Digital library (interview) RAI Educational

Albino Bertoletti

Rome, 22-01-1996

"Choosing a Multimedia Publisher"

SUMMARY:

  • A CD-ROM should be interesting and stimulating from the point of view of form as well as content (1).
  • CD-ROMs should have different characteristics depending on their aim. However, ease of navigation inside the text is always fundamental (2).
  • In the next century all communication will be characterised by multimediality. It will not be linked merely to the Internet or CD-ROMs, but to a single instrument able to provide a variety of services (3).
  • The new media will not completely replace the book and the traditional publisher but will be integrated with them and with communication technologies (4).
  • Multimedia will be widely used in schools and will be the means by which complete interdisciplinary learning will be achieved (5).
  • The CD-ROM market in Italy is still very limited; in general, CD-ROMs should be produced in several languages so that they can also be distributed abroad (6).
  • Games, art and educational titles are the most successful (7).
  • The least effective CD-ROMs are those which simply transform an existing book into a multimedia product, forgetting that the two media are fundamentally different (8).
  • Giunti Multimedia, on the other hand, is creating CD-ROMs with interactive films. It is also involved in English-language teaching through a cable TV channel for Stream and on the Internet. These are the kinds of initiatives that an electronic publisher should be working on (9).
  • CD-ROMs and the Internet are becoming increasingly complementary: CD-ROMs will be up-dated on the Web, which will also be used to distribute them, thereby avoiding the financial risks involved in conventional distribution (10).
  • A multimedia publisher creates contents and should be able to distribute them on any support (11).
  • CD-ROMs can be distributed via various channels (12).
  • The author of a CD-ROM is never one individual: at least ten people with different areas of expertise work on any one product (13).
  • Often only a small part of a CD-ROM is really interactive (14).

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INTERVIEW:

Domanda 1
Che cosa deve contenere un CD ROM per essere di successo, per diventare un best-seller?

Risposta
Il CD ROM è un oggetto multimediale, e come tale ha assolutamente necessità di contenere moltissime informazioni che siano facili da utilizzare e da consultare, contenuti divertenti, non noiosi. Il mix ideale è: un contenuto interessante, una fruizione brillante non noiosa, ed infine, un prezzo adeguato al tipo di mercato che si va ad affrontare, che è un mercato abbastanza povero.

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Domanda 2
Ci sono alcuni CD ROM che posseggono molte soluzioni grafiche, ed altri, invece, che sono molto più sobri. Analizzando queste differenze nei dettagli, come deve essere strutturato un CD ROM per andare incontro ai gusti e alle necessità del pubblico?

Risposta
E’ necessario, per prima cosa, suddividere le aree. Nell’area del gioco, oggi, la fruibilità è essenzialmente la velocità con cui si gioca ed il divertimento che si riesce ad ottenere da questo CD ROM; si può trattare di un’animazione tridimensionale, di uno spara-spara, oppure di un film interattivo, un prodotto che sta arrivando ormai sul mercato. Questa è un’area particolare, le cui esigenze fondamentali sono solamente la velocità e la bellezza della funzione. In seguito possiamo avere un’area Edu-tainment, un’area orientata all’educazione; in questa area troviamo molte sotto-aree, come quella delle lingue straniere, che si sviluppa necessariamente con dei corsi che possono essere estremamente noiosi o, al contrario, del tutto simpatici, divertenti ed utili. In questo caso, la User Friendly è l’elemento più importante, e si tratta della facilità, della semplicità di utilizzo e del non annoiare l’utente che sta utilizzando il corso. Un’altra area ancora è quella degli idiomi informativi: faccio riferimento alle enciclopedie, ai titoli reference, alle collezioni di artisti e così via. In questo caso, la cosa più simpatica che si riesce ad offrire e che di conseguenza genera il successo del CD ROM, è la quantità e la qualità del contenuto; se si prende un artista, ad esempio, si deve curare la bellezza delle riproduzioni, la facilità di navigazione all’interno del testo, che è la parte importante del CD ROM; quindi, che si tratti di testo narrato o letto, bisogna andare alla ricerca delle trovate simpatiche che alleggeriscono molto il tono, ma che siano appunto assolutamente, scientificamente provate e certe.

