Digital library (interview) RAI Educational

Daniele Barbieri

Milano - SMAU 21/09/95

"The birth of a CD-ROM"

SUMMARY:

  • In contrast to a work conceived sequentially, in a multimedia work it is necessary to always keep the relations between the different elements in mind - as in planning a city (1).
  • In a multimedia work cultural and interdisciplinary connections are transformed into computing connections (2).
  • Planning a work such as the "Encyclomedia" is as complex as an encyclopaedia because the work of creating the content and that of developing the technical presentation instruments has to be co-ordinated (3).
  • One of the major problems is offering the user the possibility of moving between completely different contexts, first obtaining summary, superficial information, then going deeper (4).
  • An important aspect of a work such as this is the meeting of humanist culture with technical and scientific culture (5).

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INTERVIEW:

Domanda 1
Fino ad ora, le opere dell'ingegno, che si trattasse di un film o di un romanzo o di una sceneggiatura, erano opere sequenziali. Cioè: c'era un inizio del racconto, c'era una trama che si svolgeva meccanicamente e in maniera deterministica, c'era una conclusione. Questo era il modo tradizionale di procedere con le opere monomediali. Quando si tratta di progettare un opera multimediale, che cosa cambia?

Risposta
Ci si deve porre un problema fondamentale di relazione fra le parti. Non si tratta più di progettare un discorso sequenziale, una sequenza di cose che si succedono nel tempo, ma piuttosto una città, che sarà percorsa dai suoi cittadini attraverso tutte le strade che ci sono. In un certo senso è un'operazione di architettura ed urbanistica: si tratta di progettare un labirinto, permettendo agli utenti, se vogliono, di perdersi, come pure, se non lo vogliono, di trovare le strade di cui hanno bisogno.

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Domanda 2
Quali problemi avete dovuto affrontare nella realizzazione del vostro CD-Rom dedicato al Seicento per la Opera Multimedia, l'"Encyclomedia"?

Risposta
Dovevamo presentare e far conoscere ad un pubblico non necessariamente colto la storia della civiltà di un intero secolo. E quindi abbiamo dovuto far sì che i legami culturali tra le varie discipline, come pure quelli tra eventi accaduti in contesti diversi, diventassero dei legami informatici tramite i quali l'utente potesse muoversi. Da un lato, quindi, ragionando su supposta competenza dell'utente, abbiamo dovuto preparare e facilitare i percorsi che egli stesso presumibilmente avrebbe voluto seguire; dall'altro, abbiamo cercato di sorprenderlo, facendogli scoprire ad esempio che Rubens, negli ultimi anni del Cinquecento e nei primi del Seicento, si trovava a Mantova e che dunque poteva aver conosciuto Monteverdi, che in quegli stessi anni si trovava lì e che lavorava per il Duca di Mantova. Questo, ovviamente, passando dalla pittura alla musica o alla politica, e così via.

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Domanda 3
Nella produzione delle opere multimediali il lavoro è sempre collegiale. Quali problemi pone questa condizione?

Risposta
Quando si progetta un prodotto multimediale è come progettare una enciclopedia, anche se poi, il prodotto multimediale non sarà necessariamente una enciclopedia. Una enciclopedia, anche una enciclopedia cartacea, pone dei problemi molto diversi e molto più complessi che la semplice produzione di un libro. Chi dirige una enciclopedia si deve porre il problema di misurare le varie parti che ci saranno, cioè di fare un lavoro di progettazione globale, in più, quando questa enciclopedia è un prodotto multimediale, la progettazione di come sarà fatto il sistema influisce profondamente, anche sui nodi attraverso i quali i contenuti, qualunque essi siano, finiranno per essere mostrati agli utenti. Quando noi progettammo "Encyclomedia", ci siamo posti innanzitutto il problema di capire come si potesse presentare una materia così sfumata, complessa, piena di interrelazioni come la storia, attraverso uno strumento che tradizionalmente è considerato, come dire, rigido e tecnologico come, come il computer. E ci siamo resi conto, in realtà, che il computer è rigido e tecnologico solo nei limiti in cui vogliamo che lo sia, cioè la possibilità di renderlo duttile è veramente enorme. Nel costruire una struttura per dei contenuti storici, abbiamo cercato di capire come normalmente si studia la storia, come la conoscenza storica viene comunicata agli studiosi ma anche al lettore occasionale, e ci siamo accorti che oltre alla spiegazione storica, alla letteratura storica. Ci sono, per esempio, gli atlanti storici, che non sono meno fondamentali della spiegazione storica; ci sono i dizionari enciclopedici, che a volte risolvono dei problemi, che nessun trattato di storia può risolvere - perché se io ho bisogno di sapere chi sia Ferrante Pallavicino, e non ne ho la più pallida idea, lo posso trovare solo su di un ordine alfabetico, non posso sfogliarmi tremila pagine di manuali; ci sono le cronologie, che mi danno, come dire, una overview sullo stato di un'epoca. Ecco, uno strumento informatico ci dà la possibilità di mettere assieme tutti questi mezzi e di approfittare di tutti loro contemporaneamente.

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Domanda 4
Come avviene il passaggio da un argomento all'altro?

Risposta
Questa è stata una delle nostre preoccupazioni principali. Tipicamente, anche negli ipertesti tradizionali - che hanno grandi vantaggi ma che ovviamente, come tutti gli strumenti, hanno anche dei limiti - uno dei problemi è quello che, saltando da un argomento all'altro, l'utente si trova di solito all'interno dello stesso livello di approfondimento: per esempio, se io trovo il nome Cartesio citato in un libro sulla scienza e mi sposto, mi trovo in un ambiente in cui si sta parlando diffusamente di Cartesio. Questo, di solito, non è quello di cui l'utente ha bisogno quando trova un nome che non conosce all'interno di un contesto. Ha bisogno, invece, di una spiegazione rapida, una spiegazione superficiale che gli dia l'idea di che cosa si tratta. Poi, a partire da questa, può sentire l'esigenza di approfondire. Queste due esigenze sono rappresentate attraverso due componenti centrali di Encyclomedia: i libri multimediali, dove c'è la spiegazione dettagliata, e le schede, che danno invece una spiegazione molto rapida, superficiale e di utilizzo immediato, e dalle quali, poi, è possibile passare alle spiegazioni più dettagliate.

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Domanda 5
Un'altra novità dei prodotti multimediali, soprattutto nel campo della cultura umanistica, è proprio l'incontro tra cultura umanistica e cultura scientifica. Che cosa comporta questo corto circuito?

Risposta
Ci sarebbe piuttosto da domandarsi che cosa comporterebbe la mancanza di questo corto circuito. Semplicemente, se non ci fosse questo corto circuito, i calcolatori continuerebbero ad essere quelli che erano una ventina di anni fa, cioè degli strumenti astrusi e poco comprensibili, che non sarebbero mai potuti diventare quello che stanno diventando, cioè degli strumenti sempre più accessibili alla gente, utilizzabili per lo studio, per la divulgazione scientifica e per l'approfondimento. Nel nostro caso particolare, la domanda cade a proposito, perché noi che abbiamo progettato Encyclomedia siamo tutti umanisti con una certa preparazione informatica. Questo ha semplificato molto le cose, perché uno dei problemi fondamentali della comunicazione, quando si progetta e quando si realizza un oggetto informatico, è la comunicazione tra gli umanisti, che sono i detentori dei contenuti, e i tecnici: spesso si parlano proprio linguaggi differenti. Il cuore del lavoro è stato realizzato da persone che avevano entrambi le competenze e questo è una cosa di grande importanza, secondo me.

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