali. La gamma dei servizi è vasta, può assicurare
l'accesso virtuale alle videoteche, può sviluppare del telelavoro, può consistere nello
sviluppo delle conoscenze multimediali. Gli esempi sono tanti e diversi e questo è un
elemento molto interessante.
Domanda 9
Come si chiama questo programma? E' possibile trovare informazioni a proposito su
Internet?
Risposta
Si possono trovare tutte le informazioni relative a questo programma su Internet. Per
potere osservare Internet abbiamo creato un sito a Bruxelles chiamato "Europa".
Potete andare all'indirizzo http://www.europa.org ; l'acronimo del programma è
I.R.S.I. e il suo seguito è stato nominato R.I.S.I.. Lì troverete tutte le informazioni,
bisogna solo navigare.
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