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Domanda 3
Crede che la multimedialità sarà il futuro di tutte le case editrici?

Risposta
La multimedialità è un oggetto, è un qualche cosa che non è stato ancora ben definito. Con multimedialità oggi si fa riferimento alla videocassetta, ai CD ROM e perfino al cinema, la cui multimedialità sta nel suono, nell’animazione, e così via. Credo che la multimedialità sia una strada assolutamente non trascurabile per l’editore classico, e non sono certo che la multimedialità del 2000, 2001, 2002 sarà quella di oggi; probabilmente sarà una multimedialità in linea - non alludo ad Internet, perché anche Internet, come il Cd ROM, è un mezzo transitorio -; sarà la multimedialità che ci verrà da uno scatolotto nero che avremo in casa, che ci permetterà di collegarci al telefono, al televisore, ad Internet, ai nostri fornitori di servizi, a colui che detiene i contenuti dei CD ROM per aver quei contenuti direttamente da questa scatola, a casa nostra, attraverso una linea telefonica ovviamente cablata con le fibre ottiche, che ci dà la velocità di trasmissione e la qualità.

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Domanda 4
La figura tradizionale della casa editrice come si rapporta con questo scenario futuro?

Risposta
Noi facciamo parte di un gruppo editoriale che ha cinquecento anni e quindi non credo che abbia né la voglia, né l’interesse di scoprire che la carta non ci sarà più; ma non è vero, la carta ci sarà sempre; il libro verrà sostituito sicuramente dalla multimedialità in alcune parti, nelle parti informative; in quelle di referenza, di reference, non è assolutamente possibile pensare di sostituire un libro d’arte o un romanzo con un qualcosa di multimediale o, comunque, con qualcosa che non sia legato al fatto di toccare la carta, al piacere di toccare un libro. D’altronde, in un ottica di questo tipo, il cinema o la televisione avrebbero completamente ucciso l’editoria! Ma si tratta di mezzi diversi. Certo, alcuni tipi di libri spariranno, diventeranno inutili, perché saranno soppiantati da altri mezzi di comunicazione sicuramente più sofisticati, più espressivi, molto più facili da utilizzare rispetto ad un’enciclopedia, perché danno la possibilità di ricercare delle informazioni in pochi attimi piuttosto che cercarle in venti tomi.

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Domanda 5
La diminuzione della vendita di libri prelude, a Suo avviso, ad una graduale sostituzione del libro tradizionale con i prodotti multimediali?

Risposta
Certo, alcuni libri non sono sostituibili proprio per il fatto di essere libri e di avere dei contenuti da libro. Non è pensabile leggere un libro su un computer! Il piacere di sfogliarsi un libro non è paragonabile a quello di sfogliare un CD ROM. Nella scuola, credo la multimedialità offrirà un grande aiuto; intanto i ragazzi possono risparmiarsi la grande fatica dei dieci, quindici chili di libri che portano sulle spalle, e che sono, in buona parte inutilizzati; la multimedialità permette un accesso trasversale all’informazione e quindi permette una multidisciplinarietà che il libro non permetterà mai, così come l’enciclopedia, così come il dizionario. Tutte le informazioni che hanno grandi volumi con difficoltà di ricerca, trovano un beneficio nella trasformazione multimediale.

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Domanda 6
Come va il mercato del CD ROM in Italia?

Risposta
Direi che si tratta di un mercatino più che di un mercato, perché è un mercato del tutto nascente con una grande difficoltà per gli editori elettronici; questi ultimi investono delle grosse somme per produrre dei titoli che hanno, poi, una possibilità di vendita abbastanza limitata. Oggi un buon titolo può vendere duemila, tremila, quattromila copie; investimenti per fare un buon CD ROM sono dell’ordine di centinaia di milioni; quindi, non si può pensare mai ad un solo mercato italiano, si deve pensare ad un mercato globale e produrre dei titoli sempre in almeno due, tre, quattro lingue, che aprono la possibilità di recuperare gli investimenti anche attraverso i mercati esteri. E’ comunque un mercato in crescita: si stima che ci siano circa un milione di lettori di CD ROM nelle case, si tratta di un mercato interessante che va presidiato anche se non è ancora un mercato remunerativo.

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Domanda 7
Fino ad ora l’editoria elettronica si è orientata soprattutto sui videogiochi e sui prodotti didattici. Ci saranno iniziative editoriali di carattere diverso?

Risposta
Direi che non si tratta solo di videogiochi e di materiale per le scuole. Già esistono dei buoni prodotti, specialmente prodotti che vengono importati dall’estero e tradotti; noi stessi abbiamo realizzato una serie molto importante sulle monografie dei grandi artisti che ora è in edicola; questa è un’iniziativa che ha aperto un canale nuovo che prima non era contemplato dai CD ROM. I CD ROM dati sono stati i primi ad essere commercializzati anche all’estero; tuttavia, si scontrano con una serie di problemi che sono dovuti ai diritti, alle immagini difficili da reperire, ai testi complicati da scrivere, se sono scritti bene. Per queste ragioni l’investimento è grosso per realizzare un CD ROM di buona qualità; ma sicuramente le aree tematiche più importanti sono quelle della scuola, quelle dei reference, come dicevo prima.

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Domanda 8
Una delle critiche che si fanno all’editoria multimediale è di essere monotona. Cosa ne pensa?

Risposta
Credo che non sia così, almeno ora; forse, fino ad un paio di anni fa. L’anno scorso, può essere successo che gli editori elettronici abbiano preso del materiale dall’editoria tradizionale trasformando dei libri in CD ROM. Questo è assolutamente da non fare, perché si portano i contenuti di un mezzo che ha una fruizione sequenziale in un mezzo che ha una fruizione interattiva. Non è possibile pensare di trasportare pari pari, o quasi, i contenuti di un libro in un Cd ROM, perché risulterebbe assolutamente noioso ed inguardabile. Questo è stato l’errore iniziale, poiché permetteva di contenere i costi. Noi abbiamo sempre evitato di farlo perché poi, in definitiva, anche se poco, tuttavia si perdeva perché i CD non si vendevano.

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Domanda 9
Questo problema che lei ha sollevato era l’accusa che è stata mossa agli editori italiani: di tradurre il libro su CD ROM. Tuttavia, il premio che è stato attribuito proprio a Lei dimostra che dei passi avanti sono stati fatti, indubbiamente. In quale direzione?

Risposta
Io posso parlare per quanto riguarda la nostra esperienza: purtroppo l’Italia non è all’avanguardia, in senso generale, perché molti dei grandi editori hanno fatto una scelta di investimenti ridotti: o di acquistare all’estero titoli e di localizzarli, o di far sviluppare all’esterno, senza creare know-how all’interno della struttura. Noi avevamo fatto una scelta, fin dall’inizio, molto costosa, molto pericolosa ed anche molto criticata, che però ci ha completamente soddisfatti e ci sta dando ragione, proprio coi risultati, di andare sempre a cercare strade nuove, di investire direttamente in macchinari, in personale. Noi siamo cresciuti in quattro anni: da una persona che lavorava presso la casa editrice, quando è nata Giunti-Multimedia, a quasi cinquanta persone con quattro città collegate. Siamo presenti in tre aree importantissime: una è la multimedialità classica, quindi la creazione di titoli multimediali su CD ROM; la seconda attività è parte della multipla azione di questo premio, ed è quella della creazione di una struttura assolutamente nuova in Europa per lo sviluppo di titoli e di film interattivi. Noi realizziamo un film con gli attori, con le comparse, con tutto quello che si fa normalmente per girare un film; poi, portiamo questo film sul CD ROM e diventa un film interattivo. Direi che un passo ancora più avanti rispetto alle esperienze americane che hanno un po’ di film e tanto gioco, noi facciamo molto film con qualche gioco all’interno, per cui tutti i personaggi diventano personaggi attivi e ad ogni momento si può decidere di cambiare la storia. Si tratta di un grosso investimento, magari in sperimentazione, il quale, però, ci pone, almeno in Europa, sicuramente all’avanguardia. Credo che un editore elettronico attento debba per forza percorrere questa strada, perché, altrimenti, si rischia sempre di fare quello che gli altri hanno già fatto: di copiare. E' vero che i libri li scrivono tutti, però i libri belli li scrivono in pochi, gli altri copiano. Un terza area interessante per la nostra società è partita da pochi mesi ed è la gestione di un canale tematico nella Cable Tv di Stream: noi gestiremo un canale che si chiama il TV Stranger Television, che insegnerà l’inglese attraverso l’uso del mezzo televisivo; non sono corsi, ma insegneremo l'inglese direttamente dalla televisione, facendo particolare attenzione alla didattica; faremo vedere dei film in lingua che verranno commentati all’inizio, verranno segnalati durante lo svolgimento del film e, alla fine, verranno commentati di nuovo facendo vedere i pezzi importanti e più difficili che ci sono stati all’interno di questa lettura in lingua originale; poi, produrremo direttamente. Questo per dirle che l’editore elettronico deve avere un occhio di riguardo anche al futuro: abbiamo aperto anche un sito molto importante in Internet, e questa è un’altra area che, però, non è importante in termini economici, anche se è costato parecchio perché Internet non è un business. Tuttavia è un aspetto che bisogna presidiare. Probabilmente Internet è una strada, è un prototipo di quello che sarà il commercio elettronico fra qualche anno, ed è vero che bisogna esserci. Tutto questo probabilmente rappresenta la motivazione per cui siamo stati riconosciuti all’avanguardia, e ritengo che, in fin dei conti, non poteva che essere così; un editore che presta attenzione al mercato, che non vuol perdere l’opportunità, non può restare fuori da questi settori, sono molto importanti e troppo innovativi per aspettare. Certo, ci si può entrare dopo, ma ciò comporta un dispendio di energie e dei costi spaventosi che solo i grandissimi potrebbero sopportare; noi che siamo abbastanza piccoli non potremmo farlo.

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Domanda 10
In futuro non pensa che ci sarà un po’ di complementarità tra CD ROM e rete, magari per l’aggiornamento?

Risposta
Francamente, come dicevo, il CD ROM lo ritengo un mezzo di transizione destinato a scomparire in tempi anche abbastanza rapidi, a causa delle limitate capacità di immagazzinamento di dati e per l’elevato costo del mercato che è cento volte maggiore rispetto al costo di produzione. Il vero valore del CD ROM, inoltre, è che non ti permette di uscire dal tuo computer. E’ possibile già oggi avere delle banche dati su CD ROM ed agganciarsi per gli aggiornamenti, ma è abbastanza complesso. E’ evidente che se io, dall’altra parte del mio Black Box che ho in casa, disponessi, oltre che di tutti i servizi televisivi di pay per view e di tutto quello che mi serve, anche di una centrale per poter accedere ai contenuti dei CD ROM che mi interessano, allora, come utente, otterrei ad un prezzo bassissimo la disponibilità di una banca dati immensa, di un numero immenso di CD ROM e, come fornitore, avrei risolto tutti i problemi: di non dover stampare tanti pezzi e di non sapere quanti ne vendo; di non avere un costo di produzione, o meglio, un costo di distribuzione. La distribuzione è uno dei nodi, uno dei colli di bottiglia su cui si arenano moltissimi editori perché è molto complesso metterla in piedi; è molto dispendiosa perché necessita di tanti agenti per distribuirla; è molto rischiosa perché, comunque, i negozi che non riescono a vendere, la rimandano indietro.

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Domanda 11
E l’editore italiano come si inserisce nel mercato internazionale?

Risposta
Io ritengo che l’editore si trova in una condizione molto fortunata, perché detiene i contenuti o è in grado di creare i contenuti. Che i contenuti vadano nella televisione, nel cinema, nei CD ROM, nelle banche immagini o in Internet, se l’editore è veramente bravo a presidiare tutti questi o quasi tutti questi canali, probabilmente, nel momento in cui Internet sarà il mezzo con cui si vende, venderà su Internet, perché egli detiene i contenuti. Non a caso Bill Gates sta comperando immagini in tutto il mondo, milioni di immagini perché fra tre, quattro, cinque anni, quando la gente vorrà comperare un'immagine, busserà alla sua porta attraverso Internet; pagherà, per avere un’immagine, un dollaro o cinque dollari o cinquanta dollari a seconda di cosa si tratta; però, Bill Gates deterrà questi beni e gli altri dovranno pagare per averli. Oggi non è importante il mezzo, bensì è importante il contenuto. In questo caso l’editore è fortunato.

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Domanda 12
Quali sono, attualmente, i canali di distribuzione dell’editoria elettronica? Prevede un loro ampliamento per il futuro?

Risposta
I canali attuali sono fondamentalmente tre: il canale dell’elettronica di consumo classico, quello che vende i computer, che assieme ai computer fornisce un servizio di vendita dei CD ROM; un canale abbastanza attivo è quello della grande distribuzione. Infine, c’è il canale delle librerie che è un canale piuttosto particolare, un po’ strano perché ha delle abitudini di acquisto e di utilizzo del materiale che non sono molto compatibili con quelle dell’editoria elettronica. Mentre, purtroppo, gli editori cartacei hanno abituato questi canali a trattare il libro in una certa maniera e, quindi, e di ritrovarsi con montagne di libri invenduti dopo un periodo anche piuttosto lungo, l’editore elettronico non può permettersi questo perché i volumi dell’editoria elettronica sono molto più piccoli ed i rischi diventano quindi, in proporzione, più grandi. Tuttavia, il canale delle librerie è sicuramente il canale che è nell’occhio del ciclone; in questo momento le librerie hanno dei margini in contribuzione molto bassi sui libri, quindi hanno bisogno di trovare nuovi prodotti da vendere in libreria; il CD ROM si presta moltissimo a questo tipo di vendita perché è quello più vicino al libro.

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Domanda 13
Chi è il creatore del CD ROM? Chi è l’artefice? Chi è l’autore?

Risposta
Non potrebbe mai nascere un CD ROM con una o qualche persona; il CD ROM è un insieme molto ampio di competenze: c’è l’autore dei testi, che spesso è più di uno, perché ciascuno segue delle parti; poi, c’è il direttore della produzione, che è quello che coordina tutte le menti e le persone che lavorano intorno all’azione. Il grafico soft-warista è un’altra figura importante, perché, comunque, tutti questi contorni devono essere assemblati, devono essere coerenti tra di loro, devono essere riconoscibili. C’è l’assistente per la regia perché esiste una regia, per cui bisogna disegnare uno story-board, bisogna inventarsi una storia che ancora prima di essere sviluppata in termini di contenuto deve stare in piedi sulla carta. Un CD ROM è più o meno come un film interattivo perché un film, una volta che si scrive una story-board dalla prima all’ultima casella, si è finito il film, mentre il CD ROM è una struttura ad albero che si apre continuamente e si richiude sempre su se stessa, per cui deve anche funzionare il giro logico, che è molto complesso. Per cui, mediamente, in un CD ROM non intervengono meno di dieci persone, in alcuni casi anche molte di più.

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Domanda 14
Una delle maggiori aspettative in merito alle nuove tecnologie della comunicazione e dell’editoria riguarda l’interattività. Già sono stati fatti molti passi in questo campo, che cosa si farà in futuro?

Risposta
L’interattività riguarda anche il CD ROM, che possiede già abbastanza interattività, bassissima in certi casi, altissima in alcuni altri. Il gioco è molto interattivo perché viene comandato da un oggetto, il Joystick o il mouse; l’enciclopedia è molto meno interattiva, però, comunque, c’è sempre una forma di interattività. In futuro, credo che l’evoluzione ci porterà ad un’interattività vicina alla realtà virtuale, quindi alla possibilità di vestire i panni di uno di questi personaggi e di diventarne il protagonista, di farlo muovere direttamente come ci muoveremmo noi all’esterno, come vorremmo muoverci. Quindi, sicuramente, nel prossimo futuro si assisterà ad un avvicinamento tra realtà virtuale ed interattività. Noi stessi, come dicevo, stiamo lavorando con dei film interattivi. Per ora siamo solo al punto in cui si può scegliere il personaggio e fargli fare delle cose; nel momento in cui potremo disporre di alcune strumentazioni - già esistono, ma a costi non ancora accettabili per il grande pubblico - dove si potrà montare una tuta o un guanto e far muovere il personaggio all’interno della storia come se ci si muovesse all’interno della storia, questo sarà un passo successivo molto importante. Non so quanto positivo, per la verità.

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